TEORIA E STRUTTURA SOCIALE (1949) Robert K. Merton Capitolo tredicesimo LA PROFEZIA CHE SI AUTOADEMPIE W.I. Thomas "Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze." Merton "….Gli uomini non rispondono solo agli elementi oggettivi di una situazione, ma anche, ed a volte in primo luogo, al significato che questa situazione ha per loro. E una volta che essi hanno attribuito un qualunque significato ad una situazione, questo significato è la causa determinante del loro comportamento e di alcune conseguenze di esso." 1 UNA PARABOLA SOCIOLOGICA - il caso di Last National Bank (1932) "La parabola ci indica che le definizioni pubbliche di una situazione (previsioni e profezie) diventano una parte integrante della situazione e in questo senso influiscono sugli sviluppi successivi. Questo è un fenomeno esclusivamente umano, e non si trova nel mondo della natura che rimane estraneo all'attività dell'uomo." Gli esempi dello studente ansioso che fallisce all'esame; la profezia dell'inevitabilità della guerra fra le due nazioni; conflitti etnici e razziali negli Stati Uniti. "La profezia che si autoadempie è, all'inizio, una definizione falsa della situazione che determina un nuovo comportamento che rende vera quella che originariamente era una concezione falsa." 2 OPINIONI SOCIALI E REALTA' SOCIALE Il nesso tra la profezia che si autoadempie e i pregiudizi etnici e razziali; L'opinione basata sul pregiudizio diventa fatto tangibile, fatto reale indiscusso; L'esempio dei sindacalisti e dei lavoratori neri/crumiri Il cerchio tragico e vizioso della profezia che si autoadempie può essere spezzato: "la definizione iniziale della situazione che ha messo in moto il circolo deve essere abbandonata; solo quando la supposizione iniziale è messa in dubbio ed è indotta una nuova definizione della situazione, il corso successivo degli eventi smentisce quella supposizione; solo in questo caso l'opinione non produce la realtà." L'importanza dell'esaminare il funzionamento degli ingroups e degli out-groups; "Gruppi esterni etnici (Sumner) sono tutti quelli che consideriamo differenti da "noi stessi" in termini di nazionalità, razza o religione. L'opposto del gruppo esterno etnico è naturalmente l'in-group etnico, costituito delle persone che "vi appartengono"." "Non vi è niente di fisso o di eterno nei confini che separano gli in-groups dagli out-groups. Mutando le condizioni, mutano le linee di separazione." 3 VIRTU' DEL PROPRIO GRUPPO E VIZI DEL GRUPPO ESTERNO L'esempio del nesso tra le differenti spese per l'istruzione per i scolari bianchi e quelli neri e l'affermazione sociale. "La falsa evidenza crea spesso delle sincere credenze. L'autoipnosi mediante la propria propaganda è una fase non infrequente nel processo della profezia che si autoadempie." "Nonostante le apparenze superficiali, il pregiudizio e la discriminazione nei confronti di un gruppo esterno non sono motivate da ciò che il gruppo esterno fa, ma sono profondamente radicati nella struttura della nostra società e nella psicologia sociale dei suoi membri." 4 "alchimia morale" - trasformazione delle virtù in vizi e viceversa da parte dell'in-group. Io sono risoluto Tu sei ostinato Egli è cocciuto Abe Lincoln / Abe Cohen / Abe Kurokawa Abe n°1: industrioso, risoluto, perseverante, economo, risparmiatore, frugale, in gamba, acuto, intelligente, uomo di ampie vedute, fedele alla causa della libertà; Abe n°2 e 3: mentalità di sgobboni, incurante disprezzo per gli standards americani, la loro concorrenza sleale, avari, miserabili, accattoni, furbi, astuti, scaltri, parassiti della società; "Le virtù morali sono tali solo quando siano gelosamente limitate a quelli che fanno parte dell'in-group; l'attività approvata da gente sbagliata non è un fatto degno di ammirazione ma di disprezzo. E' chiaro, infatti, che solo con questo sistema che considera le virtù sociali diritto esclusivo dell'élite, gli uomini al potere possono conservare i loro tratti distintivi, il loro prestigio e il loro potere." "Quel che è da rilevarsi è che l'ingiusta barriera di protezione che circonda l'in-group ha come conseguenza quella di escludere i membri del gruppo esterno dal trattamento che generalmente si accorda agli esseri umani." 5 FUNZIONI E DISFUNZIONI SOCIALI "Una volta che comprendiamo il ruolo predominante dell'ingroup nel definire la situazione, anche il paradosso del comportamento apparentemente opposto del gruppo esterno negro ed ebreo non appare più tale. Il comportamento di questi gruppi di minoranza è la risposta alle asserzioni della maggioranza. Se i negri sono accusati di essere inferiori e il loro mancato contributo al mondo della cultura è citato a sostegno di questa accusa, l'impulso naturale al rispetto di se stessi e una considerazione di prudenza li portano difensivamente a magnificare ogni realizzazione conseguita dai membri della loro razza. Se gli ebrei sono accusati di eccessive realizzazioni e di eccessive ambizioni e se si compilano liste di ebrei preminenti a sostegno di questa accusa, allora l'impulso alla sicurezza li porta difensivamente a minimizzare le reali conquiste della comunità. Tipi di comportamento che appaiono essere opposti hanno le medesime funzioni psicologiche e sociali. L'affermazione e la denigrazione di se stessi diventano rispettivamente i mezzi per cercare di far fronte alla condanna di una supposta insufficienza in un gruppo e alla condanna per i supposti eccessi nell'altro. E, con un acuto senso di superiorità morale, l'in-group, nella sua sicurezza, guarda questo curioso modo di agire dei gruppi esterni con un misto di derisione e di disprezzo." 6 L'ATTUAZIONE DI MUTAMENTI ISTITUZIONALI Il panico cieco e l'aggressività razziale: modelli di comportamento prodotti della modificabile struttura della società. "La profezia che si autoadempie, per cui i timori sono tradotti in realtà, opera solo in assenza di appositi controlli istituzionali. Ed è soltanto col rifiuto del fatalismo sociale implicito nella nozione della immutabilità della natura umana, che il circolo della paura, del disastro sociale e della paura ancora maggiore può essere spezzato. I pregiudizi etnici possono morire, ma muoiono lentamente. Si può contribuire alla loro scomparsa non insistendo che la loro sopravvivenza è irragionevole e dannosa, ma eliminando quei sostegni che certe istituzioni della nostra società forniscono loro." Tocqueville "Sono tentato di credere che quelle che noi chiamiamo istituzioni necessarie spesso non sono altro che le istituzioni a cui siamo abituati e che nella sfera della costituzione sociale le possibilità sono molto più ampie di quelle che gli uomini siano disposti a immaginare vivendo nelle loro varie società." 7