Progetto Decrescita Felice ESSERE INFORMATI PER UNA VITA SANA IN TEMPO DI CRISI 10 PASSI verso l’obbiettivo “Rifiuti Zero” Cos’è la DECRESCITA? Il concetto di DECRESCITA è legato al tema dell’ECONOMIA e della PRODUZIONE INDUSTRIALE. I sostenitori della DECRESCITA CRITICANO lo SVILUPPO ECONOMICO Com’é oggi considerato, ed affermano che NON SI PUO’ CRESCERE ALL’INFINITO Perché non si puo’ crescere all’infinito? Non si può crescere all’infinito Semplicemente perchè non è pensabile che TUTTI i cittadini possano acquistare TUTTA la produzione mondiale di MERCI, es: AUTO, ELETTRODOMESTICI, ecc… SENZA CREARE SERI DANNI AL PIANETA. Perché finiamo per fare del male al nostro pianeta? Facciamo del male al nostro pianeta perché Per PRODURRE SEMPRE PIU’ MERCI, SACCHEGGIAMO le RISORSE NATURALI DEPREDANDO TERRITORI e POPOLAZIONI. Noi trasformiamo, costruiamo, e fabbrichiamo migliaia di tonnellate di MERCI, per poi RIVENDERLE nel mondo, come se avessimo altri 4 pianeta Terra disponibili LO SVILUPPO E’ LINEARE Sfruttamento delle Risorse Naturali, da Fonti Fossili Processo di trasformazione e vendita Industriale di Merci Accumulo costante e continuo di RIFIUTI da dover smaltire LA NATURA E’ CIRCOLARE La Natura dà frutta e cibo in abbondanza in ogni stagione Persone ed animali consumano il cibo di cui necessitano Gli “SCARTI” sono riassorbiti come fertilizzanti in Natura Ma allora come possiamo MISURARE il nostro BENESSERE? Gli ECONOMISTI misurano il benessere di una nazione con il P.I.L. = Prodotto Interno Lordo Il P.I.L. è la SOMMATORIA delle MERCI, dei BENI e dei SERVIZI FINALI Che vengono PRODOTTE all’INTERNO di quella Nazione nel giro di un anno. CHI HA INVENTATO IL P.I.L. ? Simon Smith Kuznets (1901 – 1985 Nobel 1971) mise a punto questo indicatore all’indomani della grande crisi del ’29, precisamente nell’anno 1934 ma disse che non sarebbe stato adatto a misurare il benessere complessivo dei cittadini. INVECE fu usato proprio in questo senso, contro Le stesse indicazioni del suo creatore. La Critica al P.I.L. Robert Kennedy (1925 – 1968) Fin dagli anni 60 c’era chi CRITICAVA il P.I.L. come STRUMENTO INEFFICACE per misurare Il BENESSERE DI UNA NAZIONE. Perchè la definizione di PIL non tiene conto della QUALITA’ DELLA VITA della gente. Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 "Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL). Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il P.I.L. mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Il P.I.L. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Il P.I.L. non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. Non tiene conto della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il P.I.L. non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Discorso di R.F.K. all’Università del Kansas: 18/3/68 Il P.I.L. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Il P.I.L. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani." La Critica al PIL OGGI Nicolas Sarkozy Joseph Stiglitz In questa crisi mondiale i sistemi economici mondiali, i Governi, le imprese, ecc… Sono alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo. Lo scopo è quello di RIMETTERE LA PERSONA AL CENTRO di tutto il processo economico, e tenere conto del BENESSERE della gente. E’ stata istituita una COMMISSIONE voluta da Sarkozy e presieduta dal Premio Nobel Joseph Stiglitz con la missione di SVILUPPARE dei NUOVI STRUMENTI DI MISURA DELLA RICCHEZZA DELLE NAZIONI Questa commissione si chiama: “RAPPORTO SULLA PERFORMANCE ECONOMICA ED IL PROGRESSO SOCIALE” Al P.I.L. viene preferito il P.N.N. = PRODOTTO NAZIONALE NETTO La Critica al PIL OGGI Amartya Sen Jean Paul Fitoussi Il “Rapporto sulla performance economica ed il progresso sociale” chiede di