MANIFESTO DEL NUOVO
REALISMO
Maurizio Ferraris
ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´
“Non ci sono fatti, solo interpretazioni” (Nietzsche)
A metá del ‘900 la crisi delle ideologie ( Illuminismo, Idealismo,
Marxismo) lascia spazio al Postmodernismo.
FINE DELL’IDEA DI PROGRESSO – PROIEZIONE ALL’INFINITO
DEL FUTURO – LA REALTA´ DIVIENE “FAVOLA”
ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´
3 concetti cruciali del Postmodernismo:
-IRONIZZAZIONE non esistono veritá assolute, si tende a
mantenere un distacco ironico dalle proprie affermazioni,
virgolettandole. Essendo l’uomo visto come fabbricante di mondi
attraverso concetti, questo non ha mai a che fare con le cose in se
stesse ma sempre con fenomeni mediati, distorti, impropri e dunque
virgolettabili.
-DESUBLIMAZIONE dall’uomo razionale all’uomo tragico, il
desiderio é visto come elemento di controllo sociale. Trasformazione
dell’opinione pubblica da spazio di discussione a spazio di
manipolazione da parte dei mass media. Ogni critica é declassata a
pettegolezzo. Il populismo mediatico porta alla personificazione
carismatica del potere, ad una concentrazione mediatica sul leader.
ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´
- DEOGGETTIVAZIONE idea che l’oggettivitá, la realtá e la veritá
siano un male, e addirittura che l’ignoranza sia un bene. Il sapere
non possiede un valore emancipativo, ma costituisce piuttosto uno
strumento di dominio e raggiro (Nietzsche). Non esiste un metodo
scientifico privilegiato, poiché nel confronto tra teorie scientifiche
quelle che si fronteggiano sono visioni del mondo in larga parte
incommensurabili (Feyerabend). La realtá piú forte, quella piú
vera, é quella piú largamente condivisa.
“La ragione del piú forte é sempre la migliore”
ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´
IRONIZZAZIONE – DESUBLIMAZIONE – DEOGGETTIVAZIONE
REALITYSMO
Creazione di una
quasi-realtá attraverso
GIUSTAPPOSIZIONE
DRAMMATIZZAZIONE
ONIRIZZAZIONE
ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´
- GIUSTAPPOSIZIONE servire insieme sullo stesso piatto teorie
diverse facendo saltare il confine non solo tra reltá e la finzione
ma anche tra scienza, religione e superstizione.
- DRAMMATIZZAZIONE si prende qualcosa di reale e lo si
drammatizza con attori, trasformandolo in una quasi finzione.
- ONIRIZZAZIONE invece di riconoscere il reale e immaginare un
altro mondo da realizzare al posto del primo, pone il reale come
favola e assume che questa sia l’unica liberazione possibile: cosí
non c’é niente da realizzare e, dopotutto, non c’é nemmeno niente
da immaginare.
REALTA = RAPPRESENTAZIONE
FALLACIA DELL' ESSERE-SAPERE
I Costruttivisti assumono che parti più o meno grandi della realtà sono
costruite dai nostri schemi concettuali e dai nostri apparati percettivi.
Ritengono che se ogni conoscenza ha inizio con l'esperienza, ma
quest'ultima è strutturalmente incerta, poiché basata sull'inaffidabilità
dei nostri sensi, sarà necessario fondare l'esperienza attraverso la
scienza trovando strutture a priori che ne stabilizzino l'aleatorietà.
Unificazione Ontologia-Epistemologia
I Realisti sostengono che ci sono cose che non dipendono da schemi
concettuali, la realtà esiste, essere e sapere non si equivalgono, le cose
esistono anche se non le conosciamo.
≠ Esaltazione della scienza del Positivismo
≠ Concezione della scienza come lotta tra interessi del
Postmodernismo
Filosofia come ponte tra il mondo del senso comune, dei valori morali e delle
opinioni e il mondo del sapere in generale.
