La rete delle intelligenze multiple

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La rete delle intelligenze
multiple
Howard Gardner, della Harvard University, è il ricercatore che
ha elaborato la teoria delle intelligenze multiple. Gardner
ritiene che l’intelligenza si esprima in forme multiple e
relativamente autonome: sono ben otto le intelligenze di cui
saremmo in possesso, in maniera più o meno sviluppata:
l’intelligenza logico –matematica, quella visivo – spaziale,
quella intrapersonale, quella interpersonale, quella corporeo
– cinestetica, quella verbale – linguistica, quella musicale
e, new – entry, quella naturalistica.
La teoria delle intelligenze multiple non è ancora stata
accettata unanimemente perché presenta alcuni dubbi ed alcune
superficialità, ma ha il vantaggio di considerare
l’intelligenza in modo dinamico, coerentemente con la
plasticità di cui è dotato il cervello.
Le prove con la brain imaging hanno rilevato effettivamente
un’attivazione di specifiche aree cerebrali a fronte di
specifici stimoli intellettivi, ma anche che esiste una zona
di convergenza, la corteccia prefrontale, implicata in
numerose forme d’intelligenza.
Lo sviluppo di una forma d’intelligenza piuttosto che di una
altra dipende dalle inclinazioni genetiche e dall’esercizio,
al punto da avere delle intelligenze dominanti ed intelligenze
latenti.
Le otto forme d’intelligenza individuate da Gardner
assomigliano più a talenti, inclinazioni e/o competenze che
all’intelligenza intesa come capacità cognitiva, di risolvere
problemi e di trarre profitto dagli errori, che potrebbe
collocarsi proprio in quella zona di convergenza, nella
corteccia prefrontale.
La teoria delle intelligenze multiple è comunque interessante
perché pone l’intelligenza in un contesto dinamico di crescita
dell’individuo anche sotto il profilo intellettivo.
Quando il sistema scolastico, non più nozionistico, sarà
pronto ad affrontare anche discorsi relativi allo sviluppo
intellettivo, in tutte le sue forme, senza paura di creare
differenze all’interno della classe, sarà possibile aiutare i
bambini a sviluppare anche le proprie intelligenze latenti,
dopo che hanno acquisito sicurezza grazie alle proprie
intelligenze dominanti. Probabilmente diventeranno degli
adulti migliori.
Cinzia Malaguti
Per approfondimenti:
Dossier
su
Mente
&
Cervello,
mensile
di
psicologia
neuroscienze, Editoriale L’Espresso, ottobre 2015,
e
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