Bozza: tematiche curricolari

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Progetto: II 1 M1
Emissione: 12/01/02
Revisioni: 12.01.02
Curricolo Scuola Secondaria Superiore
Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
LB
Elementi per la costruzione dei
curricoli della scuola secondaria
superiore
Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
INDICE
INTRODUZIONE _______________________________________________________________ 3
Schema di curricolo _____________________________________________________________ 6
1. Obiettivi formativi generali ______________________________________________________ 8
1.1 Identità personale _________________________________________________________________ 8
1.2 Strutturazione del pensiero _________________________________________________________ 9
1.3 Progettualità ____________________________________________________________________ 10
1.4 Il contributo delle "educazioni" ____________________________________________________ 10
2. Ambiti: una definizione operativa ________________________________________________ 12
3. Discipline ___________________________________________________________________ 16
4. Obiettivi trasversali di apprendimento ____________________________________________ 25
CONCLUSIONI _______________________________________________________________ 27
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
Premessa
L’idea di costruire un curricolo declinato per competenze degli studenti è
nato nell’ambito del Progetto Mission, operante a presso il
Provveditorato di Rimini nell’anno scolastico 2000-2001.
Al gruppo operativo partecipavano gli insegnanti Marina Baravelli,
Luciano Bazzocchi, Manuela Bordoni, Monica Bordoni, Stefano
Bordoni, Maria Lucia Carlini, Carla Maria Casadei, Paola Ciavatta,
Andrea Lombardini, Marina Marini, Paolo Mosconi, Elena Pischedda,
Irene Tartagli, Loretta Tonelli. Il lavoro sul curricolo si è sviluppato su
indicazione del Prof. Franco Frabboni, che partecipava al Comitato
scientifico del progetto Mission, attraverso gli interventi della Dr.ssa
Berta Martini e del Dr. Nerino Arcangeli. Il prodotto abbozzato nel
lavoro di gruppo è pubblicato nel documento interno
2_1_1_Curricolo_prodotto.doc ed è ripreso nella sostanza al cap. 1 del
presente testo.
.
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
Schema di curricolo
definito per competenze in uscita (scuola secondaria)
Le competenze sono strutturate su quattro livelli, che non indicano una gerarchia di valore, ma
se mai una progressione di maggiore specificità :
 Obiettivi formativi generali
 Ambiti
 Discipline
 Obiettivi trasversali di apprendimento
Le proposte qui discusse, che hanno carattere esemplificativo, intenderebbero costituire un
repertorio da cui attingere anche in relazione all’area di specializzazione del singolo istituto.
Non è stato possibile approfondire in modo omogeneo le indicazioni di ambito; il livello
disciplinare a sua volta è stato appena tratteggiato. Il tema della trasversalità è oggetto di una
successiva fase della ricerca; nella nostra interpretazione, la trasversalità (tra le discipline di
uno stesso ambito o di ambiti differenti) interviene in presenza di una strutturazione
disciplinare e configura un riferimento a contributi da parte delle discipline stesse.

Obiettivi formativi generali relativi alle competenze degli studenti

Obiettivi specifici di apprendimento, per ambito:
 Ambito linguistico
 Ambito matematico-scientifico
 Ambito antropologico e filosofico (scienze sociali e scienze umane)
 Ambito dei linguaggi non verbali
 Ambito tecnologico

Obiettivi specifici di apprendimento, per disciplina:
 [disciplina A]
 [disciplina B]
 [disciplina C]
 ...

Obiettivi trasversali di apprendimento relativi alle competenze degli studenti
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Obiettivi
generali
Curricolo Scuola Secondaria Superiore
Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
Ambiti
Discipline
Linguistico
Scientifico
Scienze
umane
Linguaggi
non verbali
Tecnico
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
Disciplina A

Disciplina B

Disciplina C

Disciplina D

Disciplina E

...

...

...

Disciplina Z
Trasversalità
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
1. Obiettivi formativi generali
relativi alle competenze degli studenti
Premessa
Si offre una mappa di competenze relative al profilo formativo di uscita dalla scuola secondaria
superiore, non legate alla specificità di ambiti e/o discipline.
Come tutte le classificazioni non può essere esaustiva ma intende fornire uno strumento utile alla
costruzione di curricoli basati su criteri di essenzialità, progressività e continuità. Si tratta di un
repertorio da cui estrarre gli elementi ritenuti significativi dall’Istituto o dal singolo Consiglio di
Classe, in ordine alla sfera relazionale, cognitiva e progettuale. Proponiamo all’interno degli
obiettivi formativi generali un riferimento alle «educazioni» (alla salute, alla sessualità, alla
sicurezza stradale), di cui la scuola deve occuparsi ma non sembra opportuno che vengano a
costituire discipline specifiche, o tanto meno che siano delegate ad altri insegnamenti (biologia,
psicologia, sociologia) sporadicamente presenti negli Istituti.
