Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Michele Romano Il colpo di frusta è generalmente accompagnato da una serie di sintomi classici come il dolore e la rigidità più o meno marcata del distretto cervicale. Sintomi accessori, fortunatamente non sempre presenti ma all’origine di notevoli disagi, quando si manifestano, sono le vertigini e la sensazione di alterata stabilità. Anche se non ancora perfettamente chiarito, la causa più probabile all’origine del problema sembra essere un presumibile danno ai recettori vestibolari e del collo, determinato dal trauma. Il trattamento di questi disturbi, integrato nel complesso piano di recupero della normale funzione della colonna cervicale, viene organizzato sfruttando la complessa interazione delle strutture deputate al controllo dell’equilibrio. Gli esercizi sono proposti allo scopo di migliorare il funzionamento dei singoli canali di afferenza sensoriale, sia per ridurre il deficit di quello compromesso dal trauma, sia per sfruttare la capacità di vicariare il danno da parte di quelli indenni. Introduzione I disordini conseguenti ad un colpo di frusta non sono ancora chiaramente compresi ed i problemi di diagnosi e valutazione rappresentano una notevole difficoltà per la preparazione di un adeguato piano di trattamento. Per fortuna la maggior parte dei soggetti vittime di questa sindrome guarisce spontaneamente nell’arco di poche settimane: però, per quella fetta di soggetti compresa tra il 12% e il 40% dei pazienti totali, che non vede rapidamente la risoluzione dei disturbi, la persi- 119 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta stenza dei sintomi rappresenta una fonte di notevole riduzione della qualità della vita. Dopo il dolore e la riduzione della mobilità cervicale, le vertigini e l’alterata stabilità rappresentano i disagi più comuni. Equilibrio Il mantenimento dell’equilibrio del corpo nello spazio é regolato dalla complessa e fine interazione di varie strutture. Gli organi maggiormente interessati sono l’apparato visivo, l’orecchio interno e la complessa rete propriocettiva articolare e muscolare. Questi sistemi di ricezione sembra non abbiano una rigida importanza gerarchica. In ogni individuo il meccanismo dell’equilibrio si struttura in maniera personalizzata con i tre sistemi integrati ma con una preferenzialità di uno dei tre rispetto agli altri due. Il risultato è che, per salvaguardare l’equilibrio, esistono persone che utilizzano in maniera preminente il sistema vestibolare, visivo o propriocettivo. Un’altra caratteristica di questo complesso meccanismo è la ridondanza, cioè la capacità di ricevere e codificare informazioni diverse da differenti recettori, sovrapporle funzionalmente e generare una risposta motoria adeguata. Grazie a questa abbondanza di input, il sistema è in grado di scegliere le informazioni sensoriali più idonee ed anche di far fronte ad una temporanea carenza percettiva di uno dei meccanismi di ricezione. Le cause La causa più accreditata per la comparsa dei disturbi di equilibrio nei soggetti vittima di un colpo di frusta è un presumibile danno traumatico ai recettori vestibolari e del collo. In particolare, quando vengono esclusi diretti danni vestibolari è probabile che l’input afferente disturbato provenga dai meccanorecettori articolari cervicali e dai propriocettori dei muscoli del collo danneggiati dal trauma. 120 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Qualche cenno di storia Il legame tra regione cervicale ed equilibrio è stata oggetto di numerosi studi che hanno evidenziato strette correlazioni tra radici cervicali, nuclei vestibolari, recettori articolari e muscolari del collo. Questi organi giocano un ruolo importante nella percezione dell’equilibrio, nella coordinazione occhio - mano e negli aggiustamenti posturali. Tra i primi esperimenti si possono citare quelli compiuti nel 1920 da Barre e Lieou che riuscirono a indurre vertigini in soggetti a cui avevano iniettato un anestetico nella parte alta della regione cervicale. Negli anni 50 troviamo l’introduzione del termine “vertigine cervicale”. Veniva postulato che tale disturbo potesse insorgere a causa di input anomali afferenti ai nuclei vestibolari, originati da un danno dei recettori articolari della porzione alta della colonna cervicale. Venivano descritti tre tipi di pazienti che potevano essere affetti da questo sintomo: Soggetti con spondilosi cervicale, pazienti trattati con trazioni cervicali e soggetti vittime di traumi al collo. Più recentemente, altre sperimentazioni sono riuscite a riprodurre lezioni reversibili alla colonna cervicale, utilizzando ancora l’iniezione di sostanze nella regione e provocando alterazioni della coordinazione, dell’equilibrio, dell’orientamento nello spazio. Valutazione La valutazione di questa disfunzione può essere fatta studiando la capacità del soggetto di riposizionare la testa senza l’aiuto del feed-back visivo dopo aver effettuato dei movimenti. Sono stati già eseguiti studi per la comprensione del fenomeno e per esplorare la reale relazione tra i disturbi di instabilità e l’errore di riposizionamento della testa. Anche utilizzando differenti metodi di misurazione, i risultati dei vari lavori indicano che questa relazione esiste e che i soggetti con disturbi associati al colpo di frusta presentano una difficoltà statisticamente significativa rispetto a soggetti sani, nel riposizionare la testa nello spazio dopo aver effettuato dei movimenti. 