COMUNICATO STAMPA Prestigioso riconoscimento canadese alla ricerca endocrinologica del professor Furio Pacini Premio consegnato in occasione del Congresso Annuale della Endocrine Society Importante riconoscimento a Toronto, Canada, per il professor Furio Pacini, direttore dell’ U.O.C. di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. La ricerca clinica multicentrica pubblicata nel 2006 sulla più prestigiosa rivista di Endocrinologia Mondiale, Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, è stata premiata come miglior ricerca clinica dell’anno dalla Endocrine Society americana. Il riconoscimento è stato attribuito il 1° giugno al professor Pacini, in qualità di coordinatore dello studio che ha visto impegnati quattro centri d’eccellenza americani, quattro europei, compreso il centro di Endocrinologia dell’Università di Pisa, diretto dal professor Aldo Pinchera, ed uno canadese. La nuova ricerca clinica ha dimostrato che l’uso di una molecola ormonale di sintesi (TSH umano ricombinante) permette di trattare con iodio radioattivo i pazienti con cancro della tiroide senza sospendere la terapia a base di ormoni tirodei, indispensabile per consentire al paziente di mantenere in equilibrio il suo sistema metabolico. “Tale sospensione – spiega Pacini – provoca l’ipotiroidismo, condizione fastidiosa e mal tollerata dal paziente, che si manifesta attraverso l’eccessiva stanchezza e sonnolenza e con conseguente difficoltà a svolgere la propria attività lavorativa e di relazione”. Altro vantaggio clinico di rilievo è la minore irradiazione degli organi sani rispetto alla vecchia metodologia e, quindi, minor rischio di induzione di secondi tumori da radiazioni negli anni successivi, a parità di efficacia sulle cellule tumorali. Da quando la ricerca è stata pubblicata diversi centri europei e americani hanno adottato questa tecnica. “A Siena, nella nostra U.O. – conclude Pacini - la terapia è ormai routine da più di due anni ed è stata impiegata in più di cento pazienti, sempre con ottimi risultati e grande soddisfazione dei pazienti”.