1.1 Identità personale
DIMENSIONE RELAZIONALE
 capacità di comunicare e confrontarsi all’interno del contesto educativo e sociale
 capacità di interagire e comunicare con altri stili e tradizioni culturali
 cogliere l’interdipendenza tra soggetti (collaborare con altri per realizzare compiti comuni)
 conseguire un atteggiamento critico nei confronti dei contenuti culturali
 riconoscere il sistema normativo dei diversi contesti sociali
 cogliere l’interdipendenza tra esseri soggetti e ambiente, riconoscendo risorse e vincoli di
ecosistema
DIMENSIONE ESISTENZIALE
 assumere la responsabilità delle proprie azioni
 acquisire autonomia di pensiero e di giudizio (assumere un comportamento efficace rispetto
ai propri obiettivi)
 esprimere e motivare propri pensieri e giudizi
 accogliere un processo di autovalutazione
DIMENSIONE ORGANIZZATIVA-DECISIONALE
 sapersi organizzare nel vissuto quotidiano in ordine a spazi, tempi ed attività
 gestire efficacemente le risorse personali (cognitive, metacognitive ed affettive)
 elaborare processi motivazionali (intrinseci ed estrinseci )
 attivare consapevolmente processi decisionali
 sostenere con volizione le decisioni assunte
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
1.2 Strutturazione del pensiero
Comprensione:
 Capire finalità e obiettivi proposti
 Confrontare e valutare informazioni
 Riconoscere le valenze cognitive dell’errore
Analisi:
 Cogliere il rapporto tra le parti e il tutto
 Individuare gli elementi significativi in relazione al contesto
 Mettere in relazione i concetti evidenziati
 Individuare i nessi causali [nessi e relazioni]
 Leggere criticamente testi e media
Sintesi:
 Ricostruire il ruolo di ciascuna parte nell’insieme
 Selezionare e rielaborare informazioni in modo critico
 Conseguire una visione di insieme coerente [visioni di insieme coerenti]
Applicazione:
 Applicare con efficacia le tecniche conosciute
 Utilizzare procedimenti analogici e strategie di modellizzazione
 Risolvere situazioni problematiche con le strategie disponibili
 Adottare la regola interpretandola:
- come modo economico di rappresentazione e soluzione
- come generalizzazione di esperienze
- come astrazione logico-concettuale
- come convenzione pratica o morale
Espressione/Produzione:
 Conoscere il linguaggio specifico delle diverse discipline
 Esprimersi, utilizzando linguaggi idonei al contesto
 Produrre esempi significativi
 Dimostrare l’efficacia di una procedura
 Elaborare nuove strategie risolutive
 Proporre in modo personale e creativo domande, problemi, percorsi
 Utilizzare il pensiero divergente, adottando strategie alternative
Elaborare criteri e parametri di valutazione per:
 Valutare il grado di difficoltà del compito
 Confrontare le strategie utilizzabili
 Riflettere sui procedimenti adottati
 Relazionare sui percorsi effettuati
 Analizzare criticamente il proprio lavoro
 Generare una personale interpretazione dei «fatti» culturali presi in esame
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
Metacognizione:
Assumere consapevolezza dei propri processi cognitivi e del loro controllo, in particolare:
 riflettere sulle proprie modalità di conoscenza
 trasferire conoscenze da un contesto ad un altro, applicandole in modo flessibile
 dare forma strutturata al sapere acquisito
1.3 Progettualità





dedicarsi con impegno all’attività stabilita
organizzare le conoscenze e le abilità in modo progressivo e finalizzato
attuare modalità di lavoro efficaci
saper lavorare per obiettivi
riconoscere e misurare il soddisfacimento degli obiettivi perseguiti
1.4 Il contributo delle "educazioni"
In tema di «educazioni» (alla salute, alla sessualità, alla sicurezza stradale, alla interculturalità, ….),
il curricolo di Scuola Superiore non deve ignorare la pressante necessità sociale di un intervento
approfondito, che, nel rispetto delle opzioni individuali, non può esimersi dal fornire informazioni
esaurienti e indicazioni precise. La società contemporanea richiede che il giovane conosca le
opzioni possibili e sia al corrente dell’intera gamma di atteggiamenti, anche di quelli socialmente e
individualmente pericolosi o potenzialmente nocivi per essere in grado di rappresentarsi anche sul
piano pratico i diversi comportamenti, in modo da saperli riconoscere ed affrontare con cognizione
di causa.
