TIMELINE - FESTIVAL DELLA STORIA 2008
25 – 26 – 27 – 28 settembre
IL SESSANTOTTO
IDEE, MUSICA E IMMAGINI
GIOVEDI’ 25
Presso Cinema Eden ore 20,30
Anteprima Timeline. Il cinema del ‘68
presentato e raccontato da Enrico Ghezzi
La cinese, 1967 di Jean-Luc Godard
The Dreamers, 2003 di Bernardo Bertolucci
Il fidanzato, l’attore e il ruffiano, 1968, di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub
Comincia col cinema questo racconto del fatidico e chiacchierato '68. Non poteva essere altrimenti visto che
intorno a quella ventata di novità che voleva cambiare il mondo si animò - anche prima e dopo quell'anno un cinema che fu sessantottino nei temi e nelle forme. Ognuno ha il suo film del '68: chi opta per Fragole e
sangue chi per Prima della rivoluzione, chi per Zabriskie Point, Easy Rider, Teorema, e cosi via. A guidarci
nell'anno cinematografico, in cui uscirono anche (soprattutto?) 2001: Odissea nello spazio e Hollywood
Party, sarà un "Fuori Orario" dal vivo di Enrico Grezzi, con presentazione delle tre pellicole che
completeranno la serata.
VENERDI’ 26
Piazza San Francesco ore 10,00
Timeline per la scuola
Il Sessantotto raccontato ai giovani di oggi
Miguel Gotor , storico
e la testimonianza di Roberto Tumminelli
E' forse la sfida più importante di Timeline. Da dove cominciare? Cosa privilegiare dell’Italia e del mondo?
Cosa tacere? Da quella stagione è nata pure la categoria di giovani, l'idea che esistesse un punto di vista
generazionale con cui per la prima volta fare i conti, eppure, dentro il ciclone di polemiche che accompagna
il dibattito sul Sessantotto, non è facile raccontare dell'anno del "Vogliamo tutto". Raccoglie la sfida uno dei
più preparati storici dell'ultima generazione, Miguel Gotor, recente vincitore del Premio Viareggio per la
saggistica col suo commento alle Lettere dalla prigionia di Aldo Moro. Dopo la lezione di Gotor completa la
mattinata l'intervento di Roberto Tumminelli, scrittore e protagonista in prima persona del '68 milanese, suo è
il recente volume Passate col rosso.
Piazza San Francesco ore 16,00
Pro e contro il ‘68
Marcello Veneziani
Marco Revelli
modera Paolo Ermini
Un vero faccia a faccia sulle ragioni per cui vale ancora la pena di affermare che l'effervescenza del '68 non
fu solo ricreazione, per riprendere l'espressione del generale De Gaulle, oppure per ribadire la teoria del
conformismo di massa, delle presunte tante colpe del ‘68. Le innovazioni del linguaggio, i nuovi attori
pubblici, versus la difesa della tradizione. Il negazionismo di Marcello Veneziani, intellettuale di destra e
autore di Rovesciare il '68, contro le analisi sui tanti aspetti di quel che fu un anticipo della globalizzazione, di
un intellettuale di sinistra come Marco Revelli, autore di Sinistra Destra e di una lezione sul '68 tenuta
all'Auditorium di Roma presto anche in libreria.
Piazza della Libertà ore 21,00
Doctor 3
Danilo Rea; Enzo Pietropaoli; Fabrizio Sferra
Omaggio alle canzoni del ‘68
Quel 1968, che sotto molti aspetti, è stato l'anno del rock. L'anno in cui sono usciti il doppio bianco dei
Beatles, Beggar's Banquet dei Rolling Stones, Astral Weeks di Van Morrison, We're Only in it for the Money
di Frank Zappa, White Light White Heat dei Velvet Underground, Electric Ladyland di Jimi Hendrix.... Rock,
che i Doctor 3, o meglio, da Danilo Rea al piano, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla
batteria, Reinterpretate ed arrangiate in chiave jazz trasforma e plasma in chiave jazz, per un viaggio
musicale, che passa dalle canzoni più significative e rappresentative di quei giorni, come quelle legate ai film
“Il Laureato”, o “Un Uomo da Marciapiede”, senza tralasciare canzoni più leggere, ma che comunque hanno
fatto parte della colonna sonora del periodo. Da Balla Linda di Lucio Battisti, a Aquarius, Let the Sunshine In,
fino a Jumpin’ Jack Flash. C’è di tutto in questa performance “musical-temporale”, Simon and Gurfunkel,
Fabrizio De André, Otis Redding, i Rolling Stone...
SABATO 27
Piazza San Francesco ore 10,00
Timeline per la scuola
La musica e la moda del ‘68
Riccardo Bertoncelli
Sofia Gnoli
Non c'è rivoluzione che non abbia la sua musica, i suoi colori, i suoi tratti estetici distintivi. Dove e se il
sessantotto musicale fu vera rivoluzione lo racconta, ai tanti ragazzi che oggi girano con l'ipod, il critico
musicale Riccardo Bertoncelli, coautore di AvantPop '68. Canzoni indimenticabili di un anno che non è mai
finito. Una vera lezione, con tanto di ascolti musicali, per spiegare come cambiava la musica di quegli anni:
Jimi Hendrix e i Rolling Stones, i Beatles e Janis Joplin ma anche Adamo e i Camaleonti, Enzo Jannacci e
Fabrizio De Andrè, fino ai militanti Paolo Pietrangeli, Fausto Amodei e Giovanna Marini.
Sofia Gnoli, storica della moda e giornalista, attraverso capelloni, minigonne, jeans e ciondoli etnici racconta
l'abito del contestatore e la nascita del genere "casual", ovvero il più importante comparto della moda
moderna.
