La nascita della polis
I caratteri dell’età arcaica
L’età arcaica (IX-VI sec. a.C.) fu un’epoca di grandi trasformazioni
In Grecia nacque la polis, la cittàstato autonoma, in cui il governo
era affidato alla collettività
I Greci avviarono un’imponente
colonizzazione dell’Occidente
Tempio di Hera o “Basilica” (a sinistra) e tempio di
Nettuno (a destra), Paestum (540-510 a.C.; 460-450 a.C.)
Malgrado la frammentazione geografica e politica, in questi secoli si
formò tra i Greci la coscienza di appartenere a una medesima stirpe
La rivoluzione agraria
Motore dei cambiamenti che si
verificarono in epoca arcaica fu la
rivoluzione agraria, che ebbe luogo
intorno alla metà del IX secolo
Il diffondersi della tecnologia del
ferro consentì
L’introduzione di un nuovo tipo di
granaio permise
un aumento della
produzione agricola
una migliore
conservazione del grano
L’aumento demografico
La maggiore disponibilità di grano produsse un
miglioramento del tenore di vita
Incremento demografico
La demografia storica
prende in esame le
popolazioni del passato,
avvalendosi anche di altre
discipline come
l’archeologia
Dama di Auxerre (VII sec. a.C.)
Statue forse raffiguranti Cleobi e
Bitone (600 a.C. ca.)
La nascita della falange oplitica
La crescita della produzione agricola determinò l’esigenza di
difendere in modo costante e diffuso le terre
I contadini compresero i
vantaggi di associarsi nella
difesa
Nacque una nuova forma di
organizzazione militare, la
falange oplitica
Gli opliti combattono fianco a fianco in
una formazione compatta
Il termine oplìta deriva da
óplon, il caratteristico
«scudo» rotondo
Olpe Chigi, particolare (VII sec. a.C.)
L’origine della polis
Diversi eventi concorsero alla nascita e allo sviluppo della polis
L’aumento demografico impose la necessità di
trovare delle regole per gestire la convivenza
Lo sviluppo di nuove tecniche di combattimento
portò alla creazione di nuove forme di gestione del
potere
La conformazione del territorio greco favorì lo
sviluppo di piccole comunità autonome
Moschophoros (570-560 a.C.)
Lo spazio fisico della polis
La vita della polis si articolava intorno a due poli:
l’acropoli («città alta») fortificata, che
costituiva il centro della vita religiosa
l’agorà («piazza»), che costituiva il
centro della vita economica e pubblica
La polis comprende:
nucleo urbano
+
territorio circostante
Atene
In Grecia nacque la divisione tra spazio religioso
e spazio pubblico
Le diverse forme di polis
La polis era gestita dalle
assemblee dei cittadini, dai
magistrati e dai consigli ristretti
In base alla forma di governo la polis poteva essere
democratica, quando
a governare era tutta
la comunità
oligarchica, se il governo
era gestito da un gruppo
ristretto di persone
monarchica, se il
magistrato era unico e
a vita
La polis e il cittadino
La polis è una comunità di cittadini che si riuniscono periodicamente per
decidere attivamente della loro vita collettiva
Il cittadino ha il diritto-dovere di
esercitare la parresía («libertà
di parola») nell’assemblea
Teatro, Siracusa (la costruzione originaria risale al V sec.
a.C.; l’edificio è stato poi rifatto in epoca ellenistica e romana)
Il suddito è sottoposto al volere
di un’altra persona
La seconda colonizzazione
Incremento demografico
Scarsità di terre coltivabili
Tensioni sociali all’interno delle poleis
Vasto processo di
colonizzazione
verso le sponde del
Mediterraneo, dell’Egeo
e del mar Nero
A differenza della colonizzazione
moderna, quella greca era
un’iniziativa di gruppi di
cittadini privati
La nuova polis era
politicamente indipendente
dalla madrepatria e poteva
fondare altre colonie
Le colonie dell’Italia meridionale
Particolarmente floride furono le
colonie fondate in Sicilia e
nell’Italia meridionale (la Magna
Grecia)
Tre la più antiche: Pitecusa (770 a.C.),
Zancle (756 a.C.), Cuma (740 a.C.),
Siracusa (734 a.C.) e Reggio (730 a.C.)