La collocazione curricolare delle "educazioni" sembra essere di tipo generale, affidato alla
responsabilità dell’intero corpo docente, che potrà certamente avvalersi anche della consulenza di
esperti ed operatori esterni all’istituzione scolastica.
Educazione alla salute
 Essere al corrente dei danni prodotti sull’individuo e sulla società da:
 tabagismo
 alcolismo
 consumo di droghe tradizionali o sintetiche
 ricorso a sostanze dopanti e a «integratori» in ambito sportivo
 Adottare consapevolmente abitudini alimentari finalizzate, conoscendo i rischi di:
 Obesità
 Bulimia e anoressia
 …………
 ……..
Educazione alla sessualità
 Riconoscere e gestire i problemi e gli eventi attinenti alla sfera sessuale:
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
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
 saper affrontare con cognizione di causa gli aspetti psicologici e fisiologici della sessualità
maschile e femminile
 riconoscere le situazioni di prevaricazione o di violenza sessuale
 conoscere le opzioni di contraccezione e i metodi per prevenire le malattie a trasmissione
sessuale
…………
 …….
Educazione alla sicurezza stradale
 Essere consapevole delle conseguenze di comportamenti stradali scorretti, con particolare
riferimento a:
 mania di velocità
 uso delle cinture di sicurezza
 uso del casco motociclistico
 …………
 ……..
Educazione interculturale
 …………
 ……..
 …………
 ……..
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Revisioni: 12.01.02
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relativi alle competenze degli studenti
2. Ambiti: una definizione operativa
Intendiamo utilizzare l’idea di ambito, nel contesto didattico, come un modo per connotare il
curricolo in senso più fortemente culturale e formativo, al fine di superare l’eccessiva
frammentazione delle esperienze scolastiche di insegnamento/apprendimento.
Nell’individuare i cinque ambiti di riferimento, si è cercato, per quanto è possibile, non tanto di
ricalcare distinzioni e abbinamenti tradizionali, quanto di trovare principi epistemologici capaci di
dare una organizzazione al materiale prodotto. Ciascun ambito raggruppa discipline affini e nel
contempo fornisce allo stesso lavoro disciplinare linee guida ed orientamenti comuni, in quanto è in
grado di interpretare istanze culturali di fondo che il singolo Istituto può declinare secondo la
propria vocazione didattica.
La strategia di lavoro adottata prevede quattro possibili itinerari che contribuiscono ad una
definizione di tipo operativo, volta cioè a precisare il senso della partizione per ambiti all’interno di
un curricolo espresso per obiettivi e competenze:
A)
B)
C)
D)
enunciazione dei fondamenti epistemologici e delle prospettive ermeneutiche
evidenziazione di competenze e obiettivi di fondo tipici dell’ambito
enumerazione delle discipline comprese in ciascun ambito
enucleazione delle competenze di apprendimento comuni alle discipline di ambito
Si tratta di un repertorio di piste analitiche non necessariamente organizzate in modo sequenziale,
ma orientate a suggerire alcune possibili strade per la definizione di ambito. Ciò non incrina la
consapevolezza della unitarietà della cultura e del sapere dell’individuo, a cui ciascun ambito
contribuisce per sua parte.
Percorso A
Descrizione di
Percorso C
AMBITO
Percorso B
Competenze di
AMBITO
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Percorso D
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Emissione: 12/01/02
Revisioni: 12.01.02
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Obiettivi specifici di apprendimento
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I quattro percorsi possono così dettagliarsi:
A) enunciazione dei fondamenti epistemologici e delle prospettive ermeneutiche
Poiché si tratta di definire gli ambiti allo scopo di individuare per ciascuno competenze e obiettivi, è
sufficiente un orientamento epistemologico di fondo volto ad una distinzione anche provvisoria.
L’ambito non è solo un contenitore di discipline (percorso C), od eventualmente il luogo di raccolta
di competenze comuni alle discipline di ambito (percorso D), ma può essere letto come una
prospettiva riconoscibile e dotata di capacità peculiari di interpretare il mondo. Questo processo
dovrebbe condurre ad una descrizione di ambito, eventualmente supportata da schemi.
