Dazi in concorrenza perfetta: caso di un paese piccolo File

I DAZI SULLE IMPORTAZIONI
IN CONCORRENZA PERFETTA
La politica commerciale
• La politica commerciale prevede l’uso di dazi sulle
importazioni (tasse sulle importazioni), di
contingentamenti delle importazioni (restrizioni
quantitative) e sussidi alle esportazioni.
• L’organismo di regolamentazione internazionale,
l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC),
agisce come ambito di discussione delle
problematiche commerciali tra Paesi.
•
Alcuni articoli del GATT che ancora regolano il commercio
nell’OMC:
1. Un Paese deve estendere gli stessi dazi a tutti i partner
commerciali membri dell’OMC. Questa è la clausola della
“nazione più favorita”.
2. Si possono imporre dazi in risposta a pratiche commerciali
scorrette come il dumping.
3. I Paesi non dovrebbero limitare la quantità di beni e servizi
che importano. L’articolo XI afferma che i Paesi non devono
mantenere contingentamenti delle importazioni.
4. I Paesi dovrebbero dichiarare i sussidi alle esportazioni
concessi a particolari imprese, settori o comparti.
Esaminiamo:
• I guadagni dal commercio internazionale
– Il surplus del consumatore e del produttore
– Il benessere di H
• Autarchia
• Il libero scambio in un Paese piccolo
• I guadagni dallo scambio
– La curva di domanda di importazioni di H
• I dazi sulle importazioni in un Paese piccolo
– Il libero scambio in un Paese piccolo
– Effetto del dazio
•
•
•
•
•
•
Effetto del dazio sul surplus del consumatore
Effetto del dazio sul surplus del produttore
Effetto del dazio sulle entrate del governo
Effetto complessivo del dazio sul benessere
La perdita nella produzione
La perdita nel consumo
– Perché si usano i dazi?
Il caso della concorrenza perfetta
• Ipotizziamo inizialmente che le imprese
agiscano in concorrenza perfetta. Producono
un bene omogeneo e sono piccole rispetto al
mercato.
• In concorrenza perfetta, ogni impresa è pricetaker nel suo mercato.
• Dimostriamo i guadagni dal commercio usando le
curve di domanda e di offerta di H e i concetti di
surplus del consumatore e surplus del produttore.
• Il surplus del consumatore misura il guadagno che un
consumatore ottiene da un acquisto quando il prezzo
pagato è minore del prezzo che sarebbe disposto a
pagare. Se un consumatore è disposto a pagare 8
euro per un certo bene e lo paga 5 euro, ottiene un
surplus di 3 euro.
Prezzo
Surplus totale del
consumatore, CS
Sommando il surplus individuale
per
tutti
i punti
della
curva
di
La
di domanda
identifica
il
Uncurva
consumatore
che
acquista
domanda
il surplus
valore
cheotteniamo
il a
consumatore
D2 assegna
questa
quantità
totale
del a
consumatore,
l’area
assegna
unità
del tra
un valore
Pciascuna
pagare
2, ma deve
la
domanda
e 1il, iprezzo
pagato,
bene.
P
consumatori
solo
PDato
un surplus
1 – ottiene
fino
acquistata.
acquistano
parialla
a (Pquantità
2-Pla
1) quantità D1.
L’individuo ottiene
un surplus di (P2 –
P1) perché è in
grado di acquistare
il bene per un
prezzo inferiore alla
sua disponibilità a
pagare.
P2
P1
Surplus del
consumatore che
acquista la quantità D2
D
D2
D1
Quantità
• Il surplus del consumatore
– Per ogni unità a sinistra di D1, il valore che il consumatore
attribuisce è maggiore del prezzo di acquisto P1.
– Sommando il surplus ottenuto per ogni unità acquistata da
zero a D1, si ottiene il surplus totale.
• La soddisfazione totale che i consumatori ricevono
dall’acquisto della quantità D1 al netto dell’ammontare
che devono pagare P1D1.
– Il surplus del consumatore è l’area colorata tra la curva di
domanda e il prezzo di mercato fino alla quantità totale
acquistata, in questo caso D1
Esempio: la curva di domanda di mercato è P = 10 – Q
Sediil mercato
prezzo è è8 pari
il consumatore
ottiene
due
Se il prezzo
a 5, il surplus
del consumatore
si calcola
unità
16,
essendo
disposto
a
Sepagando
il prezzo
è 7acquistata
il consumatore
tre
osservando
che
la
quantità
a quelottiene
prezzo
è 5:unità pagando 21,
pagare
9 la prima
unità,
8 la seconda.
