FENOMENI OSCILLATORI Prof.ssa Silvia Martini L.S. “F. D’Assisi” a.s. 2010-2011 Fenomeni oscillatori Introduzione I fenomeni oscillatori di tipo meccanico ed elettromagnetico, ci circondano costantemente nella vita quotidiana. Esempi di oscillazioni meccaniche sono il pendolo oscillante di un orologio, la corda di una chitarra che vibra; mentre esempi di oscillazioni elettromagnetiche, sono quelle degli elettroni che si muovono avanti e indietro nei circuiti responsabili della trasmissione e della ricezione di segnali radio e TV. La caratteristica comune di tutti questi sistemi oscillanti è la formulazione matematica che descrive le loro oscillazioni. Oscillatore armonico semplice Oscillazioni meccaniche Consideriamo il sistema meccanico massa – molla denominato oscillatore armonico semplice. Applicando la seconda legge di Netwon F = ma si ottiene l’equazione dell’ oscillatore armonico semplice, : kx m k m 2 d 2x dt 2 Ovvero: d x k x 0 dt m 2 2 ω = pulsazione o frequenza angolare [rad/s]. la cui soluzione è una funzione x(t) che descrive la posizione dell’ oscillatore armonico semplice in funzione del tempo. Oscillazioni meccaniche Oscillatore armonico semplice Una soluzione dell’ equazione del moto dell’ oscillatore armonico semplice è: x(t ) A sen(t ) dove: • A è lo spostamento massimo ossia ampiezza del moto oscillatorio; • (t ) è la fase del moto; • è la fase iniziale o costante di fase. L’ampiezza A e la costante di fase dell’oscillazione sono determinate dalle condizioni iniziali che sono lo spostamento e la velocità al tempo t0 Oscillatore armonico semplice Oscillazioni meccaniche Il tempo necessario per un’ oscillazione completa è chiamato periodo T A T 2 2 m k La frequenza ν è il numero di oscillazioni complete per unità di tempo, quindi: T 1 1 T 2 k m Si ricava quindi la relazione che lega la pulsazione ω alla frequenza (o al periodo): 2 2 T Oscillazioni meccaniche Oscillatore armonico semplice La posizione del corpo è: A x(t ) Asen(t ) Derivando rispetto al tempo si ricava la velocità: ωA v(t ) A cos(t ) Derivando ancora si ottiene l’andamento dell’accelerazione in funzione del tempo: ω2A a(t ) 2 A sen(t ) 2 x(t ) Considerazioni Energetiche Oscillazioni meccaniche Per il moto armonico di un sistema non soggetto a forze dissipative, l’energia meccanica totale E K U si conserva, cioè resta costante durante il moto. L’energia potenziale U è in ogni istante: U (t ) 1 2 1 kx kA2sen 2 (t ) 2 2 L’energia cinetica K è invece in ogni istante: K 1 1 mv 2 m 2 A2 cos 2 (t ) 2 2 K 1 1 mv 2 kA2 cos 2 (t ) 2 2 Considerazioni Energetiche Oscillazioni meccaniche L’ energia meccanica totale è quindi : 1 2 kA cos 2 (t ) 2 1 2 kA sen 2 (t ) 2 1 2 Etot kA 2 Etot K U Essa è costante e ha il valore di 1 2 kA 2 Circuito LC Oscillazioni elettriche L’equivalente elettrico del sistema meccanico massa – molla, in assenza di attrito, è il circuito LC : Scrivendo l’ equazione di equilibrio delle tensioni alla maglia, si ha: q di L C dt con dq i dt quindi d 2q 1 q0 2 dt LC d 2q 2 q0 2 dt in cui 2 1 LC Circuito LC Oscillazioni elettriche Una soluzione dell’ equazione del circuito LC è: q Q0 sen t dove: • Q0 è la carica iniziale sul condensatore ossia l’ ampiezza del moto oscillatorio; • t è la fase del moto; • è la fase iniziale o costante di fase. L’ampiezza Q0 e la costante di fase dalle condizioni iniziali. dell’ oscillazione sono determinate Oscillazioni elettriche Analogia È evidente quindi l’ analogia tra i due sistemi: d 2x k x0 2 dt m d 2q 1 q0 2 dt LC x(t ) q(t ) v(t ) i(t ) m L 1 k C Considerazioni Energetiche Oscillazioni elettriche L’ energia elettromagnetica totale è: 1 2 1 q2 1 U U B U E Li L 2 Q02 2 2C 2 essa è costante e ha il valore di 1 L 2 Q02 2 Oscillatore Armonico