A.N.T.A.B. Associazione Nazionale Tecnici Apparecchiature Biomediche A.N.T.A.B. PROTOCOLLO ALLA VERIFICA DI FUNZIONALITA’ DEGLI STRUMENTI ENDOSCOPICI A CURA DI MAURIZIO FERRI - MASSIMO GIULIANI - GIUSEPPE SANTORO 27 ottobre 2000 Revisione del 30 aprile 2002 Con la collaborazione di Franco Salvioni I.P. Servizio Endoscopia A.O. San Gerardo di Monza ENDOSCOPI 1/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. INTRODUZIONE Con la presente pubblicazione, la Commissione di lavoro “STUDIO DELLE NORMATIVE TECNICHE DEL SETTORE E DELLE METODOLOGIE DI LAVORO DEI SERVIZI DI INGEGNERIA CLINICA”, nell'ambito delle attività promozionali dell’ANTAB (Associazione Nazionale Tecnici delle Apparecchiature Biomediche), ha cercato di individuare le basi metodologiche per la realizzazione di un documento utile ad eseguire una verifica di funzionalità degli strumenti endoscopici. Questo documento contiene essenzialmente delle indicazioni tecnico pratiche utili al personale delle varie realtà ospedaliere, che per competenza debbano mantenere in efficienza le apparecchiature di seguito trattate, fornendo in maniera semplice ed esauriente, quelle informazioni che aiutino a comprendere come sono costruiti e come devono essere trattati, nel rispetto delle indicazioni fornite dai costruttori, per mantenerli il più a lungo efficienti. Per quanto concerne la sicurezza elettrica degli strumenti endoscopici, pur non essendo questo lo scopo del presente documento, si rammenta che sono soggetti alla Norma Generale per le apparecchiature elettromedicali CEI 62-5 ed alla Norma Particolare per le apparecchiature endoscopiche CEI 62-82, nonché alla Direttiva CEE 93-42 sui dispositivi medici, ricordando che per la suddetta Norma Particolare l’endoscopio è: “una parte applicata delle apparecchiature elettromedicali introdotta in un paziente per fornire una visione o immagine interna per l’esame, la diagnosi e/o la terapia”. Fatte queste premesse passiamo ora a definire le apparecchiature endoscopiche, la loro cura e manutenzione. ENDOSCOPI 2/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. ENDOSCOPIO La parola “ENDOSCOPIO”, in medicina, è il termine generalmente usato per indicare uno strumento che viene introdotto nel corpo umano, attraverso gli accessi naturali e non, per eseguire esami diagnostici e terapeutici: ACCESSI NATURALI Apparato Respiratorio Apparato Gastro Intestinale Apparato Urinario Apparato Genitale ACCESSI INDOTTI ATTRAVERSO PICCOLE INCISIONI PRATICATE SULLA CUTE : Laparoscopia diagnostica ed operativa Artroscopia diagnostica ed operativa Tecniche endoscopiche per la chirurgia estetica e ricostruttiva Gli ENDOSCOPI si possono dividere in due grandi classi: RIGIDI e FLESSIBILI OTTICHE RIGIDE RIGIDI ARTROSCOPI LAPAROSCOPI LARINGOSCOPI CISTOSCOPI ISTEROSCOPI BRONCOSCOPI OTOSCOPI Altro ENDOSCOPI SONDE ECOCARDIOGRAFICHE FLESSIBILI FIBROENDOSCOPI VIDEOENDOSCOPI ENDOSCOPI 3/10 GASTROSCOPI DUODENOSCOPI COLONSCOPI BRONCOSCOPI COLEDOCOSCOPI ECOENDOSCOPI Altro GASTROSCOPI DUODENOSCOPI COLONSCOPI BRONCOSCOPI Altro 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. ENDOSCOPI RIGIDI Gli ENDOSCOPI RIGIDI (sono strumenti chirurgici specialistici che vengono utilizzati per tecniche sia diagnostiche sia operative attraverso accessi naturali e/o indotti chirurgicamente che hanno generalmente una parte ottica mobile) identificabili anche come “OTTICHE RIGIDE”. Strutturalmente sono formate da un tubo rigido in acciaio inox dove all’interno si trovano dei piccoli pezzi di “vetro” a forma cilindrica, che permettono la trasmissione dell’immagine all’oculare, attorno ai cilindri di “vetro” vi sono le fibre ottiche (sottili fili di vetro) che hanno la funzione di illuminare il campo visivo. Il campo visivo varia molto