SINTESI DEL PERIODO DI PASSAGGIO DALL`ALTO AL BASSO

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SINTESI DEL PERIODO DI PASSAGGIO DALL’ALTO AL BASSO MEDIOEVO (Manuali 2A pp. 229-230; 2B pp. 8-14)
Crisi del Sacro Romano Impero
Ludovico il Pio (unico erede di Carlo Magno) nella Ordinatio imperii dell’817 aveva stabilito che l’impero non dovesse
essere diviso tra i quattro figli (Lotario, Pipino, Ludovico e Carlo il Calvo), ma che il primogenito Lotario dovesse ricoprire la
carica di imperatore e gli altri di re di una parte dell’impero. Giustificava la sua decisione con la volontà di Dio di non dividere
l’impero dei cristiani, nato sotto la sua egida. Per questo, i tre figli rimasti in vita (Lotario, Ludovico e Carlo il Calvo), anche
se malvolentieri, alla sua morte, con il trattato di Verdun dell’843, si spartirono l’impero, lasciando il titolo di imperatore a
Lotario, quello di re dei Franchi orientali (la Germania) a Ludovico, detto il Germanico, e quello di re dei Franchi occidentali
(la Francia) a Carlo il Calvo. Lotario ebbe da governare la parte centrale dell’impero, compresa l’Italia centrosettentrionale.
L’autorità imperiale fu quindi indebolita e il sistema feudale del vassallaggio determinò il crearsi di nuclei di potere autonomo
rispetto a quello dei re, spesso anche in confitto con lui. I grandi feudatari facevano sentire la loro forza e la loro ingerenza
nelle decisioni del potere centrale e il loro appoggio stava diventando sempre più determinante nel controllo del regno. Le
pressioni dei feudatari portarono dunque Carlo il Calvo a emanare l’ultimo capitolare della storia dei Franchi, quello di
Quierzy dell’877, che sanciva l’ereditarietà dei feudi dei vassalli del re.
La dinastia di Sassonia, e la dinastia di Franconia
Ottone I: Quando nel 911 nel Regno di Germania la dinastia dei Carolingi si estinse, i duchi alla guida dei cinque ducati di
Franconia, Sassonia, Baviera, Svevia e Lotaringia-Lorena, in cui era diviso il regno, scelsero come re prima Corrado, duca
di Franconia, poi Enrico, duca di Sassonia. Quest’ultimo lasciò il regno al figlio Ottone, che si preoccupò di rafforzare il
regno togliendo potere ai grandi feudatari, potenti perché beneficiavano, grazie al capitolare di Quierzy, del privilegio di
ereditare grandi ricchezze, e limitando il potere del papa. Affidò ai suoi parenti le cariche più importanti e strategiche e
assegnò da amministrare i nuovi feudi ai vescovi conti perché, obbligati al celibato, garantivano automaticamente la non
ereditarietà del feudo. Ottone riuscì inoltre a portare l’Italia centrosettentrionale sotto il suo potere, sconfiggendo
Berengario, marchese di Ivrea, che aveva approfittato della debolezza del sovrano carolingio per assumere il titolo di re.
Durante questa campagna militare si fece incoronare imperatore dal papa Giovanni XII, nel 962. Nasceva il Sacro romano
impero germanico (resterà in vita fino al 1806, quando Napoleone impose a Francesco II d’Asburgo il titolo di
imperatore d’Austria). Inoltre impose al papa il privilegium Othonis, un atto in cui riconosceva al papato
il territorio concesso dai Carolingi (Patrimonium Petri), ma in cui stabiliva che il papa poteva essere
consacrato solo con l’approvazione dell’imperatore.
(Il privilegium Othonis rimase in vigore fino al 1059).
Cercò anche di conquistare il sud dell’Italia, in mano ai longobardi (ducato di Benevento) e ai bizantini, ma le conquiste
furono effimere e si sgretolarono sotto il breve regno del figlio Ottone II.
Ottone III: Figlio di Ottone II e della principessa bizantina Teofania, cercò di promuovere la renovatio imperii, restaurando
la tradizione imperiale romana (spostò la sede dell’imperatore a Roma) e prospettando una riunificazione del potere
spirituale e temporale in un’unica figura, secondo la tradizione bizantina del cesaropapismo. Definiva se stesso Romano,
Sassone, Italiano, servo degli Apostoli, per grazia di Dio Imperatore Augusto del mondo. Il suo progetto non piaceva né alla
nobiltà romana, che voleva mantenere potere e autonomia a Roma, né a quella tedesca che non gradiva lo spostamento del
fulcro del potere dalla Germania in Italia. Nonostante avesse insediato sul soglio pontificio il suo precettore (papa Silvestro
II), fu costretto a lasciare Roma e, dopo la sua morte prematura e quella di Silvestro II, la sua riforma venne abolita. Gli
successe Enrico II, suo cugino, e alla sua morte, nel 1024, salì al trono Corrado II il Salico, primo imperatore della dinastia
di Franconia, che nel 1037 stabilì, con la Constitutio de feudis, l’ereditarietà dei feudi minori.
Nuove invasioni
Tra il IX e il X secolo l’Europa subì nuovi massicci attacchi di popoli di diverse origini.
Saraceni e Arabi: I primi erano predoni musulmani che partivano dal Nord Africa per fare razzie nelle coste e
nell’entroterra. Anche la Sardegna , abbandonata a se stessa dai Bizantini sconfitti in Nord Africa dagli arabi già dall’VIII
secolo, subì le scorrerie dei saraceni e gli abitanti terrorizzati si rifugiarono in zone interne, più sicure, abbandonando le
coste che rimasero disabitate. Agli inizi del IX secolo la pressione degli Arabi si fece ancora più minacciosa e i Sardi
abbandonati da Bisanzio dovettero da soli fronteggiare la minaccia musulmana. Gli Arabi da tempo avevano conquistato la
Spagna (ricordiamo la battaglia di Poitiers del 732 che evitò il loro dilagare a Nord) e nel 902 conquistarono la Sicilia.
Ungari: Gli Ungari o Magiari erano insediati a Est presso il fiume Volga; nell’ 890 si trasferirono in Pannonia da dove
partivano per incursioni in Germania, Italia e Francia. Con la conversione al Cristianesimo (intorno al 1000) vennero
assimilati alla cultura europea.
Normanni: I Normanni (uomini del nord) provenivano dalla Scandinavia, dai territori della Norvegia, Danimarca e Svezia e si
autodefinivano Vichinghi. Abili marinai, in una prima fase compirono incursioni e razzie, in seguito si organizzarono in
insediamenti stabili Nel 1066 Guglielmo il Conquistatore divenne re d’Inghilterra. Il suo successore Enrico II
Plantageneto estese il suo dominio sul ducato di Normandia e Aquitania. Roberto il Guiscardo, degli Altavilla, diventò
vassallo del papa Nicolò II e ebbe nel 1059 il titolo di duca di Calabria, Puglia e Sicilia, dopo aver sconfitto longobardi,
bizantini e arabi.
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