Pixel: Elettronica di Front End Roberto Beccherle, INFN - Genova Incontro ATLAS e CMS per l'Upgrade a SLHC, Sestri Levante, 13 – 14 Novembre 2008 Motivazioni dell’Upgrade e stato dei lavori del circuito di Front-End 1. Il rivelatore attuale 2. Scenari per l’upgrade 3. Simulazioni 4. Nuova elettronica 5. Insertable B-Layer (IBL) 6. Conclusioni Pixel di ATLAS: il modulo 46.080 Pixels e • • • • Sensore. 16 Chip di FE (IBM 0.25 µm). Module Controller Chip (MCC) che effettua la configurazione e l’Event Building. Flex Hybrid: capacità di disaccoppiamento, NTC, MCC e connettore. • Le connessioni elettriche sono “LVDS” - Input: Clock e Dati. - Output: DataOut1 and DataOut2. - AVDD, DVDD, AGND, DGND. • Protocollo di IO digitale: - Downlink: 40 Mb/s. - Uplink: 160 Mb/s mediante due link. 3 Possibili scenari di Upgrade Luminosità di picco (10^34) Luminosità integrata (fb^-1) “2017, 2018” “2013” Luminosità di picco Luminosità integrata Start 2 4 8 10 12 14 16 18 anni I tempi degli upgrade sono (al momento) determinati dai tempi previsti per l’upgrade della macchina e non dai tempi di realizzazione del nuovo 4 rivelatore. B-Layer Task Force: Lifetime • In all cases: integrated dose acceptable, even with margin of error, for 5 years, but not for 8. Nominal flux Nom. + 50% R=5cm R=5cm 1.5 x dose R=3.5 cm Jens Weber Years Years • I dettagli dipendono molto dalle condizioni di esercizio (temperatura e warm-up) • I moduli dei Pixel sono stati irraggiati a due volte la dose nominale e sono risultati perfettamente funzionanti. 5 Simulazioni: LHC full luminosity R [mm] η=0.1 200 η=0.2 η=0.3 η=0.4 η=0.5 η=0.6 η=0.7 η=0.8 η=1.0 η=0.9 η=1.2 160 122.5 0.43 120 88.5 0.43 0.40 0.40 0.42 0.44 0.42 FE-I3, 50μm×400μm. FE-I4 simul., 50μm×250μm. [106 rates given in pixel hits.module-1s-1] [106 pixel hits.FE-1s-1] 0.41 η=1.5 0.81 0.81 0.82 0.84 0.82 0.83 0.84 Assumptions: • 100kHz L1T, • 336×80 50 x 250 pixels FE-I4 0.87 80 η=2.0 2.17 2.14 2.03 2.01 40 1.40 1.31 1.36 1.35 50.5 37 2.09 1.35 2.08 2.03 2.28 1.32 1.26 0.88 η=2.5 η=3.0 η=3.5 Z [mm] 0 0 100 200 300 6 400 500 600 Simulazioni: 10×LHC (25ns bx) / sLHC R [mm] mean: 2.3 210 201η=0 200 η=0.1 η=0.2 η=0.3 η=0.4 η=0.5 η=0.6 η=0.7 η=0.8 η=1.0 η=0.9 rates given in [pixel hits.bx-1cm-2] 160 η=1.2 FE-I4, 50μm×250μm. FE-I4 simul., 50μm×250μm. FE-I4 Nigel, 50μm×250μm. FE-I4 sdtf 220908, 50×250μm2. 150 131 122.5 120 η=1.5 mean: 4.7 mean: 7.8 88.5 80 η=2.0 70 mean: 19.5 50.5 40 36.89 37/37 35.76 35.97 36.46 35.94 33.26 23.23 η=2.5 η=3.0 mean: 35 η=3.5 Z [mm] 0 0 100 200 300 7 324 400 500 524 600 Simulazioni: 10×LHC (50ns bx) / sLHC r [mm] mean: 3.9 210 201η=0 200 η=0.1 η=0.2 η=0.3 η=0.4 η=0.5 η=0.6 η=0.7 η=0.8 η=1.0 η=0.9 rates given in [pixel hits.bx-1cm-2] 160 η=1.2 FE-I4, 50μm×250μm. FE-I4 simul., 50μm×250μm. FE-I4 Nigel, 50μm×250μm. FE-I4 sdtf 220908, 50×250μm2. 