L’INTEGRALE DEFINITO b a f x dx 1 ARGOMENTI 1. Mappa concettuale 2. Le successioni numeriche 3. Il Trapezoide – area del Trapezoide 4. L’integrale definito – def. Di Riemann 5. Funzioni integrabili secondo Riemann 6. Proprietà dell’integrale definito – teorema della media 7. La funzione integrale – teorema di Torricelli-Barrow e corollario 8. Regole d’integrazione – “per parti” e “per sostituzione” 9. Calcolo di aree di domini piani – teorema di Archimede 10. Volumi di figure di rotazione 11. Integrali impropri o generalizzati 12. Applicazioni del calcolo integrale alla fisica 2 c CONCETTO di LIMITE » LA DERIVATA è il limite del rapp.increm. L’INTEGRALE DEFINITO è il limite di una successione L’INTEGRALE INDEFINITO è l’insieme infinito delle PRIMITIVE INTEGRALE DEFINITO e AREA del TRAPEZOIDE TEOREMA FONDAMENTALE DEL CALCOLO INTEGRALE 3 LE SUCCESSIONI NUMERICHE Una successione è una funzione reale di variabile naturale: f: N R (Dominio N e Codominio R) Una successione può essere definita: 1. Mediante la formula che definisce il termine n-esimo: an = 2n2+1 nN 2. Per ricorrenza, cioè indicando i primi termini e la legge che lega un termine al precedente: a0= 0, a1= 1, … , an+2= an+1+an (a0=0, a1=1, a2=1, a3=2, a4=3, a5=5, a6=8, a7=13, a8=21 … successione di Fibonacci). 4 LIMITI DELLE SUCCESSIONI Non ha senso considerare il limite di una successione per n tendente ad un valore finito, ma, essendo il dominio N illimitato superiormente, è interessante studiare il limite di una successione per n + . Definizioni: 1. Successione convergente: si dice che una successione {an} converge verso l, e si scrive lim an l n se R+ esiste un nN, tale che si verifichi |an-l| < 2. Successione divergente: diverge positivamente se diverge negativamente se an con n > n . lim an n lim an n 3. Successione indeterminata: si dicono indertminate le successioni che non sono nè convergenti, nè divergenti. 5 DUE PARTICOLARI SUCCESSIONI 1. Progressione aritmetica: è una successione definita per ricorrenza dando il primo termine a 1 e la legge che definisce i termini successivi nel modo seguente: a1, a2=a1+d, a3=a2+d, … , an+1=an+d Il numero reale d prende il nome di ragione. La somma dei primi n termini è data dalla formula: 2. Sn n ak k 1 a1 an nn 1 n a1 n d 2 2 Progressione geometrica: è una successione definita per ricorrenza dando il primo termine a 1 e la legge che definisce i termini successivi nel modo seguente: a1, a2=a1q, a3=a2q , … , an+1=anq Il numero reale q prende il nome di ragione. La somma dei primi n termini è data dalla formula: Sn n ak a1 k 1 1-qn 1-q se q 1 S n n a1 se q 1 6 IL TRAPEZOIDE Sia f(x) una funzione continua nell’intervallo [a;b] , con a < b, e supponiamo che ivi sia non negativa. Definizione: Trapezoide è il quadrilatero mistilineo ABCD delimitato dalla curva γ di equazione y = f(x), dall’asse delle x e dalle parallele AD e BC all’asse delle y. 7 L’AREA DEL TRAPEZOIDE Scomponiamo l’intervallo [a;b] in n intervallini parziali qualsiasi, che solo per comodità espositiva assumiamo uguali, e indichiamo con h l’ampiezza di questi intervalli. Siano mi e Mi , rispettivamente, il minimo e il massimo dei valori di f(x) nell’iesimo intervallino (mi e Mi esistono per il teorema di Weierstrass), e consideriamo le seguenti due somme: n sn mi h i 1 n Sn M i h i 1 8 n n sn mi h Sn M i h i 1 i 1 sn prende il nome di plurirettangolo inscritto nel trapezoide, ed è la somma delle aree degli n rettangoli aventi per basi gli intervallini in cui è stato diviso l’intervallo [a;b] e per altezze le