GIUSEPPE Prof. DE STEFANI Adua nella storia e nella leggenda. La guerra coloniale italo–abissina del 1895 -1896 Breve riassunto a cura di Gian Carlo Stella [Fusignano, Biblioteca-Archivio "Africana"], Agosto 2015 In-4°, pp. 39. Una ventina di anni or sono, un’inchiesta su un campione di un migliaio di persone a cui fu chiesto che cosa ricordava loro la parola Adua, diede dei risultati sconfortanti; la maggior parte degli intervistati rispose che il nome di questa città ravvisava loro una vittoria dell’esercito italiano in Africa, un altro gruppo rispose che non aveva mai sentito parlare di Adua e solo il 5% riconobbe in quel nome una sconfitta italiana. Se leggere quei dati mi diede dapprima una sorta di sconforto, poi prevalse la rabbia verso la nostra scuola che nulla ha insegnato della guerra italiana in Africa, omettendo volutamente di esaminare con criterio e onestà decenni della storia d’Italia dedicati, con sacrificio di vite e di mezzi, a creare quel "posto al sole" che ebbe una così fugace esistenza. Fino ad oggi si è voluto nascondere alle nuove generazioni gli errori politici e tattici dei governanti di allora, senza poter dare ai nostri figli e ai nostri nipoti la possibilità di ovviare in futuro agli stessi deprecabili comportamenti che portarono a quella tragedia italiana in Africa. A dire il vero negli ultimi decenni qualcosa si è mosso: Istituti Universitari hanno inserito nei loro programmi lo studio della storia coloniale italiana e giornalisti e cultori della materia hanno pubblicato ricerche personali cercando, il più spesso inutilmente, di colmare quelle immense lacune create da una letteratura contrastante e difficile da reperire, schierata in vari colori politici e generando così inesattezze e nuove leggende a scapito dell'obbiettività e dell'onestà intellettuale. Qual è la vera storia di Adua? Quella fino ad oggi raccontata dai protagonisti italiani? Quella descritta dalle scarse fonti etiopiche? Quella sostenuta dagli storici inglesi o quella redatta da giornalisti di professione? È facile dedurre che nessuno di questi, o perché interessati a insabbiare la vicenda o perché poco edotti nella materia o infine perché spinti da un’ideologia politica, può darci in pasto la giusta descrizione di come e perchè sono accaduti quei fatti che ci hanno portato ad Adua. Basterebbe ricordare agli italiani di oggi che quella battaglia, combattuta poco più di 100 anni fa tra gli abissini e il nostro esercito, fu vinta da Menelik, imperatore d’Etiopia ed eroe intramontabile dell’Africa tutta, perché fu la prima volta che un esercito di bianchi venne travolto da uno di neri. Ancora oggi Adua è considerata con orgoglio dagli africani la madre di tutte le battaglie. Il compianto prof. Giuseppe De Stefani, dell’Università di Palermo, ha speso 20 anni di studi e di ricerche per scrivere la storia della battaglia di Adua, con le sue premesse e conseguenze. Ci sono volute quasi 3000 pagine pubblicate nel 2004 in quattro grossi volumi che, come le memorie del Cardinal Massaia e quelle di Ferdinando Martini, ben difficilmente possono trovare lettori disposti a dedicare mesi di tempo per capirle nella loro interezza, venendo, nella maggior parte dei casi, utilizzate per interventi di consultazione, estrapolando parole o frasi che, slegate dal loro contesto, offrono ben poco se non sviano il lettore. Gian Carlo Stella, con la sua fornita Biblioteca-Archivio, è stato sempre al fianco del Prof. De Stefani nei venti anni necessari per l'indagine storica e la stesura del mega trattato su Adua. Quindi ne conosceva nel dettaglio capitoli ed affermazioni, l'unico, a detta dello stesso Autore, in grado di poterne riassumere la sostanza. E ciò è finalmente avvenuto qualche anno dopo la scomparsa del prof. De Stefani, per volontà del fratello Dr. Mario, che ha incaricato Stella di condensare il contenuto della pubblicazione in poche decine di pagine. E ciò è stato fatto, con la presunzione che da questa lettura si possa evincere lo sforzo immane di indagine speso perchè la storia d'Italia non fosse più lacunosa verso quel determinante capitolo della nostra storia. Un piccolo" Bignami" ora a disposizione di chiunque voglia saperne sui sottofondi ed i segreti del primo colonialismo italiano e della battaglia di Adua, un mezzo rapido ed efficace, semplice e corretto per colmare tutti i dubbi della nostra politica coloniale; non credo di esagerare se affermo che chi ha capito la battaglia di Adua, ha anche compreso tutta la filosofia, la storia, la politica, gli sbagli, il pressapochismo, l’ignoranza, l’alterigia e l’impreparazione della classe dirigente di allora nell’affrontare la politica coloniale. Consiglio a tutti di procurarsi il libretto di Stella perché questi è riuscito a rendere comprensibile e piacevole la lettura di un argomento ostico e difficile. Quando dico tutti, intendo riferirmi agli studenti e agli insegnanti delle scuole italiane, ai ricercatori e ai docenti delle facoltà di Storia delle Università, alle Scuole Militari, a tutti gli appassionati di cose africane, a chiunque desideri un momento di verità in una marea di falsità e inganni. Gli interessati potranno trovare il libretto rivolgendosi alla Biblioteca - Archivio "Africana" di Gian Carlo Stella [email protected] Nicky Di Paolo