DERIVATA DI UNA FUNZIONE 11.. Definizioni e considerazioni propedeutiche 22.. Definizione di derivata di una funzione in un punto 33.. Significato geometrico della derivata 44.. Derivata destra e sinistra 55.. Osservazioni importanti, definizioni, teoremi 66.. Derivata delle funzioni elementari 77.. Teoremi sulle regole di derivazione 8. f ' ( x ) è una funzione 9. – derivate successive Teoremi di de l’H ÔPITAL 10. Significato fisico della derivata 11. Il Differenziale 12. Teoremi del calcolo differenziale 2 1. DEFINIZIONI E CONSIDERAZIONI PROPEDEUTICHE. Data la funzione f(x) definita e continua in un intervallo I Df e sia x0 un punto interno ad I , definiamo: F1 a) AH = x x0 = h = x incremento della variabile indipendente fatto rispetto ad x0 ; b) HB = f(x) – f(x0) = f(x0+h) – f(x0) = y incremento della variabile dip. fatto rispetto ad f(x0); c) le scritture f ( x ) f ( x )f ( x h ) f ( x ) HB y 0 0 0 AH x x h x 0 prendono il nome di RAPPORTO INCREMENTALE. 3 Osservazioni: 1. il R.I. è la tangente goniometrica dell’angolo di figura (f 1) R.I. = tg = coeff. ang. della retta per AB; 2. al tendere di x ad x0 , tanto l’incremento della variabile indip. quanto l’incremento della var. dip. tendono a zero, cioè x x0 , H A, B A lungo il grafico della funzione, h 0, x 0 f(x) f(x0), f(x0+h) f(x0), y 0, quindi il R.I. tende a diventare il coeff. ang. della retta tangente al grafico della funzione in A(x0 ; f(x0)). Esempio: determina il R.I. della funzione f (x) = x2 nel punto x0 = 1, per un incremento della variabile ind. h = 1: 22 22 2 ( x h ) x x h 2 hx x h ( h 2 x ) 0 0 0 0 0 0 R . I . h 2 x 0 h h h per x 1 e h 1 si ottiene R.I. 1 2 3 0 La retta secante passante per A(1;1) e B(2;4) ha coeff. ang. m = 3 4 y y 1 4 m A B 3 x x 1 2 A B F2 2. DEFINIZIONE DI DERIVATA DI UNA FUNZIONE IN UN PUNTO: la funzione f(x) sia definita e continua in un intervallo I Df e sia x0 un punto interno ad I, si definisce derivata della f(x) nel punto x0 il limite finito, se esiste, del rapporto incrementale che si ottiene facendo tendere a zero l’incremento della variabile indipendente: f(x h ) f(x ) f(x) f(x ) Δy 0 0 0 f '(x ) lim lim lim 0 x x Δx h h 0 x x x 0 0 x x 0 0 3. SIGNIFICATO GEOMETRICO DELLA DERIVATA Da quanto detto nelle osservazioni, si deduce che la derivata di una funzione in un punto è il coefficiente angolare della retta tangente al grafico della funzione nel punto A(x0; f(x0)): tangente in A t: y = mx + q con m = f ’(x0). Problemi notevoli 1° Problema notevole: determina l’equazione della retta tangente al grafico G della funzione f(x) nel punto A( xA ; yA ), con AG . 