ordinate minime mi della curva in tali intervallini; Sn prende il nome di plurirettangolo circoscritto al trapezoide, ed è … Evidentemente sn≤ Sn , qualunque sia n. Il valore delle somme sn e Sn dipende, evidentemente, dalla scomposizione adottata per [a;b]: sn e Sn sono due funzioni reali della variabile naturale n, sono cioè due successioni. Teorema. Se f(x) è una funzione continua e non negativa in [a;b], le due successioni sn e Sn sono convergenti e convergono verso lo stesso numero, cioè ammettono lo stesso limite finito per n + e risulta: n n lim mi h lim M i h n i 1 n i 1 Definizione: Chiamasi area del trapezoide ABCD, delimitato dalla curva di equazione y = f(x), con f(x) ≥ 0, dall’asse delle x e dalle parallele AD e BC all’asse delle y, il numero che rappresenta il limite comune per n + delle somme sn e Sn . 9 L’INTEGRALE DEFINITO Definizione di integrale definito secondo Riemann: Data la funzione f(x), continua in [a ; b], con a < b, il valore comune del limite delle successioni sn ed Sn si chiama integrale definito della funzione continua f(x) esteso all’intervallo [a ; b], e si indica con la scrittura: b a f x dx nlim s nlim S n n Si legge: integrale definito da a a b di f(x) dx . I numeri a e b si dicono estremi dell’integrale: a - estremo inferiore, b - estremo superiore. La funzione f(x) si chiama funzione integranda, la variabile x si chiama variabile d’integrazione. N.B. In questa definizione non viene fatta l’ipotesi che f(x) sia non negativa in [a ; b]. 10 Se per ogni x [a, b] la funzione f(x) è non negativa e integrabile, allora rappresenta l'area dell'insieme: {(x, y) : a ≤ x ≤ b, 0 ≤ y ≤ f(x)}. sinx dx 0 , mentre Area 4 , infatti Area 2 sinx dx 4 0 11 Esempi di calcolo dell’integrale definito. 1. Considero la funzione f(x) = px + q e calcolo l’integrale definito b px q dx . a La f(x) è continua in [a ; b]. b a m k pxk 1 q p a k 1 q n b a M k pxk q p a k q n ba pongo β n ba ba ba sn m1 m2 ... m n n n n pa q β pa β q β ... pa n 1 β q β Si avrà quindi : npa p1 2 ... n 1 β nqβ n pa q β pβ 2 1 2 ... n 1 essendo 1 2 ... n 1 nn 1 2 b a nn 1 sn pa q b a p 2 n (somma di una progressio ne aritmetica di ragione 1) 2 si ottiene : b a nn 1 S n pa q b a p 2 n 12 2 e analogamente : Calcoliamo ora l’integrale definito: b px q dx a lim s n n lim S n n b 2 2 b a nn 1 b a nn 1 px q dx lim pa q b a p lim pa q b a p n 2 2 n n n a b px q dx pa q b a p b - a 2 lim nn 1 2 n n 2 pa q b a p b - a 2 2 lim n nn 1 n2 a b px q dx pa q b a p b - a 2 2 essendo nn 1 1 . n n2 lim a Si può anche scrivere : b px q dx 2 b - a pa q b a p 2 pa q pb q b - a 2 a L’ultima espressione è la formula per l’area del trapezio ! 13 Osservazione importante: L’espressione precedente si può scrivere nel seguente modo: pa q pb q b - a px qdx b 2 a 2 b2 p - p a qa qb 2 2 Il valore dell’integrale coincide con la differenza agli estremi dell’intervallo d’integrazione [a ; b] della funzione x2 F x p qx 2 dove F x px qdx Si può scrivere quindi: b è una primitiva di px qdx f x px q F b F a . a Il teorema fondamentale del calcolo integrale (Torricelli-Barrow) spiega tale concetto. 14 2 2. Considero la funzione f(x) = 2 x e calcolo l’integrale definito La f(x) è continua in [1 ; 2]. 2 x dx . 1 Dividiamo l’intervallo [1;2] in n parti uguali, mediante i punti x0, x1, … , xn-1, xn : ba 1 , si avrà : n n 1 2 n1 x0 1, x1 1 , x 2 1 , x n1 1 , xn 2 n n n poichè 1 2 n1 1 2 n 1 1 1 1 2 1 1 2 2 n 2 n ... 2 n 1 2 n 2 n ... 2 n n n n n1 sn 2 x i i 0 n S n 2 xi i 1 1 2 n1 2 n 1 1 1 2 1 1 1 1 n 2 2 n ... 2 n 2 2 2 n 2 n ... 