CLASSE V - IL GIOVANE HEGEL E L` ASSOLUTO

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CLASSE V - IL GIOVANE HEGEL E L' ASSOLUTO
PREMESSA lessicale: in Hegel “Intelletto” significa ciò che l’ Illuminismo chiamava “Ragione”, mentre “Ragione”
significa un nuovo tipo di pensiero che invece di giudicare la Realtà dall’ esterno si pone dentro ad essa: l’ Idealismo.
A) da Differenza tra il sistema di Fichte e di Schelling (1802): "Scissione e filosofia", vedi anche LDT
vol. 4, lettura 32, introduzione pag. 327
La scissione è la fonte del bisogno di filosofia. La forza che limita, l' Intelletto, lega alla sua costruzione, che pone
tra l' uomo e l' Assoluto tutto ciò che per l' uomo è prezioso e sacro, e lo estende all' infinito. Si può trovare qui l'
intera totalità delle limitazioni, fuorché l' Assoluto stesso. Perduto nelle sue parti, l' Assoluto spinge l' Intelletto a
svilupparsi infinitamente nella molteplicità; ma l' Intelletto, mentre vuole estendersi fino all' Assoluto, produce
tuttavia senza fine solo se stesso e si prende gioco di sé. La Ragione perviene all' Assoluto solo uscendo dalla
molteplicità delle parti. L’ Infinito, in quanto opposto al finito, è un’ idea posta dall’ Intelletto: esprime solo la
negazione del finito. Fissandosi in tale atto, l’ Intelletto lo oppone risolutamente al finito e la riflessione, che
cercava di togliete il finito per innalzarsi alla Ragione, è ricaduta nell’ Intelletto, per giunta pretendendo di essere
razionale in questa ricaduta.(...)
L' unico interesse della Ragione è togliere quelle opposizioni che si sono consolidate. Ma non nel senso che la
Ragione si opponga all' opposizione e limitazione in quanto tali: la scissione è un fattore costitutivo della vita, che
plasma se stessa eternamente mediante opposizioni, e la totalità è possibile procedendo dalla più alta delle
divisioni. La Ragione piuttosto si oppone all' atto con cui l' Intelletto fissa come assoluta la propria scissione,
poiché gli assoluti opposti sono scaturiti essi stessi dalla Ragione. Essa si oppone alla pretesa della parte di porsi
come assoluta, cioè come il Tutto.
Rispondi: 1) Che cosa fa l’ Intelletto? 2) Perché non può raggiungere l’ Assoluto? 3) Come viene posto il rapporto Finito/Infinito dall’
Intelletto? 4) Come lo corregge la Ragione? 5) L’ opposizione può essere del tutto eliminata o no? Motiva la risposta. 6) Intelletto e
Ragione sono del tutto estranei o sono due aspetti della stessa facoltà (come in Kant)? Motiva la risposta. Individua nel testo l’ accenno
polemico contro la Ragione Illuministica.
B) Dalla prefazione alla Fenomenologia dello Spirito (1807): "L' Assoluto è soggetto" vedi anche LDT
lettura p.917 e segg.
Secondo il mio modo di vedere, tutto dipende da questo: che si colga ed esprima il Vero non come sostanza, ma
altrettanto decisamente come soggetto. (...)
La sostanza vivente inoltre è l' essere che è soggetto o, il che è lo stesso, che è effettivamente reale, solo in quanto
essa è il movimento del porre se stessa, per divenire poi la mediazione del divenir-altro-da-sé con se stessa. Come
soggetto immediato essa è la pura negatività semplice, e proprio per questo essa è scissione in due parti del
semplice, ovvero la duplicazione opponente, che è a sua volta la negazione (…) di tale opposizione; soltanto questa
eguaglianza che si ricostituisce, o il riflettersi in se stesso nell' essere altro -e non una unità immediata od
originaria - è il Vero. Il Vero è il divenire di se stesso, il circolo.
Soltanto come scienza o come sistema il sapere filosofico si fa concreto, e può venire presentato solo come scienza
o come sistema.(….)Che la sostanza sia essenzialmente Soggetto, ciò è espresso nella enunciazione dell’ Assoluto
come Spirito: elevatissimo concetto appartenente all’ Età moderna e alla sua religione.
Aristotele, e tutta la Metafisica occidentale, pongono alla base del pensiero e della realtà il principio d’ Identità (A=A; A non è B). Hegel
non accetta questa definizione statica della Sostanza.1) Spiega con tue parole, in base al testo, come Hegel introduca il movimento nella
Sostanza. 2) Cosa significa “eguaglianza che si ricostituisce”, ovvero dopo che cosa si ricostituisce? 3) “l’ Assoluto è risultato”: H. lo
afferma anche in questo testo? Motiva la risposta. 4) Qual è l’ aspetto filosofico saliente della modernità secondo Hegel? Quale ruolo
quindi vi assume la Filosofia?