Percorso
A
Fondamenti
epistemologici
e prospettive
ermeneutiche
CONSENTE DI
LEGGERE
IL MONDO
IN PROSPETTIVA
DISCIPLINARE
B) evidenziazione di competenze e obiettivi di fondo tipici dell’ambito
Le competenze di cui l’ambito si fa carico sono quelle di carattere metodologico, investigativo,
cognitivo, euristico, a cui le diverse discipline concorrono. Tali competenze possono orientare le
scelte disciplinari degli insegnanti. Questo approccio consente di rappresentare obiettivi formativi
non ancora specialistici, che giustificano l’approfondimento disciplinare e ne rappresentano la
motivazione culturale
Percorso
B
CONSENTE DI
Obiettivi
e
Competenze
LE DISCIPLINE
ORIENTARE
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Revisioni: 12.01.02
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C) enumerazione delle discipline comprese in ciascun ambito
Si tratta essenzialmente di stabilire delle convenzioni. L’individuazione delle discipline che
afferiscono all’ambito garantisce che la scuola nel suo complesso si faccia carico delle competenze
in modo coordinato e cooperante. In questa prospettiva, tali obiettivi non sono affidati ad una
trasversalità episodica, ma risultano parte integrante del lavoro di ciascun docente. Sul piano
strettamente organizzativo, qualora il curricolo nazionale o locale preveda un carico orario riferito
all’ambito (per esempio nel biennio), l’indicazione delle discipline aiuta a suddividere l’impegno tra
i docenti di materie afferenti all’ambito stesso.
Percorso
C
COSTITUISCONO
LE DISCIPLINE
Enumerazione
di
discipline
D) enucleazione delle competenze di apprendimento comuni alle discipline di ambito
In linea di principio, si può suddividere il processo in due fasi:
d.1) smontaggio delle discipline di ambito
Si richiede un primo «smontaggio» delle discipline relativamente a nuclei fondanti e
competenze al fine di individuarne gli elementi comuni.
d.2) enucleazione delle competenze di apprendimento comuni a più discipline
Le competenze comuni a più discipline possono assurgere a livello di ambito.
Percorso
D
Competenze
delle
DISCIPLINE
COSTITUISCONO
Competenze
comuni a più
discipline
Il quadro complessivo, illustrato nella pagina successiva, vuole rappresentare la significatività della
scansione curricolare per ambito, che consente l’intreccio di istanze epistemologiche, statuti
disciplinari specialistici e prassi didattiche consolidate.
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Progetto: II 1 M1
Emissione: 22/05/01
Revisioni: 12.06.01
Fondamenti
epistemologici
e prospettive
ermeneutiche
Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
Percorso
Percorso
A
C
CONSENTE DI
LEGGERE
IL MONDO
IN PROSPETTIVA
DISCIPLINARE
COSTITUISCONO
LE DISCIPLINE
discipline
DALL’AMBITO
DALLE DISCIPLINE
generano
generano
VERSO L’AMBITO
VERSO LE DISCIPLINE
Obiettivi
e
Competenze
Enumerazione
di
Competenze
delle
DISCIPLINE
CONSENTE DI
LE DISCIPLINE
ORIENTARE
COSTITUISCONO
Percorso
Percorso
B
D
13
Competenze
comuni a più
discipline
Progetto: II 1 M1
Emissione: 12/01/02
Revisioni: 12.01.02
Curricolo Scuola Secondaria Superiore
Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
2.1 Individuazione degli ambiti
Distribuire le discipline e le competenze in ambiti distinti non significa mettere in dubbio una
concezione unitaria della cultura, ma consente di precisare istanze differenti che devono essere
soddisfatte ai fini di una visione coerente e completa. Ciascun Istituto potrà individuare il proprio
percorso e la propria area di approfondimento, cogliendo le specificità e le esigenze rappresentate
attraverso i diversi ambiti. Ci è sembrato utile organizzare il materiale su cinque ambiti: si tratta di
una proposta legata alla prospettiva curricolare, senza eccessive pretese di ordine genericamente
epistemologico. In secondo luogo, le istanze raccolte trovano eco e riscontro anche all’interno di
discipline di altri ambiti e sono supportate in modo specifico anche in funzione del loro valore
generale.
La componente linguistica, attribuita ad un ambito distinto, non può non essere implicata in ciascun
altro ambito, sia come veicolo metalinguistico di comunicazione didattica, sia come linguaggio
specialistico delle singole discipline. In ogni caso, approfondimenti specifici sui linguaggi logicoformali, insieme al formalismo matematico, appartengono per ragionevole tradizione a discipline
dell’ambito matematico-scientifico; lo studio sistematico dei linguaggi artificiali (linguaggi di
programmazione a computer, procedure informatiche, comandi ipertestuali e multimediali)
appaiono a maggior diritto pertinenti all’area tecnologica.
D’altro canto, l’ambito dei "linguaggi non verbali" non esclude ovviamente la parola: il canto
vocale, generalmente associato ad un parlato, nonché attività teatrali, cinematografiche,
multimediali, sconfinano necessariamente nel “verbale”. L’accento è però posto sulla espressione,
ed eventualmente sulla comunicazione, non subordinata ad una struttura sintattico-formale; le
competenze qui in evidenza saranno quindi di natura differente. Ad esempio, mentre nel linguaggio
“verbale” il problema della traduzione da una lingua all’altra ammette comunque l’identificazione
di un messaggio indipendente dalla forma specifica, in ambito “non verbale” forma e contenuto non
sono in linea di principio separabili e la traduzione da una forma espressiva ad un’altra non è mai
veramente proponibile.
