ssis_2008_politica_economica2

annuncio pubblicitario
GLI STRUMENTI DI POLITICA COMMERCIALE, I LORO
EFFETTI (COSTI E BENEFICI), CHI CI GUADAGNA E
CHI CI PERDE
Strumenti di politica commerciale
Contrazione del commercio
Prezzo
Quantità
Dazio alle
importazioni
Limitazioni
volontarie all’
import /export
Espansione del commercio
Prezzo
Sussidio alle
importazioni /
esportazioni
Quantità
Espansione
volontaria
dell’import
/export

I dazi possono essere classificati in:
• Dazi specifici
– dazi prelevati come ammontare fisso per ogni unità di bene
importato
– Esempio: un dazio specifico di 10$ su ogni bicicletta importata al
prezzo internazionale di 100$ comporta il prelievo alla dogana di una
somma fissa pari a 10$.
• Dazi ad valorem
– dazi prelevati come frazione sul valore dei beni importati
– Esempio: un dazio ad valorem del 20% sulle biciclette comporta il
pagamento di 20$ per ogni 100$ di biciclette importate.
• Un dazio composto è la combinazione tra un dazio ad valorem
•
ed uno specifico.
I governi preferiscono solitamente adottare politiche
protezionistiche basate su barriere non tariffarie, quali:
– quote all’importazione
– Limiti alla quantità d’importazioni
– restrizioni alle esportazioni
– Limiti alla quantità di esportazioni
Il livello medio dei dazi nel mondo (%)
anno
Media Paesi Industrializzati (23):
Unione Europea
Giappone
Stati Uniti
Media Paesi in Via di Sviluppo (96):
Asia dell’Est (15)
Asia del Sud (5)
Africa Sub-Sahariana (26)
Medio Oriente e Africa del Nord (11)
Economie Europee in Transizione(15)
America Latina (24)
Tutti i beni
1998-99 4,0 [2,5]
1999
5,0
1999
5,2
1999
4,8
1993-99 13,1 [13,3]
1994-99
9,8
1996-99
27,7
1993-99
16,5
1995-99
14,4
1996-99
9,6
1995-99
10,1
Beni
agricoli
6,4
10,0
11,0
8,7
17,0
13,9
26,3
19,2
20,8
15,7
13,8
Manufatti
3,5
4,2
3,7
4,3
12,4
9,4
28,0
16,0
13,2
7,8
9,5
Note: media aritmetica dei dazi; tra parentesi tonda il numero di paesi considerati; tra parentesi
quadra media ponderata dei dazi con pesi basati sulle importazioni.
Fonte: Banca Mondiale, Data on import tariffs and NTBs,
[http://www1.worldbank.org/wbiep/trade/TR_Data.html]
per media ponderata: Laird S., Market access isuues and the WTO: an overview, in
Hoekman B., English P., Mattoo A. (eds), Development, trade and the WTO: a
Handbook, The World Bank, 2002
Gli effetti di un dazio
 Definizioni utili:
• la ragione di scambio è il prezzo relativo del bene di
esportazione espresso in unità del bene d’importazione
• un paese piccolo è un paese che non è in grado di
influenzare la sua ragione di scambio,
indipendentemente da quanto commerci con il resto
del mondo.
 L’analisi si baserà su una delle seguenti possibilità:
• due paesi grandi che commerciano tra loro
• un paese piccolo che commercia con il resto del
mondo
Introduzione di un dazio da parte di un paese piccolo
Prezzo, P
S
D1 – S1
Importazioni prima del dazio
PW + t
D2 – S2
PW
Importazioni dopo il dazio
D
S1 S2
D2 D1
Quantità, Q
Il dazio aumenta il prezzo dei beni importati di un ammontare pari a t (tariffa), mentre il livello di
prezzo internazionale rimane invariato (il paese importatore è piccolo e la sua decisione non produce
effetti sul mercato internazionale).
I produttori del paese esportatore (B) possono vendere in A solo se il prezzo è (Pw + t). Questo
significa che, al di sotto di questo livello, l’eccesso di domanda in A viene soddisfatto dai produttori
di A (la cui produzione passa da S1 a S2).
Quando il prezzo interno di A raggiunge (Pw + t), gli esportatori di B tornano a vendere in A, con
risultati economici equivalenti a vendere sul mercato internazionale (a Pw).