Il unità, 8 la seconda, 7 la
essendo
disposto
a pagare
9 la prima
Surplus = 9+8+7+6+5
5*5 =9+8
10
surplus
è dunque
– 8*2 =9+8
1 +7 – 7*3 = 3
terza.
Il -surplus
è dunque
Prezzo
9
8
7
6
5
4
Quantità
1
2
3
4
5
6
Surplus
0
1
3
6
10
15
Esercizio numerico
Funzione di domanda  QD = 50 – P
Calcolare il surplus del consumatore
quando il prezzo P = 30
P
Il surplus del
consumatore è dato
dall’area del triangolo
ABC
A
50
30
C
B
CB CA 20  (50  30)
area ABC 

 200
2
2

20
50
Q
• Il surplus del produttore.
• Il surplus del produttore rappresenta la
differenza tra il prezzo ricevuto dal produttore
per un bene offerto e il prezzo minimo al
quale sarebbe disposto ad offrire quel bene.
Se un produttore è disposto a vendere un bene
per 2 euro ma ottiene un prezzo di 5 euro ha
un surplus di 3 euro.
S è la curva di offerta, data dalla curva
del costo marginale: ogni punto di S
indica il costo marginale (MC) associato
alla quantità prodotta
Prezzo
Surplus del
produttore, PS
S
Sommando
i surplus
degli
individui
La
di
offerta
ilScosto
Uncurva
produttore
cheindica
vende
0 ha
permarginale
ciascun
punto
della
curva
di
dell’impresa
per
ogni
un MC di P0, ma ottiene P1.
offerta
otteniamo
il surplus
unità
di bene.
Dato
P1surplus
, i del
L’impresa
ottiene
un
produttore,
compresa
tra la
produttori
venderanno
la quantità
pari a (Pl’area
1-P0)
curva
S1. di offerta e il prezzo, fino
alla quantità venduta.
P1
P0
Surplus dell’impresa che
produce la quantità, S0
S0
S1
Quantità
L’impresa che offre l’unità
S0 potrebbe produrla con
un costo marginale P0, ma
riesce a venderla a P1.
L’impresa ottiene un
surplus di (P1 – P0).
Esempio: la curva di offerta è P = 2 + Q
Se il prezzo di mercato è pari a 7, il surplus del produttore si calcola
osservando che la quantità venduta a quel prezzo è pari a 5:
Surplus =7*5 - 7+6+5+4+3 = 10
Prezzo
3
4
5
6
7
8
Quantità
1
2
3
4
5
6
Surplus
0
1
3
6
10
15
• Per ogni unità venduta prima di S1, il costo
marginale dell’impresa è inferiore al prezzo di
vendita P1.
• Sommando il surplus del produttore ottenuto
per ogni unità venduta da 0 a S1, otteniamo il
surplus del produttore (PS).
• Il surplus del produttore è l’area compresa tra la
curva di offerta e il prezzo di vendita fino alla
quantità venduta.
• Possiamo interpretare il PS come il rendimento
dei fattori di produzione fissi nel settore e
possiamo chiamarlo “profitto”.
Esercizio numerico
1
Costi totali  CT  100  ( Q  5) 2
2
Costo marginale 
CMG  Q  10  P
Funzione di offerta  QS = -10 + P
Calcolare il surplus del produttore quando il prezzo P = 30
CB  AC 20  (10  30)
area ABC 

 200
2
2

P
QS = -10 + P
30 C
B
A 10
Q
20
  PQ  CT
1
 P 10,Q 0  10  0  [100  ( 0  5) 2 ]  125
2
1
 P  20;Q 10  20 10  [100  ( 10  5) 2 ]  0
2
1
 P 30;Q  20  20  20  [100  ( 20  5) 2 ]  75
2
• Il benessere di H
– Consideriamo nuovamente un mondo composto da
due Paesi, H e F, con produttori e consumatori.
– Il benessere complessivo di H può essere misurato
sommando i surplus del consumatore e del
produttore.
– Maggiore il surplus totale, maggiore il benessere
complessivo di H e meglio sta il Paese.
– Confrontiamo il benessere di H in autarchia e in
libero scambio.
