Centro Evangelico di Cultura "Arturo Pascal", Consulta di bioetica Onlus e Claudiana Editrice sono
lieti di invitarti Giovedì 12 giugno 2014 - ore 18.00 presso il Salone della Casa valdese in c.so
Vittorio Emanuele 23, Torino, al dibattito su:
Che cosa c’è di cristiano nella bioetica cristiana?
Partendo dal libro: Dopo Dio. Morale e bioetica in un mondo laico di H. Tristram Engelhardt jr.
(Professor of Philosophy presso la Rice University, Houston) edito dalla Claudiana Ed. (2014)
Ne discutono :
Alberto Giubilini (Charles Sturt University Canberra e Consulta di Bioetica Onlus )
Luca Savarino (Università del Piemonte Orientale)
Giuseppe Zeppegno (Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale)
Presiede:
Maurizio Mori (Università di Torino e Consulta di BioeticaOnlus)
sarà presente l’Autore.
La bioetica non è una disciplina di settore, ma la forma in cui la filosofia morale rivive e trionfa
nelle società contemporanee: a partire dai dilemmi quotidiani sollevati dalla medicina e dalla
tecnica, essa impone a tutti, e non solo all’esperto, di ripensare il significato di esperienze umane
universali come la nascita, la morte e la malattia.
H. Tristram Engelhardt jr., uno dei padri fondatori della disciplina, affronta la bioetica in questa
chiave filosofica, che restituisce profondità a problemi troppo spesso ridotti ai loro aspetti giuridici,
grazie al dialogo con la metafisica e la teologia.
Dopo Dio, pubblicato prima in italiano che in inglese, è un libro paradossale e provocatorio.
Il saggio, scrive il pastore Giorgio Tourn, è di indubbio interesse e sarebbe meritevole di dibattito
serrato, più che per le tesi esposte, per gli interrogativi che pone alla riflessione teologica odierna. Il
problema di una possibile etica cristiana in un mondo secolarizzato, che costituisce ormai da tempo
il quadro di riferimento entro cui si muove ogni nostro dibattito, è superato dal nostro autore in una
prospettiva assai più radicale.
Il problema non è come condurre un’etica ispirata alla fede cristiana con quella di una società
moderna di ispirazione liberale illuminista, ma come professare una fede cristiana autentica e, di
conseguenza, una vita significativa in un mondo da cui Dio è sparito. E non si tratta solo di un
mondo dove è morto, come vaticinava Nietzsche, ma percepito come inesistente, cancellato
dall’orizzonte della realtà.