PF1 prevenzione e primo soccorso lotta al doping

PF1 prevenzione e primo soccorso
lotta al doping
7 maggio 2015
Dott.ssa Francesca Romana de Jorio
Alcune caratteristiche del trauma
sportivo
 Osservazione diretta dell’incidente da
parte dei soccorritori
 Intervento quasi sempre sicuro e
tempestivo
 Spesso, ma non sempre, soccorritori
qualificati e ben attrezzati
 Popolazione soggetta a screening
sanitario ma a rischio!
Cause del trauma sportivo
 Brusche accelerazioni o decelerazioni ( es.
cambi di direzione ) con sollecitazione di
strutture muscolari, articolari, ossee
 Urto contro avversari o superfici di gioco
 Urto con strumenti di gioco o attrezzi sportivi
 Urto con strutture limitrofe al campo di gioco,
quando non rimosse o rese sicure ( es. reti,
gradini, ecc.) o durante attività outdoor
A seconda della sede di lesione e in rapporto alla
sede di applicazione della forza che la provoca, i
traumi sportivi si possono dividere in
1) TRAUMI DIRETTI
quando la sede della
lesione coincide con il punto di applicazione
della forza che l’ha determinata.
2) TRAUMI INDIRETTI Quando
l’applicazione della forza determina, per
flessione, torsione, compressione o trazione
una lesione più o meno lontana dal suo punto
di applicazione
Prevenire!
Corretto insegnamento del gesto atletico
Corretto insegnamento ed osservanza delle regole di
gioco
Stretching, riscaldamento
Corretta preparazione fisica
Tempi di recupero adeguati
Protezioni ( caschi, paradenti, parastinchi ) anche
quando non obbligatori
Sicurezza ambientale
Visite mediche periodiche
Interazione allenatore- preparatore- medico
fisioterapista / massaggiatore
Educazione di atleti, genitori, dirigenti delle Società
sportive, pubblico
Tanto buon senso!
Evitare situazioni a rischio!
Aggressività in campo
Polemiche arbitrali
Tifo eccessivo e inadeguato che crea tensione anche in
campo
Scarso fair play
Impianti sportivi
Infermeria pulita e facilmente raggiungibile
con cassetta di pronto soccorso e DAE
Accesso all’impianto ad eventuali mezzi di
soccorso
Messa in sicurezza ( rimozione se vicini al
campo o agli spogliatoi ) di cavi elettrici, scale
scivolose, reti metalliche danneggiate,
strutture ( muretti, gradini, rubinetti )
potenzialmente pericolosi
Personale responsabile (BLSD)
CASSETTA PRONTO SOCCORSO
 Disinfettante anionico ( Citrosil® o Betadine ®) o acqua
ossigenata
 Compresse di garza sterile e non, guanti monouso
 Cerotti a rotolo e/o a taglio di varie misure
 Forbici, pinze, lampadina, spille da balia
 Benda elastica tipo Ideal®, tubolari di rete elastica per fermare
medicazioni, rotoli di garza idrofila o tipo Self Fix®
 Mercurocromo®, crema antiinfiammatoria, cerotti medicati con
antiinfiammatorio
 Ghiaccio spray o buste
 Farmaci: solo farmaci per automedicazione ( es Aspirina®,
Tachipirina®, Moment®, Buscopan®, ecc. )
 Bagno oculare con apposita vaschetta ( es Optrex®)
 Stecche di legno, metallo o plastica per immobilizzazioni di
emergenza
 ( sfigmomanometro, fonendoscopio )
Principi generali di
trattamento in urgenza
Astenersi da manovre poco conosciute o incongrue
In casi apparentemente gravi ( PERDITA DI COSCIENZA
, emorragie gravi ) non perdere tempo ad allertare i
Servizi di Emergenza ( 118 )
Rassicurare sempre la vittima, allontanare i curiosi
Regime RICE ( Rest = riposo, Ice = ghiaccio,
Compression = compressione, Elevation =
elevazione dell’arto colpito )
Ambiente sicuro, soccorritore sicuro
Chiamare il 118 vuol dire:
 Mantenere la calma
 Comunicare cosa è successo (modalità del trauma
e parti del corpo interessate)
 Se vittima è cosciente o no!!!