Taranto
Nei secoli successivi
Siracusa sarebbe
diventata tanto
potente da
contendere il
possesso della Sicilia
ai Cartaginesi e il
primato della flotta ad
Atene
Cuma
Sibari
Pitecusa
(Ischia)
Crotone
Locri Epizefiri
Zancle
(Messina)
Reggio
Nasso
Catania
Leontini
Megara Iblea
Gela
Siracusa
Taranto fu l’unica
colonia fondata da
Sparta
Calcidesi
Corinzi
Spartani
Megaresi
Rodii
Achei
Locresi
Gli effetti della colonizzazione
La colonizzazione ebbe profonde ripercussioni sociali, economiche e
culturali
L’espansione commerciale sancì l’egemonia delle classi mercantili e
artigianali a scapito dei contadini e degli aristocratici
I conflitti sociali portarono alle prime tirannidi e alla
redazione di leggi scritte vincolanti per tutta la comunità
La cultura greca si diffuse in tutto il
bacino mediterraneo
L’invenzione della moneta
L’intensificarsi dei traffici commerciali diede
impulso nel VII sec. a.C. all’introduzione
della moneta, a cominciare dalle colonie
dell’Asia Minore
Moneta lidia (VI sec. a.C.)
Il passaggio dal baratto al
sistema monetario aprì un
nuovo periodo nella storia
dell’uomo
Le prime monete erano piccole sbarre di ferro
(oboli)
Successivamente furono impiegati metalli
preziosi e, alla fine del V sec. a.C., il bronzo, il
cui valore era convenzionale
Dracma ateniese (V sec. a.C.)
L’età dei tiranni
In origine il termine «tiranno» designava il
signore della città, che strappava il potere
all’oligarchia e instaurava un governo personale
I tiranni erano in genere aristocratici che appoggiavano le
richieste del demos allo scopo di rovesciare il governo
dell’aristocrazia tradizionale
Busto del tiranno Periandro di Corinto
(627-585 a.C.), copia romana
L’aristocrazia reagiva organizzandosi in eteríe,
associazioni di carattere religioso e militare che si
configurano come fazioni politiche
Il panellenismo
Nonostante la frammentarietà politica, i Greci erano consapevoli di
appartenere alla medesima stirpe e di costituire una civiltà unitaria
I Greci della madrepatria e delle colonie condividevano
lingua, cultura, religione e tradizioni
I barbari erano gli “altri”, gli stranieri: il loro linguaggio era
percepito come un incomprensibile balbettio (“bar-bar”)
I giochi panellenici, cioè
di tutti i Greci,
contribuivano a forgiare
un’identità unitaria
Al 776 a.C. si fa tradizionalmente risalire
la celebrazione delle prime Olimpiadi,
competizioni sacre in onore di Zeus
Durante i giochi erano sospese tutte le
attività militari (tregua olimpica)
La religione olimpica
Sebbene ogni polis avesse le proprie tradizioni religiose, tutti i Greci
condividevano l’adesione alla religione olimpica
Era una religione sacrificale e comunitaria: il benessere della
città dipendeva dal favore divino, ottenuto attraverso cerimonie
pubbliche periodiche
Gli oracoli, diffusi in tutto il mondo greco,
rappresentavano un elemento di coesione;
spesso svolsero anche un ruolo politico
L’oracolo più celebre e
influente era quello di
Apollo a Delfi
Tempio di Apollo, Delfi
Forme di religiosità alternativa
I culti misterici erano riservati agli iniziati e celebravano i cicli della morte e
della rinascita
I più celebri si
svolgevano a Eleusi,
in onore di Demetra e
Persefone
Il culto di Dioniso era
caratterizzato da rituali
orgiastici, praticati
soprattutto da donne,
dette menadi o baccanti
Menade che danza
agitando il tirso
L’orfismo era una dottrina escatologica: dopo la morte l’anima si
sarebbe reincarnata, in un ciclo infinito (metempsicosi)
Dalla polis alla politica di oggi
Da polis deriva il termine “politica”, che
indica ogni attività riguardante il governo
dello Stato
I cittadini di uno Stato eleggono i loro
rappresentanti attraverso le elezioni
La possibilità di votare (elettorato attivo) e di
essere votati (elettorato passivo) è il più
importante diritto politico
Per esercitarlo occorre crearsi una coscienza politica