PRESS Comitato economico e sociale europeo COMUNICATO STAMPA N. 111/2005 17 ottobre 2005 La Presidente del CESE Anne-Marie Sigmund chiede una discussione di base sui valori comunitari in tutti gli Stati membri Intervenendo all'apertura della manifestazione della società civile ungherese Civilada 2005, la Presidente del CESE Anne-Marie Sigmund ha chiesto un dibattito a livello di base in merito ai valori europei. A tale dibattito dovrebbero prendere parte i cittadini, indicando che tipo di Europa vogliono per il futuro. I membri ungheresi del CESE hanno annunciato un loro "Piano D" ungherese, che sarà presentato al forum consultivo sul tema "Accorciare la distanza – come avvicinare l’Europa ai suoi cittadini". Su invito delle organizzazioni della società civile ungherese, la Presidente del CESE Anne-Marie Sigmund ha tenuto un discorso sui valori e gli interessi europei nel corso della cerimonia di apertura di Civilada 2005, la 10a manifestazione della società civile ungherese, svoltasi a Budapest il 13 e il 14 ottobre scorsi. L’Europa deve discutere i propri valori e i propri obiettivi futuri su una base quanto più ampia possibile, coinvolgendo direttamente i cittadini, ha detto. La società civile svolge un ruolo essenziale nella comunicazione con i cittadini, perché funge da cassa di risonanza dei dibattiti europei. Gli obiettivi della strategia di Lisbona come parte della identità europea emergente. Per Sigmund la strategia di Lisbona può essere considerata come un elemento dell’identità europea emergente. Tale strategia combina aspetti economici con obiettivi sociali ed ecologici, e fornisce delle risposte in merito allo specifico modello sociale e dunque all’identità europea. A margine del convegno, il Consiglio economico e sociale ungherese ha invitato il CESE ad organizzare una conferenza congiunta sulla strategia di Lisbona e sulla sua attuazione negli Stati membri. Tale conferenza dovrebbe svolgersi durante la fase preparatoria del Consiglio europeo di primavera 2006. Annunciato il "Piano D" ungherese Reagendo alla pubblicazione, da parte della Commissione, del "piano D", per Democrazia, Dialogo e Dibattito, i membri ungheresi del CESE hanno annunciato di stare preparando un proprio "Piano D", che sarà presentato al forum consultivo sul tema "Accorciare la distanza – come avvicinare l’Europa ai suoi cittadini". Il membro ungherese del CESE Miklós Barabás ha dichiarato che la società civile ungherese sta entrando nella maturità, dopo 15 anni di sviluppo. Il mondo degli affari e quello politico hanno iniziato a trattare le organizzazioni della società civile come utili partner e in un contesto di parità, ha detto. Ritiene che i membri ungheresi del CESE si occuperanno di favorire i contatti tra il livello dell’UE e la società civile negli Stati membri. Il commissario ungherese László Kovács, competente per la tassazione e l’unione doganale, ha invitato la società civile, e in particolare il CESE, a impegnarsi in una riflessione sulla Costituzione. La Presidente Sigmund e i membri Miklós Barabás e Jánosz Tóth hanno preso parte a una discussione con rappresentanti della società civile e visitatori della manifestazione di Civilada. Nel corso del dibattito Sigmund ha sottolineato l’importanza della democrazia partecipativa e del dialogo civile. I cittadini devono essere coinvolti non soltanto ogni quattro anni, in occasione delle elezioni, il dialogo civile non deve essere soltanto una consultazione, ma un meccanismo di base che consente ai cittadini di partecipare attivamente. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Karel Govaert Christian Weger, ufficio stampa del CESE Rue Belliard 99, B-1040; Bruxelles Tel. 02 546 9396/9586; cellulare: 0475 753 202 e-mail: [email protected] Internet: http://www.esc.eu.int/press/index_en.asp Il Comitato economico e sociale europeo rappresenta le diverse componenti economiche e sociali della società civile organizzata. Istituito dal trattato di Roma nel 1957, è un organo istituzionale consultivo. La funzione consultiva del Comitato economico e sociale europeo permette ai suoi membri, e quindi alle organizzazioni che essi rappresentano, di partecipare al processo decisionale comunitario. Il Comitato è composto di 317 membri nominati dal Consiglio.