 Luogo da dove si chiama (se luoghi irraggiungibili
spiegare meglio possibile come raggiungerli)
 Numero di telefono di chi chiama o di persona
disponibile sul luogo
 Seguire indicazioni di operatore 118
Catena della sopravvivenza
Traumi da sport
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
Abrasioni, ferite
Contusioni
Fratture
Distorsioni articolari
Lussazioni
Lesioni muscolari
Lesioni spinali
Lesioni organi interni
Ferite
Le FERITE sono soluzioni di continuità della cute.
Possono essere da taglio, da punta ( penetranti ), lacere,
lacerocontuse a seconda del tipo e della violenza del
trauma e del corpo che le ha provocate.
Le lesioni più superficiali, che comportano l’asportazione
dello strato più superficiale della cute, prendono il nome di
ABRASIONI.
Ogni soluzione di continuità della cute rappresenta una
porta aperta ad agenti patogeni che possono provocare
infezioni
Le ferite sono sempre accompagnate da EMORRAGIE più o
meno cospicue.
Trattamento delle ferite
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
detersione con acqua corrente e sapone, acqua ossigenata o
tensioattivi ( No alcol !! )
compressione con tamponi di garza sterile, aggiungendo nuovi
tamponi in caso di mancato arresto dell’emorragia
no cotone emostatico
bendaggio compressivo ( dove possibile, es. arti )
l’apposizione di laccio emostatico va riservata a casi particolari
( gravi emorragie, amputazioni ) e lasciata a personale
addestrato
Sutura con appositi cerotti tipo SteriStrips®
(Il successivo trattamento e la sutura con punti di seta, nylon o
catgut va effettuata in sala chirurgica da personale medico.)
Emorragia = Lesione vascolare con fuoriuscita di sangue
Si possono distinguere in
INTERNE ( es. emorragia da rottura della milza )
ESTERNE ( per ferite penetranti con lesione vascolare )
A seconda del vaso interessato le emorragie possono essere
distinte in VENOSE e ARTERIOSE ( nelle venose la perdita
ematica è continua, nelle arteriose è pulsante ).
Una grave emorragia ( es amputazione di un arto, lesione di
una arteria femorale ) conduce ad una cospicua riduzione del
volume circolante, con rapido calo della pressione arteriosa e
compromissione generale  SHOCK IPOVOLEMICO , che va
immediatamente trattato con infusione di liquidi o
trasfusione di sangue . Si tratta di una vera e propria
EMERGENZA  118
Epistassi
Emorragia nasale per rottura di piccoli vasi dovuta a traumi,
fratture, ma anche a fragilità capillare, farmaci (antiaggreganti).
TRATTAMENTO:
Paziente seduto ( soprattutto se emorragia cospicua), a capo
flesso in avanti
Compressione delle ali del naso
Applicazione di ghiaccio sulla fronte e sulla nuca ( induce
vasocostrizione , e pertanto riduce la perdita di sangue)
NON USARE cotone emostatico !!!
Il tamponamento nasale anteriore o posteriore va effettuato
da parte di personale sanitario esperto ( in pratica: NON
METTETE NULLA NEL NASO!!! )
Contusioni
Si tratta delle più comuni lesioni da sport, osservabili
quotidianamente su ogni campo di gioco.
Derivano da un urto contro le parti molli e sono
accompagnate da:
edema ( gonfiore )
ecchimosi ( stravaso di sangue dai piccoli vasi cutanei )
La guarigione è rapida.
TRATTAMENTO
 ghiaccio, compressione
Uso di antiinfiammatori locali
No creme su cute abrasa
Fratture
Interruzione parziale o totale di un osso, per applicazione di una
forza in modo diretto ( es. caduta ) o indiretto ( flessione,
torsione, compressione ) .
Le fratture si possono classificare in vari modi:
COMPLETE o INCOMPLETE a seconda che l’osso sia lesionato
interamente o solo in parte ( es. Fratture “a legno verde” dei
bambini )
COMPOSTE o SCOMPOSTE a seconda che i capi ossei abbiano o
meno mantenuto i loro rapporti
PLURIFRAMMENTARIE o COMMINUTE quando I frammenti
sono numerosi e di piccole dimensioni
ESPOSTE quando l’agente lesivo ( dall’esterno ) o gli stessi
monconi ossei ( dall’interno ) determinano una lesione della cute
( rischio elevato di infezione dell’osso , o OSTEOMIELITE)
COMPLICANZE DELLE FRATTURE
 emorragie anche cospicue ( ad es. nelle fratture del femore )  shock
 lesioni nervose e vascolari
 infezioni
La parte colpita è fortemente dolente, spesso blocco antalgico ed impotenza
funzionale, deformazione del profilo dell’arto in caso di fratture scomposte,
possibili segni di interessamento nervoso ( anestesia ) o vascolare ( ischemia,
arto freddo e pallido ).
