“...ma che paese è questo? Sconosciuto alla rimanente terra, e dove la natura è di specie tanto diversa dalla nostra? E’ probabile che sia quello dove tutto va bene, poiché bisogna assolutamente che tal paese esista…” Candido Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili Teatro della Tosse stagione 2008/2009 Candido è riuscito a superare indenne l'esame del tempo ed è tutt'ora uno di quei testi che formano l'identità e la coscienza della nostra modernità, e ancora di più si è detto e scritto su Voltaire e il suo pensiero. Il nostro lavoro, di artigiani del teatro, è quello di metterlo in scena più che di scriverne. Ma come direbbe, irriverente Voltaire: “…qualcosa ne dovremo pur dire?” Emanuele Luzzati l’ha disegnato e immaginato, per l’Opera di Saint Louis, Tonino Conte ne sta scrivendo una riduzione teatrale ed Emanuele Conte lo metterà in scena come regista. In queste prime note (quelle di Tonino e di Emanuele Conte) l’inizio di un processo creativo che porterà alla messa in scena dello spettacolo nell’ottobre 2008. Candido o dell’ottimismo Quando ho preso in mano il libretto di Voltaire per darci un’occhiata, prima di iniziare il lavoro di riduzione teatrale, ancora una volta me lo sono letto tutto d’un fiato. E non mi sono domandato se stavo leggendo un racconto filosofico, un’opera di pura letteratura o un pamphlet contro qualcuno o qualcosa. Leggevo per il piacere di leggere. Cosa che ormai mi accade di rado. Dicono gli esperti che non Voltaire, ma il suo amico-nemico Jean-Jacques Rousseau ha posto le basi della letteratura moderna mettendo la parola “io” in testa ai propri scritti. I grandi iniziatori del romanzo moderno, da Proust a Tolstoj, a lui si sono ispirati. Però io – e non credo di essere il solo – posso leggere Candido volando e più di una volta, divertendomi sempre. Senza neanche ricordarmi che Candido è stato scritto in polemica con Leibniz – grande precursore della moderna logica matematica – per confutare la sua teoria secondo cui viviamo nel migliore dei mondi possibili. Se lo leggo con tanto gusto, forse vuol dire che è stato scritto molto, ma molto bene. Perché i libri di Rousseau per leggerli devo fare un certo sforzo? La prosa del Ginevrino è labirintica, contorta, inutilmente dettagliata e stanca il lettore. In un’edizione divulgativa dei suoi scritti il curatore, traducendo in italiano, si è sentito autorizzato a cancellare molte parole che rischiavano di confondere il lettore. Con Voltaire – specialmente in Candido – non c’è mai una parola di troppo. Proprio per la sua formidabile qualità letteraria il Candido è difficile incastrarlo in un palcoscenico. Un Candido in commedia? Follia. L’unico appiglio, giusto per cominciare, lo trovo nell’opera lirica che gli ha dedicato Leonard Bernstein. Già, ma io non sono un musicista. E non me la sento di drammatizzare. Posso cominciare nel modo più semplice, raccontando: «In Vestfalia, nel castello del signor barone di Thunder-ten-tronckh, c’era un giovanotto…» Tonino Conte P.S.: Mi rendo conto di aver puntato la mia attenzione solo sulla parte letteraria dell’opera di Voltaire, quella che più mi appassiona e meglio comprendo. So benissimo quanto è stato grande il suo contributo all’Enciclopedia, collaborando e addirittura ispirando D’Alembert e Diderot. So che ha conosciuto Isaac Newton durante il suo esilio a Londra e che sullo scienziato ha scritto un trattato. So che il “Secolo dei lumi” è stato concepito in Inghilterra e importato in Francia da Voltaire, trasformandolo in una sorta di bandiera per tutti gli studiosi europei. Cito dalla mia Enciclopedia tascabile: «Illuminismo, impegno a diffondere ogni sorta di conoscenza, soprattutto scientifica, per cancellare il passato e preparare una nuova era». So anche che il nostro eroe si è occupato di Cesare Beccaria e del suo libro Dei delitti e delle pene. E non certo per caso alcune sue opere le ha raccolte sotto il titolo Racconti filosofici. Però tutte queste belle cose le devo dimenticare. In testa devo solo avere Candido o dell’ottimismo: un gioiello della letteratura da far brillare