2 n 2 n n n Le somme fra parentesi sono quelle di n termini in progressione geometrica di ragione 21/n , perciò si può scrivere: n 1 1 1 2 n 2 2 1 2 2 1 sn 2 n 1 1 1 1 n n n 1 2n 1 2n 1 2n 1 2n e analogamen te si ricava S n 2 2 1 n 1 n 1 1 2n 15 2 1 2 2 1 2 x dx nlim s lim S n n n x dx 1 lim 2 n 1 n 1 2n 1 1 n lim 2 2 n 1 n n 1 2 ... De l' Hospital ... 2log e 2 Anche in questo caso osservo che il valore dell’integrale coincide con la differenza agli estremi dell’intervallo d’integrazione [1 ; 2] della funzione F x 2 x log2e dove F x 2 x dx 2 Si può scrivere quindi: 2 x dx è una primitiva di f x 2x F 2 F 1 22 log2 e - 2log2 e 2log2 e . 1 16 FUNZIONI INTEGRABILI Teorema Condizione necessaria affinché f(x) sia integrabile nell’intervallo [a; b] è che sia limitata in [a; b] La condizione non è sufficiente. Esempio: la funzione f(x) sia definita in [a; b] dalla seguente legge: . 0, se x è razionale f x 1, se x è irrazionale Questa funzione, pur essendo limitata in [a; b], ivi non è integrabile secondo Riemann, perché, come si dimostra facilmente lim sn lim S n n n Teorema Condizione sufficiente affinché f(x) sia integrabile nell’intervallo [a; b] è che sia continua in [a; b] . Classi di funzioni integrabili: • Ogni funzione f : [a, b] R continua è integrabile; • Ogni funzione f : [a, b] R limitata e monotona è integrabile; • Ogni funzione f : [a, b] R limitata con un numero finito o numerabile di punti di discontinuità di prima o terza specie è integrabile. 17 18 PROPRIETA’ DELL’INTEGRALE DEFINITO Definizioni: 1. se a < b si pone: 2. se a = b Teoremi: 1. 2. 3. 4. proprietà additiva 5. b 6. f x dx a b f x dx a 19 7. Teorema della media Sia f(x) una funzione continua sull'intervallo [a, b], allora esiste almeno un punto c [a, b] tale che (*) Il valore f(c) si chiama valor medio della funzione nell’intervallo [a ; b]. Dimostrazione: Indicati con m ed M il minimo e il massimo di f(x) in [a ; b], con a < b, si ha: b b m b a f x dx M b a a m a f x dx ba M b L’espressione a f x dx ba è un numero compreso fra il minimo m e il massimo M della funzione; per il teorema dei valori intermedi, esiste almeno un punto c [a, b] in cui la f(x) assume tale valore, in cui cioè si verifica la (*). 20 Interpretazione geometrica del teorema della media. Il valore della funzione in c, f(c), è il valore medio della funzione relativamente all’intervallo considerato. Nota l’analogia con la definizione di media aritmetica ponderata. In particolare, se la f(x) è non negativa in [a ; b] , l’integrale definito rappresenta l’area del trapezoide e il valore della funzione in c, f(c), è l’altezza del rettangolo avente per base l’intervallo [a;b] ed equivalente come area al trapezoide. 21 FUNZIONE INTEGRALE Fissato x0 [a, b], per funzione integrale si intende la funzione F (x) definita sull'intervallo [a, b]: Si osservi che la variabile della funzione F(x) è l'estremo superiore dell'intervallo di integrazione. 22 La Funzione Integrale – altra interpretazione grafica 23 TEOREMA FONDAMENTALE DEL CALCOLO INTEGRALE (Torricelli-Barrow) Data una funzione f(x) continua sull'intervallo [a, b], la funzione integrale x F x f t dt a è derivabile x [a, b], e si ha: F'(x) = f (x) e F(a) = 0 . Dimostrazione: prendo due punti qualsiasi di [a;b], x e x + h, quindi considero il rapporto incrementale della F(x): F x h F x h xh x a a f t dt f t dt h per la proprietà additiva x xh x a x a f t dt f t dt f t dt h xh f t dt x h per il teorema della media f c con c x; x h . 