come angolazione, da 0° con la visione rettilinea sino a raggiungere i 120° con una visione retrostante, anche il diametro e la lunghezza dell’ottica hanno delle variazioni notevoli in base alla tipologia di indagine che si vuole attuare, esempio: In Artroscopia, le ottiche utilizzate usate per lo studio delle patologie del ginocchio hanno generalmente le seguenti caratteristiche: Diametro da 4 a 5 mm. Lunghezza da 140 a 175 mm. Angolazione di visione da 0°, 5°, 25°, 30°, 45°, 70°, fino a 120° In Cistoscopia, le ottiche utilizzate usate per indagini urologiche hanno generalmente le seguenti caratteristiche: Diametro da 4 a 5 mm. Lunghezza da 260 a 300 mm. Angolazione di visione da 0°, 5°, 25°, 30°, 45°, 70°, fino a 120° In Laparoscopia, le ottiche utilizzate per uso diagnostico e/o operativo in addome hanno generalmente le seguenti caratteristiche: Diametro da 4 a 12 mm. Lunghezza da 300 a 600 mm e più Angolazione di visione da 0°, 25°, 30°, 45° La visione del campo si può ottenere in due modi: 1. Visione Diretta: il medico osserva la struttura anatomica attraverso l’oculare; 2. Visione Indiretta: il medico osserva la struttura anatomica, riprodotta su uno schermo televisivo, mediante le immagini acquisite da una micro telecamera montata sull’oculare. Questa evoluzione migliora sensibilmente le tecniche e le possibilità d’uso, in quanto permette all’operatore, unitamente ai suoi collaboratori, non più obbligati a guardare dentro ad un oculare, di effettuare indagini più complete e precise in minor tempo ed inoltre, ove necessario, intervenire chirurgicamente. ENDOSCOPI 4/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. LA MANUTENZIONE Non è corretto parlare di manutenzione per le ottiche rigide in quanto non necessitano periodicamente di interventi operativi e/o verifiche periodiche, vista la loro struttura, utili ad allungare la vita dello strumento. Assume invece una estrema importanza il corretto utilizzo dell’ottica e soprattutto come viene maneggiata sia prima, durante e dopo l’uso. Va posta inoltre, una particolare attenzione al lavaggio dello strumento che deve essere eseguito con cura evitando l’uso d’ultrasuoni. Urti violenti o shock termici, ad esempio inserire l’ottica in acqua calda per evitare l’appannamento (esistono dei prodotti anti-appannanti che funzionano altrettanto bene), provocano dei traumi sia al trafilato sia al “vetro”. La sterilizzazione in autoclave provoca l’invecchiamento dei collanti e delle saldature. Le sigillature possono diventare porose e pertanto permettere il passaggio di liquidi all’interno dell’ottica, che provoca l’offuscamento e/o la mancanza di visione classica causata dall’infiltrazione. Tolta l’ottica dall’autoclave, essendo ancora calda, è bene non utilizzarla subito, in quanto più facilmente danneggiabile. Una particolare attenzione inoltre va posta allo stoccaggio e/o immagazzinamento dell’apparecchio onde evitare che subisca torsioni, compressioni o quant’altro provochi sollecitazioni meccaniche. A tal proposito le case costruttrici forniscono dei bellissimi contenitori studiati e costruiti appositamente, addirittura vi sono dei modelli che possono anche essere inseriti in autoclave. La scheda di verifica proposta è un elenco utile ad identificare i possibili difetti presenti sull’attrezzatura e nello stesso tempo uno strumento per la segnalazione dei guasti. SCHEDA VERIFICA ENDOSCOPIO RIGIDO Blocchi costruttivi Verifiche Note IMMAGINE Chiara Circolare Si □ Si □ No □ No □ Intatto Graffiata Parti mancanti Finestra è intatta Si □ Si □ Si □ Si □ No □ No □ No □ No □ Raccordo danneggiato Fibre danneggiate Fibre con colorazioni strane Si □ Si □ Si □ No □ No □ No □ Lineare e/o diritto Deformazioni Abrasioni sul distale Si □ Si □ Si □ No □ No □ No □ Scheggiato Rotto Sigillatura danneggiata Si □ Si □ Si □ No □ No □ No □ OCULARE CORPO PORTALUCE TUBO e/o CAMICIA OBBIETTIVO DISTALE Data_____________________ ENDOSCOPI Esecutore___________________________ 5/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. ENDOSCOPI FLESSIBILI Gli ENDOSCOPI FLESSIBILI sono identificabili come “FIBROSCOPI” e “VIDEOENDOSCOPI” L’endoscopio è costituito da più parti assemblate insieme, ognuna con una sua funzione, che si possono così suddividere: 1. Connettore fonte di luce 2. Sezione di raccordo (guaina e tubo di connessione) 3. Sezione oculare Impugnatura od unità di controllo 4. Sezione operativa 5. Sezione flessibile Sonda di inserzione 6. Sezione orientabile 7. Estremità distale 1) Connettore fonte luminosa o spina di connessione serve a collegare il fibroscopio alla sorgente di luce che permette l’illuminazione del fascio di fibre fino all’estremità distale e quindi al campo visivo. In esso sono incorporati i contatti elettrici per l’esposizione automatica della fotografia, il codolo per l’immissione di aria, il codolo per l’immissione di acqua, l’attacco al tubo di aspirazione, valvola per il controllo di tenuta. 2) Sezione di raccordo o guaina di connessione identifica quel tratto di collegamento fra il “connettore fonte di luce” e la “sezione operativa”. Normalmente si tratta di una guaina flessibile che raccoglie i tubi per l’aria e l’acqua, il tubo per l’aspirazione, le fibre ottiche ed i cavi elettrici di collegamento. In alcuni modelli la guaina è divisa in due sezioni una con le fibre e i cavi elettrici e nell’altra i tubi. 3) Sezione oculare è costituito da un anello per la regolazione delle diottrie (da +3 a –10) per la regolazione del fuoco dell’osservazione. Una macchina fotografica o una micro telecamera può essere installata mediante un sistema a baionetta. Un semiprisma è installato tra il termine della fibra di visione e l’oculare. Una cellula fotoelettrica, collegata al semiprisma, regola la sensibilità. 4) Sezione operativa, questa sezione del fibroscopio è realizzata per essere manovrata dall’operatore. Sono raccolte nell’impugnatura i comandi per l’angolazione del tratto distale e i relativi freni. Sono presenti: l’ingresso del canale per biopsia, i pistoncini per l’immissione di aria/acqua, l’aspirazione, l’ingresso ausiliario per l’acqua. Tutti i canali ed i cavi sono assemblati nella sezione operativa. 5) Sezione flessibile o sonda d’inserzione è costituita da un tubo a spirale ricoperto da una guaina in plastica, nel quale sono strettamente contenuti: il fascio di fibre per la visione, il fascio di fibre per l’illuminazione, i tiranti in acciaio per l’orientamento, il tubo per l’insufflazione dell’aria, il tubo per l’immissione dell’acqua di lavaggio, il canale bioptico e/o di aspirazione. Queste parti sono realizzate per essere una struttura flessibile, resistente alla deformazione. La copertura è realizzata da un tubo in acciaio a spirale coperto da una finissima rete in acciaio e protetta da una guaina esterna in plastica. 6) Sezione orientabile è quella parte che per mezzo dei tiranti permette l’orientamento in alto, basso, destra e sinistra dell’estremità distale. ENDOSCOPI 6/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. 