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Il Sessantotto
Percorso interdisciplinare 6
Il Sessantotto
LETTERATURA
Il Sessantotto
CINEMA
MUSICA
Il Sessantotto
IL SESSANTOTTO
Il Sessantotto non fu un movimento omogeneo, quanto piuttosto
una pluralità di movimenti. Studenti, operai e gruppi fino ad
allora minoritari (le donne, gli afroamericani degli Stati Uniti, gli
omosessuali) diedero vita a forti contestazioni del sistema sociale
vigente attraverso una serie di manifestazioni di massa di natura
spontanea. Nacquero movimenti di protesta contro qualsiasi forma
di discriminazione, che fosse legata alla classe sociale, alla razza, al
genere o all’orientamento sessuale.
Gli studenti occupavano le scuole contestando un sistema
scolastico classista e obsoleto, gli operai occupavano le fabbriche
per manifestare contro lo sfruttamento capitalista del lavoro, le
minoranze chiedevano rispetto, dignità e diritti.
Il Sessantotto
Il Sessantotto non si esaurì negli eventi di quel
fatidico anno, ma ebbe anzi importanti ripercussioni
sui movimenti sociali che animarono gli anni
Settanta.
Le radici del Sessantotto, invece, vanno ricercate
in quei movimenti contestatori nati nel decennio
precedente: negli Stati Uniti, per esempio, il
movimento per i diritti civili era nato già all’inizio
degli anni Sessanta come reazione al maccartismo,
alla segregazione razziale e al militarismo.
Il Sessantotto
Il Sessantotto si concretizzò in modi diversi nei vari
Paesi del mondo, ma ebbe come minimo comun
denominatore l’adesione ai valori e ai modelli di
comportamento proposti dalla cosiddetta
controcultura, in particolare dalla cultura hippie
allora in voga.
Con il termine “controcultura” si intendono le
espressioni culturali delle componenti minoritarie della
società. Per l’epoca si trattava di valori e di
comportamenti rivoluzionari: la parità nei rapporti tra
uomo e donna, la liberazione sessuale (cioè una
maggiore libertà nei costumi sessuali, che venivano
così separati dal rigido contesto matrimoniale), il
pacifismo, l’uso di sostanze psicotrope.
Il Sessantotto
Negli Stati Uniti la protesta si focalizzò contro la guerra del Vietnam
(1960-1975) e si unì alla lotta per i diritti civili delle minoranze.
In Francia il Sessantotto trovò il suo apice nel cosiddetto Maggio
francese, definizione con cui vengono indicate le manifestazioni
studentesche e operaie che si svolsero nei mesi di maggio e giugno di
quell’anno.
Diversa era la situazione dei Paesi del patto di Varsavia, sotto il controllo
dell’URSS.
Le concessioni civili e politiche della Primavera di Praga, che avevano
avuto inizio nel gennaio del 1968 grazie alle riforme di Dubček, vennero
annullate dai Russi, che occuparono la Cecoslovacchia. Le conseguenze
furono l’emigrazione di moltissime persone e varie proteste non violente,
tra cui quella dello studente Jan Palach, che si diede la morte in Piazza
Venceslao, a Praga, divenendo un simbolo della resistenza anti-sovietica.
Il Sessantotto
Anche in Italia le manifestazioni del biennio 1968-1969
diedero vita a un profondo rinnovamento sociale e
portarono a una ridiscussione dei rapporti tra i sessi e
tra le classi sociali, anche quelle più emarginate, e
inoltre al riconoscimento di importanti diritti civili.
Dopo il cosiddetto “autunno caldo” del 1969, in cui il
movimento operaio aveva organizzato imponenti
manifestazioni e occupato le fabbriche, nel 1970 nacque
lo Statuto dei lavoratori.
Nello stesso anno venne approvata la legge sul divorzio.
Successivamente, nel corso degli anni Settanta, sarà
riconosciuto il diritto all’aborto, verrà rinnovato il diritto
di famiglia e verranno chiusi i manicomi.