smorzato Oscillazioni meccaniche Consideriamo un oscillatore armonico smorzato da una forza viscosa : Introduciamo la forza di attrito viscoso : f att v che è proporzionale alla velocità tramite il coefficiente di attrito viscoso Applicando la seconda legge di Netwon F = ma : kx v ma d 2 x dx k x0 2 dt m dt m Oscillatore Armonico smorzato Oscillazioni meccaniche La legge matematica che regola il moto di questo sistema risulta essere : d 2 x dx k x0 2 dt m dt m Definendo, il coefficiente di smorzamento e la pulsazione propria rispettivamente : 2m k 0 m l’ equazione differenziale dell’ oscillatore armonico smorzato diventa: d 2x dx 2 2 x0 0 2 dt dt Oscillatore Armonico smorzato Oscillazioni meccaniche Il tipo di soluzione dipende dalla relazione tra i parametri fisici dell’oscillatore. Parametro relativo alla forza di attrito • Smorzamento debole k 20 2 2 4m Parametro relativo alla forza elastica 02 2 reale x(t ) A0 e t sen(t ) Oscillazioni meccaniche Oscillatore Armonico smorzato La soluzione è quindi una sinusoide la cui ampiezza diminuisce nel tempo poiché è modulata da un esponenziale decrescente : x(t ) A0 e t sen(t ) Circuito RLC Oscillazioni elettriche L’equivalente elettrico dell’ oscillatore armonico smorzato è il circuito RLC : Scrivendo l’ equazione di equilibrio delle tensioni alla maglia, si ha: q di L Ri C dt con i quindi d 2 q R dq q 0 2 dt L dt LC dq dt Circuito RLC Oscillazioni elettriche La legge matematica che regola questo sistema risulta essere quindi: d 2 q R dq q 0 2 dt L dt LC Definendo, il coefficiente di smorzamento e la pulsazione propria rispettivamente : R 2L 1 0 LC l’ equazione differenziale del circuito RLC diventa: d 2q dq 2 2 q0 0 2 dt dt Oscillazioni elettriche Analogia È evidente quindi l’ analogia tra i due sistemi: d 2 x dx k x0 2 dt m dt m d 2 q R dq q 0 2 dt L dt LC m R L k m 1 LC Circuito RLC Oscillazioni elettriche Anche in questo caso, il tipo di soluzione dipende dalla relazione tra i parametri fisici del circuito. • Smorzamento debole q t De sen t t con 02 2 reale, cioè : 20 2 Parametro relativo alla conservazione della carica Parametro relativo alla dissipazione della carica 1 R2 C 4L Circuito RLC Oscillazioni elettriche La soluzione è quindi una sinusoide la cui ampiezza diminuisce nel tempo poiché è modulata da un esponenziale decrescente : q t De sen t t Oscillazioni meccaniche Oscillatore Armonico forzato Consideriamo ora un oscillatore armonico forzato: applichiamo cioè all’ oscillatore una forza esterna ad esempio sinusoidale F F0 sen( 't ) in cui ' rappresenta la pulsazione della forza esterna F F0 sen( 't ) Applicando la seconda legge di Netwon F = ma : kx v F0 sen 't ma F0 d 2 x dx k ' x sen t 2 dt m dt m m Oscillatore Armonico forzato Oscillazioni meccaniche La legge matematica che regola il moto di questo sistema risulta essere: F0 d 2 x dx k ' x sen t 2 dt m dt m m Definendo, il coefficiente di smorzamento e la pulsazione propria rispettivamente : 2m k 0 m ' l’ equazione differenziale dell’ oscillatore armonico forzato diventa: F0 d 2x dx 2 ' 2 x sen t 0 2 dt dt m Oscillatore Armonico forzato Oscillazioni meccaniche La soluzione particolare rappresenta la soluzione a regime: x(t )regime A 'sen ' t ' Lo spostamento sarà caratterizzato a regime dalla stessa pulsazione della forza esterna, anche se sfasato in ritardo rispetto ad essa avendo: x(t )regime A 'sen ' t ' F F0 sen( 't ) 2 ' ' arctg 2 2 ' 0 Oscillatore Armonico forzato Oscillazioni meccaniche se ' 0 F0 A' m 1 2 0 '2 4 2 '2 2 F0 A 2m0 ' F0 x(t ) cos 't 2m0 2 ' ' arctg 2 2 ' 0 2 • Spostamento in quadratura di fase con la forza esterna • Parametro dominante “ ” coefficiente di smorzamento Risonanza Oscillazioni meccaniche ' Grafichiamo A in funzione