5 soluzione: Esempio: y y m(x x ) A A y y f ' (x )(x x ) A A A m f ' ( x ) A f (x) = x2 , A( 1 ;1 ) (AG) Retta tangente in A: y – 1 = f ’(1)( x – 1 ) 2 2 (1 h) 1 1 h 2h 1 h(h 2) f ' (1) lim lim lim lim (h 2) 2 h h h h 0 h 0 h 0 h 0 La retta tangente per A(1;1) è quindi: y = 2x - 1 . (figura F2) 2° Problema notevole: determina l’equazione della retta tangente al grafico G della funzione f(x) e passante per il punto A( xA ; yA ), con AG . soluzione: y f(x) y y m(x x ) f(x) f ' (x)(x x ) y A A A A (*) m f ' (x) Le soluzioni dell’equazione (*), se esistono, sono le ascisse xi degli eventuali punti di tangenza, quindi trovo i coefficienti angolari mi = f ’(xi) e le rette tangenti ti: y - yA = mi(x-xA) . a) Esempio: f (x) = x2 , A( 2 ;1 ) (AG) Ricerca delle ascisse degli eventuali punti di tangenza: f(x) = f ’(x)( x - xA ) + yA x2 = 2x(x-2)+1 ; x2 - 4x + 1 = 0 ; x1,22 3; coefficienti angolari : m1,2 = 2 2 3 rette tangenti : b) Esempio: t1,2 : y – 1 = 2 2 3 (x - 2) . f (x) = x2 , A( 0 ;2 ) (AG) Ricerca delle ascisse degli eventuali punti di tangenza: f(x) = f ’(x)( x - xA ) + yA x2 = 2x(x-0)+2 ; x2 +2 = 0 ; l’equazione non ammette sol. reali, quindi non ci sono tangenti. 6 Osserva che f ’(x) è la derivata fatta in un generico punto x del dominio della f(x) e vale: 2 22 22 (x h) x x h 2xh x h(h 2x) f ' (x) lim lim lim lim (h 2x 2x h h h 0 h 0h h 0 h 0 (vedi anche in ‘ derivate delle funzioni elementari ’ , caso 6.3) 4. DERIVATA DESTRA E SINISTRA I limiti da destra e da sinistra del R.I. in x0 possono esistere, essere finiti, ma diversi fra loro, in tal caso la funzione è non derivabile in x0 e si parla di derivata destra e derivata sinistra nel punto x0 . (FIG. F3) ' ' ' ' ' f (x ) f (x ) e f (x ) e f (x ) f (x ) . 0 0 0 0 0 Precisazioni sul concetto di derivabilità in un punto. Consideriamo la funzione definita nei seguenti insiemi (intervalli): 1. [a;b] la f(x) è derivabile in a ( o in b) se in tale punto esiste la derivata da destra (sinistra); 2. ]a; b] la f(x) non può avere derivata in a, perché ivi non definita; può avere derivata da sinistra in b. Esempi 1. 3 f ( x ) x ;D 0 ; ; calcolo la derivata in x 0 f 0 3 x x x 0 ' f ( 0 ) lim lim 0 x 0x x x 0 0 la funzione è derivabile in x0 = 0 da destra e la derivata vale 0. 7 f ( x ) ln x ; D 0 ; f 2. la funzione non è derivabile in x0 = 0 perché in tale punto non è definita. 5. OSSERVAZIONI IMPORTANTI, DEFINIZIONI, TEOREMI 1. La continuità della f(x) in x0 è condizione necessaria per la derivabilità. TEOREMA : se una f(x) è definita e derivabile in x0, allora f(x) è continua in x0. dim: se esiste la f ’(x0) allora esiste ed è finito il limite del R.I. in x0 , cioè f ( x ) f ( x ) f ' ( x ) lim 0 0 x x x 0 0 x quindi : f(x) f(x ) 0 f(x) f(x) f(x ) f(x ) f(x ) x x 0 0 0 0 x x 0 con x x 0 f(x) f(x ) 0 lim f(x) lim f(x ) x x f(x ) 0 0 0 x x 0 x x x x 0 ma se 0 lim f(x ) f(x ) 0 significa x x 0 che la f(x) è continua in x0. Quindi la derivabilità è condizione sufficiente per la continuità. 2. Punti particolari dove la f(x) è continua, ma non derivabile. 