7) Estremità distale è la parte terminale dove le lenti dell’ottica visuale, le lenti dei fasci porta illuminazione, il foro di uscita del canale bioptico/aspirazione, l’ugello per il lavaggio dell’ottica visuale ed insufflazione, sono assemblate tutte all’interno della estremità distale protette da una flessibilissima calza in acciaio. VIDEOENDOSCOPIO Strutturalmente è costruito come il fibroscopio con sostanziali differenze: l’immagine rilevata da un microchip presente sull’estremità distale, è trasmessa al videoprocessore e successivamente al monitor attraverso fili elettrici (non è quindi presente il fascio di fibre ottiche porta immagine). Il connettore d’inserzione alla fonte luminosa è di dimensioni più grandi, necessarie ad ospitare il gruppo contatti elettrici. Inoltre sono presenti sulla sezione operativa (impugnatura) tre pulsanti che servono al controllo remoto del sistema video. LA MANUTENZIONE Una corretta manutenzione (seguendo fedelmente le istruzioni del costruttore) prima e dopo l’utilizzo sicuramente allunga la vita dell’apparecchiatura. Mentre una verifica accurata può determinare e/o far emergere problemi, il più delle volte dovute ad usura e/o affaticamento dello strumento stesso. Queste brevi note, non vogliono minimamente sostituire le istruzioni fornite dal costruttore, ma essere d’aiuto a tutte quelle persone che non sono impegnate in attività con gli endoscopi, infatti, la scheda che più avanti troverà ha un duplice scopo il primo di verifica, il secondo di segnalazione dei guasti o difetti da inviare in allegato per la riparazione dello strumento. PRINCIPALI VERIFICHE QUOTIDIANE (Rilevate durante l’uso routinario) 1. Struttura La struttura deve essere integra, in particolare modo la sezione flessibile e la sonda di inserzione non devono avere schiacciature o rotture. 2. Visione Per i fibroscopi l’immagine deve essere chiara e nitida, senza opacizzazioni o eccessivi punti neri; l’anello regolatore delle diottrie deve roteare in modo dolce. Per i videoendoscopi le regolazioni dell’immagine si effettuano sul processore, con la taratura del bianco, con l’aumento o la diminuzione dei colori rosso e blu. Luminosità e contrasto si regolano sul monitor. 3. Angolazione I comandi delle angolazioni devono essere morbidi ,con minimo gioco ma con risposta precisa L’angolazione deve avvenire dolcemente, senza scatti 4. Bloccaggio delle angolazioni Il meccanismo di bloccaggio deve lavorare senza intoppi Col sistema bloccato, le manopole sono frenate ma non bloccate 5. Bottoni acqua aria e aspirazione Premendo il pulsante acqua funziona correttamente (quantità di acqua) Premendo il pulsante aria funziona correttamente (quantità si aria) Premendo il pulsante aspirazione funziona correttamente ENDOSCOPI 7/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. 6. Canale bioptico L’introduzione di pinze o altri accessori deve avvenire dolcemente e liberamente MAI FORZARE pinza o altro accessorio nel canale bioptico 7. Canali ausiliari (colonscopi e gastroscopi operativi) Verifica del loro funzionamento 8. Leva elevazione pinze (presente solo nei duodenoscopi) Lavora dolcemente, senza scatti La pinza appare al centro del campo di visione L’angolo di elevazione è completo PRIMA DELL’INSERZIONE Il paziente è pronto per l’esame, l’endoscopio deve essere disinfettato ed efficiente! Si esegue comunque una rapida prova di insufflazione aria/acqua, aspirazione e immagine. DOPO L’UTILIZZO Immediatamente dopo l’uso, con endoscopio collegato alla fonte di luce: Lavare il canale bioptico con 50 cc di acqua iniettandola nel canale operatore, Sostituire il pistone aria/acqua con apposito tasto (insuffla aria nel canale acqua e pompa acqua ne canale aria), Aspirare acqua (meglio se calda e addizionata con soluzione proteolitica), Asportare residui organici con garza usa/getta dalla sonda d’inserzione. Queste semplici e veloci operazioni preservano l’endoscopio da successive otturazioni dei canali causate dai residui organici essiccati o non rimossi tempestivamente, compromettendo inoltre la successiva fase di disinfezione. SCOLLEGARE L’ENDOSCOPIO DALLA FONTE DI LUCE Trasferire l’endoscopio in sala lavaggio/disinfezione applicando il tappo copri contatti ai