COMUNICATO STAMPA Congresso Internazionale Cancro alla tiroide: quali prospettive? 30-31 maggio Centro didattico Policlinico Santa Maria alle Scotte Sono in aumento in tutto il mondo i casi di cancro alla tiroide: perché? Se ne discuterà a Siena, il 30 e i1 31 maggio, nel corso di un congresso internazionale organizzato dal professor Furio Pacini, direttore dell’Endocrinologia del policlinico Santa Maria alle Scotte e dal professor Aldo Pinchera, direttore del Dipartimento di Endocrinologia dell’Università di Pisa. “L’incremento della malattia – spiega Pacini – è legato all’aumento dei controlli ma non si può escludere il coinvolgimento di cancerogeni ambientali quali le radiazioni, come l’incidente di Chernobyl ha dimostrato”. Recenti studi hanno messo in evidenza che anche in aree vulcaniche, come le pendici dell’Etna o l’Islanda, si registrano più casi di cancro alla tiroide. “Siena e Pisa – continua Pacini – fanno parte di un gruppo di studio internazionale per l’analisi dei casi registrati in Bielorussia dopo il disastro nucleare. Sino ad ora sono stati diagnosticati circa 5000 casi prevalentemente nei bambini ma, nei prossimi 30 anni, si potrebbe arrivare a 30.000 casi non più nei fanciulli ma negli adulti, in quanto chi è stato colpito dalle radiazioni in età infantile all’epoca dell’incidente, adesso è un adolescente o un adulto”. Durante il convegno, che si svolgerà presso il centro didattico delle Scotte con circa 500 partecipanti provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, saranno presentate importanti novità terapeutiche. “In particolare – prosegue Pacini – risulta molto efficace una nuova molecola, chiamata TSH-umano ricombinante, che permette di praticare la terapia con lo iodio radioattivo evitando l’ipotiroidismo causato dalla sospensione dei farmaci tradizionali”. Nel 90% dei casi si può guarire da questo tipo di neoplasia ma, quando non c’è risposta alle terapie, un valido aiuto può essere offerto dalla genetica. "Ci confronteremo – prosegue Pacini – sulle prospettive offerte dalla terapia genica con una nuova molecola, in sperimentazione nei centri di Siena, Pisa, Firenze, Milano, Torino e Roma, che blocca il gene responsabile del tumore, inibendo così la crescita stessa del cancro”. Anche a Siena si è verificato un aumento di casi. “Nel 2005 – conclude Pacini – abbiamo registrato 50 nuovi casi di cancro della tiroide e, attualmente, seguiamo circa 350 pazienti. Nelle donne, soprattutto nella fascia d’età compresa tra 30 e 50 anni, l’incidenza è 5 volte è più forte che nei maschi”.