HUSSERL Pag. 692 primo paragrafo Pag. 694 FENOMENOLOGIA

HUSSERL
Pag. 692 primo paragrafo
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FENOMENOLOGIA
Fine 800 primo 900: contesto di filosofie antipositivistiche.
Bergson.
Importanza della coscienza,
critica allo scientismo a tutti i costi, soprattutto metodologico, unico criterio valido per la verità.
La FENOMENOLOGIA mette in discussione le filosofie positiviste, che seguono solo il modello sperimentale
ma è anche contro ogni APRIORISMO IDEALISTICO, partire da filosofie in cui è presente qualcosa a priori
alla base di tutto (Hegel: il sistema è a priori di tutto).
Vuole il ritorno al concreto, al fatto, al QUI ED ORA in maniera molto diversa da quello di Marx e Feuerbach.
Il motto della fenomenologia è IL RITORNO ALLE COSE STESSE, in tedesco.
Bisogna partire da ciò che è immediatamente evidente: bisogna partire da dati indubitabili, assolutamente
evidenti (= Cartesio: evidenza analisi sintesi controllo; dato evidente quando non c’è più il dubbio). Bisogna
partire da qualcosa che è evidente immediatamente senza mediazioni ( cogito ergo sum ≠ dal
ragionamento della dimostrazione di Dio).
HUSSERL, principale rappresentante parte dalla coscienza (il cogito di Cartesio), la cosa più evidente che
l’uomo può dire di sé.
L’esistenza della coscienza è immediatamente evidente ( = Bergson), punto di partenza.
Husserl fa studi di matematica, astronomia, poi si interessa di logica e infine studia filosofia.
Origine ebraica, anche se poi si converte al luteranesimo.
Nel Nazismo radiato dall’insegnamento perché ebreo. Come anche altri personaggi importanti, non viene
ucciso.
Continua a scrivere, LA CRISI DELLE SCIENZE EUROPEE, pubblicata postuma.
In questi anni, in cui non può svolgere un ruolo pubblico, scrisse molto: le sue opere furono trasportate in
Belgio, dove fu creato un archivio per evitare che venissero eliminate dai nazisti. (scrisse moltissimo e
ancora tutto non è stato pubblicato).
Uno dei primi scritti 1891: FILOSOFIA DELL’ARITMETICA: in contrasto con Frege sul concetto di numero. Un
ambito matematico con interesse filosofico.
Avvicinamento alla filosofia con la logica.
Questo punto di partenza è l’avvio per la critica e il rifiuto per lo PSICOLOGISMO.
Positivismo: filosofia è metodo, carattere scientifico. Questo approccio applicato a tutto, anche scienze
umane. (Comte).
Per Husserl la psicologia era diventata psicologismo (ismo: esasperazione): tendenza a voler spiegare tutti i
fenomeni della psiche umana e analizzandola arrivare a realtà assolute.
Contro questa posizione:
Freud: inconscio
Bergson: coscienza umana non divisibile in stati d’animo
Husserl:
le leggi generali che si ricavano con psicologismo sono tratti da induzione (Mill) e come tali non sono mai
assolutamente necessarie.
Bisogna distinguere le verità FATTUALI non necessarie e quelle UNIVERSALI e necessarie.
Ci sono verità universali e necessarie: sono le verità logiche, comuni a tutte le scienze, la logica è la teoria
delle teorie, non è una scienza assestante ma comune a tutte le scienze. Le verità logiche sono
APODITTICHE, indiscutibili assolutamente vere e necessarie che non derivano dal procedimento induttivo.
Esempio: principio di non contraddizione, per primo Aristotele, verità apodittica su cui si basa ogni scienza.
Le leggi ricavate dallo psicologismo (da particolare a universale) non sono assolute.
FENOMENOLOGIA: il fenomeno (Kant, Schopenhauer) come ciò che appare e si manifesta non è l’essenza (
per S. illusione)
Per Husserl il fenomeno è il dato di fatto.
La nostra conoscenza parte dall’esperienza del fatto, di quel fatto che avviene qui ed ora.
L’uomo può cogliere il dato di fatto perché ha la coscienza.
Il dato di fatto è la prima cosa esterna che si coglie.
La prima cosa che si coglie è l’essenza.
Nel dato di fatto, e attraverso il dato di fatto, si intuisce l’essenza.
IL DATO DI FATTO NON È SEPARATO DALL’ESSENZA.
L’essenza è un modo tipico di apparire dei fenomeni.
Il fenomeno singolo che ha una sua manifestazione appare in quel modo perché c’è una determinata
essenza.
Nel fenomeno si vede l’essenza.
La conoscenza delle essenze non è data da un procedimento di comparazione e di astrazione ma è frutto di
una intuizione, INTUIZIONE EIDETICA (delle essenze) [p. 698]
Esempio:pianoforte che suona, ascolto la musica che viene suonata qui e ora, passo da fenomeno a essenza
attraverso la RIDUZIONE EIDETICA.
Per passare da fenomeno a essenza attraverso l’intuizione c’è il processo di RIDUZIONE EIDETICA.
Bisogna prescindere da aspetti empirici del fenomeno, che sono FATTUALI per cogliere le essenze
universali.
Esempio: concerto, ascolto il suono. Per coglierne l’essenza, l’universale alla base della musica, non
interessa l’aspetto esperienziale, bisogna prescindere da questo per capirne l’essenza.