Autarchia
L’equilibrio di autarchia si
raggiunge al prezzo PA, dove la
quantità domandata è pari a
quella offerta, Q0.
I surplus del consumatore e del
produttore sono le aree prima
definite. Sommandole
otteniamo il surplus totale di H
in autarchia.
NB: ci concentriamo su un solo bene
(a) Autarchia
Prezzo
Equilibrio di autarchia
S
CS
A
PA
PS
D
Q0
Quantità
• Il libero scambio in un Paese piccolo
– Supponiamo che H si apra al commercio
internazionale.
– Supponiamo che H sia un Paese piccolo.
• Price-taker nel mercato mondiale
• Si trova di fronte un prezzo mondiale fisso pari a PW
• Il prezzo mondiale PW è determinato nel mercato
mondiale (parametrico rispetto al paese H)
– Assumiamo che PW sia inferiore al prezzo di
autarchia di H, PA.
– A un prezzo inferiore, la domanda in H aumenta a
D1 e la quantità offerta in H si riduce a S1.
– H sarà un importatore del bene al prezzo mondiale.
Pensate al modello di Hecksher-Ohlin: se il paese H si specializza nei computer
importerà scarpe, QS3 - QS2 , al prezzo PSW , inferiore al prezzo di autarchia …
20
La figura rappresenta il mercato delle scarpe in H dove il prezzo mondiale è inferiore al
prezzo di autarchia
Prezzo
Al prezzo di libero scambio
PW, l’offerta di H si riduce a S1
e la domanda di H aumenta a
D1.
(b) Libero scambio
S
PA
PW
D
S1
D1
importazioni
Le importazioni soddisfano
l’eccesso di domanda e sono
pari a (D1 – S1)
Quantità
NB: ci concentriamo sul bene che il paese
importa in libero scambio
I guadagni dal commercio internazionale
Dato un prezzo mondiale
inferiore a quello di autarchia ,
il surplus del consumatore
aumenta a a+b+d  un
aumento di b+d rispetto
all’autarchia.
(b) Libero scambio
Prezzo
S
Dato un prezzo mondiale
inferiore a quello di autarchia, il
surplus del produttore si riduce a
c  una diminuzione di b
rispetto all’autarchia.
a
PA
b
d
PW
c
D
S1
D1
Importazioni, M1
Quantità
I consumatori guadagnano più di quanto perdono i produttori,
perciò il benessere complessivo di H aumenta.
Analizzando le variazioni dei surplus otteniamo:
Aumento del surplus del consumatore +(b+d)
Riduzione del surplus del produttore
-b
Effetto netto sul benessere di H
d
Prezzo
d è una misura dei guadagni dallo scambio per il Paese
importatore generati dal libero scambio.
a
PA
S
b
d
PW
Possiamo misurare questo guadagno direttamente usando la
formula dell’area del triangolo =
½ Base*Altezza.
Aumento di benessere = ½ (M1)(PA-PW)
c
D
S1
D1
Importazioni, M1
Quantità
Prezzo
aumento del benessere
1 D1  S1 1 M 1

2 PA  PW 2 PA  PW
a
PA
S
P  2Q
b
d
PW
P  10  Q
c
D
S1
D1
Importazioni, M1
Quantità
I guadagni dal commercio internazionale
Esempio: consideriamo l’economia di H
Curva di domanda: P = 10 – Q
Curva di offerta: P = 2 + Q
Calcolare il beneficio dello scambio quando il prezzo mondiale PW è pari a 4.
Risposta
Il prezzo di autarchia si deriva ponendo 10 – Q = 2 + Q  Q = 4, PA = 6
Con un prezzo mondiale pari a 4 la domanda interna vale 6, mentre la
produzione interna si riduce a 2. Le importazioni sono pari a 4.
Il guadagno dallo scambio è dato dalla formula
½(importazioni)(PA – PW) = ½(4)(6-4)=4
Derivazione della curva di domanda di importazioni
Nell’equilibrio di autarchia, le importazioni sono pari a zero.
Punto A′ nel riquadro (b).
(b)
(a)
Prezzo
Equilibrio di
autarchia
Prezzo
S
A'
PA
Ogni punto della curva di
domanda di importazioni è
un punto che corrisponde
alle importazioni di H per
ogni prezzo.
