ERNIA DIAFRAMMATICA PASSAGGIO DI VISCERI ADDOMINALI NEL TORACE Per anomalia di sviluppo ● CONGENITE Per passaggio attraverso punti deboli del diaframma ● ACQUISITE Da trauma EMBRIOLOGIA DEL DIAFRAMMA 18° GIORNO: Sviluppo della cavità celomatica 2° MESE: 1) Sviluppo del Septum transversum di His con formazione di 2 cavità comunicanti posteriormente: a) antero-superiore, pericardica primitiva b) postero-inferiore, peritoneale primitiva 2) Sviluppo del Mesentere dorsale 3) Costituzione delle Docce pleuro-pericardiche 4) Sviluppo della Cavità pericardica primitiva 5) Formazione dei Canali pleuro-peritoneali di Keith 6) Sviluppo dei Pilastri posteriori di Uskow Entro il 3° MESE: Migrazione mioblastica dal 3°, 4° e 5° miotomo cervicale. ERNIE DI BOCHDALEK Mancata chiusura dei canali pleuro-peritoneali 1: 2200 nascite A sx : 83-94 %; a dx : 10-15 %; bil. : 2% MIGRAZIONE DEI VISCERI Prima della nascita : • Malformazioni digestive ( 80% malrotazioni) • Ipoplasia polmonare Dopo la nascita: • Atelettasia polmonare Ernie a manifestazione tardiva (anche in età adulta) ERNIA DIAFRAMMATICA POSTEROLATERALE FISIOPATOLOGIA DELLA CDH Fattori responsabili dell’insufficienza respiratoria : Perturbazione della dinamica diaframmatica Aumento di volume della massa erniata Ipoplasia polmonare INSUFFICIENZA RESPIRATORIA NELLA CDH Una combinazione di 2 fattori è responsabile dell’insufficienza respiratoria anche dopo correzione dell’ernia: IPOPLASIA POLMONARE ( non correggibile alla nascita) IPERTENSIONE POLMONARE (potenzialmente reversibile e correggibile) IPOPLASIA POLMONARE IPOPLASIA POLMONARE IPOPLASIA POLMONARE DOPO RIDUZIONE DELL’ERNIA PREMESSE PER UN NORMALE SVILUPPO POLMONARE ADEGUATO SPAZIO INTRATORACICO NORMALE QUANTITA’ DI LIQUIDO INTRAPOLMONARE EQUILIBRATA DINAMICA DEL LIQUIDO AMNIOTICO IPOPLASIA POLMONARE RIDUZIONE DELLA MASSA PARENCHIMALE RIDUZIONE DELLA SUPERFICIE RIDUZIONE DELLA VASCOLARIZZAZIONE RIDUZIONE DELL’ARBORIZZAZIONE BRONCHIALE INSUFFICIENZA RESPIRATORIA NELLA CDH FISIOPATOLOGIA 1. Aumento delle resistenze vascolari polmonari 2. Elevate pressioni dell’arteria polmonare 3. Shunt dx-sx (dotto e forame ovale) 4. Ipossiemia progressiva FISIOPATOLOGIA PRIMO ATTO RESPIRATORIO PENETRAZIONE DI ARIA AUMENTO DELLA Po2 ALVEOLARE DIMINUZIONE DELLE RESISTENZE VASCOLARI POLMONARI DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE VASCOLARE AUMENTO DEL FLUSSO VASCOLARE RESISTENZE VASCOLARI POLMONARI RETE VENOSA POLMONARE PRESSIONE ATRIO SINISTRO CHIUSURA FORAME OVALE SHUNT Sx-Dx DOTTOARTERIOSO FISIOPATOLOGIA DELLE CDH VENTILAZIONE PERFUSIONE PERSISTENZA CIRCOLAZIONE FETALE IPOSSIA ACIDOSI V. M. IPOSSIA IPERCAPNIA ACIDOSI VASOCOSTRIZIONE POLMONARE SHUNT DX-SX PAP BAROTRAUMA RAP = Resistenze arteriose polmonari PAP = Pressione arteriosa polmonare RAP ENFISEMA INTERSTIZIALE V.M. = Ventilazione meccanica CIRCOLAZIONE FETALE CDH: DIAGNOSI PRE-NATALE ECOGRAFIA ( tra la 16^ e la 24^ settimana ) SOSPETTO: mancata visualizzazione dello stomaco CERTEZZA: stomaco ed intestino nel torace ( a sx) fegato e colecisti nel torace ( a dx ) shift del mediastino CDH A SX: ECOGRAFIA PRENATALE CDH A DX: ECOGRAFIA PRENATALE CDH: DIAGNOSI PRE-NATALE RMN SE I REPERTI ECOGRAFICI SONO EQUIVOCI O ATIPICI (soprattutto nelle ernie di dx) RMN IN FETO CON CDH A SX RMN IN FETO CON CDH A DX CDH: FATTORI PROGNOSTICI FATTORI ANATOMICI