121 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Figura 1 Una delle osservazioni più interessanti che si ricava è riferita ai risultati delle prove di movimenti effettuati in varie direzioni. Nello specifico si è osservato che i pazienti vittime di disturbi conseguenti ad un colpo di frusta come il dolore o la rigidità, ma che non soffrono di vertigini mostrano una capacità di riposizionare la testa partendo da una rotazione, simile a quella osservata nei soggetti sani. Nei pazienti che soffrono anche di vertigini si riscontrano risultati peggiori nel superare le prove in tutte le direzioni di movimento ed in particolare nel riposizionare la testa partendo da un’estensione. In questi casi i soggetti tendono frequentemente a superare la posizione neutra e la spiegazione più accreditata di questo risultato è che il surplus di movimento venga utilizzato per vicariare il deficit di informazioni dei meccanocettori articolari, attingendo informazioni dai propriocettori dei muscoli estensori allungati (Figura 1). Si è osservato, inoltre, che i pazienti che riferiscono un’insorgenza ritardata dei sintomi presentano un tasso maggiore di errori nei test di riposizionamento della testa, rispetto ai soggetti che lamentano la comparsa precoce degli stessi disturbi. Questo particolare suggerisce che la comparsa dei sintomi associati al colpo di frusta possa essere proprio il risultato di una difficoltà di gestione dei movimenti del collo prolungato nel tempo e non tanto l’esito del trauma iniziale. Il piano di lavoro Poiché non è agevole definire la portata delle afferenze dei singoli organi, la messa a punto di un piano di trattamento deve 122 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta tener conto della complessità della funzione e identificare esercizi che interessino tutti i sottosistemi. La plasticità della funzione di controllo dell’equilibrio ci permette di stimolare tutti i canali di afferenza sensoriale in modo di migliorare quello deficitario e, allo stesso tempo, sviluppare le capacità di quelli non compromessi dal trauma. Esercizi visivi 1- In quadrupedia. Staccare la gamba e il braccio del lato opposto seguendo con gli occhi il movimento della mano. 2 - In posizione seduta con le braccia incrociate sul petto. Rotazione del tronco con la testa ferma e gli occhi che fissano un punto di riferimento su una parete. 3 - In posizione seduta con un piccolo cilindro di carta accostato a un occhio. Guardando nel cilindro, seguire una traccia irregolare sulla parete. 4 - In posizione seduta. Inclinazioni laterali fissando un punto di riferimento. 123 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta 5 - In posizione seduta con un libro aperto tra le mani. Leggere ad alta voce avvicinando e allontanando il libro. 6 - In piedi. Oscillare con la caviglie in avanti e indietro con gli occhi che fissano un punto di riferimento. 7 - In posizione seduta. Stendere un braccio in avanti con il pollice sollevato. Muovere la mano a destra e a sinistra con gli occhi che fissano il pollice. 8 - In posizione seduta. Stendere un braccio in avanti con il pollice sollevato. Muovere la mano su e giù con gli occhi che fissano il pollice. 124 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta 9 - In posizione seduta. Stendere un braccio in avanti con il pollice sollevato. Muovere la mano avanti e indietro con la testa che si estende e si flette e gli occhi che fissano il pollice. 10 - In piedi. Sollevare un piccolo oggetto sopra la testa con le braccia tese. Effettuare dei movimenti circolari continuando a fissarlo. 11 - In posizione supina con anche e ginocchia flesse. Guardare un punto di riferimento sul soffitto ed effettuare dei movimenti di rotazione della testa. 12 - In posizione supina con anche e ginocchia flesse. Guardare alternativamente due punti di riferimento sul soffitto. 125 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Esercizi vestibolari Passare dalla posizione seduta alla posizione supina. Passare dalla posizione supina alla posizione sul fianco. Passare dalla posizione su un fianco all’altro fianco. Passare dalla posizione sdraiata alla posizione seduta. Dalla posizione seduta, girare la testa indietro prima da una parte, poi dall’altra ed aumentare gradualmente la velocità. 126 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Dalla posizione seduta ruotare la testa e poi estenderla. Dalla posizione seduta, estendere la testa e poi ruotare. Dalla posizione seduta, flettere la testa e poi ruotare. Circonduzioni del tronco da seduti. 127 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Partendo dalla posizione in stazione eretta, piegarsi in avanti e raccogliere oggetti dal pavimento. In piedi. Torsione del tronco, ruotando prima la testa, poi le spalle e infine il tronco. La perturbazione vestibolare può essere efficacemente riprodotta con una sedia girevole. 128 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Esercizi propriocettivi globali Tutti questi esercizi, sia da fermo che in movimento, inizialmente, possono essere effettuati con i piedi in appoggio su una superficie dura come il pavimento. Successivamente, per rendere l’input afferente maggiormente perturbato, si consiglia di usare superfici morbide e deformabili come tappetini di gommapiuma. Da fermo 1 - In appoggio con la schiena a una parete e i piedi a circa 20 cm. Inclinazione anteriore del tronco e sollevamento alternato di un piede. 