La differenziazione tra ambito scientifico e ambito delle scienze umane può essere letta in relazione
alla complessità di ogni atto cognitivo. La conoscenza (scienza, “epistéme”) è necessariamente
inscritta all’interno del rapporto soggetto-oggetto. L’idea di una scienza assolutamente “oggettiva”
resta una pretesa illusoria, così come è ingannevole presupporre un soggetto cognitivo sciolto da
ogni rapporto con l’oggetto dell’attività del conoscere. Di conseguenza, la distinzione tra scienza
dell’oggetto (scienze della natura) e scienza del soggetto umano (scienze umane: antropologia,
sociologia, psicologia, filosofia, storia ecc.) non intende contraddire il rapporto dialettico tra i due
poli di ogni atto conoscitivo. Ciò premesso, l’aspetto “oggettivo” della conoscenza scientifica
sottolinea la tensione verso una conoscenza affidabile, significativa, ancorata alla realtà; il polo
“soggettivo” tematizza il ruolo del soggetto cognitivo, la funzione strutturante del punto di vista,
della prospettiva storicamente determinata, dell’occhio che costruisce l’immagine di sé e del
mondo.
L'ambito tecnologico, tradizionalmente collegato all'area scientifica, è innervato fortemente anche
con l'area sociologica e antropologica; tuttavia si impone come elemento distinto, con valenze
specifiche che assumono sempre più aspetti rivoluzionari.
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Progetto: II 1 M1
Emissione: 12/01/02
Revisioni: 12.01.02
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relativi alle competenze degli studenti
Ambiti scientifici
Statuto epistemologico
La conoscenza (scienza, “epistéme”) è necessariamente inscritta all’interno del rapporto soggettooggetto. L’idea di una scienza assolutamente “oggettiva” resta una pretesa illusoria, così come è
ingannevole presupporre un soggetto cognitivo sciolto da ogni rapporto con l’oggetto dell’attività
del conoscere. Di conseguenza, la distinzione tra scienza dell’oggetto (scienze della natura) e
scienza del soggetto umano (scienze umane: antropologia, sociologia, psicologia, filosofia, storia
ecc.) non intende contraddire il rapporto dialettico tra i due poli di ogni atto conoscitivo. L’aspetto
“oggettivo” della conoscenza scientifica sottolinea la tensione verso una conoscenza affidabile,
significativa, ancorata alla realtà; il polo “soggettivo” tematizza il ruolo del soggetto cognitivo, la
funzione strutturante del punto di vista, della prospettiva storicamente determinata, dell’occhio che
costruisce l’immagine di sé e del mondo. Il rapporto tra soggetto e oggetto può in certe fasi essere
semplificato e può essere tenuto sullo sfondo, ma una vera consapevolezza della conoscenza
scientifica non può prescindere dalle questioni che questo rapporto pone.
Scienze della natura (scienze dell’oggetto)
Questo ambito comprende in prima elezione le scienze “dell’oggetto”, le conoscenze che
riguardano il mondo considerato nei suoi aspetti autosussistenti, indipendenti dall’osservatore,
svincolati dalle sigole proiezioni soggettive. Nel trasmettere tali istanze cognitive, è necessario
proporre il tema della verità scientifica non solo come percorso di ricerca attraverso inevitabili
“errori” e “approssimazioni”, ma anche come tensione che vive al di là del ricorso ad una essenza
metafisica, ad una vera e definitiva “realtà delle cose”.
La tensione alla oggettività porta ad irrobustire un metodo scientifico quanto più intersoggettivo,
affidabile, condivisibile. Si tratta in qualche modo di esorcizzare la soggettività attraverso sistemi
di controllo, di architettura logico-deduttiva, di percorsi induttivi rinforzati da continue “verifiche” e
possibili “falsificazioni”. La conoscenza oggettiva è quanto di meglio una civiltà ed un’epoca
storica riesce a proporre per agganciare il nostro mondo e ricostruire i suoi nessi strutturali. La
civiltà occidentale negli ultimi secoli è venuta definendo una tradizione scientifica che è oggi parte
integrante della cultura occidentale e come tale deve essere trasmessa dal sistema scolastico (se si
vuole, nei tre momenti: scienza esperta, scienza da insegnare, scienza appresa). Ma anche
all’interno di questa prospettiva “oggettivata”, nel cuore stesso del sistema scientifico, rivive la
tensione originaria, per esempio nel rapporto tra dato (oggettivo) e teoria (strutturante), tra
esperimento e legge scientifica, tra fatto e spiegazione. Occorre comprendere e far comprendere
che un fatto, un esperimento, un dato strumentale è un punto di riferimento solo all’interno di un
quadro teorico, di una interpretazione; contemporaneamente, una legge o una spiegazione
scientifica ha senso soltanto in relazione ai dati di fatto di fronte ai quali si pone.