Il Sessantotto
LETTERATURA
Il Sessantotto ha ispirato diversi romanzi e saggi,
anche di natura autobiografica.
Ti suggeriamo alcune letture per approfondire
questo argomento.
Il Sessantotto
Nanni Balestrini
Vogliamo tutto
Edizione più recente: DeriveApprodi, 2004
Questo romanzo, pubblicato nel 1971, ha come
protagonista un operaio del Sud che va a lavorare
alla Fiat e ripercorre le lotte operaie del 1969, che
portarono all’approvazione dello Statuto dei
lavoratori nel 1970.
Si tratta anche di un romanzo di formazione,
perché segue le tappe della crescita del
protagonista, che man mano acquista una
maggiore consapevolezza riguardo alla condizione
operaia e alla necessità della lotta comune.
Il Sessantotto
Mario Capanna
Formidabili quegli anni
Edizione più recente: Garzanti, 2007
Non si tratta di un romanzo bensì di un saggio
fortemente autobiografico, pubblicato nel 1988, in
cui l’autore ripercorre la sua esperienza del
Sessantotto. In quegli anni, infatti, Mario Capanna
era uno dei leader del movimento studentesco.
Di Mario Capanna puoi leggere anche:
Lettera a mio figlio sul Sessantotto (saggio,
1998)
Il Sessantotto
Andrea De Carlo
Due di due
Edizione più recente: Bompiani, 2012
Questo romanzo del 1989 racconta la storia di due
ragazzi, Mario e Guido, che vivono il Sessantotto
durante il liceo. Il primo è timido e indeciso, il
secondo invece dotato di grande carisma:
nonostante le differenze caratteriali, tra i due nasce
una forte amicizia.
Accomunati da un grande desiderio di libertà, i due
ragazzi entrano per un breve periodo in un gruppo
anarchico. Il romanzo segue la loro storia lungo
due decenni, fino agli anni Ottanta.
Il Sessantotto
CINEMA
Sono molti i film che descrivono l’atmosfera di
contestazione che si respirava a cavallo tra la
fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta.
Te ne proponiamo alcuni, sia italiani sia
stranieri, grazie ai quali potrai approfondire
diversi aspetti del Sessantotto.
Il Sessantotto
Easy Rider
Paese di produzione: USA
Anno: 1969
Regia: Dennis Hopper
Cast: Peter Fonda, Dennis Hopper, Jack Nicholson
È un film molto famoso e importante nella storia del cinema, che si
inserisce nel contesto culturale del Sessantotto esprimendo il desiderio
di libertà tipico della cultura hippie.
Racconta infatti il viaggio attraverso gli Stati Uniti di due motociclisti ed
è considerato il road movie per eccellenza.
Celeberrima anche la colonna sonora, composta da canzoni rock molto
in voga in quegli anni, in particolare Born to Be Wild degli
Steppenwolf.
Il Sessantotto
Contestazione generale
Paese di produzione: Italia
Anno: 1970
Regia: Luigi Zampa
Cast: Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Alberto Sordi
Si tratta di un film a episodi in cui il regista affronta diversi aspetti
degli anni della contestazione.
In particolare il secondo episodio, Concerto a tre pifferi, descrive il
difficile rapporto tra un padre, direttore di una fabbrica milanese, e suo
figlio, uno studente universitario che partecipa attivamente alla
contestazione.
Il quarto episodio, Il prete, racconta le vicende di un parroco di un
piccolo paese, impersonato da Alberto Sordi.
Il Sessantotto
La classe operaia va in paradiso
Paese di produzione: Italia
Anno: 1971
Regia: Elio Petri
Cast: Gian Maria Volonté, Mariangela Melato, Salvo Randone
Il film, vincitore del Grand Prix per il miglior film al Festival di Cannes
del 1972, descrive l’alienazione degli operai nelle fabbriche e le loro
rivendicazioni sindacali.
