26/03/2013
IL MALATO OGGI:
LE SFIDE DELLA BIOETICA
RENZO PEGORARO
Direttore Fondazione Lanza
Servizio di Bioetica – Az. Osp. Padova
Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita
Torino, 21 marzo 2013
L’ESPERIENZA DI “ESSERE MALATO”
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Sofferenza e smarrimento psicologici
innescati dalla malattia
La rappresentazione della malattia
La “frammentazione”: corporea,
spaziale, temporale, relazionale
I vissuti dei familiari
La struttura sanitaria
Gli stili adattativi di contesto
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Ma questa esperienza è segnata anche da:
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I rapporti e le distinzioni tra bisogni e
desideri;
La questione dei diritti e del loro rispetto
all’interno di un sistema/servizio sanitario
La libertà e autonomia del paziente e i
doveri e le responsabilità professionali
degli operatori sanitari
Malattie acute e malattie cronicodegenerative
CONTESTO GENERALE CHE SEGNA
IL RAPPORTO MALATOOPERATORE SANITARIO
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Nuovi poteri della medicina nei
confronti della vita umana
Cambiamenti socio-culturali: malattia,
sofferenza, morte; medicina dei bisogni
e dei desideri
Diritti del paziente e sua autonomia
Organizzazione socio-sanitaria e
gestione delle risorse limitate
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Una “sfida” per il malato
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Accettazione della malattia e della
propria situazione
Desiderio di guarire-risolvere il
problema
Disponibilità a partecipare alle decisioni
Fiducia nella competenza del medico
Rapporto con i familiari
“Sfida” per il medico e gli
operatori
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Ruolo e significato della competenza
medica e infermieristica
Empatia personale
Comprensione dei bisogni e delle
emozioni del paziente
Accettazione dell’autonomia del
paziente
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Una “sfida” per il medico e …
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La formazione globale per gestire conoscenze
scientifiche e tecniche ma anche relazioni,
comunicazione, organizzazione
Modalità di svolgimento della propria professione
nel contesto della struttura sanitaria
Riferimento ai principi etici ispiratori della propria
professione e rapporto/tensione con i principi e le
istanze della società civile
Rapporto personale con il malato o rapporto
unicamente di equipe?
Medicina difensiva, rischio di burnout, moral
distress.
“Sfida” per l’operatore e per il
malato
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Accettazione dei limiti della medicina e
delle sue possibilità
Riconoscere la parziale imprevedibilità
del decorso clinico
I potenziali effetti collaterali della
terapia
La difficoltà di “comprendersi” tra
medico e paziente nel linguaggio,
prospettive, …
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“Sfida” per le Istituzioni sanitarie e
per la società civile
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Organizzazione dei servizi per rispondere alle
diverse tipologie di malati e alle diverse esigenze
cliniche e assistenziali
Utilizzo delle risorse umane ed economiche
definendo le priorità e le essenzialità delle forme
di cura e di assistenza
Partecipazione e diverse responsabilità nella
gestione delle strutture sanitarie
Livello sociale, culturale e politico della
consapevolezza e responsabilità nei confronti
della salute e della sanità
La prospettiva della bioetica
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Visione antropologica “olistica” e
significato della corporeità
La dimensione comunicativa e relazionale
Il ruolo della medicina e il rapporto tra
“moralità interna e moralità esterna”
Un approccio interdisciplinare
Principi di giustizia e di solidarietà
Il ruolo dei Comitati Etici per la pratica
clinica
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NECESSITA’ DI UNA RIFLESSIONE ETICA ADEGUATA
Si sente il bisogno di un’etica capace di orientare le
scelte, per una “umanizzazione” della
medicina che sia a servizio di tutto l’uomo e di
tutti gli uomini.
Si tratta di affrontare:
problemi completamente nuovi
problemi vecchi, ma che si presentano con nuove
caratteristiche
problemi che si presentano con evidenti aspetti al
tempo stesso medici, sociali, giuridici, economici
NECESSITA’ DI UNA RIFLESSIONE ETICA ADEGUATA
La riflessione etica deve allora considerare alcune nuove istanze:
a)
Molti dei problemi sopra elencati rientrano nell’area
pubblica e, quindi, non sono più limitati al solo ambiente
medico.
b)
Il nuovo contesto sociale è culturalmente e eticamente
pluralista e secolarizzato.
c)
Si avverte un grande bisogno di elaborare un quadro etico
fondato razionalmente, valorizzando al massimo la coerenza,
plausibilità, comunicabilità, universalizzabilità della
razionalità etica.
d)
Si avverte la necessità di un sistematico confronto
interdisciplinare.