24 Calcolo il limite del rapporto incrementale per h 0: F x h F x lim f c f x h h 0 h 0 lim per l' ipotesi di continuità della f x . c x Quindi ho dimostrato la prima parte della tesi: la F(x) è derivabile e risulta F’(x) = f(x) . La seconda parte della tesi si dimostra immediatamente essendo: a F a f x dx 0 per la definizione N 2 . a b Osservazione : Fb f x dx a 25 Corollario del Teorema fondamentale del calcolo integrale Data la funzione f(x) continua sull'intervallo [a, b], φ(x) sia una primitiva di f(x), allora si ha: b f x dx b a x a b a Dimostrazione: Le funzioni F(x) e φ(x) sono due primitive di f(x), quindi differiscono per una costante k, cioè φ(x) = F(x) + k φ(x) = x f t dt a + k , quindi, poiché a a k b b f t dt k a f t dt 0 , si ha: a b f t dt b a . a Regola: L’integrale definito tra a e b della f(x), continua in [a;b], è dato dalla differenza dei valori assunti da una primitiva φ(x), rispettivamente, nell’estremo superiore b e nell’estremo inferiore a dell’integrale stesso. 26 Esempi : 1. e dx e 2 2 1 1 3 1 xdx x 2 4 1 2 2 1 2 1 x 1 0 x 2. e 1 0 π4 π 2 ln2 tgxdx lncosx 0π 4 lncos lncos0 ln ln1 4 2 2 0 3. 4. 3x 2 2 2x 5 dx x 3 x 2 5x 1 8 4 10 1 1 5 9 2 1 1 5. arctgx dx ... (per parti) ... 0 4 6. x 2 1 1 2 xarctgx 2 ln 1 x 0 x 0 3x dx ... x 3x 0 per x 0 x 3 ... 2 1 2 3 3 3x dx x 3x dx 1 0 π ln2 4 2 0 2 x 4 2 3x dx 3 4 3 3 1 3 49 1 1 x 3 x 2 x 3 x 2 x 3 x 2 2 1 3 2 0 3 2 3 6 3 27 x 7. Data la funzione F(x) sin 2 (t)dt , 0 determina, servendoti del teorema di Torricelli Barrow, gli intervalli in cui essa volge la concavità verso l' alto . Risposta : F(x) è derivabile , quindi la condizione necessaria e sufficient e per la concavità verso l' alto è che F ' ' (x) 0. F ' (x) sin 2 (x), F ' ' (x) 2sinxcosx ; k 2 e per tali valori di x , la concavità della F(x) è verso l' alto . F ' ' (x) 0 ; 2sinxcosx 0 ; sin2x 0 per k x x 8. Determina l' equazione della retta tangente al grafico della funzione F(x) 1 t t 4 dt nel punto di ascissa x 1. 1 1 Risposta : poichè F(1) 1 t t 4 0 e F ' (x) 1 y - F(1) m(x - 1) m F ' (1) y-0 1 x 1; 2 x , si ha : 1 x4 y 1 1 x . 2 2 28 Grafico della funzione integrale F(x) Se fosse sempre facile determinare una primitiva di una funzione, per studiare la funzione integrale F(x), basterebbe determinare una primitiva (x) della f(x), quindi porre F(x) = (x) - (a), come, per esempio: x x 1 1 1 F( x ) t dt t 3 x 3 . 3 3 1 3 1 2 Questo procedimento non sempre è agevole e conviene tener presente quanto segue. Il teorema di Toricelli-Barrow afferma che, data una funzione f(x), continua sull'intervallo [a, b], x la sua funzione integrale F x f t dt è derivabile x [a, b], e si ha: F’(x) = f (x) e F(a) = 0 . a Osserviamo, quindi che: a. se f(x) > 0 F(x) è crescente, se f(x) < 0 F(x) è decrescente; b. se f(x) = 0 esistono punti stazionari (a tangente orizzontale) par la F(x); c. se f(x) è dispari F(x) è pari; d. se f(x) è pari e a = 0 F(x) è dispari. Dalle due figure seguenti si comprende il significato della condizione ‘ a = 0 ’. 29 30 31 x Esempio: studia la funzione 2 F( x ) e t dt con x R . ( in questo caso non è facile trovare la primitiva! ) 0 Poiché f ( x) e x 2 si ha che: dominio F(x): tutto R; F(x) > 0 per x > 0 (la funzione integranda è sempre positiva!); F(x) = 0 per x = 0 ( F(a) = 0), quindi passa per l’origine; per quanto detto sopra, ai punti a,b,c,d, si ha: a. F’(x) = f(x) > 0 x R F(x) è sempre crescente in R; b. F’(x) = f(x) = 0 per nessun valore di x, quindi F(x) non ha punti stazionari; d. f(x) è pari e a = 0, quindi la F(x) è dispari. 