2 - In piedi di fronte a una parete con i piedi a circa 1 metro. Piegarsi sui gomiti e poi spingere fino a raddrizzarli e a staccare le mani. 129 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta 3 – Stesso esercizio ma in appoggio monopodalico. 4 - In posizione eretta e sugli avampiedi. Flessione delle ginocchia. 5 - Affondo in inclinazione anteriore del tronco. Flessione lenta delle ginocchia. 6 - Affondo in appoggio monopodalico. 130 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta 7 - In piedi e in appoggio con le mani. Mettersi sulle punte e sul bordo esterno. 8 - Passare una palla da una mano all’altra dietro le ginocchia. 9 - In posizione eretta rimanere su un solo piede. 10 – Marcia con le ginocchia alte. 131 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta In movimento 1 - In piedi. Cammino lento senza sollevare i piedi e flessione sulle ginocchia. 2 - Con le mani in appoggio. Dondolare alternativamente su una gamba sollevando l'altra. 3 - Cammino sul bordo esterno del piede. 4 – Camminare con il tallone che tocca la punta del piede posteriore. 132 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta 5 – Affondi laterali. Trattamento propriocettivo cervicale Abbiamo visto che l’alterazione della chinestesia cervicale rappresenta una delle manifestazioni più evidenti ed oggettive fra i disturbi associati del colpo di frusta. E’ possibile migliorare questa qualità con un mirato programma propriocettivo effettuato con semplici strumenti. Così come per effettuare il test, anche gli esercizi di riabilitazione possono fondarsi sulla capacità di riposizionamento della testa dopo aver eseguito un movimento ad occhi chiusi. L’apparato per il trattamento è costituito da un caschetto o anche da un semplice cerchietto per fermare i capelli fornito di un sottogola per renderlo più stabile, alla cui sommità viene fissato un puntatore laser e da un bersaglio di 50 cm. di diametro con une serie di cerchi concentrici di 10 cm. Gli esercizi vengono eseguiti con il paziente seduto a 1 metro da una parete su cui è fissato il bersaglio. Al paziente viene chiesto di tenere la testa in posizione neutra per definire il punto zero. Viene acceso il puntatore laser e il bersaglio posizionato in modo che il centro coincida con il punto luminoso. 133 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Quindi si comincia con dei movimenti della testa sui piani principali: su quello sagittale con movimenti di flessione ed estensione e su quello orizzontale con rotazioni destre e sinistre. I movimenti sono lenti, di modica ampiezza ed effettuati con gli occhi aperti. Inizialmente 20° percorsi in almeno 4 secondi fra andata e ritorno. In una seconda fase gli stessi esercizi sono eseguiti con gli occhi chiusi. Il paziente assume la posizione di partenza con il puntatore laser orientato nel centro del bersaglio e poi chiude gli occhi, effettua il movimento e quindi li riapre per controllare la precisione del movimento di ritorno. Progressivamente, gli esercizi vengono resi più difficili aumentando l’ampiezza del movimento e la velocità di esecuzione. Tipologia di esercizi di riprogrammazione propriocettiva Riposizionamento della testa nel punto zero dopo movimento su piani semplici 1. Ritorno dopo movimento di estensione 2. Ritorno dopo movimento di flessione 3. Ritorno dopo movimento di rotazione Riposizionamento della testa nel punto zero dopo movimento complesso. 1. Ritorno dopo movimento combinato di estensione – inclinazione laterale. 2. Ritorno dopo movimento di circonduzione. 3. Ritorno dopo movimento circolare sul piano frontale. Riposizionamento del tronco dopo movimento, con la testa che rimane ferma. 1. Ritorno dopo movimento di torsione. 2. Ritorno dopo movimento di cifotizzazione e riposizionamento della testa. 3. Ritorno dopo movimento di estensione e riposizionamento della testa. 4. Ritorno dopo movimento di sollevamento delle spalle. 134 Capitolo 7 La rieducazione dei disturbi dell’equilibrio conseguenti a colpo di frusta Conclusione Negli esiti di un colpo di frusta, dopo il dolore e la riduzione della mobilità cervicale, le vertigini e l’alterata stabilità, rappresentano i disagi più comuni. La causa più accreditata è un presumibile danno traumatico ai recettori vestibolari e del collo. La valutazione può essere fatta studiando la capacità del soggetto di riposizionare la testa senza l’aiuto del feed back visivo dopo aver effettuato dei movimenti. Poiché il mantenimento dell’equilibrio del corpo nello spazio é regolato dalla complessa e fine interazione di varie strutture di cui è difficile definire la singola portata afferente, la messa a punto di un piano di trattamento deve tener conto della complessità della funzione e identificare esercizi che interessino tutti i sottosistemi. Proprio la plasticità della funzione di controllo dell’equilibrio ci permette di stimolare tutti i canali di informazione sensoriale in modo da migliorare quello deficitario e, allo stesso tempo, sviluppare le capacità di quelli non compromessi dal trauma. 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