Se si afferra il polo della “oggettività” come caratterizzante l’ambito della scienza della natura,
appare conseguente l’inclusione in tale ambito anche delle scienze matematiche e della logica
formale, che costituiscono il paradigma stesso della certezza e della stabilità cognitiva. E’
opportuno che lo studente comprenda la natura non empirica della matematica: sotto l’aspetto
formale, la certezza della conoscenza matematica rimanda esclusivamente alla struttura tautologica
dei suoi teoremi rispetto agli assiomi di partenza. Tuttavia, la tradizione culturale che avvicina
strettamente le discipline matematico-scientifiche trova la sua giustificazione epistemologica nel
carattere tendenzialmente “oggettivo” di tali forme di conoscenza. Anche nell’essenza della
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Progetto: II 1 M1
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“certezza” matematica, ovvero nella sua struttura ipotetico-deduttiva, ritroviamo la presenza
paradossale della decisione soggettiva: per esempio nella convenzione assiomatica, nello statuto
linguistico, nella interpretazione del formalismo astratto. La verità della matematica, quando non si
scioglie nella scelta convenzionale tra le varie matematiche possibili, si àncora a volte ad una
metafisica di tipo platonico: per essere vera indipendentemente dal soggetto umano, la legge
matematica apparterrebbe ad una realtà ideale, ad un mondo perfetto del pensiero (quando non,
seguendo Galileo, al linguaggio stesso di Dio o della natura). Come si vede, la sua oggettività
sarebbe tutta mentale, culturale, proiettata dal pensiero sul mondo.
Scienze umane (scienze del soggetto)
Le scienze dell’uomo tendono a portare la tensione oggettivante della scienza nello studio del
soggetto stesso della conoscenza. E’ inevitabile che il soggetto, quando viene esaminato e
analizzato, assuma la parvenza di un oggetto indipendente, di una cosa in mezzo ad altre cose. Tale
atteggiamento scientifico dovrebbe vaccinare contro un ingenuo [antropocentrismo metafisico], per
cui l’essere umano sarebbe qualcosa di altro rispetto al resto del mondo, qualcosa di totalmente
irriducibile alle leggi di natura o alle normali regole di indagine. Allo stesso modo, la tensione
conoscitiva della scienza dell’uomo si contrappone ad una metafisica di tipo spiritualista, che
vorrebbe contrapporre radicalmente le scienze dello spirito alle scienze della natura. Viceversa,
l’ambito delle scienze umane può rappresentarsi in continuità e contiguità all’istanza scientifica,
evitando di negare il carattere “naturale”, fattuale, storicamente e biologicamente determinato,
dell’essere umano. Il punto distintivo qui proposto risulta invece molto chiaro sul piano
epistemologico: l’ambito delle scienze umane si caratterizza come l’ambito specifico di indagine
sul soggetto cognitivo.
Sullo sfondo, resta perciò il tema ineliminabile dell’autoriferimento, del soggetto che indaga se
stesso, dell’occhio che vuol vedere proprio ciò che non fa parte del campo visivo naturale. Occorre
confrontarsi col paradosso del pensiero che esamina le condizioni (storiche, antropologiche, sociali,
culturali, psicologiche, emotive) dell’esistenza del pensiero stesso. Non si tratta evidentemente di
una contraddizione formale, ma di un rapporto dialettico con cui fare i conti. Se la filosofia è il
terreno specialistico su cui il tema si è sempre proposto (dal “conosci te stesso” di Socrate ai “limiti
dell’intelletto” del razionalismo, dal “tribunale della ragione” di Kant alle costruzioni autogeneranti
dell’idealismo, dal paradosso scettico all’ermeneutica contemporanea), tutte le scienze umane
devono confrontarsi con questo nucleo tematico fondante. Basti accennare alla storia e alla
definizione circolare di “fatto” storico; alla psicologia, col dibattito comportamentismointrospezione; alla psicoanalisi e la tematizzazione dell’inconscio; alla antropologia culturale; alla
fondazione sociologica delle leggi sociologiche; alla pedagogia come pedagogia del docente (chi
forma i formatori); ecc.
Tale condizione non costituisce un limite delle scienze umane, un difetto di “scientificità”; dovrebbe anzi essere
compresa come punto di forza. Soltanto una costante attenzione storica, filosofica, antropologica, psicologica ecc. può
portare ad una migliore consapevolezza cognitiva e ad una più sicura fondazione delle istanze della stessa scienza
“dell’oggetto”.
