La comunicazione e le discipline
Informatica e
telematica
Scienze fisiche
Comunicazione
Sociologia
Scienze umane
Psicologia
Approccio sistemico
Contesto/ambiente
Attori/soggetti
Obiettivi/scopi
Segni/linguaggi
Contenuti
Mezzi/media
permette di valutare le diverse prospettive interpretative in modo
equilibrato, senza escluderne prioritariamente nessuna
Approccio sistemico
Gli scopi: le finalità e gli obiettivi dell’atto comunicativo. Si comunica
per informare, esprimere emozioni, per avere contatto sociale, per
imporre,…
Gli attori: le persone coinvolte nella comunicazione con le loro
caratteristiche e il loro ruolo, le modalità dell’interazione e loro
sceneggiatura. Sono inclusi macchine e SW.
Il contesto nel quale si comunica e le regole implicite e esplicite ad
esso legate (dalla diade familiare al macrocosmo sociale)
I segni e i linguaggi usati nella comunicazione (linguaggio verbale con
i suoi codici condivisi e le regole con cui i segni interagiscono tra di loro,
e il linguaggio non verbale espresso con il corpo).
Il contenuto: le informazioni trasmesse e la conoscenza che ne deriva,
gli aspetti cognitivi legati all’interpretazione dei messaggi.
I mezzi e le infrastrutture tecnologiche che consentono di comunicare,
le modalità di trasmissione/ricezione e loro codifiche. I media sono
anche intesi come interfacce e veicoli di contenuti.
Approccio matematico-cibernetico,
L’approccio matematico-cibernetico si basa sulla teoria classica
dell'informazione, dove la trasmissione di un messaggio è vista come
scambio di segnali tra un emittente ed un ricevente, non
necessariamente umani.
L'informazione viene codificata e trasmessa mediante segnali per
mezzo di un canale di trasmissione.
L'informazione finale differisce da quella iniziale perché le interferenze
(rumore) modificano il messaggio.
Si indica come quantità di informazione trasmessa, ciò che rimane
dopo l'eliminazione dell’imprevedibile e dell’incerto nel messaggio
stesso. L’incertezza, creata dal rumore, crea disordine nella struttura
dell'informazione viene indicata come entropia che deve essere ridotta
al minimo affinché il messaggio ricevuto non differisca troppo dal
messaggio inviato.
Il modello è nato per uno scopo pratico: ridurre i disturbi nella
trasmissione telefonica si è esteso successivamente (grazie alla sua
generalità) come modello in grado di coinvolgere tutti i soggetti/oggetti
di un processo comunicativo in molte discipline.
Approccio matematico-cibernetico,
Mittente
Messaggio inviato
Sistema di trasmissione
Trasmettitore
Ricevitore
Segnale
Messaggio ricevuto
Rumore
Destinatario
Shannon e Weawer: La teoria matematica della comunicazione (1949)
Approccio matematico-cibernetico,
Mittente: generatore del messaggio.
Messaggio: ciò che si vuole comunicare.
Trasmettitore: apparato che converte il messaggio nella forma adatta
per la trasmissione; opera una codifica del messaggio in segnale.
Segnale: messaggio codificato e adattato alla natura del canale.
Canale: apparato che collega trasmettitore e ricevitore.
Ricevitore: apparato che riconverte (ricodifica) il segnale in
messaggio.
Destinatario: fruitore del messaggio.
Rumore: disturbi sul canale che possono modificare il segnale.
Il codice è noto sia al mittente che al destinatario e non è ambiguo;
solo la presenza del rumore può renderlo non interpretabile.
Non si parla di contesto.
Approccio linguistico
Questo approccio considera la comunicazione una relazione sostanzialmente
di tipo linguistico condizionata dal rapporto psicosociale in atto tra i soggetti
dello scambio comunicativo.
Secondo Jakobson uno scambio di messaggi verbali non è assimilabile alla
semplice trasmissione fisica dell’informazione.