EPISTEMOLOGIA ≠ ONTOLOGIA
EPISTEMOLOGIA
ONTOLOGIA
Emendabile
Ciò che può essere corretto
Inemendabile
Ciò che non può essere corretto
Mondo interno
(= interno agli schemi concettuali)
Mondo esterno
(= esterno agli schemi concettuali)
Scienza
Linguistica
Storica
Libera
Infinita
Teleologica
Esperienza
Non necessariamente linguistica
Non storica
Inemendabile
Finita
Non necessariamente teleologica
FALLACIA DELL' ACCERTARE - ACCETTARE
Realismo come critica:
-Distinguere cos'è vero e cosa non lo è (= Kant), cosa è costruito e
cosa no
-Trasformare ciò che non è giusto (= Marx)
Etica: proprio perché c'è un mondo reale le cui leggi sono indifferenti
alle nostre volizioni e cogitazioni, è possibile che, in un simile mondo,
ci sia scienza e ci sia giustizia.
FALLACIA DELL' ACCERTARE - ACCETTARE
Il mondo composto da:
-OGGETTI NATURALI che esistono nello spazio e nel tempo
indipendentemente dai soggetti
(predominio dell'ontologia sull'epistemologia)
-OGGETTI SOCIALI che esistono nello spazio e nel tempo
dipendentemente dai soggetti (predominio dell'epistemologia
sull'ontologia)
-OGGETTI IDEALI che esistono fuori dallo spazio e dal tempo
indipendentemente dai soggetti.
Gli oggetti sociali come realtà rigida fonte di subordinazione (verba
manent- i concetti di iscrizione e registrazione). I comportamenti
sociali sono determinati da leggi e le strutture sociali formano le nostre
intenzioni in questo senso la mente non può sorgere se non immersa
in un bagno sociale
( l'esempio di Arcirobinson).
FALLACIA DEL SAPERE - POTERE
Il Realismo come mediazione tra:
-ILLUMINISMO: il sapere come fonte di emancipazione
-POSTMODERNISMO: il sapere è strumento di dominio e
manifestazione della volontà di potenza
Se essere=sapere e sapere=potere allora essere=potere
Pur riconoscendo nella scienza una volontà di potenza non esclude il
sapere come emancipazione non escludendo perciò a priori la
veridicità dei risultati del sapere scientifico.
Invasato mistico(verità come dogma)≠ Dotto ragionevole(verità come
ricerca)
La modernità come figlia del romanticismo quindi mitologica e
Anti-illuminista.
Nietzsche:”la filosofia deve ritornare al mito, la felicità promessa al
dotto deve essere sostituita dalla tragedia.”
CERTEZZA
Viviamo in uno stato di incertezza, che paradossalmente è stato
accresciuto, e non diminuito, dai progressi tecnico-scientifici. La
modernità che è l'epoca dalla massima conoscenza è anche l'epoca
della massima inquietudine.
E' necessario seguire un'altra via per trovare pace e sicurezza:
-non oggettività e conoscenza
-ma affidamento e fiducia (ritorno all'Illuminismo)
Incertezza: se siamo così sensibili all'incertezza non è per un qualche
fallimento della modernità, ma perché siamo diventati più civili ed
esigenti.
Speranza: la depressione è l'esperienza umana più vicina alla pace
eterna e alla certezza assoluta. Molto più forte e decisiva della
certezza è la speranza (contiene l'incertezza) come si evince
intuitivamente dai loro contrari, incertezza e disperazione. La speranza
razionale precede ogni rivelazione religiosa e non collide col nostro
essere naturale.
Certezza e verità: la certezza da sola non basta, ha bisogno della
verità cioè del sapere perciò vivere nella certezza non è vivere nella
CONCLUSIONE
“Dire addio alla verità è non solo un dono senza controdono
che si fa al Potere, ma soprattutto la revoca della sola chance
di emancipazione che sia data all'umanità, il realismo, contro
l'illusione e il sortilegio.”