Hobbes
Hobbes si occupa principalmente di etica e di politica.
Hobbes fa letteralmente crollare il mito della bontà
umana, attuando una visione pessimistica dell' uomo,
naturalmente aggressivo.
<< Homo homini lupus>>
Hobbes afferma che lo stato di natura dell'uomo è la
guerra di tutti contro tutti.
Hobbes 2
Per liberarsi dalla condizione primitiva in cui tutti
competono con tutti si deve costituire una società
efficiente, che garantisca la sicurezza degli individui,
condizione primaria per il perseguimento dei desideri.
A questo scopo tutti gli individui rinunciano ai propri
diritti naturali, stringendo tra loro un patto con cui li
trasferiscono a una singola persona, che può essere o un
monarca, oppure un'assemblea di uomini, che si assume
il compito di garantire la pace entro la società.
Concetto di “contratto sociale”
Hobbes 3
« Io autorizzo e cedo il mio diritto di governare me
stesso a quest'uomo o a questa assemblea di uomini,
a questa condizione, che tu gli ceda il tuo diritto, e
autorizzi tutte le sue azioni in maniera simile. Fatto
ciò, la moltitudine così unita in una persona viene
chiamata uno stato, in latino civitas. Questa è la
generazione di quel grande Leviatano o piuttosto per parlare con più riverenza - di quel Dio mortale, al
quale noi dobbiamo, sotto il Dio immortale, la nostra
pace e la nostra difesa... »
Hobbes 4
Hobbes è considerato un teorico del
GIUSNATURALISMO, per cui il diritto naturale
precede e fonda quello civile.
Tuttavia tale visione è dibattuta poiché il
giusnaturalismo stabilisce delle leggi naturali che
limitino il potere statale; al contrario di Hobbes che
utilizza le leggi naturali per dimostrare che il potere
statale, per risultare efficace deve necessariamente
essere illimitato.
…Locke
Sia Hobbes sia Locke auspicano una società fondata sul
"contratto sociale", al fine di superare lo stato primitivo
di una società senza regole.
La principale differenza tra Hobbes e Locke consiste nel
fatto che la teoria di Hobbes è di tipo assolutistico,
mentre quella di Locke è una concezione di tipo liberale.
Secondo Locke, lo stato di natura è una condizione di
assoluta libertà e parità basata sul principio
dell’uguaglianza originaria degli uomini.
Locke 2
« Per ben intendere il potere politico e derivarlo dalla sua origine, si
deve considerare in quale stato si trovino naturalmente tutti gli
uomini, e questo è uno stato di perfetta libertà di regolare le
proprie azioni e disporre dei propri possessi e delle proprie
persone come si crede meglio, entro i limiti della legge di natura,
senza chiedere permesso o dipendere dalla volontà di nessun altro.
È anche uno stato di eguaglianza, in cui ogni potere e ogni
giurisdizione è reciproca, nessuno avendone più di un altro, poiché
non vi è nulla di più evidente di questo, che creature della stessa
specie e dello stesso grado, nate, senza distinzione, agli stessi
vantaggi della natura, e all’uso delle stesse facoltà, debbano anche
essere eguali fra di loro, senza subordinazione o soggezione, a
meno che il signore e padrone di esse tutte non ne abbia, con
manifesta dichiarazione del suo volere, posta sopra le altre, e
conferitole, con chiara ed evidente designazione, un diritto
incontestabile al dominio e alla sovranità. »
Locke 3
La perfetta libertà e l’uguaglianza di cui parla Locke
significa anche che nessuno ha il diritto di
distruggersi e di distruggere gli altri per la propria
conservazione.
Infatti, lo stato di natura è limitato da una LEGGE
DI NATURA che coincide con la ragione, e che è
necessaria per costituire una società basata
sull’ordine, il rispetto e l’uguaglianza.
Stato di natura
« Lo stato di natura è governato dalla legge di natura, che
obbliga tutti: e la ragione, ch’è questa legge, insegna a
tutti gli uomini, purché vogliano consultarla, che,
essendo tutti eguali e indipendenti, nessuno deve recar
danno ad altri nella vita, nella salute, nella libertà o nei
possessi, perché tutti gli uomini, essendo fattura di un
solo creatore onnipotente e infinitamente saggio […]
sono proprietà di colui di cui sono fattura […] e, poiché
siamo forniti delle stesse facoltà e partecipiamo tutti
d’una sola comune natura, non è possibile supporre fra di
noi una subordinazione tale che ci possa autorizzare a
distruggerci a vicenda […] » (Saggio sul governo)
Stato di natura
Per il principio di uguaglianza, tutti possono far
osservare questa legge: nessuno infatti ha superiorità
assoluta sugli altri.
La naturale condizione umana è che ogni uomo ha in
sé una naturale predisposizione alla giustizia e alla
pace;
Legge naturale prima che legge sociale.
Stato di natura… e stato di diritto
Ognuno può retribuire al colpevole, secondo quanto
dettano la ragione tranquilla e la coscienza, una
punizione proporzionata alla sua trasgressione
(riparazione e repressione)
Nello stato di natura il potere è di tutti, e perciò fallibile
perché condzionato e condizionabile
Per questo esiste il governo civile come il rimedio adatto
agli inconvenienti dello stato di natura. Nello stato
sociale, l’uomo si trova di fronte a limiti ai quali deve
attenersi.