8 a. Se le derivate da sinistra e da destra esistono finite, ma sono diverse, allora il punto P(x0; f(x0)) è detto punto angoloso. F3 esempio: f (x) = x2 – 1 ; ' ' f (1) 2 ;f (1) 2 2 x 1 1 x 1 x ' f 1 lim lim 2 x x 1 1 x 1 x 1 2 2 x 1 x 1 x 1 ' f 1 lim lim x x 1 1 x 1 x 1 b. Se il limite del R.I. non esiste o è infinito, la funzione è non derivabile in x0 , tuttavia se tale limite è infinito, esiste la retta tangente nel punto P( x0 , f(x0) ), è verticale, di equazione x = x0 e possono verificarsi i seguenti casi a tangente verticale : 9 le rette di equazione x = a e x = b sono due tangenti verticali ; per x = a per x = b f'(x ) lim la f(x) ammette un flesso vert. (disc.); x a f'(x ) lim x b la f(x) ammette un punto angoloso detto cuspide. Ricordo che in un punto di flesso la concavità cambia verso ! Esempi : 1 1 3 ( x ) x ; f ' (x) ; f ' (x) 1. f lim 2 3 3 x 0 x 2. 1 1 f ( x ) x ; f ' (x) sgn(x f ' (x) lim 2 x 0 x 1 0 3. Se la funzione ammette derivata in ogni punto di un certo intervallo I Df , diremo che tale funzione è derivabile su tutto l’intervallo. Sono equivalenti le scritture: df(x) f ' ( x ) D f ( x ) y ' con x I. dx 6. DERIVATA DELLE FUNZIONI ELEMENTARI (al posto di un particolare punto x0 prendiamo un generico x) 1. f (x) = k f ’(x) = 0 xR k k f ' (x) lim lim 0 0 h 0h h 0 la derivata di una costante è zero. 1 1 2. f (x) = x f ’(x) = 1 xR (x h) x h f ' (x) lim lim 1 h h 0 h h 0 3. f (x) = x2 f ’(x) = 2x xR 2 22 22 x h x x h 2 hx x h ( h 2 x ) f ' (x) lim lim lim 2 h h h 0 h 0 hh 0 1 2 y = x2 X 1 2 3 -2 -3 f'=m 2 4 6 -4 -6 f ' = 2x 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 y = 2x -4 -5 y = -4x - 4 y = 2x - 1 -6 4. f (x) = sen x -4 -3 -2 -1 f ’(x) = cos x 0 1 2 3 xR 4 1 3 sin( xh)sin x sin xcos hsin h cos xsin x f'(x)lim lim h h h 0 h 0 sin x (cos h 1)sin h cos x (cos h 1) sin h lim sin xlim cos xlim h h h 0 h 0 h 0 h sin h 0cos xlim cos x h 0 h se xèla misura dell' angolo in radianti, cos x se xèla misura dell' angolo in gradi. 180 2 (cos h 1 ) (cos h 1 )(cos h 1 ) cos h 1 lim (cos h 1 ) h (cos h 1 ) h 0 h h 0 h h 0 lim lim 2 sin h sin h sin h lim lim 0 h (cos h 1 )h h 1 h 0 0 h cos 5. f (x) = cos x f ’(x) = sen x xR cos(x h) cos x cos x cos h sin x sin h cos x f'(x) lim lim h h h 0 h 0 cos h 1sin sin h cosx lim x lim h h h 0 h 0 sin x se x èla misura dell' angolo in radianti, πsin x se x èla misura dell' angolo in gradi. 180 6. f (x) = loga x f ’(x) = 1 loga e x a R 1 ; x R 0 0 1 4 1 xh h logxh-log ax lim f'(x) lim a log a x h h 0 h 0 1 1 x hh hh lim log 1 lim log a a 1 x h 0 h 0 x x x h 1 1 log 1 lim a x h 0x h x ponendo t , se h 0allora t h t 1 t 1 1 1 1 lim log a alim ae 1 log 1 log xt x t x t t In particolare 7. f (x) = a x f(x) = ln x f ’(x) = a x loge a f ’(x) = 1 x a R 1 ; x R 0 x h x h a a xa -1 x f'(x) lim lim a a log ea h h h 0 h 0 inparticolar e: f(x) ex f'(x) ex 1 1 1 ponendo ah-1 h log ; seh 0 t a t t 1 ah-1 lim 1 lim lim 1 log ea t 1 h 0 h t t 1 log e 1 tlog a 1 a log a t t 7. TEOREMI SULLE REGOLE DI DERIVAZIONE 1 5 a) Teorema: derivata della somma di due o più funzioni Se le funzioni f(x) e g(x) sono derivabili in un intervallo I (Df Dg), la derivata della somma