La misurazione del grado di protezione
• Nell’analisi pratica delle politiche commerciali, è importante
conoscere il livello di protezione effettiva che una certa politica
commerciale fornisce.
– Si può esprimere il livello di protezione come percentuale del prezzo che
prevarrebbe in regime di libero scambio.
– Due problemi emergono con questo metodo di misurazione:
» nel caso di un paese grande, il dazio ridurrà il prezzo estero di
esportazione
» i dazi possono produrre effetti diversi sui diversi stadi della produzione
di un bene. Bisogna considerare gli effetti di un dazio sia sul prezzo
finale di un bene che sui costi degli input impiegati nella produzione.
La protezione effettiva fornita da un dazio non sarà pari al dazio se beni
intermedi importati sono impiegati nella produzione del bene soggetto
alla protezione.
Effetti del dazio
 Un dazio determina l’aumento del prezzo di un bene

nel paese importatore
In conseguenza di queste variazioni nei prezzi:
• il benessere dei consumatori si riduce
• il benessere dei produttori aumenta nel paese importatore
• il governo che introduce il dazio ottiene un gettito
 Per misurare e confrontare questi costi e benefici,
definiamo il surplus del consumatore e quello del
produttore.
• Surplus del consumatore
–Misura il beneficio che un consumatore trae dall’acquistare come differenza tra il
prezzo effettivamente pagato ed il prezzo che sarebbe stato disposto a pagare.
–Può essere derivato dalla curva della domanda di mercato, ed è pari all’area
sottostante alla curva di domanda e situata al di sopra del prezzo.
Prezzo, P
–Esempio: supponiamo
che una persona sia
disposta a pagare 20$ per
ogni scatola di pillole, ma
che il prezzo è solamente
di 5$. Allora, il surplus
a
del consumatore,
realizzato attraverso
P1
l’acquisto di un pacchetto
b
di pillole, è di 15$.
2
P
D
Q1 Q2
Quantità, Q
• Surplus del produttore
–Misura il beneficio che un produttore trae dal vendere come differenza tra il prezzo
effettivamente praticato ed il prezzo a cui sarebbe stato disposto a vendere.
–Può essere derivato dalla curva dell’offerta di mercato ed è pari all’area sovrastante la
curva di offerta e situata al di sotto del prezzo.
Prezzo, P
S
– Esempio: un produttore
disposto a vendere un
bene per 2$, ma che ne
riceve 5$, realizza un
surplus del produttore di
3$.
P2
d
P1
c
Q1
Q2
Quantità, Q

Confronto tra costi e benefici dell’introduzione di un dazio
• E’ possibile sommare il surplus del consumatore con quello del produttore se assumiamo
che al margine il guadagno o la perdita di un dollaro abbiano lo stesso valore sociale per
ogni gruppo. Algebricamente, possiamo sommare il surplus del consumatore con quello
del produttore perché ogni variazione del prezzo influenza ogni individuo in due modi:
come consumatore e come lavoratore.
Prezzo, P
S
= perdita del consumatore (a + b + c + d)
= beneficio del produttore (a)
= gettito del governo (c)
PT
PW
a
b
c
d
D
S1 S2
D2 D1
QT
Quantità, Q
• Le aree dei due triangoli b e d misurano la perdita
subita dalla nazione nel suo insieme (perdita di
efficienza).
– La perdita di efficienza emerge perché un dazio
distorce gli incentivi al consumo e alla produzione.
– I produttori ed i consumatori agiscono come se le importazioni
fossero più care di quello che sono effettivamente.
– Il triangolo b rappresenta la distorsione nella produzione ed il
triangolo d rappresenta la distorsione nel consumo.
– Nel caso di un paese piccolo, il dazio riduce
necessariamente il benessere del paese importatore.
Altri strumenti di Politica commerciale
• Sussidio all’esportazione (specifico o ad valorem)
– Pagamento del governo a favore di un’impresa o di un operatore che trasporta il bene
all’estero (gli operatori esportano il bene fino a che il prezzo domestico eccede il
prezzo estero dell’intero ammontare del sussidio).
Prezzo, P
S
PS
PW
a
b
c
d
= guadagno del produttore
(a + b + c)
= perdita del consumatore
D
(a + b)
= costo del sussido
per il governo
(b + c + d)
Quantità, Q
Esportazioni
(b e d = perdita di benessere)