di A' F0 m ': 1 2 0 '2 4 2 '2 2 Con smorzamento molto piccolo la funzione assume un massimo in condizioni di risonanza : ' 0 Circuito RLC con generatore di f.e.m. Oscillazioni elettriche L’equivalente elettrico dell’ oscillatore armonico forzato è il circuito RLC con generatore di f.e.m.: Scrivendo l’ equazione di equilibrio delle tensioni alla maglia, si ha: di q 0 cos t L Ri dt C ' quindi con d 2 q R dq q o ' cos t 2 dt L dt LC L i dq dt Circuito RLC Oscillazioni elettriche La legge matematica che regola questo sistema risulta essere quindi: d 2 q R dq q o ' cos t 2 dt L dt LC L Definendo, il coefficiente di smorzamento e la pulsazione propria rispettivamente : R 2L 1 0 LC l’ equazione differenziale del circuito RLC con f.e.m. diventa: 0 d 2q dq 2 ' 2 q cos t 0 2 dt dt L ' Analogia Oscillazioni elettriche È evidente quindi l’ analogia tra i due sistemi: F0 d 2 x dx k ' x sen t 2 dt m dt m m m k m F0 m d 2 q R dq q o ' cos t 2 dt L dt LC L 1 R LC L 0 L Circuito RLC con generatore di f.e.m. Oscillazioni elettriche Anche in questo caso la soluzione particolare rappresenta la soluzione a regime: Q(t )regime Q0 sen ' t ' La carica sarà caratterizzata a regime dalla stessa pulsazione della f.e.m esterna anche se sfasata in ritardo rispetto ad essa avendo: Q(t )regime Q0 sen ' t ' 0 cos( ' t ) Oscillazioni elettriche Circuito RLC con generatore di f.e.m La soluzione in corrente risulta essere la derivata della carica quindi : i(t )regime i0 cos ' t ' Affinché questa risulta essere soluzione, inseriamo la suddetta espressione nell’ equazione del circuito in corrente: o d 2i R di i 'sen ' t 2 dt L dt LC L L’uguaglianza deve essere valida in qualsiasi istante e quindi devo essere uguali ' i corrispondenti coefficienti di sen t e cos 't al primo e al secondo membro. Circuito RLC con generatore di f.e.m Oscillazioni elettriche Imponendo le due identità si ottengono le seguenti relazioni: i0 0 1 R 2 ' L ' C 1 L ' C tg ' R ' 2 Risonanza Oscillazioni elettriche La condizione più interessante è quella di risonanza : i0 0 1 R 2 ' L ' C i0 i (t ) 0 R 0 2 ' 0: 1 ' L ' ' C arctg R '0 R cos 't In condizioni di risonanza quindi il circuito si comporta come puramente resistivo poiché la corrente e la f.e.m. sono in fase Risonanza Oscillazioni elettriche Riportiamo in seguito l’andamento della i0 e in funzione della valori di resistenza: Quindi la i0 assume il valore massimo per 1 0 LC ' ' per diversi Risonanza Oscillazioni elettriche Risonanza : Utile per mettere in evidenza segnali deboli per cui è utilizzato nei sintonizzatori di onde elettromagnetiche. Svantaggiosa quando le ampie oscillazioni generate provocano rotture nel sistema: per esempio l’ azione del vento o di onde sismiche su edifici, il passaggio di veicoli su ponti; in tali casi le pulsazioni di risonanza devono essere molto diverse dalle pulsazioni che l’ambiente circostante può imprimere al sistema. CIRCUITI ELETTRICI IN CORRENTE ALTERNATA Prof.ssa Silvia Martini L.S. “F. D’Assisi” a.s. 2010-2011 Circuiti in corrente alternata Analisi in regime alternato Esaminiamo il comportamento in regime alternato sia dei singoli elementi di circuito (resistore, induttore, condensatore) che di alcune semplici combinazioni in serie e in parallelo. Resistore R Applicando ai capi di un resistore una f.e.m. 0 cos t esso risulta essere attraversato dalla corrente i i0 cos t Ai capi del resistore compare la tensione in fase con la corrente: VR Ri Ri0 cos t V0 cos t tra i valori massimi sussiste la relazione: V0 Ri 0 Circuiti in corrente alternata Analisi in regime alternato Induttore L Per l’ induttore attraversato dalla corrente alternata i i0 cos t si ha: VL L di Li0 sen t Li0 cos(t ) dt 2 V0 cos(t ) 2 la tensione VL è in anticipo di