La frusta - Pierluigi Galliari

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LA
FRUSTA
Astratti furori assalgono la sera.
Io, te, Gerosa alla finestra
la partita di rugby
non giocata.
E’ un lume stanco
la strada del ritorno
lo sguardo vigile
di Fusar Imperatore
e della morte.
Sulla porta di casa
è appeso un lutto
“dovevi studiare filosofia”
dice la scritta
“e invece ti sei perso
dietro grida mondane
dietro l’assalto
di macchine senz’anima”.
Ritratto senza pietà
è quella scritta
come una frusta
che continua a colpire
anche se logorata e senza pelle
anche se priva della capacità reale
di far soffrire il mondo.
Lacero quella scritta
con furore
ma quella frusta
continua a colpire
continua a dire
la realtà delle cose
di ciò che è stato
di ciò che non si può negare.
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