2 F' ' (x) 2xe x ; F' ' ( x ) 0 x 0 , quindi concavità verso l’alto per x < 0, verso il basso per x > 0 e punto di flesso discendente nell’origine, con tangente y = x ( y =F’(0)x , con F’(0)=1 ). Tenuto presente che per 2 lim F(x) lim e x 0 , si riconosce che le tangenti al grafico di F(x) hanno, al x x tendere di x a ± , coefficienti angolari sempre più piccoli: ciò suggerisce l’esistenza di due asintoti orizzontali, uno per x + e uno per x - . Da quanto detto, il grafico sarà: 32 Si dimostra che lim F(x) x π π , cioè gli asintoti orizzontal i hanno equazione y . 2 2 Con metodi particolari, che vanno oltre il programma di V liceo scient., si determina il valore dell' integrale di Gauss : 0 2 e x dx . 2 33 REGOLE DI INTEGRAZIONE 1. Integrazione per parti Siano f e g due funzioni continue con le derivate f ' e g' continue nell'intervallo [a, b], allora vale: g(x) si dice fattore finito f '(x)dx si dice fattore differenziale Per gli integrali indefiniti si ottiene la seguente relazione: 34 2. Integrazione per sostituzione Sia f : [a, b] R una funzione continua, sia φ : [α, β] [a, b] una funzione continua e derivabile con continuità. Sia inoltre φ: ([α, β] ) = [a, b], allora, preso un qualsiasi intervallo [c, d] [a, b], esistono due valori γ, δ tali che c = φ(γ), d = φ (δ) e vale la formula: Si osservi che l'intervallo [γ, δ] non è univocamente determinato. Se la funzione φ è invertibile allora l'intervallo [γ, δ] è univocamente determinato, in tal caso si può scrivere: Per gli integrali indefiniti si ottiene la seguente relazione: 35 Esempio 4 Considero la funzione f(x) = x e l’integrale definito xdx . 1 Sia inoltre φ(t) = t2, funzione non invertibile (si deve effettuare una restrizione per renderla invertibile) e sia x = φ(t), cioè x = t2 e t x. Osservo che l’intervallo di x [1;4] è immagine di quattro intervalli di t: [1;4] = φ([1;2]) = φ([-1;2]) = φ([1;-2]) = φ([-1;-2]) . Effettuando la sostituzione x t2, ( dx = d(t2) dx = 2tdt ), si ha: 4 1 2 2 1 1 2 2 xdx 2 t 3dt 2 t 3dt 2 t 3dt 2 t 3dt 1 1 15 2 36 4 2 1 1 3 xdx 2 x dx 37 4 2 1 -1 3 xdx 2 x dx 38 4 -2 1 1 3 xdx 2 x dx 39 4 -2 1 -1 3 xdx 2 x dx 40 Altro esempio (integrazione per sostituzione) Sia f(x) una funzione reale di variabile reale, continua su tutto l’asse reale, tale che: 1 (a) f x dx 2 2 e (b) 0 f x dx 5 . 0 Di ciascuno dei seguenti integrali: 1 x 1. f dx ; 2 0 2 x 2. f dx ; 2 0 4 x 3. f dx ; 2 2 1 4. f 2x dx , 0 dire se le condizioni assegnate sono sufficienti per calcolarne il valore e, in caso di risposta affermativa, qual è questo. Risoluzione. Per il primo integrale le condizioni non sono sufficienti, per gli altri si, infatti: per gli integrali 1, 2, 3, poniamo x/2 = t, cioè x = 2t , dx = 2dt e gli estremi d’integrazione diventano x = 0 t = 0; x = 1 t = 1/2; x = 2 t =1, quindi 41 12 1 x 1. f dx 2 f t dt ? 2 0 0 le condizioni non sono sufficienti per calcolarne il valore ! 2 1 x 2. f dx 2 f t dt 4 2 0 0 per l' integrale (a). 2 2 0 x 3. f dx 2 f t dt 2 f t dt f t dt 2- 2 - 5 -14 2 1 2 1 0 per la proprietà additiva e per gli integrali (a) e (b). 4 1 4. f 2x dx poniamo 2x t, cioè x t/2, dx dt/2, 0 con estremi d' integrazio ne x 0 t 0, x 1 t 2 ) 2 1 5 f t dt 20 2 per l' integrale (b). 42 CALCOLO DI AREE DI DOMINI PIANI Definizione di dominio piano normale: date due funzioni f(x) e g(x) continue in [a ; b], tali che g(x) f(x) x [a ; b], si chiama dominio piano normale rispetto all’asse x l’insieme T dei punti P(x;y) del piano così definito: T = {(x ; y) | a x b e g(x) y f(x)}. b Area: l’area del dominio T è data da: Area (T) b infatti si ha : Area(T) Area(ABKH) - Area(DCKH) a f (x) g(x) dx , b b a f(x) dx a g(x) dx a f(x) g(x) dx La formula per l’area vale comunque siano disposti i grafici delle funzioni f(x) e g(x), purché sia g(x) f(x). 