A
B
PW
Curva di domanda di
importazioni, M
D
S1
Q0
D1
Importazioni, M1
Quantità
M1
Importazioni
Derivazione della curva di domanda di importazioni
Al prezzo mondiale PW, la quantità domandata in H è maggiore della quantità offerta e
quindi H importa M1.
Punto B nel riquadro (b).
(b)
(a)
Prezzo
Equilibrio di
autarchia
Prezzo
S
A'
PA
Ogni punto della curva di
domanda di importazioni è
un punto che corrisponde
alle importazioni di H per
ogni prezzo.
A
B
PW
Curva di domanda di
importazioni, M
D
S1
Q0
D1
Importazioni, M1
Quantità
M1
Importazioni
Unendo A′ e B otteniamo la curva
di domanda di importazioni M.
Esempio
In H abbiamo
Curva di domanda: QD = 18 – 2P
Curva di offerta: QS = 2 + 2P
Derivate e disegnate la curva di domanda di importazioni
Risposta
Si deriva PA  18 – 2P = 2 + 2P  PA = 4  QD = QS  M = 0  Autarchia
Se PW = 3  QD = 12, QS = 8  M = QD - QS = 4
 Scambio
Analogamente
Equilibrio di
PW = 2  M = 8
autarchia
Prezzo
Prezzo
W
P = 1  M = 12
S
In formule
M = QD – QS = 16 – 4P
A'
4 P
3
2
A
A
B
PW
Curva di domanda di
importazioni, M
D
S1
Q0
D1
Importazioni, M1
Quantità
4 8
M1
Importazioni
Cosa succede quando H impone un dazio sulle importazioni?
Un dazio è un’imposta indiretta sui consumi che colpisce 1)
le merci d’importazioni (dazi d’importazione), 2) le merci
esportate (dazi d’esportazione), o 3) le merci in transito nel
paese (dazi di transito). Nei paesi avanzati hanno rilievo
soprattutto i primi tipi di dazio (dazi d’importazione).
Due tipi di dazio per quanto riguarda le modalità di
applicazione:
a) Dazi ad valorem (come aliquota del valore delle
merce scambiata)(analoghi all’IVA)
b) Dazi specifici (come aliquota dell’unità di misura della
merce scambiata) (numero, peso, lunghezza,
superficie)(analoghi alle accise)
Restrizioni non tariffarie
Ad es. antidumping
Ad es. sussidi ai prezzi delle merci in
concorrenza con le importazioni
Vincoli alla distribuzione commerciale
possono scoraggiare le importazioni
Ad es. vincoli alle importazioni da un paese
sotto sanzioni internazionali
Un Paese piccolo non può influenzare il prezzo mondiale e
quindi l’imposizione di un dazio non ha alcun effetto sul
prezzo mondiale del bene.
In un Paese piccolo il prezzo pagato dai consumatori
aumenta dell’ammontare del dazio.
• Se il prezzo pagato dai consumatori di H è inizialmente
PW, dopo il dazio specifico pari a t, il prezzo pagato sarà
PW + t
• Con dazio ad valorem (t per cento), il prezzo pagato sarà
PW(1+t)
Inizialmente, al prezzo mondiale PW, H importa M1
Questo è l’equilibrio di libero scambio
Equilibrio di
autarchia
Prezzo
Prezzo
S
Il prezzo internazionale
PW rappresenta la curva
di offerta di F: a tale
prezzo H può importare
qualsiasi quantità senza
alcun impatto sul prezzo
A
B
Offerta di
esportazioni di F,
X*
PW
D
S1
D1
M1
Quantità
M
M1
Importazioni
Il libero scambio in un Paese piccolo
La curva di offerta di esportazioni di F X* è orizzontale in corrispondenza del prezzo
mondiale PW.
H può importare qualsiasi quantità al prezzo PW senza che questo abbia un impatto sul
prezzo.
Nell’equilibrio di libero scambio, la domanda di H è D1, l’offerta è S1, e le importazioni
sono M1.
Equilibrio di
autarchia
Prezzo
Prezzo
S
A
B
PW
D
S1
D1
Quantità
Offerta di
esportazioni di
F, X*
M
M1
Importazioni
Con un dazio sulle importazioni pari a t (euro), la curva di offerta di
esportazioni per F si sposta verso l’alto dello stesso ammontare.
La nuova curva di esportazioni si sposta verso l’alto in X*+t.
Il prezzo di H aumenta di un
ammontare pari al dazio.