I contingentamenti delle importazioni : la teoria
• Un contingentamento delle importazioni è una restrizione diretta
alla quantità importata di un bene.
– Esempio: gli Stati Uniti hanno un contingentamento delle
importazioni di formaggio straniero.
• La restrizione è spesso applicata mediante la concessione di
licenze a gruppi di operatori o di imprese.
– Esempio: soltanto alcune compagnie commerciali sono abilitate ad
importare formaggio.
• Per alcuni casi importanti, segnatamente lo zucchero e
•
•
l’abbigliamento, il diritto di vendere negli Stati Uniti viene
concesso direttamente al governo dei paesi esportatori.
Un contingentamento delle importazioni comporta sempre
l’aumento del prezzo domestico del bene importato.
I titolari delle licenze possono acquistare i beni d’importazione e
rivenderli ad un prezzo più alto sul mercato domestico.
– I profitti realizzati dai titolari delle licenze sono noti come rendite
da contingentamento.
– La differenza tra il dazio e il contingentamento risiede nel fatto
che con un contingentamento un governo non riceve alcun
gettito.
– Nel determinare i costi ed i benefici di un contingentamento, è
cruciale stabilire chi percepisce la rendita.
Prezzo, $/tonnellata
Offerta
= perdita del consumatore
(a + b + c + d)
Prezzo nel mercato
U.S.A. = 466
Prezzo mondiale = 280
a
b
c
d
= guadagno del
produttore (a)
= rendita dal
contingentamento (c)
Domanda
5.14 6.32 8.45 9.26
Contingentamento:2.13
milioni di tonnellate
Quantità di
zucchero,milioni
di tonnellate
• Una restrizione volontaria alle esportazioni (VER) è un
•
•
•
contingentamento alle esportazioni amministrato dal paese
esportatore (noto anche come accordo volontario di restrizione
(VRA)).
Le VER sono imposte dietro richiesta del paese importatore e
accordate dall’esportatore per evitare altre restrizioni agli
scambi.
Una VER equivale ad un contingentamento in cui le licenze
siano assegnate ai governi esteri, pertanto è molto costosa per il
paese importatore.
Una VER è sempre più costosa per il paese importatore di un
dazio che limiti le importazioni dello stesso ammontare.
– Con una VER,il gettito del dazio equivalente si trasforma in rendita
realizzata da operatori esteri.
– Esempio: circa i 2/3 del costo gravante sui consumatori statunitensi
delle tre maggiori VER (su tessile, abbigliamento, acciaio e
automobili) consiste in rendite realizzate da operatori esteri.
• Una Ver produce una perdita per il paese importatore.

Requisiti di contenuto minimo della produzione
• Un requisito di contenuto minimo della produzione è una norma che
•
•
richiede che una frazione predeterminata di bene finale (specificata in
termini di unità fisiche o di valore) sia prodotta localmente.
Leggi sui requisiti minimi di contenuto nazionale sono largamente
impiegate dai paesi in via di sviluppo nel tentativo di indirizzare la
propria struttura industriale dall’assemblaggio verso la produzione di
beni intermedi.
Le leggi sui requisiti minimi di contenuto nazionale non generano né un
gettito né una rendita da contingentamento.
– Il prezzo finale del bene, osservato dai consumatori, riflette una media tra i
prezzi degli input importati e quelli degli input prodotti localmente.
– Esempio: supponiamo che il 50% delle componenti usate dalle imprese di
assemblaggio debba essere di produzione locale. Il costo delle componenti
importate è di 6000$, mentre quello delle componenti prodotte localmente è di
10,000$. Allora, il costo medio delle componenti è pari a 8000$ (0.5 x 6000$ +
0.5 x 10,000$).
• E’ consentito alle imprese di soddisfare il requisito sui contenuti minimi
nazionali esportando, invece che acquisendo componenti prodotte
localmente.

