Bioetica: sentinella? strumento di lavoro? sistema inquisitorio? Obbiettivi che la metodologia etica si pone sono: tener conto della complessità della realtà sanitaria, non solo del caso del paziente ma di tutta la realtà del mondo sanitario; tener conto dell’istanza etica che emerge nell’atto umano che si va a compiere. L’atto umano è tutto quello che noi esprimiamo attraverso la nostra volontà e il nostro intelletto, è l’espressione della nostra persona; orientare le scelte in modo eticamente adeguato e pertanto contribuire alla risoluzione dei problemi; valutare quali siano gli effetti dell’atto umano che andiamo a compiere. Prima della nascita della Bioetica: Codice di Norimberga (1947): condanna di ogni sperimentazione sull’uomo senza il suo consenso Allarme suscitato da talune sperimentazioni negli USA: anni ‘30-’40 - Tuskegee, Alabama: studio di confronto farmaco antilue vs placebo su popolazione di colore senza consenso 1962 - Swedish Hospital, Seattle: comitato per decidere le procedure di accesso alla dialisi 1963 -Jewish Chronic Disease Hospital di Brooklyn (cellule tumorali iniettate in pazienti anziani, per di più senza il loro consenso) 1965-71 – Willowbrook State Hospital di New York (virus dell’epatite inoculato in bambini handicappati, forzando il consenso dei genitori) WMA - Dichiarazione di Helsinki sulla sperimentazione clinica (1964-2000) I primi centri di Bioetica: 1968: Fondazione dell’Hastings Center (Hastings on Hudson, USA) ad opera di D. Callahan e W. Gaylin 1969: Fondazione del Kennedy Institute of Ethics presso la Georgetown University (Washington DC) ad opera di A. Hellegers (W.T. Reich, R. Veatch, R. McCormick) La nascita del termine Bioetica: 1970-71: l’oncologo americano V. R. POTTER prima volta del termine “BIOETICA” 1970 - Bioethics. The science of survival 1971 – Bioethics. Bridge to the future di fronte al pericolo per la sopravvivenza dell’intero ecosistema, la BIOETICA come “una nuova disciplina che combinasse la conoscenza biologica con la conoscenza del sistema dei valori umani” un “ponte” tra due culture: scientifica e umanistica La definizione della disciplina: Encyclopedia of Bioethics (W. Reich) ediz. 1978: “lo studio sistematico della condotta umana, nell’ambito delle scienze della vita e della salute, esaminata alla luce di valori e di principi morali” ediz. 1995: “lo studio sistematico delle dimensioni morali – inclusa la visione morale, le decisioni, la condotta, le lineeguida, ecc. – delle scienze della vita e della salute, con l’impiego di una varietà di metodologie etiche in una impostazione interdisciplinare” “Noi possiamo interrogarci sull’esistenza dell’uomo soltanto nel vivo atto della sua esistenza. Non esiste antropologia al di fuori di quella drammatica. Quello dell’uomo è un io che non può uscire dal corso dell’azione drammatica in cui si ritrova dalla nascita, non può uscire per considerare su cosa giocare. Egli è ormai nel gioco, senza che gli sia mai stato chiesto se vuole giocare”. Von Balthasar H.U., Teodrammatica, II. Le persone del dramma: l’uomo in Dio, Milano: Jaca Book, 1992, p.323