Corso idi Laurea Magistrale in Management e comunicazione di impresa Economia e politica economica nei mercati globali Politiche commerciali Giovanni Di Bartolomeo [email protected] Sommario • Il dibattito sul protezionismo • Argomenti – Dazio (effetti e costi sociali) – Argomenti a sostegno del protezionismo • Dazio ottimo • Industria nascente • Political economy – Altri strumenti di protezione Protezionismo • La politica commerciale consiste nell’atteggiamento assunto da un paese nei confronti del commercio con l’estero. – Liberista: non pone ostacoli al libero commercio. – Protezionista: difende la produzione interna dalla concorrenza internazionale (autarchica: chiude l’economia nazionale al resto del mondo). Alcune definizioni • Definizioni utili: – la ragione di scambio è il prezzo relativo del bene di esportazione espresso in unità del bene d’importazione • Se la ragione di scambio migliora vuol dire che aumenta. – un paese piccolo è un paese che non è in grado di influenzare la sua ragione di scambio, indipendentemente da quanto commerci con il resto del mondo. Surplus del consumatore • Consideriamo una curva di domanda (individuale), definita dal prezzo di riserva del consumatore, ossia il prezzo massimo che è disposto a pagare per acquistare una determinata quantità. • Il surplus del consumatore è la differenza tra i prezzo di riserva e il prezzo che effettivamente paga per l’acquisto (prezzo di mercato). Surplus del consumatore Prezzo, P Area colorata del grafico = surplus P1 D Q1 Quantità, Q Se il prezzo aumenta? Prezzo, P Riduzione del surplus causata dall’aumento del prezzo Nota ora consuma meno Q1-Q2, mentre la quantità Q2 che consumava anche prima la paga di più (P2 invece di P1). P2 P1 D Q2 Q1 Quantità, Q Surplus del produttore • Consideriamo una curva di offerta (impresa), definita dal prezzo minimo che il produttore è disposto ad accettare per vendere una determinata quantità. • Il surplus del produttore è la differenza tra i prezzo effettivamente pagato e il prezzo minimo. Surplus del produttore Prezzo, P S P1 Area colorata del grafico = surplus Q1 Quantità, Q Se il prezzo aumenta? Prezzo, P Incremento del surplus causata dall’aumento del prezzo S P2 P1 Nota ora vende di più (incremento Q2-Q1) ad un prezzo maggiore (P2 invece di P1). Q1 Q2 Quantità, Q Dazio • Un dazio è un’imposta “ad valorem” sulle importazioni, una maggiorazione proporzionale del prezzo del bene. • Due casi – Paese piccolo = il prezzo internazionale (ragione di scambio) è un dato. – Paese grande = il prezzo internazionale dipende anche dalla domanda ed offerta interna Effetti di un dazio (paese piccolo) P Offerta P0 P* + D (1) P* Domanda O H (2) L M (3) K Q Effetti del dazio • • • • • Aumento del prezzo interno (1). Aumento della produzione interna (2). Riduzione dei consumi interni (3). Riduzione delle importazioni (2) e (3). Maggiori entrate per lo stato (D(M–L)). Benefici del dazio P produttore Offerta governo (gettito) P0 P* + D P* Domanda O H L M K Q Costi del dazio (consumatore) P Offerta (a) paga di più il consumo precedente (b) consuma meno P0 P* + D P* Domanda O H L M K Q Costi sociali netti P Offerta P0 P* + D P* Domanda O H L M K Q Costi sociali del dazio • Il prezzo incassato dai produttori è aumentato a spese dei consumatori • Redistribuzione del reddito interno. • I consumatori “sussidiano” la produzione interna di un ammontare pari all’aumento del prezzo interno per unità prodotta (si può parlare di sussidio equivalente al dazio). Dazio in un’economia grande • Se viene introdotto un dazio in un paese grande, l’aumento della produzione e riduzione di domanda che si verificano all’interno provocano una riduzione del prezzo internazionale (da P* a P’). • Il prezzo interno quindi aumenta di meno rispetto al caso del piccolo paese perché il prezzo internazionale si è ridotto (sarà P’+D invece di P*+D). Dazio in un’economia grande P Offerta P0 P*+D P’ + D P* P’ O Domanda H L M K Q Benefici del dazio P Offerta P’ + D P* P’ O Domanda H L M K Q Costi del dazio P Offerta P’ + D P* P’ O Domanda H L M K Q Costi/benefici sociali netti = Costo P = Beneficio Offerta P’ + D P* P’ O Domanda H L M K Q Effetti del dazio • L’aumento del prezzo interno (minore rispetto ad un piccolo paese) • Gli effetti sono identici al caso del piccolo paese, ma con un minor aumento del prezzo • Il minor prezzo internazionale implica un ulteriore beneficio dovuto alla redistribuzione alla traslazione dell’imposta sugli esportatori esteri. Principali ragioni del protezionismo • • • • Teoria del dazio ottimo Industria nascente Second best Argomento di political economy Teoria del dazio ottimo • Gli effetti del dazio sono incerti – Dipendono dalla sensibilità della domanda (insensibile) e offerta mondiale (sensibile) a variazioni interne. • Il dazio arreca un danno agli esportatori e può essere un beneficio per il paese che lo impone • Può essere quindi ottimale imporre un dazio (ottimo = massimizza il beneficio netto). Industria Nascente • Nasce dall’obiettivo di proteggere il settore nascente “tecnologico” non è competitivo essendo inefficiente rispetto agli altri settori (attraverso la creazione di economie esterne dinamiche, in settori a bassa elasticità di prezzo nei quali la competitività è incentrata su fattori non di prezzo, ma di innovazioni di prodotto o processo). Teoria del second best (Meade) • Il problema di Patrizio Soddisfazione di Patrizio First best Punto di partenza distorsioni Teoria del second best (Meade) Soddisfazione di Patrizio • Il problema di Patrizio First best Second best Punto di partenza crepaccio distorsioni Efficienza Paretiana • Due beni (P,V) due fattori (K,L) • Con P ad intensità relativa di K. • Efficienza Paretiana – Efficienza allocativa: PP/PV = SMS – Efficienza produttiva: PK/PL = SMST – Efficienza generale: SMS = SMST • Le condizioni sono assicurate dalla concorrenza perfetta (bene omogeneo, numerosità operatori, perfetta informazione, mercati completi, libertà di entrata …) Esempi • Caso 1. Se esiste un monopolio nel mercato dei beni nel settore del panno vuol dire che PP/PV > SMS. Se si introduce un dazio nel settore del vino il PV/PP aumenta il PV che può correggere la distorsione nel mercato dei beni fino a che il PP/PV = SMS. • Caso 2. Se esiste un monopolio nel mercato del lavoro vuol dire che il PL/PK > SMST. Se si introduce un dazio nel settore del panno (a più alta intensità di K), il bene che utilizza relativamente in maniera più abbondante il fattore K, aumenta il prezzo dei PP, il prezzo dei PP/PV ed aumenta anche il PK/PL fino ad = SMST. Political economy • Le politiche protezioniste hanno costi o benefici ripartiti in modo diverso tra le diverse categorie. • Il protezionismo può nascere dall’interazione di governo e gruppi di interesse (lobbies) volti a convincere l’introduzione di politiche protezionistiche a favore di particolari settori industriali o agricoli. • La domanda di protezionismo sono le lobbies, gruppi di interesse ed imprese che ne traggono vantaggio dalle politiche commerciali a loro favore. Forme di protezionismo • Strumenti tariffari (esempio dazio sulle importazioni). • Strumenti non tariffari (esempio sussidi alle esportazioni) Sussidi alle esportazioni • Sussidio = un aiuto di stato per ogni unità esportata. • I produttori nazionali non saranno disposti a offrire sul mercato interno i beni ad un prezzo minore di quello internazionale più il sussidio. • Il sussidio quindi comporterà un aumento dei prezzi interni e una perdita di benessere. Sussidio all’export (paese piccolo) P Offerta P* + S P* Aumento del prezzo interno Domanda O L H K M Q Esercizio • Identificare nel grafico precedente – La variazione del prezzo interno – L’aumento delle esportazioni – La riduzione dei consumi interni – Il costo del sussidio per lo stato Benefici (produttore) P Offerta P* + S P* Domanda O L H K M Q Costi (consumatore) P Offerta P* + S P* Domanda O L H K M Q Costi (governo) P Offerta P* + S P* Domanda O L H K M Q Costo sociale netto P Offerta P* + S P* Domanda O L H K M Q Sussidi in un paese grande • La perdita di benessere netta è maggiore nel caso di paese grande, in quanto la ragione internazionale si riduce per via della