il database delle sorgenti di radiazioni ionizzanti

IL DATABASE DELLE SORGENTI DI RADIAZIONI IONIZZANTI NELLA
REGIONE PIEMONTE
Il database di gestione dei soggetti che detengono o utilizzano sorgenti radioattive per
scopi medicali, industriali o altro è stato sviluppato dal Dipartimento radiazioni ionizzanti.
Nella figura 1 seguente è possibile vedere la maschera introduttiva di inserimento dati.
Figura 1.: Maschera riassuntiva dei dati
In questa maschera vengono riportate le informazioni di massima di tutti i soggetti inseriti
nel database. Nello specifico vengono presentati seguenti campi: Ragione Sociale,
Tipologia della sorgente detenuta (se tubo radiogeno, sorgente di radionuclidi, o
entrambe), il comune, la provincia, l’indirizzo della ditta, il luogo di utilizzo o detenzione
della sorgente e la tipologia di uso della sorgente (industriale, medicale, ricerca o altro).
Selezionando una voce dell’elenco si apre una finestra di dettaglio in cui è possibile
specificare in modo più particolareggiato i dati relativi alla sorgente. Nella figura 2 viene
mostrata tale maschera.
Figura 2.: Maschera di dettaglio
Come si può vedere, la maschera di inserimento dati di dettaglio presenta 4 macrosezioni:
la prima sezione è inerente ai dati anagrafici della ditta o del soggetto detentore della
sorgente; nella seconda sezione è possibile consultare un storico delle comunicazioni
trasmesse dalla ditta; la terza e la quarta sezione sono dedicate alle caratteristiche delle
sorgenti se trattasi di radioisotopi o apparecchi radiogeni.
Particolare attenzione va posta alla possibilità di inserire le coordinate geografiche di
riferimento della sorgente. Questi campi sono quelli che permettono poi di poter inserire i
vari record del database su di un sistema Gis che ne permetta la visualizzazione
planimetrica.
Grazie a un sistema di interfaccia tra il database e il programma di grafica Gis Q-GIS 2.2 è
possibile estrarre i dati dal DB e trasferirli su di una planimetria a scala regionale. In tal
modo è possibile vedere immediatamente la distribuzione spaziale delle sorgenti sul
territorio della Regione Piemonte. E’ inoltre possibile organizzare i dati secondo diverse
modalità a seconda dell’interesse dell’utilizzatore.
Il progetto di un complessivo database delle sorgenti di radiazioni ionizzanti era previsto
dalla legge regionale n°5 del 2010 e la sua realizzazione e aggiornamento avrebbe dovuto
essere curata da Arpa Piemonte a fronte di uno specifico finanziamento che purtroppo non
è stato mai erogato.
Tuttavia Arpa Piemonte, tramite il Dipartimento Radiazioni, consapevole dell'importanza di
un simile strumento per la propria attività di monitoraggio e prevenzione, ha portato avanti
unilateralmente, per quanto possibile, il progetto, anche senza il supporto regionale. E'
stato però necessario operare una scelta: ci si è focalizzati in particolare sulle sorgenti
radioattive, che sono in generale la parte più importante (e potenzialmente pericolosa)
delle sorgenti radiogene. Attualmente quindi il database non considera i tubi radiogeni
utilizzati, ad esempio presso studi dentistici o veterinari, oltre che negli ospedali e case di
cura, e viene aggiornato solo per le sorgenti radioattive e parimenti, solo per esse, si è
incominciato ad implementare un processo di georeferenziazione dei contenuti. Le
sorgenti radioattive costituiscono la maggiore fonte di rischio in quanto possono dare
luogo a dispersione di radioattività in ambiente e conseguente contaminazione di matrici
quali aria, acqua e suolo, a seguito di eventi incidentali.
Nella mappa di figura 3 è riportata una rappresentazione geografica delle sorgenti
radioattive detenute sul territorio regionale con la loro suddivisione in base alla tipologia di
utilizzo.
Figura 3.: Classificazione in base alla tipologia d’uso
Altre classificazioni in base alle varie necessità potranno essere implementate nell’ambito
di un lavoro di aggiornamento e sviluppo della base dati georiferita.. L'evoluzione
complessiva del progetto verso uno strumento più completo ed esaustivo resta però legata
alla definizione normativa prevista dalla L.R. 5/2010 che, all’art. 9 comma 3, prevede che
“La Giunta regionale individua, con propria deliberazione, su proposta dell’ARPA, il
contenuto delle informazioni da inserire nell’archivio, le modalità di reperimento e di
diffusione dei dati e di aggiornamento dello stesso, conformemente ak sistema informativo
regionale ambientale e tenendo conto della normativa e delle specifiche tecniche emenate
a livello nazionale e comunitario”