43 Esempi 1. Area del segmento parabolico e teorema di Archimede. Data la funzione f(x) = kx2 , con k > 0, calcoliamo l’area del segmento parabolico AA’VA, come in figura: a a 2 4 1 Area(AA' VA) Area(rettangolo AA' H' H) 2 kx dx 2a ka 2k x 3 2ka 3 ka 3 ka 3 . 3 3 3 0 0 Osserva che 2 2 4 3 ka Area(segm. parab. AA' VA) 3 2 , quindi : 3 Area(rettangolo AA' H' H) 3 2ka Teorema di Archimede. L’area del segmento parabolico AA’VA è 2/3 dell’area del rettangolo AA’H’H. 44 Osservazione sul teorema di Archimede. Il teorema di Archimede vale anche nel caso in cui la corda AA’ non sia perpendicolare all’asse della parabola. In tale caso, tracciata la retta t tangente alla parabola e parallela alla retta AA’, l’area del segmento parabolico AA’VA è uguale ai 2/3 dell’area del rettangolo avente base AA’ e altezza uguale alla distanza AH tra la retta t e la retta AA’. Esempio: Determina l’area del segmento parabolico T, limitato dalla parabola y = x2 - 2x e dalla retta t : y = -2x + 4 . Determino l' equazione della tangente t : f ' ( x ) 2 x 2 2x - 2 -2 , x 0 , ' f ( x ) 2 cioè il punto di tang. è O(0;0), quindi t : y - 2x . 4 , allora 5 2 2 4 32 Area(segme nto par.) AH AA ' 4 5 . 3 3 5 3 Poichè AA ' 4 5 e AH (2x 4) (x 2 Oppure : Area 2 2 x ) dx -2 2 2 1 8 8 32 (4 x )dx 4 x x 3 8 8 . 3 2 3 3 3 2 2 45 2. Calcolare l’area della regione piana compresa tra le due parabole di equazioni: y2 = 4x e x2 = 4y. Le equazioni esplicite degli archi di parabola sono : : y 2 x x2 e : y , quindi 4 4 4 3 x3 x2 16 Area (T) 2 x dx x 2 . 4 3 12 3 0 0 4 3. Calcolare l’area della regione piana limitata dall’ellisse di equazione di equazione: a A (T ) 4 b a x 2 y2 1 . a 2 b2 a 2 x 2 dx 0 x (x a sent ; t arcsen ; dx a costdt) a a x x 2ab arcsen 2 a 2 x 2 ab . a a 0 46 VOLUMI DI FIGURE DI ROTAZIONE Consideriamo la funzione y = f(x) di grafico , continua nell’intervallo [a; b] e non negativa, e il trapezoide esteso all’intervallo [a; b]. Se facciamo ruotare il trapezoide attorno all’asse x di un giro completo, ossia di 360°, otteniamo la figura di rotazione (solido di rotazione) F. Calcoliamo il volume di tale figura. Dividiamo l’intervallo [a; b] in n parti uguali di lunghezza h = (b-a) / n e consideriamo i plurirettangoli n Sn Mi h i1 n s n mi h i1 che approssimano il trapezoide per eccesso e per difetto. Da una rotazione completa dei plurirettangoli attorno all’asse x, si ottengono due pluricilindri, che approssimano per eccesso e per difetto la figura di rotazione F. 47 Ogni cilindro ha per base il cerchio di raggio Mi (appross. per eccesso) o mi (appross. per difetto) e per altezza h, quindi i pluricilindri hanno volume: n Vn Mi2h i1 n vn mi2h . i1 48 Si può dimostrare che quando n + le due successioni tendono allo stesso limite e tale limite è il volume della figura di rotazione F : n n b i1 a VF lim M i2 h lim mi2 h f 2 (x)dx . i1 n n Esempi 1. Volume del cono, data la funzione y = mx: b (mx ) dx m x m 2 b 3 0 3 0 3 ( raggio di base mb, altezza b, ... ed ecco la formula nota ) V 2. b 2 2 1 3 Volume dell’ellissoide generato dalla rotazione dell’ellisse di equazione a) attorno all’asse x : b2 2 y 2 (a x 2 ) , a 2 b2 a 2 b2 2 V 2π 2 (a x )dx 2π 2 a 0 a x 2 y2 1 a 2 b2 a 1 3 b2 2 3 4 2 2 a x 3 x 2π a 2 3 a 3 πab . 0 49 b) attorno all’asse y : x2 a2 2 (b y 2 ) , 2 b V 2π a2 b 2 a2 2 (b y )dy 2π b2 0 b2 b 1 3 a2 2 3 4 2 b y y 2π b πa 2 b . 