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I DISTURBI D’ANSIA:
DALL’ANSIA SANA A QUELLA PATOLOGICA
Dott.ssa Romina Galmacci
(Psicologa clinica-Specialista in Addictive Behaviours e Patologie Correlate)
Tra i disturbi psicologici, i disturbi d’ansia,(tra i quali disturbo d’ ansia generalizzata, d’ansia
specifica, d’ansia sociale, ansia di separazione, disturbo da attacchi di panico, agorafobia e la più
frequente, fobia specifica) sono i più diffusi nella popolazione.
Il termine “ansia” deriva dal latino “anxius” ,che significa affannoso, inquieto e la radice di questo
vocabolo
è
quella
del
verbo
latino
“angere”
che
vuol
dire
stringere,
soffocare.
L’ansia, infatti, si caratterizza come una condizione di tensione che si manifesta con vari
correlati fisiologici, tra cui , in primis, la
difficoltà a respirare normalmente, l’irrequietezza, la
tachicardia, il timore. Si tratta inoltre di un fenomeno dell’essere vivente, ossia di uno stato
emotivo caratteristico dell’uomo ed è generata da un meccanismo psicologico di risposta allo
stress, che svolge la funzione di anticipare la percezione di un eventuale pericolo prima
ancora che quest’ultimo sia sopraggiunto. Ne deriva che tutti gli individui, sperimentano un
certo grado variabile di ansia, che possono vivere in modo normale o patologico. E’ difatti il
sintomo più comune a tutti i disturbi psichici, ma parallelamente si riscontra
frequentemente anche nelle persone che sono considerate normali, essendo generalmente
avvertita quando si passa da ciò che è vecchio, conosciuto, protetto e certo, a ciò che è nuovo,
sconosciuto, non sperimentato ed incerto
La frequenza con cui l’ansia si manifesta nelle persone, e la sua diffusa presenza in una serie di
disturbi emotivi, la rende una condizione affettiva di estremo interesse.
Come può essere definita l’ansia?
L’ansia sta ad indicare un sentimento penoso associato ad un atteggiamento di attesa, e
relativo
ad
evento
imprevisto
e
vissuto
in
modo
spiacevole.
La sua comprensione è fondamentale per capire sia l’evoluzione normale, che lo sviluppo
dell’individuo.
nevrotico
Data la complessità del fenomeno, non è possibile fornire una definizione univoca ed
esauriente dell’ansia, pertanto si ritiene opportuno fare riferimento alle varie conclusioni a
cui
sono
pervenuti
alcuni
tra
i
più
noti
studiosi
che
se
ne
sono
occupati.
Alcuni di questi ricercatori, mettono in relazione l’ansia con il concetto di omeostasi, altri
invece ne evidenziano il suo legame con l’ambiente. Se lo studioso Cannon definisce l’ansia
come
“l’espressione della rottura momentanea dell’equilibrio omeostatico e dei successivi
tentativi della persona di ripristinarlo” , Kelman mette in luce che l’ansia compare quando la
tensione diventa troppo forte, in seguito ai tentativi dell’organismo di integrarsi in un ambiente
che non gli è adatto e per il quale non è adatto.
Quali sono i sintomi psicofisici principali dell’ansia?
1. I sintomi psichici sono: eccessiva preoccupazione, disagio, isolamento, difficoltà di
concentrazione, confusione mentale, agitazione, irrequietezza, senso di minaccia,
paura sino al terrore e/o panico, incapacità di difendersi, pensieri negativi su di se’ e
sulle proprie prestazioni, sopravvalutazione delle richieste della situazione, sensazione
che gli oggetti siano irreali (derealizzazione), sensazione che la propria persona sia
distante (depersonalizzazione), paura di perdere il controllo, di svenire, di impazzire e
di morire,
basse prestazioni lavorative, difficoltà ad addormentarsi a causa delle
preoccupazioni.
2. I sintomi fisici sono: mal di testa, palpitazioni o accellerazione del ritmo cardiaco,
tremore, dolore toracico, difficoltà respiratorie, sensazione di soffocamento, tosse,
bocca secca, sensazione di vertigini o di “testa vuota”, nausea, , frequente minzione
e/o incontinenza,
pelle fredda, rossore, sudorazione, disturbi della condotta
alimentare.
Che funzione svolge l’ansia?
L’ansia è, al pari della paura, un’”emozione adattiva” e svolge pertanto la funzione di una
sorta di “sirena d’allarme”, ossia quella di stimolare l’individuo a reagire di fronte una
minaccia o un pericolo, con il fine di salvaguardare la sua esistenza. Pertanto la funzione
dell’ansia quando ancora sana, è segnalare all’essere umano che qualcosa non va .
Cosa distingue l’ansia sana e funzionale dall’ansia patologica?
L’ansia è sana e funzionale quando è una reazione che permette di riconoscere un pericolo e
comportarsi di conseguenza, mentre diventa ansia patologica. quando la reazione, pur essendo
legata ad eventi normalissimi, genera un malessere eccessivo tale, da compromettere la vita
relazionale, affettiva e lavorativa del soggetto ansioso. In entrambe le forme d’ansia, il contenuto è
lo stesso, ciò che è distintivo per il passaggio dall’ansia normale a quella patologica è
l’effetto che scaturisce dal modo di viverle: la frequenza, l’intensità, la durata, il grado di
sofferenza soggettiva, il grado di compromissione delle funzioni psicosociali della persona che ne
soffre.
Quando chiedere l’intervento dell’esperto?
Non è necessario il ricorso all’esperto, finche’ la persona ansiosa, è in grado di gestire gli episodi
di ansia, rispondendo in modo appropriato alle preoccupazioni esistenziali o relative all’ambiente,
vale a dire,
finche’ manifesta una
normale capacità di fare appello alle proprie risorse per
affrontare cio ‘ viene avvertito come tensione.
Si rende necessario il trattamento psicologico, in quei casi in cui invece, l’ansia, non sia più
sporadica, ma diventi frequente, iniziando a agire sul soggetto ansioso, come forza paralizzante e
disintegrante ed abbia come conseguenza la perdita del senso di sicurezza della propria identità,.
L’esperto, con il fine di rimuovere le cause reali del disturbo, provvederà a creare un ambiente
sicuro per aiutare il paziente ad esprimere le sue problematiche, a individuare i meccanismi che
permettono il mantenimento del disturbo
e gli insegnerà alcune tecniche, tra cui quelle di
rilassamento, utili per spezzare un circolo vizioso e poter sviluppare una modalità più adattiva di
risposta
all’ambiente.
Anche se frequentemente tale disturbo, non viene riconosciuto finché non compaiono purtroppo i
sintomi
più evidenti della depressione, ai fini del trattamento del disturbo d’ansia, va
sottolineato che è fondamentale la diagnosi precoce, in quanto le ricerche dimostrano che
circa il 90% delle persone che soffrono d’ansia, svilupperanno altri disturbi, quali depressione
maggiore, disturbo d’ansia sociale, disturbo di attacchi di panico e fobia specifica. Le persone con
un disturbo d’ansia difatti, oltre a presentare una maggiore difficoltà di trovare un’occupazione
lavorativa (American Psychiatric Association, 2000) e ad essere
afflitte da gravi disagi
interpersonali (Zatzick, Marmer, Weiss, et al., 1997, hanno un rischio raddoppiato di presentare
ideazione suicidaria e tentativi di suicidio rispetto alle persone senza una diagnosi psichiatrica
(Sareen et al., 2005)