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2.1.1 Ambito linguistico
L’ambito della comunicazione attraverso il linguaggio naturale appare caratterizzato da:
1. una precisa regolamentazione sintattico-formale
2. una semantica storicamente determinata, per le lingue moderne tutt’ora in evoluzione,
riconducibile a precisi contesti culturali e interpretativi
Dato l’inestricabile rapporto tra ambiente storico-culturale e lingua, sul piano didattico le
competenze linguistiche sono conseguite insieme e mediante stimoli culturali della più varia natura.
Si conviene tuttavia di ascrivere all’ambito linguistico le competenze di ordine sintatticogrammaticali, nonché le riflessioni sulla natura stessa del linguaggio simbolico e dell’attribuizione
di significati, sull’origine storico-sociale dei vari idiomi, sulle fasi di sviluppo della lingua scritta,
sui vari registri delle forme espressive.
Gli aspetti più ampiamente letterari dell’approfondimento linguistico appartengono alla specificità
delle singole discipline (in quanto letteratura italiana, letteratura inglese, letteratura latina) e non
all’ambito, assumendo semmai l’aspetto della trasversalità multidisciplinare.
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2.1.2 Ambito matematico-scientifico
Questo ambito comprende in prima elezione le scienze «dell’oggetto», le conoscenze che
riguardano il mondo considerato nei suoi aspetti autosussistenti, potenzialmente indipendenti
dall’osservatore, svincolati dalle singole proiezioni soggettive. Nel trasmettere tali istanze
cognitive, è necessario proporre il tema della «verità scientifica» non solo come percorso di ricerca
attraverso inevitabili «errori» e «approssimazioni», ma anche come tensione che vive al di là del
ricorso ad una vera e definitiva «realtà delle cose».
La tensione alla oggettività porta ad irrobustire un metodo scientifico quanto più intersoggettivo,
affidabile, condivisibile. Si tratta in qualche modo di esorcizzare la soggettività attraverso sistemi
di controllo, di architettura logico-deduttiva, di percorsi induttivi rinforzati da continue «verifiche»
e corroborazioni. La civiltà occidentale negli ultimi secoli è venuta definendo una tradizione
scientifica che è oggi parte integrante della cultura occidentale e come tale deve essere trasmessa
dal sistema scolastico (se si vuole, nei tre momenti: scienza esperta, scienza da insegnare, scienza
appresa). Ma anche all’interno di questa prospettiva «oggettivata», nel cuore stesso del sistema
scientifico, rivive la tensione originaria, per esempio nel rapporto tra dato e teoria, tra esperimento
e legge scientifica, tra fatto e spiegazione. Occorre comprendere e far comprendere che un fatto, un
esperimento, un dato strumentale è un punto di riferimento solo all’interno di un quadro teorico, di
una interpretazione; contemporaneamente, una legge o una spiegazione scientifica ha senso soltanto
in relazione ai dati di fatto di fronte ai quali si pone.
Se si afferra il polo della «oggettività» come caratterizzante l’ambito della scienza della natura,
appare conseguente l’inclusione in tale ambito anche delle scienze matematiche e della logica
formale, che costituiscono il paradigma stesso della certezza e della stabilità cognitiva. E’
opportuno che lo studente comprenda la natura non empirica della matematica: sotto l’aspetto
formale, la certezza della conoscenza matematica rimanda esclusivamente alla struttura tautologica
dei suoi teoremi rispetto agli assiomi di partenza. Anche nell’essenza della «certezza» matematica,
ovvero nella sua struttura ipotetico-deduttiva, ritroviamo la presenza paradossale della decisione
soggettiva: per esempio nella convenzione assiomatica, nello statuto linguistico, nella
interpretazione del formalismo astratto. La verità della matematica, quando non si scioglie nella
scelta convenzionale tra le varie matematiche possibili, si àncora a volte ad una metafisica di tipo
platonico: per essere vera indipendentemente dal soggetto umano, la legge matematica
apparterrebbe ad una realtà ideale, ad un mondo perfetto del pensiero (quando non, seguendo
Galileo, al linguaggio stesso di Dio o della natura). Come si vede, la sua oggettività sarebbe tutta
mentale, culturale, proiettata dal pensiero sul mondo.
