prof.ssa Giovanna Mirra 26 giugno

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Interventi Psicoeducativi e didattici in alunni con disturbi comportamentali
Prof.ssa Giovanna Mirra
Email: [email protected]
Quando si parla di alunni con bisogni educativi speciali bisogna sempre distinguere gli alunni
coperti da legge 104 art. 3 comma 3 da quelli che sono coperti dalla legge 104 art. 3 comma 1.
Gli insegnanti di sostegno lavorano con questi utenti.
Finalità del corso:
 Produzione di competenze e professionalità legate all’esercizio del ruolo di insegnante
di sostegno.
 Padronanza dei linguaggi e dei processi di comunicazione didattica e formativa dei
soggetti con disabilità, difficoltà e svantaggi.
 Uso critico delle tecnologie didattiche e di altri strumenti e materiali disponibili.
 Capacità di entrare e di agire in modo consapevole nei diversi contesti istituzionali
scolastici.
 Sviluppo di comportamenti costruttivi e di collaborazione a livello interistituzionale e
sociale.
Sotto la sigla di alunni con disturbi comportamentali si trovano molti particolarità. La cosa
importante è che nulla si lasci al caso, che non si improvvisi nulla e che ci si rapporti
continuamente con la realtà che si ha di fronte.
Obiettivi del corso:
 Creare disponibilità ad entrare nel contesto scolastico individuato e collaborare per la
realizzazione del progetto educativo individualizzato e personalizzato dell’alunno a cui
si è affiancati;
 Acquisire la capacità di ascoltare e riflettere sulle indicazioni provenienti dalla scuola
(dal dirigente scolastico, dagli insegnanti curricolari, dallo psicopedagogista della
scuola….) circa le necessità ed i bisogni didattici ed educativi dell’alunno diversamente
abile e del contesto della classe e della scuola;
 Stimolare la sensibilità nel contribuire alla programmazione didattica individualizzata
e alla crescita educativa e sociale dell’alunno;
LA SPECIALIZZAZIONE PER IL SOSTEGNO VUOLE ESSERE SOPRATTUTTO OCCASIONE
PRIVILEGIATA PER OPERARE UNA RIFLESSOINE SULL’ESPERIENZA PERSONALE E
PROFESSIONAEL DEL FUTURO INSEGNANTE DI SOSTEGNO.
CARATTERISTICHE COMUNI NEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
La diagnosi che accompagna l’inizio di un percorso scolastico, all’interno della scuola
secondaria di I e di II grado, vengono stilate da un neuropsichiatra.
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Questi alunni hanno caratteristiche comuni per quanto riguarda i tratti tipici della loro
patologia. In primis ci può essere sicuramente:
Aggressività:
1. Disturbi da esternalizzazione (deficit di attenzione e comportamento
dirompente).
(a) ADHD (disturbo da deficit di attenzione con iperattività)
(b) DOP (disturbo oppositivo – provocatorio)
(c) DC (disturbo della condotta ad esordio:
- in fanciullezza
- in adolescenza)
2. disturbi da internalizzazione
(a) disturbi d’ansia e dell’umore
molti dei bambini che giungono all’ambulatorio del neuropsichiatra infantile con
segnalazione per difficoltà di inserimento sociale e/o aggressività vengono
effettivamente diagnosticati sulla base di un disturbo comportamentale; spesso si
riscontrano però anche casi in cui sembrano maggiormente coinvolti meccanismi
eziopatogenetici di tipo ansioso-depressivo.
Si sa, infatti, che in età evolutiva non possono essere considerati sempre validi i criteri
di classificazione utilizzati per l’adulto, in quanto spesso nel bambino possono essere
presenti sintomi non specifici di una determinata patologia (il comportamento
provocatorio aggressivo spesso nasconde la presenza di disturbi di tipo ansiosodepressivo).