150 131 122.5 120 η=1.5 mean: 8.4 mean: 13.4 88.5 80 η=2.0 70 mean: 34 50.5 40 61.18 37/37 58.74 60.02 60.12 59.15 55.10 38.67 η=2.5 η=3.0 mean: 60 η=3.5 0 0 100 200 300 8 324 400 z [mm] 500 524 600 sLHC, 25ns bx / 240 events pileup Hits/mm2 Hits/mm2 Simulazioni: Raggi diversi sLHC, 50ns bx / 400 events pileup Reasonable fit with: exp(1.34-0.57*R)+0.15-0.0053*R Reasonable fit with: exp(0.86-0.58*R)+0.088-0.0031*R r [cm] sLHC (25ns) sLHC (50ns) Radius layer [mm] [pix.bx-1.cm-2] [pix.bx-1.cm-2] 37 35 60 50.5 19.5 34 70 10.6 18.4 88.5 7.8 13.4 122.5 4.7 8.4 131 4.7 8.3 150 4.2 7.1 201 2.5 4.4 210 2.3 3.9 r [cm] 9 • • FE-I3 Memorizzare tutta l’informazione nei singoli Pixel non è possibile dato che un buffer per Pixel non sarebbe sufficiente e più di un buffer per Pixel non ci stanno. LHC • double column EoC buffers L’idea è di memorizzare tutta l’informazione localmente nella regione che contiene i Pixel e di trasferire nei buffer di fine colonna solo i dati che sono stati triggerati. 3 x LHC • L’occupanza di doppia colonna ed il numero di buffer di fine colonna implementati come nel FE-I3 non scalano bene con la potenza consumata e con l’aumento di occupanza. Tutti gli Hit vengono copiati ei buffer di fine colonna, ma solo < 1% vengono triggerati! sLHC • Necessità di una nuova architettura Pertanto l’idea è quella di raggruppare il maggior numero di Pixel in modo da formare “regioni locali” che possano condividere i singoli buffer in modo da ottimizzare la memoria necessaria. 500 µm FE-I4 50 µm 2x2 (or 2x4) region CK & LV1 Output Data Occorre trovare un compromesso tra le dimensioni della “regione locale” e la complessità nell’implementare la logica necessaria ed il routing nella regione. 10 Dimensioni e velocità di lettura • • - • • • • • La tecnologia da 0.13 µm permette: chip più grandi, pixel più piccoli e maggiori velocità di lettura dei dati. Il nuovo chip di FE deve ridurre il materiale ed aumentare la frazione di area attiva. Chip più grandi con wire-bond su di un lato solamente. FE-I3 ha 18 colonne x 160 righe di pixel di 50 µm x 400 µm organizzati in coppie di colonne in modo da condividere la logica digitale. Nel FE-I4 le dimensioni del pixel sono 50 µm x 250 µm, disposti in 80 colonne x 336 righe. La massima dimensione di un chip nella tecnologia CMOS8RF è di 19.5 mm x 21.0 mm. Un chip di dimensioni maggiori riduce il costo del bump-bonding a causa della necesità di prelevare, allineare e depositare un numero inferiore di circuiti integrati. Nel nuovo rivelatore a Pixel è possibile rinunciare all’MCC, dato che parte delle funzionalità ivi implementate saranno integrate nel circuito di Front End. Per sLHC la velocità di trasmissione sarà di 640 Mb/s, mentre per l’IBL di 160 Mb/s. 11 Moduli per IBL & sLHC • • • • Si pensa di utilizzare il chip FE-I4 sia per l’IBL che per i due layer esterni del rivelatore a Pixel per sLHC. Il data rate è compatibile con sLHC @12-30 cm. Questo ci permette di focalizzarci sull’IBL ed utilizzare il progetto come passo intermedio verso sLHC. L’architettura finale del chip di Front-End sarà la stessa e solo il readout e la periferia del chip verranno cambiate per adattarsi alle esigenze specifiche di sLHC. sLHC [25 ns] Bw (Mbit/s) sLHC [25 ns] Bw (Mbit/s) sLHC [50 ns] Bw (Mbit/s) sLHC [50 ns] Bw (Mbit/s) [Module] [half stave] [Module] [half stave] 258 3870 431 6465 7 328 