La vita di Dio ed il conoscere divino potranno essere espressi come un gioco dell' amore con se stesso e del
pensiero col pensiero; questa concezione degenera fino al sentimentalismo e alla futilità, se mancano la serietà, il
dolore, l' immane travaglio del negativo. In sé quella vita divina è l' intatta uguaglianza e unità con se stessa, che
non si impegna mai nell' essere-altro e nella estraneazione, e neppure nel superamento di questa estraneazione. Ma
un tale in sé costituisce l' universalità astratta, dove si prescinde dalla sua natura di essere per sé, e quindi dell'
automovimento. (.....) L' essenza divina non è perciò concepibile come pura essenza, ossia come sostanza
immediata o pura autointuizione del Divino; ma anzi, solo e proprio come forma, ed in tutta la ricchezza della
forma sviluppata, solo così è concepita ed espressa come la Realtà.
Qui Hegel critica la tradizione teologica e metafisica che, da Platone a Spinoza, concepisce la sfera del Divino come separata dal
‘travaglio’ delle vicende terrene. “Per sé” =fuori da sé. Rispondi: 1) Quale concezione è tacciata di “sentimentalismo” e “futilità”? 2)
Perché? 3) Divinità come “dolore”, “negativo”, “estraneazione”: si tratta dello stesso “Assoluto come Soggetto” di cui Hegel parla nel
passo precedente? Motiva la risposta.
3) ibidem: "Vero è l' Intero",
Il Vero è l' Intero; ma l' Intero è solo l' essenza che si compie mediante il suo sviluppo. Bisogna dire dell' Assoluto
che esso è essenzialmente risultato, che esso soltanto alla fine è ciò che è in verità; ed in ciò risiede la sua natura
intelleggibile, che è di essere realmente soggetto o divenire-se-stesso.
Per quanto l' Assoluto come risultato possa apparire contraddittorio, una piccola riflessione può venirne a capo. Il
cominciamento, il principio o l' Assoluto, come esso immediatamente viene espresso, è soltanto l' universale
astratto. Come quando io dico: tutti gli animali, questa parola non può certo valere come l' equivalente di tutta la
zoologia, così pure è evidente che le parole "Assoluto", "Divino", "Eterno" e simili, non esprimono il contenuto:
tali parole esprimono in realtà l' intuizione come immediato. Ciò che va oltre la singola parola, fosse solo per
costruire una singola frase, contiene un divenir-altro che deve venire pensato, ossia una mediazione. La
mediazione altro non è che l' uguaglianza con se stesso automoventesi, ossia è la riflessione di sé in sé stesso, ma
questa mediazione è la cosa più difficile in una adeguata considerazione filosofica.
Esponi con tue parole: 1) la tesi principale qui enunciata da Hegel; 2) il significato di “immediato”; 3) il significato di “mediazione” 4) il
perché “ l' Assoluto come risultato può apparire contraddittorio”.
Si ha quindi un disconoscimento della Ragione quando la riflessione è esclusa dal Vero e non viene colta come
momento dell' Assoluto. E' la riflessione che fa sì che il Vero sia risultato.
1) Cosa intende Hegel con “riflessione”? 2) Spiega il rapporto tra ‘riflessione’ e ‘risultato’
Spazio per lo svolgimento
Se l' embrione è un uomo in sé, esso non lo è tuttavia per sé; esso lo è per sé soltanto come ragione formata nell'
adulto, che si è fatta -è diventata se stessa- da ciò che essa era in sé. Questo solo è la sua realtà concreta. Ma
questo risultato è esso stesso ritorno alla semplice unità, poiché è libertà autocosciente che non ha negato da parte l'
opposizione per vedersela sorgere di continuo contro, ma che l' ha affrontata fino a riconciliarsi con essa.
1) embrione=uomo in sé; uomo= embrione per sé. Trova altri 3 esempi analoghi a quello appena visto. L’ essere adulto assume in Hegel
il significato di “maturità”, ovvero completezza dell’ Assoluto. 2) quale valore vi assume la opposizione? 3) quale valore vi assume la
riconciliazione? 4) ricopia da tutto il testo i passi dove si esprime la ‘circolarità’ dell’ Assoluto
Eventualmente per rispondere vedi anche il LDT par. 4 pagg. 194/96, nonché la tabella sottostante.
Tesi
Antitesi
sintesi
Porre,affermare
Opporre
negare
Mediare
conciliare
Particolare
astratto
Universale
astratto
Universale
concreto
Individuo
(finito)
Molteplice
(Infinito)
Totalità
(Assoluto)
Sensibi- Soggetto Idea
lità
Intellet- Oggetto Natura
to
Ragione Assoluto Spirito
Pensiero
Idea
Essere
Realtà
Mondo
empirico
Concetto
Non essere
Idea
Divenire
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