File - Prof. Andrea Mazzoleni

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Il feudalesimo
L'economia curtense
Dopo le invasioni barbariche l'unica attività
economica praticata era l'agricoltura.
Coloro che coltivavano i campi vennero chiamati
servi della gleba.
Gleba è una parola latina che significa terra: se
infatti un signore vendeva i terreni di sua
proprietà anche i servi passavano di proprietà.
I servi della gleba erano obbligati a fare per
il padrone giornate gratuite di lavoro
(corvees).
Dovevano pagare molte tasse ( uso di forni,
mulini ecc.).
I campi producevano poco.
Le epidemie e carestie erano frequentissime.
In caso di pericolo potevano rifugiarsi nel
castello del signore.
L'economia
curtense era
un'economia chiusa,
in cui gli scambi
commerciali erano
rari (economia di
sussistenza) aggravata
dalle pessime
condizioni delle
strade infestate dai
briganti.
Il sistema feudale
I re e gli imperatori, per
poter contare su uomini
ben armati, iniziarono a
premiare quei cavalieri
valorosi che con un
giuramento si legavano a
loro.
Il premio consisteva in un
territorio da governare
(beneficium o feudo).
Il feudo veniva assegnato
nel corso di una
cerimonia chiamate
investitura.
Il cavaliere metteva le
proprie mani in quelle
del signore, inginocchiato
e giurava fedeltà.
Insieme con il feudo il cavaliere,
divenuto vassallo, riceveva anche
alcuni privilegi:
governare i territori assegnati e i suoi
abitanti;
riscuotere le tasse;
amministrare le giustizia
In cambio il vassallo era
tenuto all'aiuto militare. Doveva combattere a
fianco del re e reclutare
un gran numero di
uomini.
I soldati dovevano essere
ben armati, alcuni di essi
dovevano combattere a
cavallo (le armi, le
armature e i cavalli
costavano moltissimo).
Ereditarietà dei feudi
Il feudo era concesso dal signore a titolo vitalizio, cioè per
tutta la vita.
Con il tempo però i feudatari cercarono di trasmettere in
eredità i loro feudi ai propri figli.
Prima riuscirono i feudatari più importanti (Capitolare di
Quierzy, 877).
Poi ci riuscirono anche coloro che avevano i feudi
minori (Constitutio de feudis, 1037).
Da allora tutti i feudi diventarono ereditari.
Il Sacro Romano Impero
Germanico
L'Impero rinacque con
la dinastia di Sassonia.
Iniziò con Enrico di
Sassonia, re di
Germania nel 919.
Suo figlio Ottone I
ricevette la corona
imperiale dal papa (962).
Conti, marchesi e signori vari
non erano più funzionari del
re, ma avevano un potere che
esercitavano in maniera
autonoma.
Ottone voleva dunque
limitare il potere dei
feudatari; decise così di
affidare alcuni feudi ai
vescovi che, non potendo
avere figli, non potevano
trasmetterli in eredità.
Questi vescovi vennero anche chiamati vescoviconti .
Ma con la nomina dei vescovi-conti Ottone era
interessato anche all'elezione del papa (che
eleggeva i vescovi).
Nel 962 quindi scrisse un documento chiamato
Privilegio di Ottone in cui si stabiliva che nessun
papa poteva essere eletto senza l'approvazione
dell'imperatore: l'elezione papale dunque era
controllata dall'imperatore!
Questo documento pose le basi di un grande
conflitto tra la Chiesa e l'Impero.
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