“Darwin!” (1972) – Banco del Mutuo Soccorso
L’opera collettiva “Darwin L’evoluzione!” verrà realizzata sulle composizioni e i testi del conceptalbum “Darwin!” del Banco del Mutuo Soccorso, capolavoro “manifesto” del rock progressive
italiano nel mondo.
È quindi lo storico album del “Banco” al centro di tutto questo progetto, che attraverso un concorso
nazionale va alla ricerca di giovani artisti in grado di realizzare e mettere in scena questa rock
opera ispirata al disco e alla preistoria, sintesi di teatro, video art, danza e musica.
“Darwin!” è il secondo album, datato 1972, del gruppo di rock progressivo italiano Banco del Mutuo
Soccorso. L'opera prende il nome da Charles Darwin ed è concepita come un concept-album sul
tema dell’evoluzionismo e in particolare sulle teorie evoluzionistiche della specie umana.
L’evoluzione è nel disco usata come una metafora per far riflettere sull’uomo, la sua storia, le sue
debolezze, la voglia di fuggire e però anche di socializzare, sull’amore irraggiungibile, sul senso
del tempo che corre. C’è tutto insomma, l'intera storia della vita sulla terra dall'ipotetico giorno in
cui prese vita per generazione spontanea fino all'Armageddon finale con il fato che deride gli inutili
sforzi dell'uomo per sottrarsi al suo destino.
In “Darwin!”, la progressive band è riuscita a mettere in scena uno dei più importanti esempi di
contaminazione globale, dove la musica classica, il rock, il jazz si fondono e accolgono le
suggestioni della sperimentazione nei vari territori possibili del linguaggio artistico. “Darwin!” è
insomma un momento significativo dell’idea di melting pot espressivo, una cosa che nessuno in
Italia prima del Banco aveva mai fatto.
Le composizioni fluiscono come se la musica e le note appartenessero ad un subconscio
ancestrale. L'album ricrea atmosfere primordiali, con l'utilizzo copioso di hammond, moog e synth
in dialogo frenetico e con chitarra, mellotron e piano che descrivono musicalmente una danza di
dinosauri o un ballo tribale, perché l’ambiente da descrivere è quello preistorico.
Qui dentro c’è una musica varia, colorata e immaginifica, con ricchezza di timbri, di ritmi, di
variazioni melodiche, di invenzioni armoniche, oltre che una voce straordinaria, piena di vitalità e in
grado di reggere l’intenso lirismo dei testi.