Egli elabora un modello all’interno del quale si evidenza la funzione
comunicativa specifica di ogni elemento del processo comunicativo
“Il mittente invia un messaggio al destinatario. Per essere operante il
messaggio richiede prima di tutto un contesto al quale esso rinvia ….
contesto - coglibile dal destinatario - sia verbale, sia suscettibile di
verbalizzazione; poi il messaggio richiede un codice comune, in tutto o
in parte, a mittente e destinatario …; infine, richiede un contatto, un
canale fisico ed una connessione psicologica tra il mittente ed il
destinatario, contatto che permette loro di stabilire e di mantenere la
comunicazione”. (Jakobson, 1963)
Approccio linguistico
Mittente
Contatto
Codice
Messaggio
Destinatario
Modello di Jakobson
Approccio linguistico
Fattori e funzioni
Emittente: funzione Emotiva (espressiva) riguarda tutto ciò che si vuole
esprimere nel messaggio, notizie, ordini, sentimenti, emozioni, in
generale l’atteggiamento dell’emittente nei confronti dell’atto
comunicativo;
Messaggio: funzione Poetica riguarda la forma e l’organizzazione interna
del messaggio e il modo in cui essi viene costruito;
Codice: funzione Metalinguistica definisce i rapporti tra gli interlocutori,
quindi sul codice comune che devono possedere per poter comunicare;
Contatto: funzione Fàtica si occupa della buona trasmissione dei
messaggi e del lavoro fatto per garantire e mantenere la
comunicazione;
Destinatario: funzione Conativa implica l’interpretazione e la ricerca di
effetti extralinguistici al di là della sola comprensione linguistica.
Contesto: funzione Referenziale si riferisce al rapporto tra il messaggio e
il mondo, ovvero su cosa si sta comunicando.
Ogni atto comunicativo comprende (in misura diversa) tutti i fattori e le
funzioni della comunicazione, anche se in ciascun messaggio esiste
una funzione prevalente rispetto alle altre.
Approccio semiotico
La comunicazione è un processo di trasformazione del messaggio
da un sistema all’altro, grazie all’esistenza di un codice ricco di
elementi semantici (Sorice, 2000)
Secondo questo approccio, nella comunicazione, esiste sempre un
processo di codifica e decodifica, quindi una continua trasformazione
del messaggio.
I processi di comunicazione possono portare all’instaurarsi di una
forma di “decodifica anticipatoria”, l’emittente codifica il messaggio
tenendo conto di come probabilmente sarà decodificato dal
destinatario. Questo implica il tentativo di una forma di controllo da
parte dell’emittente.
Queste forme di decodifica anticipatoria, che intervengono nel
processo di trasformazione dell'informazione, possono rendere
possibili divergenze tra intenzioni dell'emittente e del destinatario
generando forme di conflitto.
Il modello semiotico-informazionale
(Eco e Fabbri 1965,1978)
Emittente
Destinatari
Messaggio emesso
come significante
che veicola un
canale
certo significato
codice
sottocodice
Messaggio
ricevuto
come
significante
Messaggio
ricevuto
come
significato
codice
sottocodice
Approccio semiotico – decodifica aberrante
1 .Incomprensione o rifiuto del messaggio per assenza di codice
• il messaggio è segnale fisico non decodificato o «rumore». Es. note
tecniche, comprensibili solo agli addetti ai lavori, messaggio in una lingua
sconosciuta.
2. Incomprensione del messaggio per disparità dei codici
• il codice dell'emittente non è ben compreso dal destinatario. Es. L'ipotesi
deficitaria che le classi subalterne, a causa della scarsa scolarizzazione,
utilizzano un codice più ristretto rispetto alla classse dominante, le pone in
situazione di svantaggio, proprio a causa della differenza di codice.
3. Incomprensione del messaggio per interferenze circostanziali
• Il codice dell'emittente è compreso dal destinatario ma esso è adattato al
proprio orizzonte di aspettative. Es. chi comprende un messaggio sulla
base dei propri bisogni affettivi o integrativi, modificandone la sostanza
e adattandolo ai propri schemi cognitivi.
4. Rifiuto del messaggio per delegittimazione dell'emittente
• il codice dell'emittente è compreso dal destinatario ma il senso viene
stravolto per motivi ideologici
Il modello pragmatico-relazionale
L’approccio pragmatico-relazionale analizza gli effetti della
comunicazione umana sul comportamento.