Equilibrio di
autarchia
Prezzo
Prezzo
L’offerta di H aumenta e la
domanda di H diminuisce 
Le importazioni si riducono a M2
S
A
C
PW+t
X*+t
B
PW
D
S1
S2
D2 D1
Quantità
Offerta di
esportazioni di
F, X*
M
M2
M1
Importazioni
M2
NB: i residenti di H pagano PW + t, mentre gli esportatori di F continuano a ricevere PW, il
prezzo al netto del dazio
Effetto del dazio
Il prezzo di H aumenta a PW+t provocando una riduzione della quantità
domandata in H.
I maggiori prezzi inducono ad aumentare la quantità offerta in H.
L’eccesso di domanda è minore per cui le importazioni si riducono.
Gli esportatori di F ricevono ancora il prezzo “al netto del dazio”, PW.
Prezzo
S
A
PW+t
PW
D
S1
S2
D2 D1
M2
Quantità
Queste variazioni
modificano il
surplus del
consumatore e
del produttore e il
benessere
complessivo di H.
Con il dazio, i consumatori pagano un prezzo maggiore, PW+t: il loro surplus si
riduce.
Equilibrio di
autarchia
La perdita di surplus del
consumatore a causa
dell’aumento di prezzo con
l’introduzione del dazio è pari
all’area (a+b+c+d)
Prezzo
S
A
b
d
PW+t
a
c
PW
D
S1
S2
D2 D1
M2
Quantità
Il dazio fa aumentare i prezzi interni e questo induce i produttori ad aumentare
la produzione: aumenta il surplus dei produttori
Equilibrio di
autarchia
Il guadagno di surplus del
produttore grazie al maggior
prezzo indotto dal dazio è pari
all’area colorata (a).
Prezzo
S
A
b
d
PW+t
a
c
PW
D
S1
S2
D2 D1
M2
Quantità
Il dazio fa aumentare le entrate del governo: essendo t il dazio per unità di
importazioni, il ricavo del governo è pari a t * M2
La riscossione delle entrate da dazio è un guadagno per il paese importatore: il governo
può redistribuire i proventi ai consumatori o ai produttori
Il guadagno del governo
generato dal dazio è uguale
all’area (c).
Equilibrio di
autarchia
Prezzo
L’area è pari al dazio t,
moltiplicato per la quantità di
importazioni, M2
S
A
b
d
PW+t
a
c
PW
D
S1
S2
D2 D1
M2
Quantità
Riduzione del surplus del consumatore
- (a+b+c+d)
Aumento del surplus del produttore
+a
Aumento delle entrate del governo
+c
EFFETTO NETTO SUL BENESSERE DI H
- (b+d)
Equilibrio di
autarchia
Prezzo
La perdita secca è la perdita
subita da H non compensata
da un guadagno
corrispondente.
S
A
b
a è un trasferimento dai
consumatori ai produttori
d
PW+t
a
c è un trasferimento dai
consumatori al governo.
c
PW
D
S1
S2
D2 D1
M2
Quantità
(b+d) è la perdita secca, le
perdite non compensate da
guadagni.
La perdita secca (b+d) può essere calcolata osservando che essa
corrisponde alla somma delle aree di due triangoli con altezza data
dal dazio t e come base parte della riduzione delle importazioni.
Perdita secca
t*Ma + t*Mb = t*(Ma+Mb) = t*(M1 –M2)
Prezzo
S
PW+t
d
b
PW
D
Mb
Ma
S1
S2
D2 D1
M2
M1
Quantità
Perdita secca  (differenza delle importazioni x dazio)/2
Possiamo misurare la perdita secca
(DWL = deadweight loss)
Prezzo
DWL = ½ t ΔM
Perdita secca dovuta al
dazio, b+d
PW+t
c
t
PW
M
M2
M1
ΔM
Importazioni
1
DWL  tM
2
DWL 1 tM
1 t M 1  t 


  W var% M) 
W
W
W
P M 2P M 2P M
2 P 
Perdita secca come frazione delle importazioni, M
• Effetto complessivo del dazio sul benessere
– L’area a è un trasferimento dai consumatori ai
produttori generato dai maggiori prezzi interni per
effetto del dazio.
– L’area c, il guadagno di entrate del governo, è un
trasferimento dai consumatori al governo.
– La perdita secca, (b+d), è misurata dai due triangoli
b e d.
– Ai due triangoli si può dare una precisa
interpretazione.
