EPIFANIA o BEFANA? Epifania è per molti una parola misteriosa, per cui è stata storpiata, per una certa assonanza, con “befana”. La befana, personaggio fantastico dall’aspetto di vecchia strega che porta i doni scendendo dal camino e viaggia con una scopa, è molto conosciuta da grandi e bambini, grazie alla pubblicità della televisione e dei giornali. Alla befana è legata la fortuna di una lotteria milionaria, il falò e tante altre manifestazioni che però di sacro hanno niente. Epifania, vocabolo greco, vuol dire “manifestazione”, e per la Chiesa è una solennità che in diverse nazioni, tra cui l’Italia, si celebra il 6 gennaio, o la prima domenica dopo il primo gennaio. Da antiche fonti, sappiamo che si è cominciato a celebrarla in Egitto prima del 4° secolo, quando in Italia già si diffondeva la festa del Natale, di cui si ha una testimonianza storica nel 354. Sorta come festa per ricordare la “venuta” del Signore, la sua “apparizione” e la sua nascita, in seguito divenne la festa per celebrare la fede cristiana in Gesù che si è manifestato al mondo come luce e salvatore di tutte le genti. Per questo motivo erano ricordati insieme tre episodi di “rivelazione” presenti nel Vangelo: l’adorazione dei Magi, che non essendo ebrei, di fatto, rappresentarono i pagani; il Battesimo al fiume Giordano, dove il Padre rivelò l’identità di Gesù definendolo “Figlio mio prediletto”; e il miracolo di Cana dove Gesù cambiò l’acqua in vino, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Quando l’Epifania fu “adottata” in occidente, divenne una festa natalizia con il ricordo dei Magi, guidati da una stella, venuti per adorare il bambino Gesù e offrigli dei doni. Il calendario liturgico ha conservato anche il significato originale di “manifestazione”, così che la domenica dopo l’Epifania si celebra il Battesimo di Gesù e ogni tre anni, nell’anno C, il miracolo alle nozze di Cana due domeniche dopo. Nella Messa dell’Epifania, dopo il Vangelo, il sacerdote dà l’annuncio della data della Pasqua e delle altre feste più importanti: è, infatti, la Pasqua che ci permette di avere la piena Epifaniamanifestazione di Gesù. Possiamo continuare a dare dei doni ai bambini per farli felici, ma preoccupiamoci di dare loro un dono ben più importante: una vera conoscenza di Gesù e della sua epifania.