2 3 0 3 b 3 In particolare, se a = b, l’ellissoide si riduce ad una sfera di raggio a e volume : 3. V 4 3 a . 3 Determinare il volume del solido generato dal dominio piano T delimitato dalla parabola P: y = -x2 + 6x e dalla retta r : y = 5 in una rotazione completa attorno ad r. Operiamo la traslazi one del riferimento che porta O(0 ; 0) in O n (0 ; 5) : x x n , qundi y y 5 n le equazioni della parabola P e della retta r nel nuovo riferimento diventano : P : y -x 2 6 x 5 r: y 0 50 Punti d' intersezione retta - parabola nel nuovo riferimento : A(1;0) , B(5;0) . Calcolo del volume : x 6x 5 dx π x 36x 25 12x 10x Vπ 5 2 2 1 5 4 2 3 2 60x dx 1 5 46 512 1 π x 5 3x 4 x 3 30x 2 25x π . 3 15 5 1 4. Dato il dominio piano T, delimitato dagli assi cartesiani, dalla retta y = 1 e dal grafico di y = lnx , determina il volume del solido ottenuto da una rotazione completa di T attorno: a) all’asse x , b) all’asse y . e a ) V V(cilindro C' B' BC) - V(AB' B) e - ln 2 xdx e - e - 2 2 . (*) 1 ln xdx xln x 2 ln xdx xln x 2x ln x x c , e e ln xdx x ln x 2 x ln x 2 x e - 2e 2e - 2 e - 2 . (*) calcoliamo per parti : 2 1 2 2 2 quindi 2 1 51 b) y lnx x e , y quindi 1 1 V e dy e 2 y e 2 1 . 0 2 0 2 1 2y 52 INTEGRALI IMPROPRI o GENERALIZZATI La definizione di integrale definito secondo Riemann, si basa sulla condizione necessaria che la funzione integranda sia limitata nell’intervallo d’integrazione limitato e chiuso, tuttavia, mediante un’operazione al limite, è possibile estendere tale definizione anche 1. a funzioni illimitate su intervallo limitato 2. a funzioni limitate su intervalli illimitati. (vedi figure sotto) 1. Integrali di funzioni illimitate su intervallo limitato Sia f(x) una funzione continua nell’intervallo I = [a ; b[ , illimitata solo per x = b, cioè in b ammetta un punto di discontinuità di seconda specie (asintoto verticale), allora, con queste ipotesi, esiste l’integrale c c a; b f x dx , a b e per definizione poniamo: a f x dx c lim f x dx . c b a Se tale limite esiste ed è finito, diremo che la f(x) è integrabile in [a ; b[ . 53 Definizione analoga si ha per una funzione f(x) illimitata in a, nell’intervallo I = ]a;b]: b a f x dx b lim f x dx . ca c Se la f(x) è illimitata in un punto d interno ad [a;b], si pone per definizione: b a f x dx c lim c d b f x dx. a f x dx c lim d c c 1 Esempio : 1 c 1 1 1 1 1 1 dx ( f(x) illimitata per x 0 ! ) limdx lim dx lim- lim 2 2 2 c 0 c 0 c 0 x 1 c 0 x c x x x 1 1 c 1 1 lim- 1 lim 1 , c c 0 c c 0 quindi la funzione 1 non è integrabil e in [-1;1] . x2 Osserva che se non si avesse l’avvertenza di isolare il punto x = 0, in cui la funzione è illimitata, e si applicasse pedissequamente la formula d’integrazione, si troverebbe: 1 1 1 1 dx 2 , 2 x x 1 1 risultato assurdo, se non altro per il segno, essendo, come è noto, positivo l’integrale di una funzione positiva. 54 2. Integrali di funzioni limitate su intervalli illimitati La funzione f(x) sia definita l’intervallo [a ; +[ e sia continua e limitata nell’intervallo [a;b] , b a . b b a; f x dx , Con queste ipotesi, esiste l’integrale a b a f x dx b lim a f x dx . e per definizione poniamo: Se tale limite esiste ed è finito, diremo che la f(x) è integrabile in [a ; + [ . Definizione analoga si ha per una funzione f(x) limitata nell’intervallo ]- ; b]: b - f x dx b lim a a f x dx . Se la f(x) è limitata nell’intervallo ]- ; + [, si pone per definizione: - f x dx b lim f x dx . a b a Esempio : ex dx ( e x t ; e x dx dt ; se x allora t ; se x allora t 0 ) 2x 1 e b lim a 0 b 1 a 1 t 2 dt lim arctg(t)a b a 0 b arctg ( ) arctg (0 ) . 