Altri strumenti di politica commerciale
• Crediti agevolati all’esportazione
•
•
– Forma di prestito agevolato concessa agli acquirenti.
– Hanno gli stessi effetti di un normale sussidio all’esportazione.
Politica delle commesse pubbliche
– Gli acquisti da parte del governo (o di imprese soggette a
specifici regolamenti) possono essere indirizzati a beni di
produzione locale, nonostante siano più cari di quelli importati.
Regolamenti
– Talvolta i governi frappongono barriere sostanziali agli scambi
attraverso procedure doganali e l’imposizione di determinati
standard sanitari o di sicurezza.
Sintesi degli effetti delle politiche commerciali
Politiche commerciali e negoziati
internazionali

Gli accordi commerciali internazionali: brevi cenni storici
• La riduzione coordinata dei dazi intesa come politica commerciale
risale agli anni ‘30 (come reazione alle conseguenze dello SmootHawley Act).
• La riduzione multilaterale dei dazi dopo la fine della Seconda Guerra
Mondiale è avvenuta sotto l’egida dell’Accordo Generale sui Dazi e
sul Commercio (GATT), stipulato nel 1947 a Ginevra.
– Attualmente, è noto come Organizzazione Mondiale del
Commercio (OMC o WTO).
– Il sistema GATT-WTO è un’organizzazione formale che incorpora
un insieme di regole di condotta in materia di politiche commerciali.
Mappa dei partecipanti al WTO:
██ membri
██ membri reppresentati dall’UE
██ osservatori richiedenti l'adesione
██ osservatori
██ non membri, con negoziati attivi
██ non membri
Politiche commerciali e negoziati
internazionali
• Il sistema GATT-WTO proibisce l’introduzione di:
– sussidi all’esportazione (eccetto che per i prodotti
agricoli)
– contingentamenti delle importazioni (eccetto il caso in
cui un improvviso aumento delle importazioni minacci i
produttori domestici)
– dazi (ogni nuovo dazio o incremento di un dazio
esistente deve essere controbilanciato da riduzioni in
altri dazi volte a compensare i paesi esportatori
danneggiati)
• Round commerciale
– Un vasto numero di paesi si incontra per negoziare un
insieme di riduzioni tariffarie nonché altre misure per la
liberalizzaizone degli scambi.
Politiche commerciali e negoziati
internazionali
• Dal 1947 ad oggi, hanno avuto luogo otto round
commerciali:
– i primi cinque hanno assunto la forma di negoziati
bilaterali “paralleli” (per esempio, Germania con
Francia e Italia).
– il sesto accordo commerciale multilaterale, noto come
Kennedy Round, venne completato nel 1967:
– comportava una riduzione generalizzata del 50% su tutti i dazi
vigenti da parte dei paesi industrializzati, eccezion fatta per
alcuni specifici settori industriali in cui i dazi rimasero
immutati
– complessivamente, il Kennedy Round comportò una riduzione
media dei dazi del 35% circa.
Politiche commerciali e negoziati
internazionali
– Il cosiddetto Tokyo round (conclusosi nel 1979)
comportò:
– la riduzione ulteriore dei dazi
– nuovi codici per controllare la proliferazione di barriere non
tariffarie, quali ad esempio le VER.
– Un ottavo round di negoziati, il cosiddetto Uruguay
Round, si è concluso nel 1994.
Politiche commerciali e negoziati
internazionali
 L’Uruguay Round
• I suoi risultati maggiori sono stati:
– la liberalizzazione degli scambi
– alcune riforme amministrative
 Liberalizzazione commerciale
• Il dazio medio imposto dai paesi avanzati si è ridotto di quasi il
40%.
– Ancora più significativo della riduzione complessiva dei dazi è
l’accordo per liberalizzare il commercio in due settori molto
importanti: l’agricoltura e l’abbigliamento.
 Dal GATT al OMC
• Molti dei dibattiti che hanno ruotato intorno all’Uruguay Round
riguardano la creazione dell’OMC.
Politiche commerciali e negoziati
internazionali
• Quanto è diverso l’OMC dal GATT?
– Il GATT era un accordo provvisorio, mentre l’OMC è
un’organizzazione internazionale a pieno titolo.
– Il GATT trovava applicazione solo in materia di
commercio di beni, mentre l’OMC ha incluso anche
regole sul commercio di servizi (l’Accordo Generale sul
Commercio in Servizi (GATS)) e sull’applicazione
internazionale dei diritti di proprietà intellettuale.
– L’OMC ha una nuova procedura di risoluzione delle
dispute, concepita per ridurre il tempo in cui si perviene
al giudizio.
Politiche commerciali e negoziati
internazionali
 Costi e benefici
• L’impatto economico dell’Uruguay Round è difficile
da stimare.
