Capitolo 2) Imperialismo e colonialismo

Capitolo 2
Imperialismo e
colonialismo
Le cause del nuovo sviluppo coloniale
Imperialismo = politica avente come obiettivo la creazione di
grandi imperi coloniali con l’occupazione di territori che si
trovavano nei continenti extraeuropei
Protagoniste di questa politica:
potenze industriali europee,
Stati Uniti, Giappone
Conseguenza di questa politica:
spartizione del pianeta
Le cause del nuovo sviluppo coloniale
Le cause del nuovo sviluppo coloniale
Obiettivi
Estensione
Colonialismo (XV –
XVIII secolo)
Commercio di metalli
preziosi, prodotti non
coltivabili in Europa e
schiavi
Coste di Asia e Africa e
di parti del continente
americano
Imperialismo (XIX –
XX secolo)
Dominio economico e
politico dei territori
extraeuropei
Africa (tutta), Asia
(molte regioni)
Le cause del nuovo sviluppo coloniale
Protezionismo
Difficoltà di esportazione
Necessità di nuovi mercati
Conquista di colonie per vendere
le merci
Le cause del nuovo sviluppo coloniale
Oltre che nuovi mercati per le merci nazionali, in molte delle
colonie era possibile trovare materie prime necessarie per lo
sviluppo industriale senza doverle importare a prezzi elevati
da altri Paesi
Che cosa sono le materie prime?
Le cause del nuovo sviluppo coloniale
Nuovi mercati
In sintesi: le colonie servono per…
Ricerca di materie prime
L’imperialismo e l’Africa
L’imperialismo e l’Africa
L’imperialismo e l’Africa
Fino al 1875 solo una piccola parte del territorio africano era
sotto il controllo degli europei (per lo più erano territori
collocati sulle coste dell’Oceano Atlantico e dell’Oceano
Indiano). Le uniche colonie europee che comprendevano
anche una parte dell’interno del continente erano l’Algeria
(controllata dalla Francia) e il Sudafrica (controllato dagli
Inglesi)
Scramble for Africa
Quarant’anni dopo solo Etiopia e Liberia erano ancora
indipendenti
L’imperialismo e l’Africa
Un po’ di cronologia non guasta mai…
1869 Costruzione del Canale di Suez
1875 Passaggio dell’Egitto sotto l’amministrazione di Francia, Gran
Bretagna e Germania
1884-85 Congresso di Berlino
1896 Sconfitta dell’esercito italiano ad Adua contro l’esercito etiopico
1899-1902 Guerra anglo-boera
1904-08 Repressione della rivolta della popolazione herero
dell’Africa sud-occidentale
L’imperialismo e l’Africa
L’imperialismo e l’Africa
1904-1908: il genocidio
degli Herero nelle
colonie tedesche
dell’Africa sudoccidentale
L’imperialismo e l’Africa
Le guerre herero, spesso ricordate anche come genocidio degli Herero e dei
Nama, ebbero luogo nell'Africa Tedesca del Sud-Ovest (oggi Namibia) fra il
1904 e il 1907, nel periodo della spartizione dell'Africa.
Il conflitto ebbe inizio dalla ribellione del popolo Herero (a cui si aggiunse in un
secondo momento il popolo Nama) contro l'autorità coloniale tedesca. Il
generale Lothar von Trotha, incaricato di sopprimere la ribellione, utilizzò
pratiche di guerra non convenzionale che includevano l'avvelenamento dei pozzi
e altre misure che portarono alla morte per fame e per sete di una rilevante
percentuale della popolazione Herero e Nama.
Nel 1985, le Nazioni Unite (con il Rapporto Whitaker) identificarono nella
guerra contro gli Herero uno dei primi tentativi di genocidio (inteso come
sterminio di una intera popolazione) del XX secolo. In merito a questo episodio,
il governo tedesco ha dichiarato nel 2004: «Noi tedeschi accettiamo la nostra
responsabilità storica e morale".
L’imperialismo e l’Africa
L’unico esempio di resistenza
che ottenne un successo contro
gli invasori europei fu quello
degli Etiopi contro l’Italia, il cui
esercito venne sconfitto in una
battaglia svoltasi ad Adua nel
1896; l’Italia dovette quindi
rinunciare a conquistare questo
territorio e l’Etiopia mantenne
la propria indipendenza
L’imperialismo e l’Africa
1899 – 1902: guerra anglo - boera
L’imperialismo in Asia
Mappa diacronica delle colonie olandesi. In verde scuro i territori occupati dalla Compagnia olandese delle
Indie Occidentali tra XVII e XVIII secolo; in verde chiaro quelli occupati dalla Compagnia olandese delle
Indie Orientali tra XVII e XVIII secolo; in giallo le acquisizioni del XIX secolo. A parte i territori degli
odierni stati di Indonesia e Suriname, tutte le altre acquisizioni olandesi, sulla costa atlantica del Nord
America (Nuova Olanda), sulla costa del Brasile di Nord-Est (Brasile olandese), in Sudafrica, le basi in India,
Ceylon, Formosa, sono state perdute dagli Olandesi prima del 1815. Il Belgio è rimasto in unione personale
con il sovrano dei Paesi Bassi dal 1815 al 1830
L’imperialismo in Asia
L'Impero Britannico dal 1918 al 1922 quando, sotto re
Giorgio V del Regno Unito, raggiunse la sua massima
espansione.
