Le monarchie feudali La rinascita dell’Impero Particolarismo e monarchia • La tendenza alla disgregazione non esclude forme di integrazione: • feudatari e signori locali riconoscono la supremazia del re. • Si tratta però di una monarchia feudale: Il re controlla direttamente solo una parte dei domini (possessi dinastici) Il resto del territorio è in mano a dinasti locali, talvolta anche più potenti del sovrano. In Francia • Dopo Oddone i nobili nominarono re un carolingio, Carlo il Semplice (898-923). • La sua debolezza con i Normanni portò ad una guerra civile tra i suoi eredi e i conti di Parigi (“Robertingi”). • Finché nel 987 prevale Ugo Capeto, la cui dinastia regnerà fino al 1328. • Ma, inizialmente, controllerà solo una piccola parte di territorio francese. Contea di Champagne Contea di Angiò Contea di Borgogna Contea di Provenza In Germania • Dopo Arnolfo, Ludovico il Fanciullo (899911) è un re bambino, privo del potere, • che è controllato dai duchi di Baviera, Franconia, Sassonia, Svevia, Turingia e Lotaringia (o Lorena): • la monarchia tedesca diviene elettiva. • Dopo Ludovico sono scelti: Corrado I di Franconia (911-919) Enrico I di Sassonia (919-936) La Germania tra X e XI secolo Sassonia Turingia Franconia Svevia Boemia Baviera Ottone I di Sassonia • Fu riconosciuto re, grazie al prestigio guadagnato dal padre Enrico, nella lotta contro gli Ungari. • Egli stesso inflisse loro la sconfitta definitiva di Lechfeld (955). • Non gli fu facile, tuttavia, affermare il suo potere contro le ribellioni dei grandi feudatari (anche della sua famiglia). I vescovi-conti • Ottone cercò appoggio nel clero, affidando poteri comitali, su città e dintorni, ai vescovi. • Tali vescovi-conti: sottraevano alla feudalità laica il controllo di parte del territorio; ricevevano il loro potere dal re, al quale restavano legati non potevano trasmettere il feudo agli eredi. Aspetti negativi • Riguardavano soprattutto la Chiesa: I vescovi venivano distolti dal loro ministero spirituale; la loro nomina era condizionata dal re che li sceglieva per le loro qualità politiche e per la loro fedeltà. • All’inizio non ci furono reazioni, perché lo stesso papato subiva l’influenza dei potenti laici. Il Regno italico • Consolidato il potere all’interno, Ottone poté pensare all’espansione in Italia, • dove, dal IX secolo, il trono era conteso tra i vari feudatari locali (spesso insigniti di un vuoto titolo imperiale). • Alla caotica situazione partecipava anche il papato, monopolizzato dalla nobiltà romana e soggetto ad una profonda decadenza. Ottone in Italia • Ottone scese in Italia nel 951 in difesa di S.Adelaide, vedova del re, imprigionata dal nuovo re Berengario II • Ottone sottomette Berengario, sposa Adelaide e si incorona re di Italia. • Berengario, ribelle, sarà sconfitto definitivamente nel 962, quando Ottone riceverà dal papa la corona imperiale. Il Sacro Romano Impero • Rinasce l’Impero: Con Ottone il titolo di imperatore corrisponde ad un potere effettivo. E’ più piccolo di quello carolingio, comprende solo Germania e Italia del Nord. E’ un impero feudale (Ottone ne controlla direttamente solo una piccola parte). Resta idealmente universale: l’imperatore è la massima autorità politica della cristianità. Il Privilegium Othonis (962) • Dopo la consacrazione imperale Ottone confermò le donazioni carolinge al papa • e stabilì che in futuro l’elezione del pontefice dovesse essere confermata dall’imperatore. • Se, da un lato, ciò difendeva il papato dall’ingerenza della nobiltà romana, dall’altro ne limitava l’autonomia.