delle funzioni è uguale alla somma delle singole derivate: ' ' D f x g x f x g x f(x h) g(x h) f(x) -g(x) f(x) h D g(x) lim h 0 f(x h) -f(x) g(x h) -g(x) f(x h) -f(x) lim lim h h h h 0 h 0 g(x h) -g(x) lim f'(x) g' (x) h h 0 Esempi: con x I 2 2' sin '2 1 . D x sin xx x x cos x log log ' cos '1log 2 . D cos x x e sin x 2x 2x 2 x x x' x 3 . D x 2 5 x'2 5' 1 2 ln 2 b) Teorema: derivata del prodotto di due (o più) funzioni Se le funzioni f(x) e g(x) sono derivabili in un intervallo I (Df Dg), la derivata del prodotto delle funzioni è uguale alla somma del prodotto della derivata della prima funzione per la seconda non derivata con il prodotto della prima funzione per la derivata della seconda: D[ f(x) g(x) ] = f ’(x) g(x) + f(x) g’(x) 1 6 f(x h)g(x h)-f(x) g(x) hlim Df(x) g(x) h 0 f(x h)g(x h)- f(x) g(x) f(x h)g(x) lim h h 0 g(x)(f(x h)- f(x)) f(x h)(g(x h)g(x)) lim h h 0 f '(x) g(x) f(x) g'(x) con xI Nel caso di più funzioni la formula si generalizza facilmente; per esempio con tre funzioni si ha: D[fgh] = f ’gh + fg’h + fgh’. Esempi: 1) D[xln(x)] = (x)’ ln(x)+ x (lnx)’ = ln(x) +1 2) D[xsin(x)log2(x)] = (x)’ sin(x) log2(x) + x [sin(x)]’ log2(x) + x sin(x) [log2(x)]’ = = sin(x) log2(x) + x cos(x) log2(x) + sin(x) log2e . c) Teorema: derivata della funzione F(x) = [f(x)]n ( in particolare F(x) = xn ) Se la funzione f(x) è derivabile in un intervallo I Df , la derivata della potenza ennesima della funzione è D[(f (x))n] = n[f(x)]n-1f ’(x) con nN ( in particolare D[xn] = nxn-1 ) Si dimostra come caso particolare del b), infatti: D[f n] = D[ff … ff] = f ’[f] n-1 + … + f ’[f] n-1 = n [f] n-1f ’ Esempi: 1. D[x5] = 5x4 ; 2. D[sin3(x)] = 3sin2(x)cos(x) . 1 7 d) Teorema: derivata del quoziente Se le funzioni f(x) e g(x) sono derivabili in un intervallo I (Df Dg), con g(x) 0 x I, la derivata del quoziente delle funzioni è uguale al rapporto fra la differenza del prodotto della derivata del numeratore per il denominatore non derivato con il prodotto della derivata del den. per il num. non derivato ed il quadrato del den. f f ( x ) ' ( x ) g ( x ) f ( x ) g ' ( x ) D 2 g ( x ) g ( x ) f x h f x f x h g x f x g x h f x g x f ( x ) g g x h x g x h g x D lim lim g ( x ) h h 0 h 0 h g f f f g x x h f x x x h g x ' x g x f x g 'x lim 2 g x h g x h g x h g x h h 0 g x con x I Esempi: 2 2 'cosx ' cos sinx sinx sinx cosx x sin x 1 2 D 1 tg x D 1 tg x 2 2 2 cosx cos x cos x cos x 2 2 'sinx ' -sin cosx cosx cos x sinx x cos x 1 2 D 2 cotg x D 1 cotg x 2 2 2 sinx sin x sin x sin x 3 3' 3 2 3 2 x ' 3x 2x x 4 x x 4 x 4 x x 1 6 x D 3 2 2 2 4 x 4 x 4 x 4 x e) Teorema: derivata del reciproco di una funzione Se la funzione f(x) è derivabile in un intervallo I Df e f(x) ≠ 0 xI, allora 1 f'(x ) D f(x ) f2 (x ) Si dimostra come caso particolare del d). 