L’imperialismo in Asia
L’imperialismo in Asia
Le due fasi del dominio inglese in India
Prima fase: nel Seicento e nel Settecento gli Inglesi avevano assunto il
controllo del commercio indiano e del suo sistema fiscale (cioè dell’insieme
delle imposte, delle tasse e delle regole che ne governano il pagamento)
Seconda fase: con lo sviluppo industriale, il governo inglese non ebbe più
interesse a importare dall’India il cotone già lavorato; i dominatori inglesi
imposero all’agricoltura indiana di produrre principalmente materie
prime, soprattutto cotone. Questo veniva importato in Inghilterra, dove
era trasformato dalle industrie in tessuti, e quindi riesportato in India e
venduto alle popolazioni locali
L’imperialismo in Asia
Un po’ di cronologia anche in Cina può solo far bene (non
alla Cina, ma a te)
1839-1842: prima guerra dell’oppio
1856-1860: seconda guerra dell’oppio
1899-1901: rivolta dei boxer
1911: definitiva caduta dell’impero e proclamazione della
repubblica
L’imperialismo in Asia
Le Guerre dell'oppio furono due conflitti, svoltisi dal 1839 al 1842 e dal 1856 al 1860
rispettivamente, che contrapposero l'Impero Cinese sotto la dinastia Qing al Regno
Unito al culmine di dispute commerciali tra i due paesi. In risposta alla penetrazione
commerciale britannica che aveva aperto il mercato cinese all'oppio dall'India
britannica, la Cina inasprì i propri divieti sulla droga, e ciò scatenò il conflitto.
La sconfitta dell'Impero Cinese in entrambe le guerre costrinse il paese a tollerare il
commercio dell'oppio ed a firmare con gli inglesi i trattati di Nanchino e di Tientsin,
che prevedevano l'apertura di nuovi porti al commercio e la cessione di Hong Kong al
Regno Unito; da questi eventi si fa iniziare l'era dell'imperialismo europeo in Cina.
Numerose altre potenze europee seguirono l'esempio e firmarono trattati commerciali
con la Cina, dove questi accordi furono in maggioranza visti come umilianti e
alimentarono un sentimento nazionalista e xenofobo che si sarebbe poi espresso nelle
rivolte di Taiping (1850-1864) e dei Boxer (1899-1901).
Le potenze coloniali extraeuropee
Oltre alle potenze coloniali di cui abbiamo parlato, nel
corso dell’Ottocento e del Novecento altri due Stati
condussero una politica aggressiva e imperialista. Di
quali Stati si tratta?
Le potenze coloniali extraeuropee
U.S.A.
GIAPPONE
Nati in seguito a una lotta contro la
potenza coloniale inglese, gli Stati
Uniti
erano
tradizionalmente
contrari
a
ogni
forma
di
colonialismo. Nel 1823 il presidente
Monroe sostenne che gli Stati Uniti
si sarebbero opposti a qualsiasi
intervento delle potenze europee
nelle faccende degli Stati del
continente americano.
Tuttavia, tra la fine dell’Ottocento e
l’inizio del Novecento, anche gli
U.S.A.
intrapresero
conquiste
coloniali
Dato il poderoso sviluppo economico
della fine dell’Ottocento, il Giappone
ebbe necessità di reperire materie
prime per le proprie industrie, per cui
avviò un processo di espansione nel
continente asiatico che lo portarono, nel
1895, a impossessarsi della Corea e di
alcune isole (tra cui Taiwan) a seguito di
un conflitto contro la Cina, e nel 19041905 a scontrarsi e sconfiggere la Russia
L’ideologia dell’imperialismo
La politica imperialista delle potenze europee fu
una scelta dettata da motivi…
Economici
Politici
«Missionari»
L’ideologia dell’imperialismo
Nuovi mercati
Motivi economici
Ricerca materie
prime
L’ideologia dell’imperialismo
Crescita del prestigio
dello Stato agli occhi
degli Stati stranieri
Motivi politici
Crescita del prestigio
dello Stato agli occhi
dei cittadini
Crescente
importanza
dell’esercito
L’ideologia dell’imperialismo
Diffusione della
religione cristiana
Imperialismo come
«missione»
Discorso di Jules Ferry al parlamento francese
(1885)
Diffusione del progresso,
della superiorità civile,
scientifica e tecnologica della
civiltà europea