TRATTAMENTO
Immobilizzazione dell’arto colpito con apposite stecche a depressione o
tipo Blue Splints®, o con stecche di legno o plastica e bende, altrimenti con
giornali arrotolati, stecche anche improvvisate, bende, ecc.
TENERE FERMO E NON SPOSTARE FINO ALL’ARRIVO DEL PERSONALE
SANITARIO!
Ghiaccio, rassicurare il paziente
ASTENERSI DA OGNI TENTATIVO DI RIDUZIONE (rischio di lesioni vascolari e
nervose, dolore )
FRATTURE VERTEBRALI:
Ogni trauma della colonna va trattato come un possibile trauma spinale
cercando , senza allarmare il paziente, di immobilizzare il capo ancora prima
di valutare lo stato di coscienza, porlo in posizione neutra ( NO
IPERESTENSIONE ! )
valutare possibili compromissioni di tipo neurologico ( deficit di movimento
e di sensibilità agli arti ).
Il pick up (movimento) del
paziente va effettuato da una
squadra addestrata, con mezzi
idonei ( tavola spinale,
immobilizzatori ).
Una frattura vertebrale può infatti
causare una lesione del midollo
spinale, con conseguenti lesioni
neurologiche anche molto gravi (
para – e tetraplegie, gravi disturbi
respiratori )
Lussazioni
Traumi articolari che determinano lo spostamento dei capi
articolari dal loro normale rapporto.
Possono associarsi a lesioni ossee ( fratture ) , legamentose,
nervose, vascolari.
Il paziente è bloccato in posizione antalgica
Spesso il profilo dell’articolazione appare deformato
LE LUSSAZIONI VANNO RIDOTTE DA PERSONALE ESPERTO,
SPESSO IN ANESTESIA GENERALE QUINDI ASTENERSI DA OGNI
TENTATIVO DI RIDUZIONE (rischio di lesioni vascolari e nervose,
dolore )
TRATTAMENTO :
 Immobilizzazione
 Ghiaccio
 Rassicurare il paziente, porlo in posizione comoda
Lussazione della spalla
 La testa dell’omero si disloca dalla propria sede, portandosi in
avanti ( lussazione anteriore ) o indietro ( lussazione posteriore ).
 Lesione della capsula articolare
 Recidive frequenti se non trattata
IMMOBILIZZARE!! 118
Distorsioni
Traumi articolari che determinano una escursione articolare
eccedente il range di normalità di una articolazione ( spesso
associate a lesioni legamentose ).
L’articolazione appare edematosa, possono essere presenti
vistosi versamenti ematici ( ecchimosi).
Impotenza funzionale, dolore.
TRATTAMENTO IN URGENZA:
 Immobilizzazione
 Ghiaccio
 Bendaggio funzionale
Distorsione del ginocchio
Comune nel calcio, spesso in rotazione interna con lesione di:
MENISCHI
LEG. COLLATERALI
LEG. CROCIATI ( più spesso ANTERIORE )
Vistoso edema, dolore ed impotenza funzionale.
Possibile frattura del piatto tibiale  se dolore eccessivo
immobilizzare e 118
“Triade sfortunata”: lesione di
 LCA
 LCM
 Menisco interno
Anatomia del ginocchio
Distorsione di caviglia
Uno dei traumi sportivi più
comuni
per brusche sollecitazioni (
cambi di direzione, contrasti ) o
a causa del terreno accidentato.
Dolore molto intenso,
vistoso edema e versamento,
ecchimosi in caso di lesione dei
legamenti,
impotenza funzionale,
impossibilità al carico.
Leg PAA
Leg PAP
Leg PC
Lesioni muscolari
MOLTO COMUNI NELLA PRATICA SPORTIVA
Il brusco allungamento del muscolo produce la rottura di un
numero variabile di fibre muscolari.
 DISTRAZIONE ( ELONGATION ) rottura di alcune fibre.
Dolore generalmente avvertito dopo la sospensione
dell’attività sportiva.
 STIRAMENTO lesione più estesa. Il dolore viene avvertito
improvvisamente durante l’attività, in occasione di un
allungo, uno scatto, ecc.