PRE-NATALI E POST-NATALI PARAMETRI FISIOLOGICI CDH: FATTORI PROGNOSTICI PRENATALI: • • • • • • • Epoca della diagnosi Posizione dello stomaco ( o del fegato) Malformazioni associate Circonferenza addominale Idramnios LHR ( Lung / Head Ratio ) Sviluppo delle cavità cardiache CDH: FATTORI PROGNOSTICI PRENATALI EPOCA DELLA DIAGNOSI • < 25 SETTIMANE: PROGNOSI CATTIVA CDH: FATTORI PROGNOSTICI PRENATALI POSIZIONE DELLO STOMACO E DEL FEGATO Lo stomaco intratoracico peggiora notevolmente la prognosi. Il fegato intratoracico costituisce un’indicazione alla chirurgia fetale CDH: FATTORI PROGNOSTICI PRENATALI MALFORMAZIONI ASSOCIATE • • • • Malrotazione intestinale Malformazioni del SNC Anomalie cardiovascolari Anomalie cromosomiche 90% 30% 20% 12% L’alta incidenza di malformazioni associate impone la loro sistematica ricerca e l’effettuazione di una mappa cromosomica CDH: FATTORI PROGNOSTICI PRENATALI CIRCONFERENZA ADDOMINALE Una circonferenza addominale fetale (misurata ecograficamente) inferiore al 3° percentile è elemento prognostico sfavorevole FATTORI PROGNOSTICI PRE-NATALI POLIDRAMNIOS Circa l’80% dei portatori di CDH con polidramnios è destinato all’exitus contro il 49% dei feti con normale quantità di liquido amniotico CDH: FATTORI PROGNOSTICI PRENATALI RAPPORTO AREA POLMONARE CIRCONFERENZA CRANICA (LHR) Rapporto LHR < 0.6 = mortalità 100% Rapporto LHR tra 0.6 e 1.35 = mortalità 50% Rapporto LHR > 1.35 = mortalità 0% CDH: FATTORI PROGNOSTICI PRENATALI SVILUPPO DELLE CAVITA’ CARDIACHE RAPPORTO VENTRICOLO DX/VENTRICOLO SX = 0.84 -+ 23: SOPRAVVISSUTI 0.66 +- 0.15: DECEDUTI CDH: FATTORI PROGNOSTICI PRENATALI Diagnosi ecografica < 25 settimane Alterato rapporto ventricolare Basso rapporto area polmonare dx/circonferenza cranica Stomaco o fegato intratoracico Mortalità 100% ERNIE DI BOCHDALEK FATTORI PROGNOSTICI Forme che richiedono trattamento nelle prime 24 h: a) pCO2 - pO2 - pH > 7 Non risposta alla ventilazione assistita - PROGNOSI FATALE b) pCO2 - pO2 - Acidosi V.A. Riduzione pCO2, ma pO2 bassa - PROGNOSI CATTIVA c) pCO2 V.A. - pO2 Normalizzazione - PROGNOSI BUONA Forme differibili oltre le 24 h: 100 % DI SUCCESSI CDH: FATTORI PROGNOSTICI • POST-NATALI INDICE DI APGAR E PESO CORPOREO • A-aDO2 ( Δ ALVEOLARE/ARTERIOSA O2) • OI ( INDICE DI OSSIGENAZIONE ) • P/P ( PEAK TO PEAK PRESSURE ) • VI ( INDICE VENTILATORIO ) • INDICE DI Mc GOON APGAR E BW NELLA PROGNOSI DELLE CDH PROBABILITA’ DI SOPRAVVIVENZA = 1-1/(1+ e -x ) Dove –X == -5.0240+0.9165(BW) +0.4512(Apgar5) 1-33% = basso tasso di mortalità 34-66% = medio tasso di mortalità 67-100% = alto tasso di mortalità DIFFERENZA ALVEOLARE ARTERIOSA DI A-aDO2 = 760-(PaO2+PaCO2+47) • A-aDO2 pre-operatoria < 300 prognosi buona A-aDO2 post-operatoria >300 prognosi infausta O2 OXIGENATION INDEX O.I.= FiO2 x MAP/post-ductal PaO2 O.I. < 10 = prognosi buona (O.I. < 6 sopravvivenza 94%) AMPIEZZA DELL’OSCILLAZIONE P/P( peak to peak pressure ) < 55 cm di H2O = Prognosi favorevole INDICE VENTILATORIO VI=( RR x MAP x Pa CO 2) Sopravvivenza 100% se VI < 1000 quando Pa CO2 < 40 mmHg INDICE DI Mc GOON RAPPORTO TRA IL DIAMETRO DELLE ARTERIE POLMONARI E IL DIAMETRO DELL’AORTA DISCENDENTE UN INDICE < 1.3 E’ INDICATORE DI PROGNOSI SFAVOREVOLE RISULTATI DEL TRATTAMENTO DELLE CDH SOPRAVVIVENZA GLOBALE: NON DETERMINATA SOPRAVVIVENZA MEDIA: 67% RANGE: 39-95% SOPRAVVIVENZA