Crisi del meccanicismo ( XIX secolo ) Eventi che mettono in crisi le certezze della teoria meccanicistica 1. L’esperienza di Oersted mostra l’esistenza di una forza (elettromagnetica) che è di natura diversa di quella meccanica, non agisce lungo la retta congiungente i corpi interessati ma è perpendicolare ad essa e non dipende dalla distanza tra i corpi ma dall’intensità della corrente che circola nel filo (cioè dalla velocità delle cariche elettriche); 2. Maxwell descrive, attraverso le equazioni che portano il suo nome, le proprietà del campo elettromagnetico unificando le teorie dell’elettricità, del magnetismo e della luce. Da queste leggi si deduce che le onde elettromagnetiche, e quindi anche la luce , si propagano con una velocità costante data dalla relazione: v 1 dove e sono rispettivamente la costante dielettrica e la permeabilità magnetica nel vuoto. Le leggi di Maxwell non obbediscono al principio di relatività galileiana per via della non composizione della velocità della luce, quindi o si rinuncia a tale principio o si rinuncia alle equazioni di Maxwell; 3. Michelson e Morley scoprirono sperimentalmente, nel 1887, che la velocità della luce nel vuoto è costante, che non dipende dai sistemi di riferimento e che per essa non vale la legge di composizione delle velocità di Galileo. Con l’esperimento che porta il loro nome scoprirono che la velocità della luce non si compone con la velocità della terra. In qualunque direzione si propaghi la luce rispetto al moto della terra, la sua velocità è la stessa; 4. I diversi tentativi di dimostrare l’esistenza dell’etere, attraverso esperimenti miranti ad evidenziare i suoi effetti sul moto dei pianeti e sulla propagazione della luce, fallirono; 5. Il secondo principio della termodinamica non ha fondamento nella teoria meccanica; 6. Plank scopre che l’energia si irradia attraverso quantità discrete, quanti di energia.