L’area b è la perdita (di efficienza) nella
produzione dovuta a costi marginali
maggiori del prezzo mondiale
Prezzo
S
PW+t
PW
b
D
S1 S2
Quantità
La base del triangolo b è
l’aumento netto di offerta di H
per effetto del dazio, da S1 a S2.
L’altezza del triangolo è
l’aumento dei costi marginali
[(PW +t) – PW]
per effetto dell’aumento di
offerta.
I costi marginali maggiori del
prezzo mondiale implicano che
H sta producendo un’offerta
aggiuntiva in modo inefficiente.
Si impiegherebbero meno
risorse se i beni fossero
importati anziché prodotti
in H.
Chiamiamo questa riduzione del
surplus del consumatore perdita (di
efficienza) nel consumo
dell’economia.
La base del triangolo d è la
riduzione di domanda in H per
effetto del dazio, da D1 a D2.
L’altezza del triangolo è
l’aumento dei prezzi associato
alla riduzione di domanda.
Il prezzo maggiore rispetto al
prezzo mondiale implica che H
sta consumando meno di quel
che potrebbe se i beni fossero
importati.
Prezzo
S
PW+t
d
PW
D
D2 D1
Quantità
Perché si usano i dazi?
• Il risultato secondo il quale i dazi provocano sempre una perdita secca per
un Paese piccolo spiega perché la maggior parte degli economisti si
oppone all’uso dei dazi.
• Allora perché così tanti Paesi usano i dazi?
– Un’idea è che i Paesi in via di sviluppo non hanno entrate alternative.
• I dazi sulle importazioni sono “facili da riscuotere” perché ogni
Paese ha i propri agenti di dogana nei principali porti per
controllare i beni che attraversano la frontiera.
– Tuttavia, nella misura in cui i Paesi in via di sviluppo riconoscono che i
dazi provocano una perdita secca maggiore, ci aspetteremmo che nel
tempo abbandonino le tasse “facili da riscuotere”.
Dazi sulle importazioni in % delle importazioni, 1974 -75
Rapportati al valore medio del periodo 1974-75
Protezione doganale e livello di sviluppo
79 paesi, 1974-1990
Effettivamente, la protezione doganale tende
ad essere maggiore nei paesi più poveri
3
Tuttavia, anche i paesi avanzati
utilizzano i dazi, e lo hanno
fatto regolarmente in passato
quando il loro livello di
sviluppo era maggiore degli
odierni paesi poveri
2
1
0
0
5000
10000
15000
20000
PIL pro capite nel 1980 (dollari costanti del 1990)
Livello della protezione
USA, Giappone, Francia, UK, Germania
1953-1960
Beni finali industriali: 13% - 33% (1)
Abbigliamento: 13% - 32%
11 paesi africani (1994-1998): 6,6% - 26,5% (2)
1 paese 26,5%
5 paesi < 15%
9 paesi < 17%
Dazi in % del valore delle importazioni
Redditi doganali in percentuale delle importazioni di merci: USA 1800-2000
I dibattiti storici ci hanno abituato a pensare l’Inghilterra come il paese
«liberoscambista» per antonomasia e la Francia, e gli altri paesi dell’Europa
continentale, come «protezionisti». In parte si tratta di un mito. La figura
mostra che per tutto il XIX secolo l’Inghilterra ha mantenuto in media dazi
più elevati della Francia!
Dazi in % del valore in Corea del sud,
1988
In Corea del sud nel 2000 il dazio
medio sulle importazioni era ancora
pari al 7,9 per cento, ma per alcuni
beni agricoli e della pesca i dazi
potevano superare il 30-40 per cento
Stimiamo la perdita secca dovuta al dazio statunitense sull’acciaio
in vigore da marzo 2002 a dicembre 2003.
I dazi sui diversi prodotti oscillavano dall’8% al 30%.
– Una seconda ragione è di natura politica.
– Se il governo si preoccupa maggiormente del
surplus del produttore, potrebbe decidere di
introdurre un dazio nonostante la perdita secca.
– I benefici per i produttori (e per il loro lavoratori)
sono tipicamente più concentrati su determinate
imprese o in specifici stati rispetto ai costi per i
consumatori, diffusi su tutto il territorio nazionale.
Come potreste combinare queste considerazioni sui dazi con quello che sapete circa
il modello Heckscher Ohlin e il teorema di Stolper Samuelson?