π/2 sulla corrente. Tra i valori massimi sussiste la relazione: Il termine ωL si chiama reattanza dell’induttore. V0 Li0 Analisi in regime alternato Circuiti in corrente alternata Condensatore C Per un condensatore attraversato dalla corrente alternata i i0 cos t si ha: dVC iC dt i i VC 0 sen t 0 cos t V0 cos t C C 2 2 la tensione VC è in ritardo di π/2 sulla corrente. Tra i valori massimi sussiste la relazione: Il termine 1 si chiama reattanza del condensatore. C i0 V0 C Circuiti in corrente alternata Analisi in regime alternato Serie RL Applicando una f.e.m. alternata alla serie di un resistore e di un induttore si ha: i i0 cos t , VR Ri 0 cos t , VL Li0 cos t 2 La somma VR + VL ,tensione ai capi della serie,è data dal vettore risultante V, il cui modulo V0 e la cui fase rispetto ad i sono espressi da: V0 R L i0 2 2 2 , tg L R . Tale tensione è in anticipo di fase sulla corrente e i valori massimi sono proporzionali tra loro. Circuiti in corrente alternata Analisi in regime alternato Serie RC Applicando una f.e.m. alternata alla serie di un resistore e di un condensatore si ha: i i0 cos t , VR Ri 0 cos t , i0 VC cos t C 2 La somma VR + VC ,tensione ai capi della serie,è data dal vettore risultante V, il cui modulo V0 e la cui fase rispetto ad i sono espressi da: 1 V0 R 2 2 i0 C 2 Tale tensione è in ritardo proporzionali tra loro. tg 1 RC di fase sulla corrente e i valori massimi sono , Analisi in regime alternato Circuiti in corrente alternata Serie LC In questo caso abbiamo solo i vettori VL e VC, paralleli e discordi, entrambi ortogonali al vettore i: i0 VL Li0 cos t VC cos t i i0 cos t 2 C 2 se L 1 se L 1 C C V V0 cos t 2 V V0 cos t 2 1 1 V0 L i V L 0 i0 0 C C 1 , V e V sono eguali ed opposti per cui la tensione V è uguale a zero. Se L L C C Circuiti in corrente alternata Analisi in regime alternato Serie RLC In questo caso si ha: i i0 cos t VR Ri0 cos t , VC VL Li0 cos t 2 , i0 cos t C 2 , quindi : V V0 cost 2 , 1 V0 R 2 L i0 C , tg 1 C R L Analisi in regime alternato Circuiti in corrente alternata Serie RLC V V0 cost 2 , 1 V0 R 2 L i0 C , 1 L C tg R Si vede come al crescere di ω il circuito passi dalla situazione in cui 1 C è preponderante rispetto a ωL (comportamento capacitivo) a quella in cui ωL è preponderante rispetto a 1 (comportamento resistivo). C . Circuiti in corrente alternata Analisi in regime alternato Impedenza serie Quando attraverso uno o più elementi R,L,C in serie viene fatta passare una corrente alternata i i0 cos t la tensione ai capi della serie è: V V0 cos(t ) Il valore massimo V0 è legato al valore massimo i0 della corrente da : V0 Z 0i0 dove Z0 è detta impedenza della serie. 86 Analisi in regime alternato Metodo simbolico per i circuiti in corrente alternata Per l’analisi di circuiti semplici in configurazioni costituite da serie e paralleli degli elementi R, L, C si adotta il metodo simbolico che si basa sulla rappresentazione delle grandezze alternate f.e.m. e corrente con numeri complessi, aventi modulo eguale al valore massimo e fase eguale alla fase della corrispondente grandezza alternata. La relazione tra la f.e.m. complessa e la corrente complessa è lineare. Il coefficiente di proporzionalità (impedenza complessa) riassume in sè l’ effetto del circuito. Quando gli elementi sono in serie l’impedenza totale è la somma delle singole impedenze, quando sono in parallelo l’inverso dell’impedenza totale è la somma degli inversi delle singole impedenze. Metodo simbolico per i circuiti in corrente alternata Analisi in regime alternato L’impedenza totale di un generico circuito ha sempre una parte reale Zr, e una parte immaginaria Zi che viene chiamata reattanza e indicata con la lettera X : i Z Z 0 e Z r iX , Z0 Z X 2 r 2 , X tg Zr