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DEFINIZIONE DI BIOETICA
Enciclopedia di Bioetica (1978):
“Studio sistematico della condotta umana nell’area delle
scienze della vita e della cura della salute, quando tale
condotta viene esaminata alla luce dei valori e dei principi
morali”.
Nuova edizione dell’Enciclopedia di Bioetica (1995):
“La Bioetica è lo studio sistematico delle dimensioni morali
– comprendenti la visione morale, le decisioni, la condotta,
le politiche – della scienza della vita e della cura della
salute, attraverso una varietà di metodologie etiche in un
contesto interdisciplinare”.
VARI “TIPI” DI BIOETICA
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Bioetica “teoretica”.
Bioetica clinica.
Bioetica dei regolamenti e delle leggi.
Bioetica culturale.
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QUESTIONI “FONDAMENTALI”
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Rapporto tra scienza – tecnica – etica
Concetto di “persona” tra coscienza, libertà,
corporeità
Dignità della persona, valore fondamentale della vita,
significato della medicina e del prendersi cura
Individuo e collettività, giustizia e solidarietà,
allocazione delle risorse e priorità
Rapporto tra religioni e bioetica, in uno scenario
multietnico e multireligioso
Rapporto tra bioetica e diritto
QUESTIONI “FONDAMENTALI”
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Aspetti culturali e politici: valori “negoziabili”
… tolleranza …
Aumento delle conoscenze e possibilità di
intervento e difficoltà di avere criteri di
discernimento e di scelta
Informazione e coinvolgimento della
popolazione
Ruolo degli esperti o professionisti
Significato e funzioni dei Comitati Etici
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ALCUNE “TENSIONI”
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Legge morale e legge civile
Etica/Bioetica e Deontologia/Etica
Professionale
Metodo “scientifico” – metodo
“clinico” – metodo “etico”
Bioetica laica e bioetica cattolica
ALCUNI PRINCIPI BIOETICI
FONDAMENTALI
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Dignità della persona umana e sua autonomia
Centralità del paziente nella sua “consistenza
esistenziale”
Attenzione alla vulnerabilità del paziente
Comunicazione adeguata, chiara, completa …
I rapporti con : familiari, operatori sanitari,
volontariato …
Giustizia, solidarietà; reciprocità
Contesto: organizzazione, tempo, spazi …
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IN PROSPETTIVA BIOETICA: FAVORIRE LA
RESPONSABILITA’ DEL MALATO STESSO
Consapevolezza della propria fragilità e mortalità
Essere “curati” e guarire
“Fidarsi e affidarsi”: “nuove” relazioni e
revisioni delle “antiche”
Continuare a vivere nonostante la malattia
Rivedere il proprio stile di vita e le proprie
aspettative
Evoluzione verso la fase finale della propria
esistenza
Conservare “l’umanità” di tutta la propria
esperienza di malattia
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IN PROSPETTIVA BIOETICA: LA
RESPONSABILITA’ DEGLI OPERATORI
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Prendersi cura / Presa in carico
Riconoscere sempre l’unicità e originalità della
persona, senza riduzionismi
Approccio globale alla persona
Guardare, toccare, “stare con”…
Relazione personale e accompagnamento
Continua comunicazione: ascolto e
informazione, dialogo; comunicazione “non
verbale”
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IN PROSPETTIVA BIOETICA: LA
RESPONSABILITA’ DEGLI OPERATORI
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Una risposta multidisciplinare integrata
Un progetto personalizzato,
coinvolgendo il paziente e i familiari e le
istituzioni socio-sanitarie
Proporzionalità delle cure
Risposte al dolore e alla sofferenza
Attenzione alla dimensione spirituale
Costanza, pazienza, speranza
Nella prospettiva bioetica: responsabilità
delle Istituzioni
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Programmazione e gestione dei servizi/strutture
sanitari
Valorizzazione e integrazione delle diverse
competenze professionali sanitarie e manageriali
Garanzia dei livelli essenziali di assistenza
Gestione delle risorse umane e economiche con
criteri di efficienza, efficacia e appropriatezza
Individuazione di percorsi terapeutici e
assistenziali integrati e personalizzati
Formazione permanente del personale sanitario.
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VISIONE OLISTICA: IMPEGNO DELLA
REGIONE VENETO (Del.Reg. 954,
18/03/2005)
“Porre al centro di ogni intervento
sanitario, socio-sanitario ed
assistenziale la persona umana
significa innanzitutto considerare la
totalità inscindibile delle sue
componenti fisica, mentale, emotiva e
spirituale”
Grazie per l’attenzione!
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