 STRAPPO MUSCOLARE lesione estesa, anche all’intero
muscolo. Dolore violento durante l’attività sportiva,
impossibile proseguire il gioco, spesso sensazione di
“sassata” o “ bastonata” alla parte colpita, a volte sensazione
uditiva di “crack “
TRATTAMENTO:
Attenzione non massaggiare! (Sì ghiaccio e immobilizzazione)
 RICE + FANS e miorilassanti per periodi variabili in rapporto
alla lesione
Spesso evidente vasto ematoma per lesioni più estese
 RIABILITAZIONE per favorire il riassorbimento del
versamento, ridurre l’infiammazione, favorire I processi
riparativi e conferire elasticità alla cicatrice muscolare ( da 10
– 15 gg a 3- 4 mesi )
ATTENZIONE AI TEMPI DI RECUPERO ! ( pericolo di recidive )
 RIPRESA GRADUALE DELL’ATTIVITA’ ( es nelle lesioni
dell’arto inf: corsa dritta e lenta  giri di campo  allunghi
 scatti  balzi  calciare il pallone, salti)
PREVENZIONE: STRETCHING e RISCALDAMENTO ( troppo
spesso trascurati o eseguiti in modo frettoloso e scorretto! )
Trauma cranico
Può interessare la faccia o il capo
Può determinare conseguenze anche gravi a carico del
SNC, in particolare se associato a distorsione o fratture
del rachide cervicale ( collo ). (per questo si immobilizza)
Importante valutare stato confusionale, far parlare
l’infortunato, se perdita di coscienza  118!!
Una perdita di coscienza traumatica a remissione
spontanea con esame neurologico negativo al risveglio
viene definita COMMOZIONE CEREBRALE.
ATTENZIONE:
Se comparsa di disturbi neurologici:
 diplopia
 disturbi della parola
 disturbi della memoria
 disturbi della deambulazione
 confusione mentale
 nausea vomito
 vertigine
118!!!!
nel momento del trauma e per i 3 giorni successivi!!
OBBLIGATORIO SOSPENDERE L’ATTIVITA’!
Ogni TC necessita accertamenti approfonditi. E’ quindi sempre necessario che
il soggetto sia visitato da personale sanitario esperto ed eventualmente
sottoposto ad accertamenti ( esame neurologico, EEG, Rx cranio, TAC o RMN );
la ripresa dell’attività sportiva va valutata attentamente, specialmente in sport di
contatto.
Lesione di organi interni
RENE
I reni possono essere lesi da un trauma alla regione lombare (
caduta, urto o contrasto con avversari ).
In caso di:
 dolore in regione lombare dopo un trauma
 malessere
 nausea
 difficoltà alla minzione (fare pipì)
 soprattutto ematuria ( presenza di sangue nelle urine )
è d’obbligo sottoporre il soggetto ad accertamenti ( ecografia
addominale, esami del sangue e delle urine )
MILZA
La milza ( situata nell’addome, sotto l’arcata costale sinistra )
può essere lesa da un trauma addominale.
Attenzione a fratture costali a sinistra!
La rottura di milza è una grave emergenza medica, in quanto
causa una grave emorragia che porta rapidamente a shock
ipovolemico. La rottura può avvenire in due tempi (
intracapsulare dapprima, all’esterno della capsula
successivamente ). Sospettare una lesione alla milza dopo un
trauma addominale se compaiono :
 pallore
 malessere
118!!!!
 debolezza intensa
 difficoltà respiratorie
 perdita di coscienza
LIPOTIMIA
“Sensazione di SVENIMENTO”, comprende sintomi prodromici
come :
 annebbiamento visivo,
 debolezza,
 senso di nausea,
 pallore, sudorazione,
 ipotensione arteriosa,
 senza completa perdita di coscienza.
 RISOLUZIONE SPONTANEA E RAPIDA IN POSIZIONE SDRAIATA ( o
PLS ) CON GLI ARTI INFERORI SOLLEVATI.
SINCOPE
 caduta a terra e completa perdita di coscienza.
 Possono concomitare fenomeni di tipo neurologico ( perdita di
urnie, scosse muscolari).
 RISOLUZIONE SPONTANEA E RAPIDA IN POSIZIONE SDRAIATA ( o
PLS ) CON GLI ARTI INFERORI SOLLEVATI.
CAUSE:

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
forti emozioni
stimoli visivi o olfattivi disgustosi
dolore intenso
grande fatica
prolungata stazione eretta
digiuno prolungato
convalescenze
anemie
diarrea o vomito intensi
febbre
disidratazione
Attenzione la sincope può essere l’unico segno di una
aritmia o di una ischemia cardiaca !!!!