5248 552 8832 16 132 2112 212 3392 20 96 1536 148 2368 Radiu s (cm) 3.7 IBL Bw (Mbit/s ) IBL Bw (Mbit/s) [Module] [Half Stave] 86 1290 12 FE-I4: Le specifiche • Il nuovo B-Layer sarà a 3.7 cm Pixel size dal fascio. • L’occupanza salirà di un fattore 4 DC leakage current tolerance Pixel array size per unità di area. • Le bande passanti dei link aumenteranno di un fattore 4 per unità di area. • Il SEU (Single Event Upset) e la dose di irraggiamento avranno un’importanza maggiore. • Il pixel avrà dimensioni lineari di 50 µm x 250 µm e la parte analogica del pixel occuperà circa il 50% dell’area. • Le configurazioni potranno essere caricate a 40 MHz. Normal pixel input capacitance range Long pixel input capacitance range In-time threshold with 20ns gate (400pF) Hit-Trigger association resolution Sample pixel two-hit discrimination (time) Single channel ENC sigma (400fF) Tuned threshold dispersion (max) Charge resolution ADC method Operating voltage range Total analog supply current @400 fF Radiation tolerance (specs met at this dose) Average Hit rate Trigger latency (max) Single chip data output rate 13 Maximum Trigger rate 50 x 250 100 80 x 336 300-500 450-750 4000 25 400 300 100 4 ToT 1.2-1.5 10 200 µm2 200 3.2 160 200 MHz/cm2 µs Mb/s kHz nA Col x Row fF fF ens ns e E Bits V µA / pixel MRad FE-I4: la cella analogica 4 bits 5 bits 12 bit configuration word per Pixel design by Abderrezak Mekkaoui CF=17fF • • • • CC/CF2=5.8 Transistor d’ingresso realizzato con un triple-well NMOS. Il secondo stadio usa un PMOS come input. È un preamplificatore di carica ottimizzato per low power, low noise e fast risetime. Il circuito di feedback è realizzato mediante due FET, CF è di 15fF, e c’è un circuito di compensazione della corrente di leackage attivo e differenziale. L’uscita del preamplificatore va ad un comparatore con una soglia globale regolabile nel singolo pixel basato su di un DAC a 5 bit. 14 FE-I4: la regione digitale • Nel FE-I3 il comparatore era usato per: small ∆t - Segnalare la presenza di una particella (comp. edge), big ∆t - Misurare il tempo di arrivo (leading edge), - Misurare la carica, ToT (comp. width). • Nel FE-I4 invece: - Usiamo il comparatore per misurare il ToT. - Richiediamo un (ToT > 50:75 ns) per identificare una particella. - In questo caso si usa il leading edge come timestamp per l’intera regione. Questo implica un time-walk basso! - Usiamo il ToT di impulsi piccoli solo per informazioni di traccia, nei clusters di Pixels locali. - Si potrebbero usare i ToT piccoli come “noise hits” durante la calibrazione. 15 • Simulzioni dell’architettura Un framework formalmente corretto, in grado di simulare tutti gli aspetti legati alla realizzazione del chip è il prerequisito fondamentale per poter effettuare tutti i controlli necessari a produrre un circuito che rispetta le richieste. - A Bonn è stato sviluppato un simulatore scritto in C++ che permette di utilizzare dati provenienti dalle simulazioni di fisica. - La parte di Front-End analogico è descritta mediante Analog Verilog, quella digitale da un modello Verilog. • I due diversi livelli di simulazione sono tra loro integrati per poter confrontare le varie opzioni disponibili. 