Impulsività e autocontrollo Interventi e tecniche metacognitive Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività DDAI o ADHD, acronimo per l’inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder, comunemente utilizzato anche in Italia Secondo i criteri del DSM-IV (APA 1994), il Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività è caratterizzato da due gruppi di sintomi o dimensioni psicopatologiche definibili come inattenzione e impulsività/iperattività. Inattenzione L’inattenzione si manifesta soprattutto come scarsa cura per i dettagli ed incapacità a portare a termine le azioni intraprese: - i bambini appaiono costantemente distratti come se avessero sempre altro in mente, - evitano di svolgere attività che richiedano attenzione per i particolari o abilità organizzative, - perdono frequentemente oggetti significativi o dimenticano attività importanti. Impulsività L’impulsività si manifesta come difficoltà, ad organizzare azioni complesse, con tendenza al cambiamento rapido da un’attività ad un’altra e difficoltà ad aspettare il proprio turno in situazioni di gioco e/o di gruppo. Tale impulsività è generalmente associata ad iperattività: questi bambini vengono riferiti "come mossi da un motorino", hanno difficoltà a rispettare le regole, i tempi e gli spazi dei coetanei, a scuola trovano spesso difficile anche rimanere seduti. Tutti questi sintomi non sono causati da deficit cognitivo (ritardo mentale) ma da difficoltà oggettive nell'autocontrollo e nella capacità di pianificazione. Criteri diagnostici DSM per il Disturbo di Attenzione/Iperattività (vedi scheda) Secondo il DSM-IV per fare diagnosi di ADHD occorre che: siano osservabili almeno sei dei nove sintomi di inattenzione e/o iperattività indicati dal DSM-IV stesso; che i sintomi sopra descritti esordiscano prima dei sette anni d’età; che durino da più di sei mesi; che siano evidenti in almeno due diversi contesti della vita del bambino (casa, scuola, ambienti di gioco) e, soprattutto, che causino una significativa compromissione del funzionamento globale del bambino (APA 1994). Caratteristiche della persona con SDA Difficoltà di attenzione sostenuta • si riscontra in situazioni sia scolastiche che sociali • problemi nel prestare attenzione ai dettagli dei compiti da eseguire che producono i conseguenti banali “errori di distrazione” • spesso il risultato del lavoro dei ragazzi con SDA è incompleto, disordinato e poco curato • È difficile lavorare su uno stesso compito per un periodo prolungato ed è anche per questo motivo che non vengano raggiunti gli obiettivi prefissati dalla didattica • Rapida perdita di interesse in ogni iniziativa intrapresa o proposta da altri Iperattività • è caratterizzata da continua agitazione, difficoltà a rimanere fermi e seduti al proprio posto ed eccessiva attività verbale e motoria • Le manifestazioni dell’iperattività si modificano con l’età: – prima dei 6 anni è molto evidente (il bambino/la bambina corre avanti e indietro arrampicandosi anche sui mobili) – dopo i 6 anni diminuisce la frequenza e l’intensità di questi comportamenti, sebbene sia difficoltoso restare seduti per la durata di un compito (o di un pasto ad es.) o guardare tranquillamente la televisione – durante l’adolescenza o l’età adulta le manifestazioni dell’iperattività diminuiscono sensibilmente, ma non scompaiono del tutto e persiste il senso di irrequietezza e l’incapacità a stare fermo o impegnarsi in una stessa attività per un periodo prolungato. Impulsività: • rappresenta una caratteristica individuale abbastanza stabile nel tempo • si manifesta nella tendenza ad agire prima di aver riflettuto adeguatamente, nello “sparare” le risposte prima che sia stata completata la domanda, nel non riuscire ad aspettare il proprio turno nel gioco o in altre attività di gruppo. • Sono frequenti le intromissioni o i commenti indesiderati tra i compagni e con gli insegnanti, con conseguenze negative a livello sociale e scolastico. • Oltre che con una persistente impazienza, l’impulsività si manifesta anche nell’intraprendere azioni pericolose prima di aver considerato le possibili conseguenze negative che possono generarsi Abilità incluse nel training 1. Training di autoistruzione e di problem solving – – Strategie di autocontrollo Componenti delle abilità • • • • • – 2. 3. 4. 5. 6. Riconoscimento dei problemi Generazione di soluzioni Pensiero consequenziale Anticipazione degli ostacoli Esecuzione di specifici comportamenti Prendere decisioni nel problem-solving Training di problem solving interpersonale Gestione di rabbia e frustrazione Gestione dello scarso impegno Metacognizione Attribuzione di impegno personale Fattori cognitivi e comportamenti associati alle disfunzioni relazionali della famiglia del ragazzo SDA Aspetti cognitivi • Attribuzioni disfunzionali – Verso il ragazzo – Autobiasimo • Credenze non realistiche – Fisse e globali verso il ragazzo – Fisse e globali verso se stessi • Aspettative non realistiche • Locus of control esterno Aspetti comportamentali • Rinforzo per comportamenti inappropriati • Scarso rinforzo positivo per comportamenti appropriati • Disciplina inefficace • Scarso monitoraggio del ragazzo da parte dei genitori • Rabbia impulsiva