Il feudalesimo L'economia curtense Dopo le invasioni barbariche l'unica attività economica praticata era l'agricoltura. Coloro che coltivavano i campi vennero chiamati servi della gleba. Gleba è una parola latina che significa terra: se infatti un signore vendeva i terreni di sua proprietà anche i servi passavano di proprietà. I servi della gleba erano obbligati a fare per il padrone giornate gratuite di lavoro (corvees). Dovevano pagare molte tasse ( uso di forni, mulini ecc.). I campi producevano poco. Le epidemie e carestie erano frequentissime. In caso di pericolo potevano rifugiarsi nel castello del signore. L'economia curtense era un'economia chiusa, in cui gli scambi commerciali erano rari (economia di sussistenza) aggravata dalle pessime condizioni delle strade infestate dai briganti. Il sistema feudale I re e gli imperatori, per poter contare su uomini ben armati, iniziarono a premiare quei cavalieri valorosi che con un giuramento si legavano a loro. Il premio consisteva in un territorio da governare (beneficium o feudo). Il feudo veniva assegnato nel corso di una cerimonia chiamate investitura. Il cavaliere metteva le proprie mani in quelle del signore, inginocchiato e giurava fedeltà. Insieme con il feudo il cavaliere, divenuto vassallo, riceveva anche alcuni privilegi: governare i territori assegnati e i suoi abitanti; riscuotere le tasse; amministrare le giustizia In cambio il vassallo era tenuto all'aiuto militare. Doveva combattere a fianco del re e reclutare un gran numero di uomini. I soldati dovevano essere ben armati, alcuni di essi dovevano combattere a cavallo (le armi, le armature e i cavalli costavano moltissimo). Ereditarietà dei feudi Il feudo era concesso dal signore a titolo vitalizio, cioè per tutta la vita. Con il tempo però i feudatari cercarono di trasmettere in eredità i loro feudi ai propri figli. Prima riuscirono i feudatari più importanti (Capitolare di Quierzy, 877). Poi ci riuscirono anche coloro che avevano i feudi minori (Constitutio de feudis, 1037). Da allora tutti i feudi diventarono ereditari. Il Sacro Romano Impero Germanico L'Impero rinacque con la dinastia di Sassonia. Iniziò con Enrico di Sassonia, re di Germania nel 919. Suo figlio Ottone I ricevette la corona imperiale dal papa (962). Conti, marchesi e signori vari non erano più funzionari del re, ma avevano un potere che esercitavano in maniera autonoma. Ottone voleva dunque limitare il potere dei feudatari; decise così di affidare alcuni feudi ai vescovi che, non potendo avere figli, non potevano trasmetterli in eredità. Questi vescovi vennero anche chiamati vescoviconti . Ma con la nomina dei vescovi-conti Ottone era interessato anche all'elezione del papa (che eleggeva i vescovi). Nel 962 quindi scrisse un documento chiamato Privilegio di Ottone in cui si stabiliva che nessun papa poteva essere eletto senza l'approvazione dell'imperatore: l'elezione papale dunque era controllata dall'imperatore! Questo documento pose le basi di un grande conflitto tra la Chiesa e l'Impero.