10% 10% 1.6 % sLHC sLHC 0.22 % 1% 4xLHC 0.1% LHC 16 1% 4xLHC 0.1% Dimensionamento dei buffer 10% 10% 2x2 2x2Pixel PixelRegion Region 1% 4x2 4x2Pixel PixelRegion region 1% SLHC 0.1% 0.1% 2 x LHC BL@LHC 10% • Inefficienze in funzione del numero di Buffer. Larger region More Buffers Faster Erase 17 Il numero di pixel raggruppati in una regione viene determinato in base alla simulazione ed ai constraint che derivano dal layout del blocco. Formato dei dati Requirements: • Ci serve un protollo seriale digitale. • Dobbiamo concentrare dati provenienti da diversi chip. • Dobbiamo gestire bandwidth molto diverse. • Lo stesso link utilizzato per: Data + Configuration + Monitoring. Issues to be addressed: • Bandwidth (minimizzazione, high link occupancy): Come trattare i problemi di bandwidth? Buffer overflow? Drop some data? • SEU: Dobbiamo mantenere la sincronizzazione degli eventi (la perdita di alcuni dati non è un problema). • Redundancy: Dobbiamo prevedere la possibilità di errori hardware. • DC balancing: Serve? È safe in caso di SEU? Protocollo di trasmissione Per l’IBL dobbiamo mantenere la compatibilità con l’hardware attuale: 40 Mb/s in downlink e 160 Mb/s sull’Uplink. Clock e Dati separati su due lineee distinte. Per sLHC ci sono al momento contatti tra Pixel ed SCT per lo sviluppo di un protocollo comune che permetta di semplificare il readout dei due rivelatori. Questo è un campo dove sarebbe augurabile una maggiore integrazione anche tra ATLAS e CMS. Ci sono alcuni progetti che si prefiggono questo sia a livello di CERN che di INFN. Potrebbe portare ad un risparmio significativo ed ad una semplificazione notevole nel design dei sistemi di configurazione e readout dei rivelatori, ma è di MOLTO difficile realizzazione. Occorre far interagire persone di sezioni diverse dell’INFN e soprattutto appartenente a due esperimenti “competitor”. FE-I4_proto1 collaboration FE-I4-P1 • Participating institutes: 3mm 61x14 array Charge Pump Bonn, CPPM, Genova, LBNL, Nikhef. Bonn: D. Arutinov, M.Barbero, T. Hemperek, M. Karagounis. CPPM: D. Fougeron, M. Menouni. Genova: R. Beccherle, G. Darbo. LBNL: R. Ely, M. Garcia-Sciveres, D. Gnani, A. Mekkaoui. Nikhef: R. Kluit, J.D. Schipper Capacitance Measurement Control Block LDO Regulator DACs 4mm Current Reference 4-LVDS Rx/Tx SEU test IC ShuLDO+trist LVDS/LDO/10b-DAC Conclusioni • Stiamo lavorando ad uno sviluppo legato all’IBL. • Abbiamo iniziato il disegno di una nuova architettura che dovrebbe essere compatibile con i requirement che vengono da sLHC. • Abbiamo realizzato alcuni prototipi, funzionanti, con la nuova tecnologia (IBM 0.13 µm) che dimostrano la fattibilità del progetto. • Possiamo realizzare una prima versione di questo chip nel 2009 ed utilizzarla nel nuovo B-Layer dei Pixel di ATLAS. • Sarà “almost compatibile” con l’hardware attuale in modo da poter runnare con il rivelatore attuale • Ci sono delle prospettive di lungo termine molto interessanti legate a possibili sinergie tra diversi rivelatori.