– Ciò nonostante, le stime del GATT e
dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e
lo Sviluppo indicano un beneficio per l’economia
mondiale quantificato in 200 miliardi di dollari all’anno,
una volta che l’accordo sarà pienamente in vigore.
– Gli economisti tendono a ritenere troppo basse queste stime.
– I costi dell’Uruguay Round graveranno su gruppi ben
organizzati, mentre i suoi benefici saranno ampiamente
diffusi tra la popolazone.
Principi del GATT-WTO (I)
 No ad accordi commerciali preferenziali
• I paesi stipulano accordi commerciali
preferenziali attraverso i quali riducono i loro dazi
reciprocamente, ma non nei confronti del resto del
mondo.
• Il GATT-OMC, attraverso il principio della
“nazione più favorita” (MFN), proibisce accordi
siffatti.
– La costituzione di un accordo commerciale
preferenziale è permessa solo se conduce al libero
scambio tra i paesi firmatari dell’accordo.
Principi del GATT-WTO (II)
COMMERCIO SENZA DISCRIMINAZIONI:
Principio di non discriminazione (deriva dalla clausola MFN):
se si applicano condizioni favorevoli di tassazione su un prodotto
proveniente da una delle parti contraenti (cosi si chiamano gli Stati
che hanno firmato il Gatt), tali condizioni vanno estese a tutti i Paesi
firmatari del Gatt
(Principio del trattamento generalizzato della nazione più favorita, MFN)
Principio del trattamento nazionale: un prodotto estero una volta
importato deve avere condizioni di vendita pari a quella di un
prodotto simile di origine locale (tasse, tributi, norme, trasporti, etc.).
Clausola di salvaguardia:
I paesi membri possono invocare un’azione di salvaguardia (restrizione temporanea
all’import) per proteggere una specifica industria nazionale da un incremento di
importazioni di ogni prodotto che causa, o minaccia di causare, seri danni all’industria
Le misure di salvaguardia possono essere applicate solo dopo un’accurata verifica condotta
dalle autorità competenti e seguendo ben definite procedure (trasparenza – pubblicazione
della procedure – e coinvolgimento delle parti).
In particolare "serious injury" significa un significativo e complessivo deteroriamento della
posizione dell’industria nazionale. Nel determinare se la “serious injury” è presente, le
autorità devono valutare tutti i fattori rilevanti sulle condizioni dell’industria. I fattori che
devono essere analizzati sono l’ammontare assoluto e relativo dell’aumento delle
importazioni, la quota di mercato conquistata dall’aumento delle importazioni, i
cambiamenti del livello di vendite, produzione, produttività, capacità, utilizzazione, profitti,
perdite, occupazione, dell’industria nazionale.
Possono concretizzarsi in misure temporanee max 4 anni (innalzamento dei dazi all’import,
quote di importazione)
La Clausola di salvaguardia è invocabile in ambito WTO ad esempio
in caso di DUMPING che crei una serious injury:
DUMPING: è in generale un pratica di prezzo predatoria. Nel
commercio internazionale si concretizza nell’azione di vendere sui
mercati internazionali ad un prezzo inferiore a quello che si pratica
sul mercato interno o addirittura ad un prezzo inferiore al costo di
produzione.
Il Dumping può essere:
- Naturale: deriva da curve di domanda con elasticità diversa nei
diversi mercati (più elastica nel caso del mercato estero)
- Sporadico: i mercati sono segmentati “naturalmente” e l’impresa
tenta di acquisire posizioni concorrenziali sul mercato estero
rinunciando a max i profitti o accettando perdite compensate da
extraprofitti sul mercato domestico – ad esempio perchè gode di
posizione dominante)
Dumping
Costo, C,
e prezzo, P
PDOM
3
MC
PFOR
1
2
DFOR = MRFOR
DDOM
MRDOM
QDOM
Q
Vendite domestiche Esportazioni
Produzione totale
Quantità prodotte
e domandate, Q
WTO:
Il dumping è una strategia con cui i prodotti di un Paese sono
immessi in commercio in un altro Paese ad un prezzo inferiore al
valore normale del prodotto (Gatt 1994).
Si può ottenere la possibilità di imporre contromisure
(countervailing measures) se:
1. Il dumping sia dimostrato e quantificato, confrontando il
prezzo all'esportazione con il prezzo nel mercato interno del
paese esportatore.
2. Dimostri che il dumping sia causa di un danno (injury).
Le misure possono concretizzarsi ad esempio nella possibiità di
imporre tariffe che riportino il prezzo delle merci esportate al
livello di prezzo praticato domesticamente
Scarica