1 8 x 1 sin Esempio: D cos 2 x cos x f) Teorema: derivata della funzione inversa Se la funzione f(x) è derivabile ed invertibile in un intervallo I Df , con f ’(x) ≠ 0 x I, detta x = f -1(y) la funzione inversa, allora 1 1 D f (y ) f'(x ) Interpretazione grafica: π b a 2 1 π tg(b) tg a cotg(a) tg(a) 2 quindi 1 1 1 D f (y ) tg (b ) 0 tg (a ) f'(x ) 0 essendo tg (a )f'(x ) 0 Esempi: 1' 1 1 1 ricordando D 1 arcsin y che y sin x 2 2 x 1 cos sin x sin x 1 y f(x) sin x π π D x R : x ; C y R : 1 y 1 f f 2 2 π π 1 f(y) arcsin y D y R : 1 y 1 ; C x R : x 1 1 ff2 2 1 9 arccos 2 D y arctg 3 D y cos x' 1 tgx ' arccotg 4 D y 5 D y 1 x 2' 1 1 1 1 2 -sin x 1cos x 1y2 1 1 1tg x 1y2 2 ricordando che ytgx ... 1 1 1 2 cotg x 1co tg x 1y2 ' 1 1 2x 2 y ricordando che ycos x ... ricordando che ycotg x ... ricordando cheyx2e x y fxx2 Df xR:x0; Cf yR: y0 f1y y Df1 yR: y0; Cf1 xR:x0 g) Teorema: derivata della funzione composta Se la funzione t = g(x) è derivabile in un intervallo I Dg e se la funzione y = f(t) è derivabile in J Df g(I), allora anche la funzione composta f[g(x)] è derivabile e risulta: D[f(g(x))] = f ’(t)g’(x) con t = g(x) Esempi: 1) D[sin(x2)] = cos(x2) (x2) = 2x cos(x2) t = x2 , D[sin(x2)] = [sint]’[x2]’ = cost(2x) = 2xcos(x2) 1 ' cos x D 2 ln sin x sin x cotgx sin x sin x cos x ' '1 t sinx ,D ln sin x ln t sin x cos x cotgx t sin x Il teorema si estende anche al caso in cui le funzioni intermedie siano più d’una; se, ad es. è: y = f(t); t = g(z); z = h(x), risulta y = f[g(h(x))] e si ha : D[f(g(h(x)))] = f ’(t)g’(z)h’(x) 2 0 2 2 1 2' lnx2 Esempi :1 D 2 2lnx ln 2 ln x2 ' 2lnx ln 2 x x2 ln x2 2 2 2lnx ln 4 ln 2 2x 2 x x 1 2 1 lnx t ' ' 2' t zx2,t lnz , D 2 2 lnz x 2 ln2 2x z 2 1 2lnxln4 ln2 2x x x2 2 lnx 2 tgx15tgx 5 tgx151tgx 5 x 5 1 x 51tgx 53x tg 2 Dln tgx35 3 ' 2 3 3 3 3 2 3 2 3 h) Derivata logaritmica – applicazione del teorema 7.g F(x) = [f(x)]g(x) con D D x R : f(x) 0 F g g(x) g x ln(f(x) g(x)lnf(x) F(x) f x e e ' f g(x)lnf(x) glnf D F x D e e glnf ' F x g' lnf g f Casi particolari: xα, con fx fx-1f'(x) confx0 g RD 1 sen,con n N, si ritrova la derivata 7.c , inoltre, seα 2 ' f (x) D fx con fx0 2 fx xα xαα1xαxα1 D x x D x xlnx 1 con0x con0, x α R ' 2 1 1 in particolar ese α ,si ritrova la derivata 7.f.5 : 2 1 1 -1 1 2 2 x D x 2x 2 con 0 x in particolar ese α n, con n N, si ritrova la derivata 7.c : n n 1 D x n x. 8. f ' ( x ) È UNA FUNZIONE – DERIVATE SUCCESSIVE La derivata in un punto è un limite finito e, per il teorema dell’unicità del limite, se esiste, è unica, quindi se in un intervallo ]a; b[ la f(x) ammette derivata in ogni punto, allora esiste una corrispondenza univoca fra l’insieme ]a; b[ (dominio) e l’insieme immagine F’ (codom.) formato dalle f ' ( x ), cioè ad ogni elemento di ]a; b[ corrisponde uno ed un solo elemento di F’. E’ quindi definita una funzione, detta derivata di f(x), che ha per dominio l’insieme in cui f(x) è derivabile. 