Secondo le teorie del “Mental Research Institute” di Palo Alto, questo
modello considera il comportamento come sinonimo di comunicazione.
Il comportamento ovvero le parole, i loro significati e le loro
configurazioni, ma anche ciò che non è veicolato verbalmente è
comunicazione e tutti i tipi di comunicazione sono in grado di
influenzare il comportamento.
Vengono considerati anche i segni di comunicazione inerenti il contesto
in cui avviene la comunicazione. L'individuo si trova all'interno di una
rete di relazioni dove le variazioni di un elemento si ripercuotono su tutti
gli altri e viceversa secondo un processo circolare: l’interazione modifica
il comportamento sia di chi riceve sia di chi trasmette.
Il modello pragmatico-relazionale
Secondo l’approccio pragmatico-ralazionale, si possono individuare
alcune proprietà della comunicazione che hanno forti implicazioni sul
piano della relazione interpersonale:
- l'impossibilità di non-comunicare;
- i livelli comunicativi di contenuto e di relazione;
- la punteggiatura della sequenza di eventi;
- la comunicazione numerica e analogica;
- l'interazione complementare e simmetrica.
Scuola di Palo Alto
Comunicazione come interazione
(Rosengren, 2001)
Definizione minimalista intesa nel senso di “influenza reciproca”.
“Due soggetti A e B interagiscono quando alcuni processi di A
modificano alcuni processi di B, i quali successivamente
modificano alcuni processi di A. Tutto questo in uno o più cicli completi”.
Definizione adatta per tutti gli esseri viventi ma troppo semplice per l’uomo.
Quando un essere umano comunica è quasi sempre presente un
certo grado di consapevolezza, ovvero sa cosa sta facendo di
in modo conscio, voluto. E sa anche che l’altro (o altri) è consapevole di ciò.
Questa caratteristica si chiama intersoggettività.
Altra caratteristica è l’intenzionalità ovvero quando si comunica
lo si fa, generalmente, di proposito, perché lo si vuole.
Esistono comunque situazioni nelle quali la consapevolezza può essere
Inconscia o non percepita e l’intenzionalità pure.
Tipologia di azioni e comportamenti individuali.
Consapevolezza dell’azione o comportamento
Si
Intenzionalità
dell’azione o
comportamento
Si
No
No
Comunicazione come
azione consapevole e
intenzionale
Comunicazione come
azione inconsapevole
(informazioni valide per
l’ambiente circostante)
Comunicazione non
intenzionale, inconscia
(rileva indirettamente fatti
che sarebbero rimasti
nascosti e non noti né al
mittente né al ricevente)
Non comunicazione (da
comunque informazioni
all’ambiente)
Comunicazione come interazione
Gli Individui sono visti sia come:
•Soggetti: individui dotati di volontà, in grado di agire
(es: instaurazione di una relazione affettiva);
•Oggetti: recettori passivi di forze che agiscono all’interno e all’esterno
di loro stessi (es: fruizione passiva di prodotti televisivi).
Paradosso: contemporaneità della condizione di soggetto e oggetto nell’azione
comunicativa.
Poiché “non è possibile non comunicare” si può essere sia
consapevole/inconsapevole dell’azione, sia dell’intenzionalità/non intenzionalità
dell’azione stessa.
Tipologia di azioni e comportamenti
orientati in senso comunicativo.
Nella comunicazione umana, oltre all’influenza reciproca sono sempre presenti:
•Intersoggettività: si è reciprocamente consapevoli di comunicare.
•Intenzionalità: quando si comunica lo si fa di proposito (anche inconsapevolmente).
Comunicazione umana, ovvero
condizionata da:
•Interazione (influenza reciproca tra i comunicanti)
•Intersoggettività (i soggetti sono reciprocamente consapevoli dell’atto comunicativo)
•Intenzionalità (la comunicazione è cercata, mantenuta e terminata in modo
consapevole)
Condotta mediante un:
Sistema di segni basato su simboli verbali e articolazione fornita di:
•Fonemi: suoni linguistici
•Morfemi: unità di significato
Basato su un sistema completo di Fonetica, Sintassi, Semantica, Pragmatica.