com_sscc_2parte - Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"

La danza ‘a otto’ delle api
QuickTi me™ e un
decomp resso re Sore nson Vid eo
son o ne ces sari per vis uali zzare que st'imma gine .
La dissimulazione
mimetismo
comportamento organizzato
4 categorie
menzogna legata alla capacità
di imparare dall’esperienza
menzogna deliberata
MENTE

sistema di conoscenze, regole e operazioni con
le quali gli individui agiscono e interagiscono
 comprendendo i meccanismi attraverso cui la mente elabora la
conoscenza si comprenderà la natura della comunicazione, e
il ruolo che quella umana riveste rispetto alle restanti forme
 eliminando la mente lo scambio comunicativo diventerebbe
analogo a quello tra due macchine, ma così facendo si
perderebbe una caratteristica fondamentale
Variabilità


ad un messaggio corrisponde un solo
segnale, lo stesso sia per la sorgente
(mittente) che per il destinatario (es. spia della
benzina)
conseguenze
no interpretazione
no incomprensione
no flessibilità
no ironia
no contesto
no menzogna
Modelli elementari
messaggio
mittente / destinatore
(modello lineare - circuito della
destinatario
parole)
Modelli elementari
(modello triadico)
Modello postale
della comunicazione (MPC)
messaggio
segnale
segnale
ricevuto
messaggio
ricevuto
sorgente --> codificatore --> canale --> decodificatore --> destinazione
rumore
Es. telefonata: sorgente = chi ha chiamato; codificatore = parte dell’apparecchio
che trasforma le onde sonore in oscillazioni della corrente elettrica; messaggio
= Conversazione; canale = cavo elettrico; segnale = cambiamenti di tensione;
Rumore = interferenze elettromagnetiche, rumore ambientale, resistenza dei cavi…
(modello matematico della comunicazione secondo Shannon e Weaver)
Il modello della
comunicazione di Jakobson (1966)
REFERENTE
MITTENTE
MESSAGGIO
CODICE
CANALE
DESTINATARIO
Il funzionalismo
canale/CONTATTO
mittente messaggio destinatario
contesto/REFERENTE
codice
funzione fatica
funzione emotiva
(espressiva)
funzione poetica
funzione conativa
funzione referenziale
funzione metalinguistica
La FUNZIONE

in relazione al modello della comunicazione, per FUNZIONI si
intendono i fini che si assegnano agli enunciati quando
vengono prodotti

ruolo che un’unità svolge nella struttura [grammaticale
dell’enunciato], nel quale ogni membro della frase è considerato
come partecipe del senso generale della frase

ogni relazione tra due termini (così come avviene in matematica)

relazione che, in una struttura, sussiste tra gli elementi che ne
fanno parte
il funzionalismo
canale/CONTATTO
mittente me ssaggio destinatario
contesto/REFERENTE
codice
funzione fatica
funzione emotiva
(espressiva)
funzione poetica
funzione conativa
funzione referenziale
funzione metalinguistica
La funzione: definizione

in relazione al modello della comunicazione, per FUNZIONI si
intendono i fini che si assegnano agli enunciati quando
vengono prodotti

ruolo che un’unità svolge nella struttura [grammaticale
dell’enunciato], nel quale ogni membro della frase è considerato
come partecipe del senso generale della frase

ogni relazione tra due termini (così come avviene in matematica)

relazione che, in una struttura, sussiste tra gli elementi che ne
fanno parte
Esempi di funzioni

Funzione emotiva: si concentra sul destinatore del messaggio (o
emittente). L'emittente esprime attraverso il linguaggio la propria
emotività, il proprio mondo interiore, il proprio modo di sentire le
cose. La lingua diventa uno strumento di esteriorizzazione di
sentimenti e stati d'animo.
Anch'io ho commesso un errore.
Non ho mai usato la brillantina LINETTI

Funzione conativa (o persuasiva): si concentra sul destinatario. Si
verifica quando l'emittente utilizza il linguaggio per cercare di
convincere. può essere espressa come una supplica, una minaccia, un
suggerimento o anche solo un'osservazione.
Esigete MARSALA FLORIO
Ristora, Rinfranca, Rinforza (1933)
Rompete il ghiaccio
col CINZANO rosso (1967-68)

Funzione referenziale (o informativa): si concentra sul contesto.
L'emittente, parlando, fornisce al ricevente delle informazioni che
vanno spesso al di là del semplice significato delle parole che utilizza.
Il loro significato deriva infatti da un insieme di fattori sociali,
economici, politici… che possono riguardare la situazione
comunicativa, i suoi presupposti, o anche lo stesso emittente. (es. la
pronuncia può indicare la provenienza geografica di chi sta
parlando; l'uso di un certo termine può fornire informazioni sullo
status sociale e culturale del parlante più o meno giovane, più o
meno colto, imbarazzato….).
Con NELSEN PIATTI li vuol lavare lui
IL contesto/referente
 a partire dai primi anni ‘70 (Ducrot e Todorov) ci si avvia verso una
concezione onnicomprensiva ed elastica di contesto/ referente
 ingloba conoscenze, precondizioni e regole per la comunicazione,
nonché
circostanze,
eventi
e
processi,
dati
fisici,
materiali,
psicologici, connessi o presenti nell’evento di discorso
fattori sociologici
 contesto situazionale e
contesto culturale
fattori etnografici
 contesto verbale, situazionale (insieme di elementi non verbali
significativi), sociologico, etnografico = insieme delle situazioni
possibili

Funzione poetica: si concentra sul codice. Deriva dalla scelta particolare
che l'emittente compie nel curare la forma con la quale esprimere il proprio
messaggio. Questa scelta può andare dal genere letterario (problema dello
scrittore: scrivo un romanzo? una poesia? uso endecasillabi? stile libero? ecc.),
alla collocazione sintattica delle parole ("io amo te", "amo te, io", io ti amo",
ecc.), all'attenzione rivolta per gli effetti sonori (ripetizioni, assonanze, ecc.),
ecc.

Funzione metalinguistica: si concentra sul messaggio. si
attua quando emittente e ricevente si concentrano sul
significato e la forma del messaggio e, in generale, del
linguaggio.
Non ci vuole un
pennello grande
ma un
grande pennello

Funzione fàtica: si concentra sul contatto. si rende esplicita,
generalmente in presenza di un disturbo nella trasmissione del
messaggio, o quando si presenta il problema del canale comunicativo.
Il funzionalismo


l’idea che lo scopo del mittente sia di trasmettere un messaggio chiaro e
inequivoco al suo interlocutore, perché questo sia compreso
esattamente, è decisamente semplicistica in rapporto alle concrete
circostanze comunicative
ciò nonostante questo modello è stato il punto di partenza degli studi
di comunicazione e ancora oggi può essere ritenuto il pensiero semplice
e generale che influenza il paradigma comunicativo

almeno in potenza ogni atto comunicativo contiene tutti i fattori
della comunicazione e ne comprende anche tutte le funzioni