Piazza San Francesco ore 16,00
“A colpi di cuore”. Il più bel libro dell’anno sul ‘68
Anna Bravo
Lidia Ravera
Loredana Lipperini
Non ci vogliamo nascondere perciò A colpi di cuore, il libro - non solo per noi - più interessante uscito
quest'anno sul '68, sarà al centro dell'incontro con la sua autrice, la storica Anna Bravo. Il lungo racconto di
quell’anno con tutti i suoi filoni: femminismo, giovani, non violenza, amore, terrorismo, si compie in un
percorso, prima di tutto personale, che parte da quella stagione per arrivare fino alla fine del decennio
successivo. In colloquio con Anna Bravo due giornaliste e scrittrici, Lidia Ravera e Loredana Lipperini, in un
certo senso continuatrici del percorso della Bravo.
Piazza della Libertà ore 21,00
Giulio Casale in
Formidabili quegli anni
Spettacolo di teatro-canzone sul ‘68
Testi di Mario Capanna
musiche di scena eseguite dal vivo da Carlo Cialdo Capelli
prima dello spettacolo ci sarà un intervento di Mario Capanna
Uno spettacolo dedicato al 1968 tratto dal testo omonimo di Mario Capanna: è l’anno delle rivolte
studentesche, ma anche quello dell’Offensiva del Tet in Vietnam, dell’assassinio di Martin Luther King e Bob
Kennedy, della Primavera di Praga e dell’invasione della Cecoslovacchia. Quarant’anni dopo, lo spettacolo
fa rivivere quelle atmosfere indimenticabili, la ribellione e la speranza o l’utopia del futuro. Accanto alle
parole tratte dal libro rielaborate drammaturgicamente dal poeta rock Giulio Casale (anima degli Estra e uno
dei più fini cantautori nostrani), le musiche di Brel, De André, De Gregori, Gaber, Guccini, Tenco, Vian
eseguite dal vivo da Carlo Cialdo Capelli. “Mai fino ad ora, mi era stata prospettata la possibilità di
rappresentare teatralmente un mio libro dedicato a quello straordinario periodo. Quarant’anni è il tempo
storico giusto per fare una rivisitazione storica scevra da passioni e guai a noi a pensare di poter ripetere il
'68. Oggi occorre qualcosa di più e di meglio. Non disperiamo, succederà qualcosa come capita al nuotatore
quando è sott'acqua da troppo tempo".
DOMENICA 28
Piazza san Francesco ore 11,00
Il Sessantotto degli altri
Furio Colombo
Massimo Teodori
Giovanni De Luna
modera Nicola Labanca
Molto probabilmente senza la guerra del Vietnam il '68 non sarebbe stato quello che è stato. Partendo dalla
prima guerra mostrata in televisione e senza filtri, una guerra per la quale erano costretti a partire migliaia di
giovani americani, nati dopo la fine della seconda guerra mondiale e cresciuti nella stagione del consumismo
e del ribellismo giovanile, si passa per la Cina di Mao, per Parigi, Berlino, Berkley, Città del Messico, Praga.
Un giro del mondo per raccontare i giovani corpi - la prima generazione nata e cresciuta sotto l'incubo
atomico - esposti al mondo, liberati, ostentati, bruciati al fuoco della guerra o della protesta.
Piazza della Libertà ore 21,00
Carmela, con affetto
Paolo Pietrangeli, voce e chitarra
Leonardo Volo al pianoforte e alle tastiere;
Bebo Ferra alle chitarre;
Lello Pareti al contrabbasso;
Faraualla, cori e voci ritmiche.
"Carmela, con affetto" è un disco. Anzi, un concept album, una galleria di storie individuali, casualmente
collegate da un omicidio. Chi muore è un trans, Carmela, la cui vicenda è raccontata solo alla fine dello
spettacolo in una canzone che si chiama "La Vittima". I personaggi sono la portiera dello stabile in cui
l'omicidio viene commesso; il giornalista alla ricerca di uno scoop, l'assassino o presunto tale, naturalmente;
la donna del presunto assassino, portatrice del colpo di scena finale; più alcuni ritratti di personaggi minori
che movimentano una sorta di film, scritto con le canzoni. Un “film” che procede a suon d’immagini della
fantasia e la capacità evocativa della musica. Da storie collettive come quelle di molti album di Paolo
Pietrangeli, a micro storie individuali, in una atmosfera di precarietà, di incertezza, di ironia disperata come il
tempo di oggi sembra imporre. Le voci delle Faraualla, come i cori delle tragedie greche, commentano,
tengono insieme e mandano avanti la narrazione. Gli arrangiamenti sono di Rita Marcotulli e di Pasquale
Minieri; suonano e cantano, oltre a Paolo Pietrangeli, Leonardo Volo al pianoforte e alle tastiere; Bebo Ferra
alle chitarre e Lello Pareti al contrabbasso. Oltre la storia quattro canzoni del passato remoto e prossimo
dicono più di tanti saggi sul tempo trascorso tra allora e oggi, tra la speranza e il tentativo di ricostruire un
percorso di fatti ma soprattutto di idee.
Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito
In caso di pioggia i dibattiti si svolgeranno presso la sala Aldo Ducci (Via Montetini)
e gli spettacoli, presso il Teatro Pietro Aretino (Via della Bicchieraia)
Per informazioni: Tel. 0575 399773 – 399776
www.festivaldellastoria.provincia.arezzo.it
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Gloria Peruzzi, tel. 349-3588645 - [email protected]
organizzazione e coordinamento
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