Domande prove scritte

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Domande della Prova Scritta (aggiornate ad Aprile 2008)
Qui di seguito sono riportate alcune domande delle prove scritte di Politica Economica,
sostenuti negli ultimi mesi. Tramite la lettura di tali quesiti, gli studenti avranno la
possibilità di formarsi un’idea del tipo di esame che dovranno sostenere. Gli studenti
sono invitati ad esercitarsi su tali domande, al fine di imparare ad elaborare risposte
precise, sintetiche ed esaurienti, ossia in grado di fornire una spiegazione dei problemi
analizzati sia sotto l’aspetto matematico/grafico che sotto l’aspetto del significato
economico. E’ bene che le esercitazioni avvengano tenendo conto che ogni esame scritto
è costituito da 3 domande, e dura non più di un’ora.
Prof. Giuseppe Fontana
Professore Associato di Economia Politica
Sea, Università degli Studi del Sannio
E-mail: [email protected]
Esercizio:
Lo studente discuta la rilevanza relativa dei problemi di rischio morale nelle istituzioni
private e pubbliche in relazione a:
(a) misurabilità degli obiettivi
(b) estensione e natura dei problemi di agenzia,
(c) funzionamento di istituzioni complementari.
Lo studente discuta inoltre se il conseguimento di risultati di esercizio negativi costituisce
un indicatore di inefficienza allocativa.
Esercizio:
Parte (a): Si definiscano i diversi criteri di efficienza.
Parte (b): Si precisi quale criterio d’efficienza possa essere messo in relazione, e come,
con l’equilibrio di un mercato concorrenziale.
Parte (c): Dopo aver chiarito cosa s’intende per mercati contendibili, si precisi quale tipo
d’efficienza in essi possa essere conseguito.
Esercizio:
Parte (a): Con riferimento alla teoria normativa della politica economica, elencare i
possibili modi di esprimere gli obiettivi nell’ambito di un modello.
Parte (b): Per ognuna delle modalità d’espressione elencate nella risposta al punto
precedente, illustrare – anche con l’ausilio grafico – l’impostazione di un
problema di programmazione con riferimento agli obiettivi considerati nella curva
di Phillips.
Parte (c) Illustrare brevemente la critica di Lucas all’impostazione classica di un
problema di politica economica.
Esercizio:
a) Con riferimento a un modello strutturale di politica economica, dopo avere definito
le variabili esogene e endogene si dica a quale dei due tipi di variabili possono essere
ricondotti gli obiettivi e gli strumenti della politica economica. Si classifichino,
inoltre, come esogene o endogene le variabili presenti nel seguente modello di analisi,
dove l'obiettivo desiderato è il reddito:
Y=C+I+G
C = c (Y – T)
__
I= I
b) Si dica quale è la differenza tra un modello in forma strutturale e un modello in
forma ridotta;
c) Si spieghi la differenza tra obiettivi flessibili con SMS costante e con SMS variabile;
d) Si definisca la regola aurea della politica economica e si spieghi come si pone il
rapporto fra obiettivi e strumenti quando il numero dei primi sia superiore a quello dei
secondi.
Esercizio:
In relazione al rapporto tra efficienza ed equità:
a) Si enunci il II teorema dell’economia del benessere e se ne illustrino le
implicazioni per la divisione di compiti tra stato e mercato;
b) Si spieghi a quali argomenti si appellano coloro che sostengono l’esistenza di un
trade-off tra efficienza ed equità;
c) Si illustrino le possibili critiche alla tesi del trade-off;
d) Si spieghi se e come lo stato sociale possa influenzare l’equità e l’efficienza.
Esercizio:
In relazione ai problemi di competitività e alla loro influenza sui conti con l’estero:
a) Si definisca la nozione di tasso di cambio reale effettivo;
b) Si spieghi come, sulla base del tasso di cambio reale, si possa definire una
situazione di difetto (o eccesso) di competitività delle merci di un paese;
c) Si spieghi come la politica industriale possa contribuire a migliorare le posizione
competitiva di un paese.
Esercizio:
a) Si definiscano i vari tipi di efficienza.
b) Si enunci il primo teorema dell’economia del benessere.
c) Si definisca sinteticamente il concetto di esternalità e se ne evidenzino le implicazioni
per l’efficienza.
Dopo aver chiarito il concetto di asimmetria informativa, si indichino le due principali
situazioni cui essa può dare luogo, fornendo, per ognuna, un esempio.
Esercizio:
a) Con riferimento alla teoria normativa della politica economica, si elenchino i possibili
modi attraverso i quali possono esprimersi gli obiettivi di politica economica.
b) Si chiarisca, fornendo almeno un esempio per ciascun tipo di misura, la distinzione
tra politiche di controllo diretto e politiche di controllo indiretto.
c) Si precisi la distinzione tra modello in forma strutturale, modello in forma ridotta e
modello in forma ridotta invertita (o inversa).
d) Si illustri brevemente la critica di Lucas all’impostazione classica dei modelli di
politica economica.
Esercizio:
In una economia chiusa si ha:
  0,23  2u
w
  0,02
1  g   0,01
Dopo aver calcolato analiticamente la curva di Phillips derivata di breve periodo:
a) la si rappresenti graficamente;
b) si verifichi se e' possibile raggiungere contemporaneamente gli obiettivi fissi
p  0,03 ;
u  0,09 e
c) si calcoli il tasso di disoccupazione minimo raggiungibile stabilendo quale obiettivo
prioritario p  0,02 ;
d) si mostri graficamente la soluzione del problema che si otterrebbe adottando il
metodo degli obiettivi flessibili.
Esercizio:
a) Definite il concetto di esternalità;
b) Illustrate il modo in cui la presenza di esternalità nella produzione modifica i
comportamenti delle imprese rispetto a quelli che corrispondono all’ottimo paretiano;
c) Si definisca il monopolio naturale e si indichi, in questo contesto, perché la
massimizzazione dei profitti non è compatibile con l’efficienza paretiana.
Esercizio:
a) Definite i termini deficit pubblico e debito pubblico;
b) Si ricavino le condizioni per un aumento del rapporto fra debito pubblico e PIL;
c) Si illustrino sinteticamente le politiche attuabili al fine di garantire una riduzione del
rapporto tra debito pubblico e PIL;
d) Si spieghino le ragioni che possono rendere inefficace la politica fiscale in economia
aperta, illustrandone il funzionamento (non è necessario presentare dei grafici).
Esercizio:
Si abbia un reddito nazionale di 1.000 mld, con un’occupazione di 1.000 unità ed una
disoccupazione di 100.
(a) Si effettui una politica di espansione della domanda tale da portare ad un aumento del
reddito di 45 mld.
(b) Si considerino gli effetti che si producono sul mercato del lavoro e dei beni, tenendo
presente che:
1. la produttività del lavoro è costante;
2. le forze di lavoro sono costanti;
3. sussiste la seguente relazione: w  0 ,14  u , dove i simboli hanno i significati
ben noti;
4. (1  g )  0,01 e non vi sono costi diretti diversi da quello del lavoro;
5. il tasso di crescita dei prezzi esteri è del 4% e il cambio nominale (certo per
incerto) passa da 1000 a 990.
(c) Si calcolino:
1. il nuovo tasso di disoccupazione;
2. la variazione dei prezzi nel paese considerato;
3. la variazione del tasso di cambio reale.
Si dia, poi, una valutazione QUALITATIVA degli effetti che tutte le variazioni indicate
hanno sul saldo dei movimenti di beni.
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