Bottiglie di Leyda

annuncio pubblicitario
Collezione Liceo Scientifico Alessandro Serpieri Rimini
78.1 79.1
Bottiglie di Leyda
Descrizione
Due cilindri, uno di vetro e l’altro
di plexiglas (originariamente di
vetro) sono rivestiti internamente
ed esternamente con pellicola
d’alluminio. All’interno un’asta
d’ottone porta alla sommità un
serrafili terminante con sferette per
minimizzare le perdite di carica.
All’esterno un secondo serrafili è
applicato ad una fascetta d’ottone.
Non firmate, risalgono al 1930.
Cenni storici
Fu ideata da Cuneus nel 1746.
Allievo di Muschenbroek, celebre
fisico di Leyda, volendo
elettrizzare l’acqua, fece uso di
una boccia a bocca larga, tenuta in
mano nella quale entrava una
catenella in comunicazione con
una macchina elettrica, Dopo un
certo tempo Cuneus, ritirò la
catena conduttrice; al momento
 = 11,5 cm h = 44 cm m = 1050 g  = 12,5 cm h = 44 cm m = 890 g
del contatto provò una
commozione che gli causò grande spavento, così da fargli abbandonare la boccia, che andò a
frantumarsi al suolo. Muschenbroek, ripetuta l’esperienza, ne fu ancor più vivamente
impressionato; gli occorsero due giorni per rimettersi dallo spavento, e scrisse a Réamur, che non
avrebbe ripetuta l’esperienza per il regno di Francia.
Funzionamento
Si tratta di condensatori cilindri pertanto la loro capacità si calcola con la formula:
2/ln(R/r)
Dove R e r sono rispettivamente i raggi esterno ed interno del cilindro.
Nel caso specifico ciascun condensatore ha una capacità di circa 5 nF.
Uso
Serve in tutte quelle esperienze di elettrostatica in cui è necessario accumulare cariche ad alto
potenziale.
Carlo M. Fabbri 2005
Scarica