ASMA BRONCHIALE
Difficoltà respiratoria, ad insorgenza brusca, per improvviso
broncospasmo ( spasmo della muscolatura liscia che regola il
calibro dei bronchi)
 Allergico (per contatto con allergene in genere noto al paziente,
che spesso ha con sé farmaci adatti)
 Non allergico ( da aria fredda, da esercizio fisico, da infezioni
bronchiali, da inalazione di sostanze irritanti)
Si presenta con difficoltà respiratoria , tosse stizzosa, caratteristici
sibili respiratori, può essere associato ad altri sintomi di tipo
allergico (orticaria, congiuntivite, rinite ).
 RASSICURARE IL PAZIENTE. Se disponibili, beta2agonisti 1 puff +
1 puff dopo 5’, se non effetto  eventualmente 118
Attenzione!! Abuso di puff nei bambini asmatici, quando serve non
funziona!
REAZIONI ALLERGICHE
 Hanno intensità diversa a seconda della dose di allergene
e della reattività del soggetto. Possono essere scatenate
da ALIMENTI, FARMACI, VELENI DI ANIMALI (INSETTI) .
 SEGNI LOCALI ( orticaria, pomfi,edema delle labbra)
 SEGNI GENERALI (brivido, malessere, difficoltà
respiratorie, tachicardia, ipotensione  SHOCK
ANAFILATTICO.
 Possono assumere pertanto il carattere di vere
EMERGENZE MEDICHE  allertare immediatamente 118
 Terapia: cortisonici, antiistaminici, adrenalina
 POSSIBILITA’ DI AUTOTERAPIA CON ADRENALINA 0,1 mg (
“penna salvavita” ) NEI SOGGETTI AD ALLERGIA NOTA
CRISI CONVULSIVE
 Particolarmente impressionanti per l’ intensità dei sintomi,
in genere SI RISOLVONO SPONTANEAMENTE IN BREVE
TEMPO.
 Possono essere precedute da “aura” che in genere il
paziente riconosce
 Prima fase ( tonica ) con ipertono muscolare, caduta a
terra, difficoltà respiratorie
 Seconda fase ( clonica) con scosse muscolari violente, atti
respiratori bruschi e rumorosi, spesso presenza di schiuma
alla bocca, possibilità di morsicatura della lingua, perdita
di feci e urine
 Terza fase ( risoluzione ) con ritorno a normale tono
muscolare e respirazione, in genere residuano sonnolenza
e lieve confusione.
 Nella caduta o durante le scosse il soggetto può ferirsi
urtando mobili, oggetti, gradini, ecc quindi se possibile la
caduta va “ accompagnata” ed intorno al soggetto va
creato uno spazio sicuro
 La morsicatura della lingua può essere evitata
introducendo tra le arcate dentali un fazzoletto arrotolato,
o una compressa di garza
 Non cercare di immobilizzare la vittima
 Al risveglio dalla crisi, il paziente va rassicurato ( situazione
imbarazzante ) Sempre utile inviare il paziente presso un
PS per una valutazione neurologica.
 LE CRISI SUBENTRANTI RAPPRESENTANO UN’EMERGENZA
MEDICA (  118 )
Riabilitazione
Di primaria importanza per una ripresa corretta,
sicura, completa ed efficace dell’attività sportiva
dopo un periodo di immobilità per un trauma
sportivo
Non solo le lesioni trattate chirurgicamente
necessitano di riabilitazione!
I corretti tempi di recupero sono fondamentali e
vanno stimati in base alla gravità clinica del caso,
ma anche alle capacità di recupero dell’atleta.
Tempi troppo brevi espongono al rischio di ricadute
ma…
… i tempi vanno ridotti al minimo indispensabile per
poter rientrare in attività!
E voi?