2 2 Derivate successive: la derivata della funzione derivata (prima) f ’(x), se esiste, prende il nome di derivata seconda f ’’ (x), e così via … Sono equivalenti le scritture: 2 d f(x) f ' ' ( x ) 2 D f ' ( x ) y ' ' dx con x ]a; b[. Esempi: 1) f(x) = x2; f ’(x) = 2x; f ’’(x) = 2 2) f(x) = sen(x2) ; f ’(x) = 2xcos(x2) ; f ’’(x) = 2cos(x2) - 4x2sen(x2) ; f ’’’(x) = - 4xsen(x2) – 8xsen(x2) - 8x3cos(x2) = - 12xsen(x2) - 8x3cos(x2) ; … 9. TEOREMI DI DE L’HÔPITAL (si dimostrano mediante il teorema di Cauchy) I teoremi di De L’Hôpital consentono di esprimere le seguenti regole fx per il calcolo di limiti di funzioni del tipo Fx gx , che presentino le forme indeterminate 0/0 e / : a) x x0 a.1) Forma indeterminata 0/0 : se le funzioni f(x) e g(x) sono continue in x0 e derivabili in un suo intorno I, escluso al più il punto x0 , con g(x0) = f(x0) = 0 e g’(x) 0 x I - x0 , e se esiste (finito o infinito) il (*) a.2) Forma indeterminata / : se f(x) e g(x) sono due funzioni derivabili in un intorno I di x0 , lim f x lim g x escluso al più il punto x0 , con x e con g’(x) 0 x x x 0 0 x I - x0 , e se esiste (finito o infinito) il (*) 2 3 (*) ' f x lim ' x x 0 g x f x allora esiste anche il lim e risulta : x x g x 0 ' f x f x lim lim ' x x x g x 0 0 g x x b) x Forme indeterminate 0/0 e / : se f(x) e g(x) sono due funzioni derivabili in un intervallo illimitato 0 lim f x lim g x e con g’(x) 0 x I , e se esiste I, con x x (finito o infinito) il ' f x x g x lim ' f x allora esiste anche il lim e risulta : x g x ' f x x g x 0 f x x g x 0 lim lim ' Esempi: sin ' lim sin x 0 x 1 . L lim applico ilteor. di De L' H. : lim cos x 1 quindi L 1 x 0 x 0 x 0 0 ' x x ' ln x ln x 1 2 . L lim applico ilteor. di De L' H. : lim lim 0quindi L 0 ' x x x x x x 1 cos x ln sin x 2 sin x 3 . L lim applico De L' H. : lim lim cos x 1 quindi L 1 ln 1 1 tgx x 0 x 0 x 0 2 tgx cos x 2 4 Osservazioni : a) I teoremi di De L’Hôpital sono condizioni sufficienti per l’esistenza del limite dei rapporti di funzioni. Esempio: 1 1 2 1 x sin 2 x sin cos 0 1 x x xnon lim ;il lim esiste perchè non esiste il lim cos x 0 x x x 0sin 0 cos x 0 x 21 x sin x 1 x tuttavia esiste illim lim lim x sin 1 0 0 sinx x 0sinx x 0 x 0 x b) I teoremi si possono applicare ripetutamente, nel caso che il rapporto delle derivate dia luogo ancora ad una forma indeterminata. Esempio: 5 4 3x 4x x0 lim ; applicando successiva mente due volte il teor. di De L' H. : 2 x 1 x 2x 10 4 3 3 2 15x 16x 1 0 60x 48x lim ;lim 6 2 0x x 1 2x 1 2 c) Vi sono accorgimenti che permettono di trattare mediante i teoremi di De L’H. le altre forme indeterminate: +-, 0, 1, 0, 00. Esempi: x 1 ln x0 1 1 1 .L lim lim applico il teor. di De L' H. : ln xx 1 x ln x ln x0 x 1 x 1 1 1 1 2 1 0 1 x x lim applico il teor. di De L' H. : lim quind L 1 11 2 2 x 1 x 1 ln x 1 0 2 x xx 2 5 ln x 2 . L lim xln x0 lim applico ilteor. diDe L' H. : x 0 x 0 1 x 1 x0 quindi lim x lim L0 1 x 0 x 0 x2 x 3 . L lim xx00 xxexln cerco illim ite dell 'esponente : x 0 lim xln x0 (esempio 2) quindi Le01 x 0 4. L lim1xlnx 1 1xlnx elnxln1x x0 cerco il limitedell 'esponente : ln1x 0 applico il teor. di DeL'H.: 1 0 x0 