maggiore offerta del paese grande. • Nota la differenza con il caso del dazio in un paese grande. Sussidio all’export (paese grande) P Offerta P*+S P’ + S P* P’ Domanda O L H K M Q Esercizio • Identificare nel grafico precedente – La variazione del prezzo internazionale – La variazione del prezzo interno – L’aumento delle esportazioni – La riduzione dei consumi interni – Il costo del sussidio per lo stato Costo sociale netto P Offerta P’ + S P* P’ Domanda O L H K M Q Altri strumenti non tariffari • Sussidi alla produzione nel settore dell’export (per tutti i prodotti venduti). • Sussidi alla produzione nel settore di importazione. • Anche questi distorcono la struttura di costo e gli incentivi dei produttori. Strumenti quantitativi • Il contingentamento è una misura restrittiva sulle quantità importabili attuata attraverso la concessione di licenze all’importazione (analiticamente funzione come un dazio). • Restrizioni volontarie sulle esportazioni (VER) o espansioni volontarie delle importazioni (VIE). Neoprotezionismo • GATT e WTO riduzione graduale di dazi e i contingenti dal dopoguerra in poi. • Maggior concorrenza internazionale? • In realtà no. Si sviluppa il neoprotezionismo che con gli strumenti non tariffari crea barriere al commercio. Nuovi strumenti protezionistici • La VER è un accordo volontario tra esportatore che riduce volontariamente le esportazioni verso l’importatore al fine di evitare imposizione di dazi o altre misure restrittive (contingentamento) da parte del paese importatore nei confronti dei suoi prodotti. • La VIE (Volontaria espansione delle importazioni) è un accordo volontario di aumentare la quota minima di importazioni. • Le VIE sono preferite alle VER, invece di limitare si accresce il commercio internazionale. Altre forme di protezionismo • Barriere tecniche non tariffarie (attuate attraverso norme e regolamenti legislativi, amministrativi) • Requisito di contenuto minimo dai PVS. • Aiuti vincolati e finanziamenti agevolati ai PVS • Discriminazione nelle gare di appalto. • Misure ritorsive (anche embargo e sanzioni) Dumping • Il dumping è una discriminazione internazionale dei prezzi che si verifica quando un produttore esporta beni ad un prezzo minore rispetto a quanto li vende nel mercato interno. • Tipi di dumping – Sporadico: Si vende sottocosto l’eccedenza di produzione invenduta. – Predatorio: Il produttore estero elimina la concorrenza nei mercati internazionali con una politica temporanea di bassi prezzi. – Persistente: viene attuato da chi ha un potere monopolistico sul mercato discriminando sui prezzo nei vari mercati. Forme di integrazione commerciale • Associazione di commercio preferenziale (esempio ASEAN ‘69) • Area di Libero Scambio (esempio EFTA, NAFTA, MERCOSUR, FTAA) • Unione Doganale (esempio CEE) • Mercato comune (esempio MEC) • Unione economica (esempio UE) Creazione e diversione di commercio • Teoria delle unioni doganali (Viner) – Creazione di commercio = In conseguenza all’eliminazione dei dazi tra i paesi che partecipano all’unione, un bene che prima veniva prodotto in autarchia, diventa oggetto di scambio e viene prodotto da un paese membro in modo più efficiente in termini di costi di produzione (migliore allocazione delle risorse). – Diversione di commercio = In conseguenza all’eliminazione dei dazi tra i paesi che partecipano all’unione, per un paese membro è più conveniente importare un bene da un altro paese membro, anziché da un paese non membro, che lo produce in maniera più efficiente ma non è più competitivo a causa del mantenimento delle barriere doganali (peggioramento dell’allocazione delle risorse). Benefici di una unione doganale • I benefici dell’unione doganale saranno maggiori se: 1. Maggiore è il grado di concorrenza dei paesi membri e più i beni sono sostituibili. 2. Maggiore è il livello dei dazio pre unione tra i membri e minore è il livello dei dazi verso i paesi terzi (meno diversione di commercio). 3. Tanto più grande è l’unione doganale (più creazione di commercio e meno diversione). L’Europa 1960-1973 L’Europa a metà anni 70; “Domino effect”