IL COLONIALISMO Durante la seconda metà del XIX secolo iniziò la seconda fase dell'espansione coloniale. La spinta venne sia dagli interessi degli stati “occidentali”, sia dalle esigenze poste dallo sviluppo del sistema industriale, cioè quelle di trovare materie prime a buon mercato e sbocchi per le merci della sovrapproduzione. LE CAUSE L’AFRICA In seguito al congresso di Berlino (1884-85) l'Africa fu suddivisa tra •Belgio, •Francia, •Germania, •Gran Bretagna, •Italia •Portogallo. L’ASIA Agli inizi del XIX secolo il sistema di stazioni commerciali si era trasformato in un controllo politico del territorio, che, amministrato inizialmente tramite le Compagnie, passò in seguito sotto il diretto controllo degli stati europei. Nel XIX secolo gli olandesi controllavano Giava, Sumatra, le Molucche e il Borneo meridionale; gli inglesi controllavano l'India, l'Australia, le Maldive, le Seychelles, la Tasmania e Ceylon; i francesi controllavano il sudest asiatico, fuso in un'unica colonia denominata Indocina francese. IMPERO COLONIALE BRITANNICO Costituitosi a partire dal XVI secolo, in seguito alle grandi esplorazioni geografiche, quello britannico fu il più esteso impero coloniale. Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX raggiunse la sua massima potenza e i suoi territori erano sparsi per tutti i continenti. LA CONQUISTA DELL’ERITREA Questa prima fase dell’espansione coloniale italiana fu però segnata dal grave episodio di Dogali, località nei pressi di Massaua dove il 26 gennaio 1887 una colonna di circa 500 soldati italiani fu massacrata dalle truppe abissine del ras Alula. Dopo avere acquistato dalla società di navigazione Rubattino nel giugno del 1882 la baia di Assab, sulla costa meridionale del Mar Rosso, nel febbraio del 1885 il governo italiano, presieduto da Agostino Depretis, inviò i primi contingenti dell'esercito, che sbarcarono a Massaua e di lì assicurarono il controllo sulla vicina zona costiera, stanziandosi poi in Somalia e ponendo le basi per la successiva avanzata in Abissinia. DISFATTA DI ADUA Francesco Crispi, che nel 1889 concluse con il negus Menelik, imperatore d’Abissinia, il trattato di Uccialli, in virtù del quale l’Italia si vedeva riconosciute le conquiste in Eritrea, eretta a colonia nel 1890. l’Italia subì, il 1° marzo 1896, la pesante disfatta di Adua, nella quale caddero sul campo circa 7000 uomini, tra ascari e soldati italiani. Il 26 ottobre 1896 fu conclusa la pace di Addis Abeba, con la quale l’Italia rinunciava alle sue mire espansionistiche in Abissinia. OCCUPAZIONE DELLA LIBIA Il disegno coloniale riprese nel 1911, allorché il governo italiano, presieduto da Giovanni Giolitti, dichiarò guerra alla Turchia e procedette a occupare i principali centri della Tripolitania e della Cirenaica, regioni libiche che furono annesse al Regno d’Italia Le operazioni iniziarono nell'ottobre del 1911 con l'occupazione dei principali centri costieri della Tripolitania e della Cirenaica LA GUERRA ITALO-TURCA Nei primi mesi del 1912 iniziarono le operazioni navali italiane nel mar Egeo, con il bombardamento dei forti turchi presso i Dardanelli. In maggio truppe italiane, al comando del generale Giovanni Ameglio, sbarcarono a Rodi e nelle altre isole del Dodecaneso. La Turchia, nell'impossibilità di rispondere efficacemente sul piano militare e isolata sul piano diplomatico, accettò di aprire trattative di pace che si svolsero a Losanna il 18 ottobre 1912.