DOPO ECMO: 58% CDH: MORTALITA’ HOPITAL NECKER ENFANTS MALADES DAL 1985 AL 1992 (19 CASI) : 74% DAL 1992 AL 1997 (32 CASI) : 34% RISULTATI DEL TRATTAMENTO DELLE CDH None of our recent advances in neonatal care have had an impact on the mortality rate from CDH Stege G., Fenton A., Jaffray B. Pediatrics 112:532-535, 2003 MEZZI TERAPEUTICI INNOVATIVI PER LA CDH Stabilizzazione dei parametri vitali HFOV: high-frequency oscillatory ventilation Gentle ventilation ITPV: intratracheal pulmonary ventilation Surfattante Ossido nitrico PLV: Partial liquid ventilation ECMO: Extracorporeal membrane oxigenation Trapianto di polmone Chirurgia fetale ( Fetendo-plug, Exit) ERNIE DI BOCHDALEK SINTOMATOLOGIA CIANOSI DISTRESS RESPIRATORIO DESTROCARDIA (se l'ernia è a sx) ADDOME A BARCA RIDUZIONE DELLA ESPANSIBILITA' TORACICA GORGOGLIO ALL'AUSCULTAZIONE CDH A SX Rx a qualche ora dalla nascita ADDOME A BARCA CDH: DIAGNOSI POST-NATALE Rx diretta • Clisma opaco Pasto baritato Ecografia Pneumoperitoneografia RMN • ERNIA DI BOCHDALECK A SX Rx subito dopo la nascita CDH A SX A QUALCHE ORA DALLA NASCITA CDH: RX ALLA NASCITA CDH: RX A QUALCHE ORA DALLA NASCITA ERNIA POSTEROLATERALE SX CDH: RX IN PROIEZIONE LATERALE CDH A SX CON STOMACO IN ADDOME ERNIA POSTEROLATERALE SX STOMACO NEL TORACE CDH SX: STOMACO IN TORACE CDH: STOMACO NEL TORACE CONTRASTOGRAFIA IN ERNIA A SX CONTRASTOGRAFIA IN ERNIA A SX CDH: CLISMA OPACO Cong Absence Diaphragm CDH A DX CDH A DX CDH A DX CDH A DX POSIZIONE TORACICA DELLO STOMACO CDH A SX CON VASI CDH A DX POSIZIONE DEL CATETERE VENOSO CDH: DIAGNOSI DIFFERENZIALE MALFORMAZIONE ADENOMATOIDEA CISTICA DEL POLMONE CISTI BRONCOGENICHE EVENTRAZIONE DIAFRAMMATICA ERNIE DI MORGAGNI ERNIE DELLO IATO ESOFAGEO MACCP MACCP MACCP TOMOGRAFIA ASSIALE IN MACCP CISTI BRONCOGENA A DX CISTI BRONCOGENA: PROIEZIONE LATERALE EVENTRATIO DIAFRAMMATICA A SX ERNIA DI MORGAGNI ERNIA DELLO IATO ESOFAGEO CONTRASTOGRAFIA A.P. IN ERNIA DELLO IATO CONTRASTOGRAFIA L.L. IN ERNIA DELLO IATO ERNIE DI BOCHDALEK : TRATTAMENTO T. PREOPERATORIO CHIRURGIA T. POSTOPERATORIO Ossigenazione Chirurgia Intubazione tracheale (non drenaggio Aspirazione gastrica pleurico) Monitoraggio Sat. O2 Monitoraggio P.A. Perfusione endovenosa (con restrizione idrica moderata) Correzione acidosi Correzione ipovolemia Correzione ipoglicemia Sedazione e curarizzazione EXTRACORPOREAL MEMBRANE OXYGENATION (ECMO) Ventilazione meccanica (HFOV) Controllo PAP Controllo acidosi TIMING DELLA CHIRURGIA DELLE CDH It is essential to consider that the CDH is a phisiologic emergency and not a surgical emergency EFFETTI DELL’INTERVENTO SULLA DINAMICA RESPIRATORIA RIDUZIONE DELLA COMPLIANCE POLMONARE PER: DISTORSIONE DEL DIAFRAMMA DEFORMAZIONE DELLA CAVITA’ TORACICA DISTENSIONE DELLA CAVITA’ ADDOMINALE STABILIZZAZIONE Normali variabili emodinamiche senza inotropi Scomparsa della differenza di saturazione pre- e postduttale Scomparsa dei segni ecocardiografici di ipertensione polmonare Ossigenazione adeguata sotto HFOV con FiO2 < 0.3 e MAP < 8 cm H2O Adeguata clearance CO2 con P/P <50 cm di H2O Finalità della stabilizzazione preoperatoria Ottimizzare la ventilazione(PaCO2= 45-55mmHg) Ottimizzare l’ossigenazione (Sa O2 > 85%) Aumentare Ridurre la perfusione polmonare lo shunt dx-sx Correggere lo squilibrio acido-base CDH: PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE Aspirazione gastrica Intubazione tracheale Ventilazione meccanica Sedazione Curarizzazione Supporto emodinamico Surfactante Ossido nitrico ECMO PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH DRENAGGIO GASTRICO IMMEDIATO CONTINUO PER ASPIRAZIONE PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH INTUBAZIONE TRACHEALE IN SALA PARTO ( evitare ventilazione con maschera ) PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH VENTILAZIONE MECCANICA ( inizialmente tradizionale ) F.R.: 60-150 atti/min. PIP: < 25 cm H2O PEEP: 2-5 cm H2O FiO2: 1 ( ridotta progressivamente) V.M. TRADIZIONALE NELLA CDH OBIETTIVI • • • Sat. O2 pre.duttale > 85% pH > 7.30 PIP < 25 cm H2O HFOV NELLA CDH OBIETTIVI Sat. O2 pre-duttale > 85% MAP < 16 cm H2O VANTAGGI DELLA HFOV NELLE CDH Adeguata ventilazione con piccolo volume corrente Riduzione drastica della pCO2 Riduzione del barotrauma e del volutrauma Limitazione del fenomeno dell’air trapping Eliminazione dell’iperdistensione polmonare Miglioramento della distribuzione del suffactante PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH SEDAZIONE aspirazione tracheale Per ridurre stimoli da: rumore dolore FENTANYL: 3-4 microgr/Kg/h 5 microgr/Kg ogni 2 h PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH CURARIZZAZIONE Per massimo adattamento alla V.M. Per ridurre i rischi di Pnx ATRACURIUM: 0.05 mg/Kg/h 0.15 mg/Kg ogni 2 h PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH SUPPORTO EMODINAMICO: Dobutamina: output cardiaco pressione sanguigna indifferente per le RAP dosaggio: 5-20 microgr. /Kg/m’ Dopamina: non più usata perché aumenta le RAP PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH SURFATTANTE 4 ml/Kg in 2-4 boli per via tracheale PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH OSSIDO NITRICO ( NO ) ( vasodilatatore polmonare) Somministrato per inalazione (5-20 ppm) (dose iniziale 20 ppm nelle prime 24 ore poi 5 ppm nelle 96 ore successive) PROTOCOLLO DI STABILIZZAZIONE PER CDH ECMO Extracorporeal membrane oxigenation INDICAZIONI Rapporto arterioso/alveolare di O2 iniziale < 0.05 Rapporto arterioso/alveolare di O2 dopo 6 h di HFOV < 0.08 VANTAGGI DELL’ECMO LIMITA LA PRESSIONE DELLE VIE AEREE RIDUCE LA TOSSICITA’ DELL’O2 ELIMINA LO SHUNT DX-SX ELIMINA L’IPOSSIEMIA RIDUCE IL FLUSSO POLMONARE FAVORISCE LA GRADUALE ESPANSIONE POLMONARE INTERVENTO CHIRURGICO Laparotomia sottocostale o toracotomia Eviscerazione completa Riduzione dei visceri erniati Esplorazione della lesione diaframmatica Asportazione del sacco se presente Chiusura della breccia diaframmatica Esplorazione dell’intestino Reintegro dei visceri in addome Chiusura della via di accesso APERTURA DEL PERITONEO SCHEMA REINTEGRO ADDOMINALE DEI VISCERI REINTEGRAZIONE DEI VISCERI REINTEGRAZIONE DEI VISCERI ESPOSIZIONE DELLA BRECCIA BRECCIA NEL DIAFRAMMA SUTURA DELLA BRECCIA DIAFRAMMATICA RX TORACE POST-OPERATORIO ERNIA SX RX TORACE POST-OPERATORIO ERNIA DX CHIRURGIA FETALE SELEZIONE DEI PAZIENTI TECNICA CHIRURGICA APPROPRIATA RISCHI PER LA MADRE CHIRURGIA FETALE INDICAZIONI LHR < 1 LIVER UP CHIRURGIA FETALE TECNICHE 1. RIPARAZIONE DEL DIAFRAMMA 2. OCCLUSIONE DELLA TRACHEA FETALE ( FETENDO PLUG ) PROSPETTIVE FUTURE Chirurgia fetale Ventilazione liquida ormone tireotropo Somministrazione pre-natale di: corticosteroidi Somministrazione di fattori di crescita