Il protagonista è Lulù, un operaio trentenne che lavora a ritmi disumani
per comprarsi la macchina e altri beni di consumo. A un certo punto, in
seguito a un incidente che gli causa la perdita di un dito, Lulù prende
coscienza della propria condizione alienata e decide di aderire alle
manifestazioni studentesche e operaie che agitano il Paese.
Il Sessantotto
Stonewall
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 1995
Regia: Nigel Finch
Cast: Guillermo Díaz, Frederick Weller, Duane Boutte
La notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969, le lesbiche, i gay e i transessuali che
si ritrovavano nel locale Stonewall Inn di New York decisero di reagire
all’ennesima irruzione della polizia, dando vita a una rivolta che durò diversi
giorni. I cosiddetti “moti di Stonewall” sono oggi considerati l’atto di nascita
del movimento di liberazione omosessuale.
In quegli anni le incursioni della polizia nei locali gay erano all’ordine del giorno,
ma nel 1969, grazie anche ai movimenti di protesta del Sessantotto, i tempi
erano finalmente maturi per una reazione della comunità LGBT (acronimo che
comprende lesbiche, gay, bisessuali e transessuali).
Il film descrive la vita di alcuni personaggi nelle settimane precedenti e si
sofferma sulle violenze subite per mano della polizia.
Il Sessantotto
IL SESSANTOTTO NELLA MUSICA
Verso la fine degli anni Sessanta, anche la musica visse grandi
mutamenti. La musica rock divenne il megafono della cultura hippie,
del ribellismo giovanile e degli ideali di libertà e pacifismo.
L’apice di questo movimento culturale e musicale fu raggiunto con il
concerto di Woodstock, il più grande festival di musica rock mai
realizzato fino a quel momento. Nell’agosto del 1969, nel corso di tre
giorni, si alternarono sul palco gruppi e interpreti destinati a fare la
storia della musica, tra i quali ricordiamo Jimi Hendrix,,Joan Baez,
Santana, The Who, Creedence Clearwater Revival, Janis Joplin,
Jefferson Airplane e Joe Cocker.
Di seguito ti offriamo qualche consiglio di ascolto.
Il Sessantotto
Bob Dylan, The Times Are a-Changin’ (1964). A differenza di altri
colleghi, Dylan decise di non partecipare al festival di Woodstock. Già da
qualche anno, però, era attivo nel movimento per i diritti civili e si
esibiva insieme a Joan Baez durante le manifestazioni. Questo album è
il più politico del grande cantautore folk rock e anticipa alcuni temi
importanti del Sessantotto.
Steppenwolf, Born to Be Wild (1968). Con questo singolo, il terzo
della loro lunghissima carriera (sono infatti ancora in attività), gli
Steppenwolf salirono alla ribalta della scena rock americana e mondiale.
La canzone fu inserita nella colonna sonora del film Easy Rider.
Rolling Stones, Street Fighting Man (1968). Questa canzone,
dall’album Beggars Banquet, è ispirata alle lotte studentesche del
1968 e alle manifestazioni contro la guerra del Vietnam.
Il Sessantotto
LA MUSICA ITALIANA E IL SESSANTOTTO
Gianni Morandi, C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e
i Rolling Stones (1966). Questa famosissima canzone, scritta da
Franco Migliacci e Mauro Lusini, ha per argomento la guerra del
Vietnam.
Nomadi, Come potete giudicar (1966). Questa canzone dello storico
gruppo folk è la cover di una canzone di Sonny Bono e dà voce alla
voglia di libertà dei giovani di quella generazione.
Fabrizio De André, Storia di un impiegato (1973). Le canzoni di
questo album sono legate tra loro da un filo narrativo: un impiegato,
dopo aver ascoltato un canto del maggio francese (la seconda traccia si
intitola infatti Canzone del maggio), decide di ribellarsi e prende
coscienza dell’importanza della lotta comune.
Il Sessantotto
Progettazione: Fabio Ferri, Lilia Cavaleri, Federica Zicchiero
Redazione, scrittura testi e realizzazione: Federica Zicchiero
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