LA FRUSTA Astratti furori assalgono la sera. Io, te, Gerosa alla finestra la partita di rugby non giocata. E’ un lume stanco la strada del ritorno lo sguardo vigile di Fusar Imperatore e della morte. Sulla porta di casa è appeso un lutto “dovevi studiare filosofia” dice la scritta “e invece ti sei perso dietro grida mondane dietro l’assalto di macchine senz’anima”. Ritratto senza pietà è quella scritta come una frusta che continua a colpire anche se logorata e senza pelle anche se priva della capacità reale di far soffrire il mondo. Lacero quella scritta con furore ma quella frusta continua a colpire continua a dire la realtà delle cose di ciò che è stato di ciò che non si può negare.