2 55 Funzione illimitata su intervallo limitato 1 0 1 1 x2 c dx lim c 1 0 1 dx lim arcsinx 0 c 1 x2 lim arcsin(c) arcsin(0) c 1 c 1 π . 2 ========================================================================================================================================================= Funzione limitata su intervallo illimitato 1 b 1 1 dx lim dx 2 b x 2 x 1 b 1 1 lim lim 1 1 . b x b b 1 56 APPLICAZIONI DEGLI INTEGRALI ALLA FISICA 1. Moto rettilineo Sia s = s(t) la funzione continua e derivabile due volte, che esprime lo spazio in funzione del tempo percorso da un punto P che si muove su di una retta r. t2 Poichè v(t) s (t) , e a(t) v (t) s (t) , allora ' ' '' t vt dt s t 2 s t 1 , 1 t2 t a t dt v t 2 v t 1 . 1 Esempio Determinar e l' equazione oraria , cioè s s(t) , del moto di un punto P , che si muove su una retta r con accelerazione che segue la legge a(t) e -t e con condizioni iniziali : v(0) 5 m/s e s(0) 3 m . t v(t) - v(0) e d e t 1 , ma essendo v(0) 5 , si ha : v(t) e t 6 . 0 e t s(t) - s(0) 6 d e t 6 t 1 , ma essendo s(0) 3 , si ha : s(t) e t 6 t 2 . 0 2. Lavoro di una forza di intensità non costante Data una forza costante F e lo spostament o AB del suo punto d' applicazio ne, allora L F AB , cioè L F AB cos ; in particolare , nel caso in cui F e AB abbiano la stessa direzione e lo stesso verso , 0 e L F AB . 57 Se la forza F ha intensità non costante e supponendo , per semplicità di trattazi one , che sia 0 , allora b a L F( x )dx , con x ascissa del punto d' applicazio ne della forza F e spostament o AB di estremi A(a;0) , B(b;0). Esempio (a) Determinare il lavoro compiuto dalla forza gravitazionale F (f. peso) per spostare una massa m da A a B, come in figura. FG Mm , 180 , cos -1 , quindi 2 r rB L AB r 1 1 B GMm 2 dr GMm r r rA r A 1 1 GMm rA rB ( osserva che L AB 0). 58 Esempio (b) Determinare il lavoro compiuto dalla forza elettrostatica F per spostare una carica q da A a B, come in figura. Qq Fk 2 , 180 , cos -1 , se attrattiva , r 0 , cos 1 , se repulsiva , quindi rB L AB r 1 1 B kQq 2 dr kQq r r rA r A 1 1 kQq rA rB ( L AB 0 se F è attratt.). Esempio (c) Un punto materiale si muove lungo l’asse x ed è soggetto ad una forza elastica di richiamo F, costantemente diretta verso l’origine O delle ascisse e di intensità proporzionale alla distanza da O del punto stesso, con costante di proporzionalità (cost. elastica) k. Calcolare il lavoro fatto dalla forza F, quando il punto materiale si sposta dalla posizione di ascissa x1 a quella di ascissa x2. x F kx , L x1x 2 2 1 1 k x 22 x12 2 x 1 2 k x dx k x 2 2 x x 1 ( L x1x 2 0 se x 2 x1 ) . 59 3. Valore efficace di una corrente alternata sinusoidale L’energia elettrica istantanea dissipata per effetto Joule è l' energia dissipata in un periodo T T LT Ri 02 sin ωtdt 2 2π ω è T T Ri 02 0 1 cos 2t 1 1 1 dt Ri 02 t sin 2t Ri 02 T . 2 2 2 2ω 0 0 Ri 02 LT P , P , quindi si definisce T 2 4. P(t) = R(i0sent)2 , quindi i eff i0 2 e si scrive 2 P Ri eff. . Quantità di carica L’intensità di corrente elettrica istantanea i(t) in un conduttore è data da i(t) = q’(t) , pertanto la carica elettrica q che passa nell’intervallo [t1;t2] attraverso la sezione di un conduttore percorso da corrente di intensità i(t) è: t2 q it dt t1 Esempio Un conduttore è attraversato da una corrente di intensità i(t) = i0 sen t, con i0 =10 A e = 2 rad/s. Calcolare la quantità di carica che attraversa la sezione del conduttore tra l’istante t1=0 e t2=0,5 s. 0,5 q 10 sen2tdt 5 cos2t0 5 cos1 1 50,5403023 1 2,2985 Coulomb . 0,5 0 60