videoendoscopi. Eseguire ogni volta e a tutti gli endoscopi, la prova di tenuta pneumatica (tester) In caso di difetto della tenuta pneumatica è possibile risalire alla sede di perdita, immergendo l’endoscopio, in pressione positiva, in una vaschetta contenente acqua verificando la zona d’uscita delle bollicine d’aria. IN CASO DI PERDITA CONTATTARE IL SERVIZIO TECNICO LAVAGGIO MANUALE. Utilizzare acqua calda e proteolitico in lavandino di adeguate dimensioni e di materiale duttile, quale inox. (un piccolo urto del microchip contro porcellana potrebbe risultare dannoso) Lavare la sonda esternamente, Scollegare tasti , valvole, anellini distali e altre parti removibili, Spazzolare con appositi scovolini il canale bioptico, Applicare gli appositi raccordi ai canali ausiliari e irrigarli, Pulire con spazzola a setole morbide puntale, innesto pulsanti inserzione bioptico. ENDOSCOPI 8/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. ALTA DISINFEZIONE Procedere alla disinfezione manuale o in lava endoscopi semi o automatiche seguendo le procedure stabilite dalle linee guida delle società scientifiche autorevoli in materia (ANOTE: Ass. Naz. Operatori Tecnici Endoscopia ; SIED Soc. Italiana Endoscopia Digestiva) STOCCAGGIO Al termine delle procedure riporre gli endoscopi appendendoli in posizione verticale in appositi armadi, avendo cura di asciugarli e di applicare la valvola di apertura della camera stagna (fibroscopi) e togliendo il tappo copri contatti elettrici ai videoendoscopi. Per permanenze in stoccaggio inferiori alle 12 ore è consigliata l’alcolizzazione dei canali con alcool al 70%, auspicabile la ridisinfezione per il riutilizzo oltre le 12 ore di stoccaggio. Allegata: scheda di verifica endoscopi flessibili ENDOSCOPI 9/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002 A.N.T.A.B. SCHEDA DI VERIFICA ENDOSCOPI FLESSIBILI Identificativo n° ____________________________ In dotazione a __________________________________ Costruttore ________________________________ Ubicazione ____________________________________ Modello __________________________________ Anno acquisto __________________________________ N° sistema collegato ________________________ N° esami vita __________________________________ ▢ Videoendoscopio ▢ Gastro ▢ Duodeno ▢ Colon ▢ Fibroendoscopio ▢ Bronco ▢ Coledoco ▢ Nasofaringo ▢ _____________________ CONDIZIONI GENERALI ▢ Ottimo ▢ Buono ▢ Discreto ▢ Sufficiente ▢ Scarso DISAGIO DI FERMO MACCHINA ▢ Molto elevato ▢ Elevato ▢ Medio ▢ Basso ▢ Nullo ▢ Preventivo ▢ Programmabile ▢ Sfuocata ▢ Punti neri eccessivi TIPO INTERVENTO ▢ Urgentissimo ▢ Urgente ▢ Normale IMMAGINE ▢ Intermittente ▢ Appannata ▢ Macchiata ▢ Rigata ▢ Altro descrizione : TENUTA PNEUMATICA SEDE DI PERDITA DOPO TESTER AD IMMERSIONE ▢ Guainetta distale ▢ Sonda di raccordo ▢ Canale bioptico ▢ Sonda di inserzione ▢ Connettore alimentazione ▢ Canale lavaggio ausiliario ▢ Cassis ▢ Tasti funzione video ▢ Canale lavaggio anglè ▢ Manopole ▢ Valvola canale ausiliario ▢ Canale insufflaggio aria/acqua ▢ Altro descrizione: MOVIMENTO / FUNZIONE ▢ Angolazione alto “up” ▢ Angolazione basso “down” ▢ Angolazione dell’anglè ▢ Tasti funzioni video ▢ Angolazione sinistra “left” ▢ Angolazione destra “right” ▢ Freno “up/down” ▢ Freno “left/right” ▢ Altro descrizione : IDENTIFICAZIONE GUASTO ▢ SCHIACCIAMENTO ▢ OSTRUZIONE ▢ ROTTURA ▢ USURA ▢ Canale bioptico ▢ Sonda di inserzione ▢ Sonda di raccordo ▢ Canale lavaggio anglè ▢ Canale lavaggio ausiliario ▢ Canale insufflaggio aria/acqua ▢ Cassis ▢ Guainetta distale ▢ Gruppo ottico distale ▢ Tasti funzione video ▢ Ugello ▢ Connettore alimentazione ▢ Altro descrizione : Data _____________ ENDOSCOPI Compilatore ____________________________________ 10/10 27/10/2000 Revisione del 30/04/2002