CODICE MONDIALE ANTIDOPING
DEFINIZIONE DI DOPING
 Presenza di una sostanza vietata o dei suoi metaboliti o marker nel
campione biologico dell’ atleta
 Uso o tentato uso di una sostanza proibita da parte di un atleta
 Mancata presentazione o rifiuto, senza giustificato motivo, di sottoporsi
al prelievo dei campioni biologici, previa notifica antidoping
 Mancata presentazione di informazioni per la reperibilità e mancata
esecuzione di test fuori competizione
 Manomissione o tentata manomissione in qualsiasi fase del controllo
antidoping
 Possesso di sostanze vietate e metodi proibiti
 Traffico o tentato traffico di sostanze vietate
 Somministrazione o tentata somministrazione ad un atleta, in o fuori
competizione, di un metodo o sostanza proibiti
LISTA DELLE SOSTANZE PROIBITE WADA
 Pubblicata ogni anno dalla WADA, valida 01 / 01  31/12
 Lista delle sostanze proibite IN e OUT COMPETITION, dei
METODI PROIBITI
 Fornisce esempi, ma le sostanze non si limitano a quelle citate
( « sostanze affini» )
 Per alcune sostanze definisce una concentrazione “cut off”
che permette di discriminare tra l’uso terapeutico e quello
dopante, o tra l’uso attivo e quello passivo
Sostanze sempre proibite
( in e fuori competizione )
 SOSTANZE NON APPROVATE
 ANABOLIZZANTI: steroidi anabolizzanti androgeni, inclusi quelli endogeni
se somministrati per via esogena; clenbuterolo, SARM, tibolone, zeranolo,
zilpaterolo
 ORMONI PEPTIDICI, FATTORI DI CRESCITA E SOSTANZE CORRELATE:
stimolanti l’eritropoiesi ( EPO, CERA ), hCG, LH nei maschi; Corticotropine;
GH e similari; fattori di crescita
 BETA 2 AGONISTI : tutti tranne salbutamolo per via inalatoria ( max 1600
mcg/24 h ) formoterolo ( max 54 mcg/24 h )salmeterolo se assunto nel
rispetto del regime terapeutico
 MODULATORI ORMONALI E METABOLICI: inibitori aromatasi, raloxifen,
tamoxifen, clomifene, insuline
 DIURETICI E AGENTI MASCHERANTI
Metodi proibiti
 Manipolazione del sangue e dei componenti del sangue
 Manipolazione chimica e fisica del campione ( proteasi ,
infusioni ev > 50 ml / 6 h )
 Doping genetico ( trasferimento polimeri acidi nucleici, utilizzo
cellule normali o geneticamente modificate )
Sostanze proibite in competizione
In aggiunta alle sostanze sempre proibite:
 STIMOLANTI: amfetamine, metamfetamina, cocaina, fenfluramina,
cropropamide; catina*, efedrina**, adrenalina ***metilefedrina**,
tuamineptano.
 NARCOTICI : eroina, fentanil, metadone, ossicodone, pentazocina, petidina
 CANNABINOIDI: cannabis, hashis, marijuana, THC, spice
 GLUCOCORTICOSTEROIDI per via orale, endovenosa, intramuscolare o
rettale ( permessi per uso topico )
* Se in concentrazione > 5 mcg/ml
** Se in concentrazione > 10 mcg/ml
*** Permessa in preparati per uso topico o associata ad anestetici locali
Sostanze proibite in particolari sport
 ETANOLO ( ALCOOL ) : air sports, tiro con l’arco,
automobilismo, karate, motociclismo, motonautica
 BETA BLOCCANTI : tiro con l’arco, automobilismo, biliardo,
freccette, golf, tiro, sci/snowboard ( salto, discipline aeree )
Esenzione per uso terapeutico ( TUE )
 Concesse in caso di documentata necessità di
assumere, PER FINI TERAPEUTICI, sostanze incluse
nella Lista delle Sostanze Proibite della WADA
 Es insulina ( diabete ), corticosteroidi per via
sistemica ( malattie autoimmuni, allergie gravi )
 Sostanze assunte in emergenza in caso di
somministrazione in regime di Pronto Soccorso
 DEVONO ESSERE SEGNALATE PER TEMPO
DALL’ATLETA E DAL MEDICO!!!
SANZIONI
Invalidazione dei risultati di un evento
sportivo in caso di violazione del regolamento
antidoping
Squalifica per positività : 2 aa alla prima
violazione, da 4 aa a squalifica a vita a
seconda dei casi
Altre violazioni ( mancata presentazione al
controllo, traffico ) da 2 aa a squalifica a vita
Legge antidoping
Legge 376 del 14/12/2000 « Disciplina della
tutela sanitaria delle attività sportive e della
lotta al doping»
Italia unico Paese ad avere una Legge dello
Stato in materia di doping
CVD ( Ministero della Salute )
Introduce sanzioni penali per chi compie reato
di doping ( non più solo illecito sportivo )
Modulistica, regolamenti e
documentazione
www.coni.it
www.wada-ama.org