in teatro. Ma poi verrà il resto. Candido Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili Scene e Costumi di Emanuele Luzzati Adattamento teatrale di Tonino Conte Regia Emanuele Conte Con gli attori della compagnia del Teatro della Tosse Un breve excursus su Candido, su Luzzati e su di me Nel 1990 la casa editrice Nuages pubblica una splendida edizione del Candido di Voltaire con illustrazioni di Emanuele Luzzati. Nel 1994 va in scena al Teatro dell’Opera di Saint Louis, con le scenografia di Emanuele Luzzati, l’opera Candide di Leonard Bernstein. Circa cinque anni fa chiacchierando con Lele, nella sua bella casa nella Circonvallazione a Monte di Genova, dove è nato e dove ha concluso la sua vita, gli manifestai il desiderio di mettere in scena uno spettacolo tratto dal romanzo filosofico di Voltaire. Lui si alzò dalla sua poltrona e andò a prendere una copia del libro pubblicato da Nuages con le sue illustrazioni. E mi disse: “vedi se questo ti può essere utile, e poi ci sono anche i bozzetti dell’opera di Saint. Louis…” poi aggiunse che il Candido, in qualche modo, lo aveva accompagnato per tutta la vita, ma che in verità non era mai riuscito a metterlo in scena come avrebbe voluto, mancava sempre qualcosa … Credo si riconoscesse nel candido ottimismo del protagonista, che esplora il mondo, attraversando le più disparate peripezie, sempre convinto di trovarsi nel migliore dei mondi possibili. Candido conclude così il suo viaggio filosofico: Il Precettore Pangloss: Tutti gli eventi sono concatenati nel migliore dei mondi possibili; perché insomma, non t’avessero cacciato da un castello a pedate nel sedere per amore di madamigella Cunegonde, non fossi caduto nelle mani dell’Inquisizione, non avessi percorso l’America a piedi, non avessi dato un colpo di spada al barone, non avessi perduto tutte le pecore del buon paese di Eldorado, non saresti qui a mangiar cedro candito e pistacchi… Candide: Ben detto! Ma oggi dobbiamo coltivare il nostro orto. E infatti Voltaire, ovvero Francois Marie Arouet, dopo una vita passata fra fervore letterario, politico, filosofico, dopo i settant’anni ritiratosi in campagna, zappava il suo orto… lodandone il piacere che ne ricavava. Accantonai la messa in scena perché quell’anno era già in stagione, a Genova, l’allestimento di un altro Candido e preferii portare avanti un altro progetto: Alice nella casa dello specchio. Il 26 gennaio di quest’anno Emanuele Luzzati è uscito di scena, discretamente, così come, discretamente, ha vissuto tutta la sua vita di successi nazionali e internazionali, nei campi più svariati dell’arte; anche se lui si considerava semplicemente un artigiano del teatro. Per salutare coerentemente una persona che ha realizzato tutta la sua vita nel lavoro non potevamo fare altro che darci da fare e lavorare. Il nostro socio-costumista-attore-amministratore-ecc. Bruno Cereseto mi ha ricordato il progetto di Candido. È nata così l’idea di riunire alcuni dei suoi allievi-collaboratori, scenografi e costumisti, e realizzare, partendo dai modellini che lui stesso ha realizzato per le sue mostre, lo spettacolo: Candido-Viaggio teatral-musicale nel migliore dei mondi possibili. Un omaggio all’artista che ha influenzato in modo indelebile il nostro modo di fare e vivere il teatro. Emanuele Conte Allo spettacolo si accompagna una mostra di bozzetti e modellini delle scenografie realizzati da Luzzati. AntiLezioni su Voltaire Abbiamo pensato che la messa in scena di questo spettacolo può essere un vivace stimolo alla conversazione su temi quanto mai di attualità strettamente legati al mondo della scienza e al pensiero in generale. Suggeriamo alcuni incontri con personalità di spicco della scienza, della religione, della filosofia e dello spettacolo che vorremmo invitare a sfidarsi sul nostro palcoscenico conservando l’ironia e la leggerezza dei “duelli” intellettuali dei salotti parigini di cui fu animatore Voltaire. Voltaire vs Oscurantismo Religioso Voltaire vs Cartesio Voltaire et Madame de Chatelet Il bozzetto della scena - modellini Le illustrazioni – edizioni Nuages