Dall’esperienze bisogna eliminare gli aspetti esperienziali (riduzione), bisogna prescindere da questi
elementi.
RIDUZIONE EIDETICA: ridurre il dato di fatto alla sua essenza, eliminando aspetti legati all’esperienza.
INENZIONALITÀ DELLA COSCIENZA: è la coscienza che si rapporta alle cose.
La coscienza parte da una verità fattuale.
Da questo si ricava l’essenza.
Per arrivare all’essenza, non comparazione o astrazione:
Aristotele: comparando tutte le immagini del reale e con un processo astrattivo si arriva all’universale.
Non si fanno paragoni tra tanti suoni ma bisogna eliminare, mettere da parte aspetti della singola
esperienza per andare al nucleo.
L’essenza è nelle cose, che non sono illusione (≠ S.).
L’essenza è universale ma si può cogliere attraverso i diversi strumenti.
L’essenza dipende dal modo tipico in cui si manifestano i fenomeni, da come quel fenomeno appare.
Fino pag. 699
Vita
Tra psicologismo
Intenzionalità
Essenza
Intuizione eidetica
Riassunto: 694
Porta avanti la fenomenologia, una delle tante correnti del 900, insieme all’esistenzialismo.
La coscienza umana non può essere sottoposta ad un’analisi positivista.
La coscienza diventa un punto di riferimento.
Si parla di INTENZIONALITÀ DELLA COSCIENZA: apertura verso la realtà esterna.
Fenomenologia: perché la prima cosa di cui noi abbiamo coscienza sono i fenomeni, i dati di fatto.
Ma in realtà dietro ai dati di fatto c’è un’essenza (non è novità: Kant, Schopenhauer).
Husserl dice che dietro i fenomeni c’è l’essenza, che però non è separata dai fenomeni ma è nei fenomeni
stessi.
Si può cogliere con INTUIZIONE (=s.) EIDETICA:permette di cogliere nel fenomeno l’essenza. Permette di
partire dal fenomeno e togliere ciò che è legato al fatto in sé per arrivare a cogliere l’universale, l’essenza.
Bisogna mettere in pratica la RIDUZIONE EIDETICA: si parte dal fenomeno, si prescinde da aspetti
fenomenici per cogliere gli aspetti universali.
In ogni manifestazione fenomenica c’è sia l’essenza sia il dato di fatto.
Motto della fenomenologia, tornare alle cose stesse. La cosa in sé sta nel dato di fatto, non va cercata
altrove.
Per cercare di trovare nel fenomeno l’essenza bisogna fare un percorso che non è immediato e facile:
bisogna applicare un metodo: EPOCHÈ (Scetticismo,sospensione del giudizio), RIDUZIONE
FENOMENOLOGICA
Per gli scettici non si poteva mai avere una conoscenza sicura: teoria ripresa da
- S. Agostino che aveva criticato gli scettici
- Cartesio riprende il dubbio degli scettici ma diventa un dubbio metodico: bisogna sospendere il
giudizio fino al momento in cui non si hanno certezze.
Per Husserl bisogna sospendere il giudizio fino al momento in cui si hanno certezze.
Il problema della filosofia è che ci basiamo su persuasioni e convinzioni della vita prendendole come vere.
Bisogna metterle tra parentesi queste persuasioni (come Bacone).
Stesso ragionamento di Cartesio: bisogna partire da qualcosa che è assolutamente vera, indubitabile:
è la coscienza (cogito di Cartesio)
- Prima cosa indubitabile
- Ciò alla quale si manifestano tutti i fenomeni
- Ciò che dà significato al mondo perché con la mia coscienza riesco a cogliere le essenze delle cose e
capire il vero significato delle cose.
Non bisogna fermarsi all’apparenza e persuasioni: si può andare all’essenza partendo dai fenomeni.
Centralità del soggetto: colui che ha la coscienza di qualcosa.
Nella parte finale della sua vita importante la critica allo scientismo: CRITICA DELLE SCIENZE EUROPEE
(1954): denuncia a quello che stava succedendo.
le scienze hanno portato a progressi ma non ha risolto i problemi dell’uomo.
Se la scienza avesse risolto tutti i problemi:
- Ci sarebbero guerre?
- Ci sarebbero discriminazioni?
(siamo nella seconda guerra mondiale)
Il problema delle scienze è che anno perso il contatto con l’umanità, con la dimensione dei bisogni
dell’uomo, degli scopi delle azioni.
La scienza si è dimenticata che il significato di tutte le attività sono da ricercarsi nell’uomo stesso.
La scienza ha fatto il grave errore di trasformare la razionalità in razionalità scientifica.
La filosofia è nata quando ha cercato di spiegare razionalmente determinati fenomeni e a rispondere alle
domande ultime dell’uomo usando la ragione.
Questo è lo scopo della filosofia: cercare con la ragione il senso dell’uomo nelle cose stesse.
Con il tempo, dalla rivoluzione scientifica,illuminismo e positivismo, la ragione per essere tale deve
sottostare a regole e parametri.
Husserl comprende che non è possibile applicare il metodo scientifico a tutte le scienze, come previsto dal
positivismo.
Bisogna tornare ad occuparsi dell’uomo, a porsi le domande base (da dove vengo, chi sono) perché sono
quelle che danno senso all’esistenza umana.
Da studiare:
leggere la parte su divisione coscienza, no il mondo della vita
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