andare oltre la “RELIGIONE DELLE CIFRE”, cioè oltre il PIL inteso come strumento per misurare la crescita economica, nel tentativo di definire un NUOVO INDICE che meglio misuri il progresso sociale e il benessere di un Paese. Il “Rapporto” propone di sviluppare nuove strumenti di misura della ricchezza delle nazioni. (Amartya Sen e Jean Paul Fitoussi) L’idea di base è quella di mettere l’accento più sul BENESSERE delle POPOLAZIONI che su quello della PRODUZIONE ECONOMICA. Così al Prodotto Interno Lordo (PIL), viene preferito il Prodotto Nazionale Netto (PNN) che tiene conto degli effetti della svalutazione del capitale in tutte le sue dimensioni; naturale, umana e così via. Le 12 Raccomandazioni Le 12 RACCOMANDAZIONI della Commissione Stiglitz confermano l’inadeguatezza degli attuali sistemi contabili, che soprattutto no nsono stati in grado di anticipare l’arrivo della crisi: “QUANDO GLI STRUMENTI DI MISURA SUI QUALI SI BASE L’AZIONE SONO CONCEPITI MALE O COMPRESI CON DIFFICOLTA’ VUOL DIRE CHE PRATICAMENTE SIAMO CIECHI” Gli esperti al lavoro insistono sulla necessità di non privilegiare il BREVE PERIODO, e sottolineano il valore del concetto di “SOSTENIBILITA’”, cioè della capacità di un economia a mantenere nel tempo il benessere della usa popolazione. La Responsabilità Sociale Jean Gadrey Alessandro Laterza Secondo diversi membri della commissione, fra cui anche l’economista francese JEAN GADREY, il dibattito non deve rimanere nella mani degli esperti, ma allargarsi alla società civile. In ITALIA, il presidente della Commissione Cultura di Confindustria ALESSANDRO LATERZA ha detto in un convegno dal titolo: “Dalla responsabilità d’impresa all’economia sociale” che PER L’IMPRESA MODERNA, RISPARMIO ENERGETICO E RESPONSABILITA’ SOCIALE SONO TEMI CHIAVE. La RESPONSABILITA’ SOCIALE E’ LA NUOVA VIA DA PERCORRERE, occorre saperla comunicare con efficacia. Altri Economisti, Filosofi e Professori pensano ad un “ALTRA ECONOMIA” Come Il Prof. Serge Latouche Con il Manifesto: DECRESCERE DALLA CRISI La ricetta europea prevede austerità e ripresa, ma ci porterà alla bancarotta. Le teorie Keynesiane ( più intervento dello Stati in Economia), non sono più sostenibili. (per via dei prestiti bancari) Bisognerebbe uscire dall’Euro per opporsi ai diktat dei mercati, e per far rinascere la speranza. Cosa dice il Prof. Serge Latouche Sulla DECRESCITA ? Serge Latouche critica il moderno concetto di ECONOMIA FORMALE intesa come attività di PURA SCELTA TRA MEZZI SCARSI per POTER RAGGIUNGERE UN FINE. Serge Latouche propone il concetto di una ECONOMIA SOSTANZIALE intesa come ATTIVITA’ IN GRADO DI FORNIRE I MEZZI MATERIALI PER IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI PERSONALI. In Italia il Prof. Maurizio Pallante ha fondato il MOVIMENTO della DECRESCITA FELICE COS’E’ e COSA PROPONE QUESTO NUOVO MOVIMENTO ? la DECRESCITA Felice La decrescita è elogio dell’ozio, della lentezza e della durata; E’ il rispetto del passato; E’ la consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; E’ indifferenza alle mode ed all’effimero; E’ attingere al sapere della tradizione; E’ non identificare il nuovo con il meglio, e il vecchio con il sorpassato. E’ Non chiamare “consumatori” gli acquirenti, perchè lo scopo dell’acquirente non è il consumo ma l’uso. DECRESCITA Felice E’… E’ distinguere la QUALITA’ dalla QUANTITA’: Desiderare la gioia e non il divertimento; Valorizzare la dimensione spirituale ed affettiva; COLLABORARE invece di COMPETERE; Sostituire il FARE, finalizzato a FARE SEMPRE DI PIU’, Con il FARE finalizzato alla CONTEMPLAZIONE. E’ una RIVOLUZIONE CULTURALE che trova le sue basi nell’economia del DONO, dello SCAMBIO e del RIUSO; un NUOVO RINASCIMENTO chiamato: DECRESCITA FELICE Grazie