IMPORTANZA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO IN PSICOPATOLOGIA DELL’ETA’
EVOLUTIVA
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Per i problemi di inserimento sociale che causano nell’immediato.
All’inizio dell’anno una cosa che va sicuramente fatta è la griglia di osservazione magari
condivisa con il docente curricolare.
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Per le possibili conseguenze che si possono produrre a distanza di tempo.
SIGNIFICATO EVOLUTIVO DEI DISTURBI PSICOPATOLOGICI
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Un bambino con patologia psichiatrica vede una limitazione delle sue potenzialità
evolutive proiettate nel futuro a livello:
1) Cognitivo
2) Relazionale
3) Emotivo – affettivo
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Importanza della prevenzione e della presa in carico precoce.
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IMPORTANZA DELL’AMBIENTE DI VITA E DELLE ESPERIENZE NELLA GENESI DEI DISTURBI
PSICOPATOLOGICI IN ETA’ EVOLUTIVA
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Importanza di una buona relazione di attaccamento con la figura materna
Concetto di “madre sufficientemente buona” (winnicott)
Importanza della presenza di disturbi psichici di un genitore
Importanza delle prime esperienze di vita (accudimento materno nei primi mesi)
nell’acquisizione della “fiducia nel mondo” e dell’autostima
Necessità della formazione di un bagaglio di esperienze positive di tipo relazionale con
i coetanei dei primi ambienti sociali (nido, materna) (Sicurezze ed autostima
relazionale)
Bisogno di esperienze positive nel campo degli apprendimenti scolastici (sicurezza ed
autostima cognitiva). Ruolo dell’insuccesso scolastico.
Cadute a questi livelli possono produrre un arresto del continuum dello sviluppo del
bambino con conseguente insorgenza di reazioni ansioso-depressive, fino allo
strutturarsi di un’identità distorta e patologica.
CONCETTO DI COMORBIDITA’
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Si definisce come la contemporanea presenza in un quadro clinico di differenti aspetti
psicopatologici (ad esempio: disturbi comportamentali, disturbi emotivo-affettivi,
disturbi di apprendimento).
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (ADHD)
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Il deficit primario sembra essere la distraibilità e la mancanza primaria di attenzione.
Problemi soprattutto a scuola, ma anche a casa e in altro ambiente. Circa il 50% col
tempo migliora.
Se l’iperattività inizia nei primi 10 anni di vita è un fattore a rischio per l’abuso di
sostanze o per un disturbo antisociale di personalità.
Occorre valutare le circostanze attorno al bambino: disturbi specifici
dell’apprendimento, ritardo mentale, collocazione scolastica non adeguata alle
capacità.
Situazione reattiva: disturbi di adattamento. L’iperattività recente può mascherare un
disturbo bipolare atipico o una condizione neurologica degenerativa iniziale.
1) sei (o più) dei seguenti sintomi di disattenzione sono persistiti per almeno 6 mesi con
un’intensità che provoca disadattamento in più contesti di vita e che contrasta con il
livello di sviluppo:
a)
b)
c)
d)
Disattenzione
spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione
nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività
spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco
spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente
ecc. ecc.
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2) Sei (o più) dei seguenti sintomi di iperattività – impulsività sono persistiti per almeno
6 mesi con un’intensità che causa disadattamento in più contesti di vita e contrasta con
il livello di sviluppo
Iperattività
a) eccessivo livello di attività motoria o vocale
b) Manierismi motori
c) Ecc. ecc
LABORATORIO SULLA COSTRUZIONE DI UN CLIMA EFFICACE
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Caratteristiche del docente efficace:
Pazienza, equilibrio, assertività, imparzialità, passione, disponibilità, apertura, empatia,
generosità, ottimismo.
Classificate le caratteristiche in ordine d’importanza in base sia alla vostra esperienza
formativa che professionale
Fornite una breve sintesi del perché avete operato questa scelta
Tempo di esecuzione: un’ora
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