Verbale Gruppo di lavoro area scienze umane (scienze umane, filosofia, religione) All’incontro erano presenti 22 docenti, provenienti da 14 diversi LES. Nel commentare la giornata di lavori del convegno sono emersi i seguenti spunti, qui raccolti non per docente, ma per disciplina. Questioni di metodo L’obiettivo deve essere sviluppare negli studenti una sensibilità al consumo critico e in generale ad un’analisi critica delle scelte economiche. Evitare di partire dai bisogni degli adulti, ma cercare di comprendere il sistema dei bisogni dei nostri studenti Dare un taglio operativo al modulo multidisciplinare ed arrivare a prove di realtà. Alle lezioni preferire un lavoro di gruppo svolto dagli studenti, a partire da stimoli, materiali e piste di riflessioni offerte dai docenti: privilegiare l’attività di gruppo, in fase di organizzazione del materiale, di ricerca e di predisposizione delle presentazioni da fare alla classe. Utilizzare la capacità operativa degli studenti. Usare il metodo dello story telling e in generale un approccio narrativo, più coinvolgente. Collaborare con gli enti sul territorio (GAS, commercio equo e solidale...). Rivolgersi alle classi terze o quarte, anche se vi sono spunti per ogni anno di studio. Filosofia Non appiattirsi sul piano dello sviluppo storico, ma affrontare i concetti anche quando non rientrano strettamente nel percorso didattico programmato per quell’anno di studio. Il tema della razionalità, reale o presunta, nel comportamento economico. La definizione di felicità e/o di benessere. Il concetto greco di eudaimonia come concetto trasversale. Il tema classico della saggezza in rapporto al soddisfacimento dei desideri e al governo dei bisogni. La teoria dei bisogni, da Epicuro alla Heller. Il concetto di valore, sia economico che etico: una singolare ambiguità nella semantica del termine. Il tema del rapporto tra natura e cultura. Dalla concezione antica di natura a quella contemporanea, affrontando così la premessa filosofica delle scelte di consumo. Il concetto di responsabilità, anche nel consumo. Il tempo, come variabile rilevante (ad es. il futuro) nell’operare scelte rivolte al consumo. Sociologia La differenza tra consumo e consumismo: il primo è necessario, il secondo no. Le reti sociali come valore aggiunto, anche nella definizione della ricchezza di un paese. La nozione di status symbol. Gli stili di consumo. La moda. Il sistema della pubblicità. Psicologia Il tema del desiderio e del suo controllo o della sua posposizione. Il tema della persuasione, con particolare riferimento alla pubblicità. Il tema del consenso e il ruolo dell’in-group. Il tema del benessere immateriale, da collegare all’analisi filosofica sul concetto di benessere. Metodologia della ricerca Far fare ai ragazzi delle ricerche sul campo: indagini, inchieste, questionari. Si può assegnare ad ogni studente un paese con il suo PIL e fare confronti tra i livelli di consumo dei diversi paesi, non solo attraverso grafici ma attraverso concrete forme di spartizione di beni. Analizzare un prodotto (lavatrice, auto) o un’impresa (Upim, Standa..) come indicatore del cambiamento nel consumo. Antropologia Analizzare gli spazi del consumo e le loro trasformazioni (Augé). Approfondire il rapporto tra ambiente, risorse e modello di sviluppo (vedi Collasso di Diamond) Studiare il rapporto tra sistema culturale e consumi. Sottolineare il valore dell’interculturalità anche usando i ragazzi stranieri nelle nostre scuole. Religione Porre il tema della sospensione del consumo, per ragioni religiose, come nel digiuno. Affrontare, connesso al tema del consumo, quello della libertà. Il coordinatore del gruppo Paolo Vidali