lnx lim lnxln1x0 lim x0 1 ln2 x lim 1x lim applico il teor. di DeL'H.: x0 1 x0 1 1 x xln2 x 1 x lim 2lnx applico il teor. di DeL'H.: 1 x0 1 x x2 2lnx lim x0 2 lim x lim2x0 x0 1 x0 x2 quindi Le0 1 10. SIGNIFICATO FISICO DELLA DERIVATA Molte grandezze fisiche, per come sono state definite, sono funzioni derivate di altre funzioni, come per esempio: 2 6 1. La velocità v = v(t) è la derivata della legge oraria s = s(t), infatti s Δs ' t lim s (t) per def. v (vel. media) e v Δt è la velocità Δt 0 t istantanea al tempo t. 2. L’accelerazione a = a(t) è la derivata della funzione v = v(t), infatti Δv Δv ' ' ' è t lim v t s t per def. a Δt (acc. media) e a Δt Δt 0 l’acceleraz. istantanea al tempo t. 3. L’intensità della corrente elettrica i = i(t) è la derivata della funzione q = Δq Δq ' t lim q (t) q(t), infatti per def. i Δt (int.di corr. media) e i è Δt Δt 0 l’int.di corr. istantanea al tempo t. 4. Un campo scalare x; y;z origina un campo vettoriale ux; y;z facendone la derivata rispetto allo spazio: u grad con grad i j k ; x y z in particolare per il campo elettrico si ha: x; V y; z indicando con V E grad V il potenziale elettrostatico; dV ' E x i V x i dx e in una dimensione (x): 5. La forza elettromotrice è, per la legge di Faraday-Neumann-Lenz, d Φ ' B f.e.m. Φ t dt B indicando con B il flusso del vettore induzione magnetica B attraverso il circuito concatenato. Esempio: Un corpo si muove in linea retta secondo la legge oraria : s(t) = t3 - 9t2 + 15t , con s misurato in metri e t in secondi. Determinare la velocità, l’accelerazione al tempo t = 6 e gli intervalli di tempo durante i quali il corpo si sposta in avanti, e quelli durante i quali si sposta indietro. v(t) = s’(t); v(t) = 3t2 - 18t + 15; quindi v(6) = 15 m/s ; a(t) = v’(t) = s’’(t) ; a(t) = 6t – 18 ; quindi a(6) = 18 m/s2 ; v(t) > 0 ; 3t2 - 18t + 15 > 0 per t < 1 t >5 il corpo avanza ; v(t) < 0 ; per 1 < t < 5 il corpo indietreggia. 2 7 11. Il Differenziale La funzione f(x) sia derivabile ( continua definita) in un intervallo I Df e x0 , x0 + x siano due punti interni ad I; si definisce differenziale dfx0 della f(x) nel punto x0 la funzione lineare dfx0 : x f ’(x0)x , che associa all’incremento x della variabile indipendente il prodotto della derivata della funzione nel punto x0 ( f ’(x0) ) per l’incremento stesso ( x ): dfx0 = f ’(x0)x Significato geometrico: ABdfx0 f ' x0 tg dfx0 Δx dfx0 f ' x0 Δx In particolare, se la funzione è f(x) = x , il differenziale in ogni punto coincide con l’incremento della variabile indipendente: dx = (x)’x dx = x pertanto il differenziale di una funzione si scrive più in generale: df = f ’(x)dx Da qui la scrittura vista al 5.3, detta notazione di Leibniz : Esempi: f' x df . dx quindi 2 8 data la funzione f(x) = x2 , il suo differenziale nel punto x0 = - 2 è: df -2 = 2(-2)dx ; df -2 = - 4 dx data la funzione f(x) = log10x , il suo differenziale nel punto x0 = 3 è: df 3 = (1/3) log10( e) dx .