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2.1.3 Ambito antropologico e filosofico
Le scienze dell’uomo tendono a portare la tensione oggettivante della scienza nello studio del
soggetto stesso della conoscenza. E’ inevitabile che il soggetto, quando viene esaminato e
analizzato, assuma la parvenza di un oggetto indipendente. Tale atteggiamento scientifico dovrebbe
vaccinare contro un ingenuo antropocentrismo, per cui l’essere umano sarebbe qualcosa di altro
rispetto al resto del mondo, qualcosa di totalmente irriducibile alle leggi di natura o alle normali
regole di indagine. Allo stesso modo, la tensione conoscitiva della scienza dell’uomo si
contrappone ad una metafisica di tipo spiritualista, che vorrebbe contrapporre radicalmente le
scienze dello spirito alle scienze della natura. Viceversa, l’ambito delle scienze umane può
rappresentarsi in continuità e contiguità all’istanza scientifica, evitando di negare il carattere
«naturale», fattuale, storicamente e biologicamente determinato, dell’essere umano. Il punto
distintivo qui proposto risulta invece molto chiaro sul piano epistemologico: l’ambito delle scienze
umane si caratterizza come l’ambito specifico di indagine sul soggetto cognitivo.
Sullo sfondo, resta perciò il tema ineliminabile dell’autoriferimento, del soggetto che indaga se
stesso, dell’occhio che vuol vedere proprio ciò che non fa parte del campo visivo naturale. Occorre
confrontarsi col paradosso del pensiero che esamina le condizioni (storiche, antropologiche, sociali,
culturali, psicologiche, emotive) dell’esistenza del pensiero stesso. Non si tratta evidentemente di
una contraddizione formale, ma di un rapporto dialettico con cui fare i conti. Se la filosofia è il
terreno specialistico su cui il tema si è sempre proposto (dal «conosci te stesso» di Socrate ai «limiti
dell’intelletto» del razionalismo, dal «tribunale della ragione» di Kant alle costruzioni autogeneranti
dell’idealismo, dal paradosso scettico all’ermeneutica contemporanea), tutte le scienze umane
devono confrontarsi con questo nucleo tematico fondante. Basti accennare alla storia e alla
definizione circolare di «fatto» storico; alla psicologia, col dibattito comportamentismointrospezione; alla psicoanalisi e la tematizzazione dell’inconscio; alla antropologia culturale; alla
fondazione sociologica delle leggi sociologiche; alla pedagogia come pedagogia del docente (chi
forma i formatori); ecc.
Tale condizione non costituisce un limite delle scienze umane, un difetto di «scientificità»;
dovrebbe anzi essere compresa come punto di forza. Soltanto una costante attenzione storica,
filosofica, antropologica, psicologica ecc. può portare ad una migliore consapevolezza cognitiva e
ad una più sicura fondazione delle istanze della stessa scienza «dell’oggetto».
Competenze
 Rappresentarsi come soggetto umano che indaga se stesso e il mondo
 Essere consapevole degli aspetti soggettivi di ciascun atto cognitivo
 Saper discutere la possibilità di metodi e strumenti di indagine per approfondire la conoscenza
del soggetto umano stesso
 Sapersi confrontare con l’ipotesi di lavoro che ogni idea o credenza sia storicamente,
socialmente e psicologicamente determinata
 Privilegiare prospettive interculturali e intersoggettive, valorizzando la diversità al fine di una
migliore coscienza di sé e del mondo
 Acquisire un atteggiamento tollerante, senza per questo rinunciare agli strumenti culturali e ai
risultati cognitivi della conoscenza critica e scientifica
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2.1.4 Ambito dei linguaggi non verbali
Nei linguaggi non verbali, si perde la dicotomia tra sintassi e semantica; qualunque sia l’espediente
formale adottato, l’intenzione è tutta schiacciata sul significato, a dispetto, a volte, di qualsiasi
canone dato a priori. La comunicazione «non verbale», nell’accezione qui proposta, consente la
compresenza di istanze contraddittorie, la contrapposizione di messaggi persino non traducibili in
unità formalmente coerenti. Nel «non verbale» non sono applicabili i principi logici di identità, non
contraddizione e terzo escluso, che invece di solito vengono utilizzati nella comprensione della
comunicazione di ambito linguistico.
L’approfondimento scolastico tende però a ritrovare, nonostante tutto, delle regolarità, delle
strutture formali, delle forme canoniche. Si tratta in ogni caso di un processo che parte dall’oggetto
e soltanto attraverso la sua scomposizione ermeneutica può proporre delle letture in chiave
eventualmente strutturale e formale.
Resta aperta la discussione sul percorso inverso, cioè sulla possibilità di creare un oggetto di ambito
«non verbale» a partire da grammatiche generative di tipo formale. È la scommessa della
produzione artificiale (tramite programmi automatici a computer) di musica, ritmica motoria e
coreografica, arte figurativa, composizioni artistiche multimediali.
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relativi alle competenze degli studenti
2.1.5 Ambito tecnologico
L’ambito tecnologico si occupa del mondo della trasformazione e del costruito. Ogni
trasformazione comporta modifiche dell'ecosistema ma non tutte sono sostenibili sul piano
ambientale, socio-culturale ed etico. La piena comprensione del mondo dell’artificiale, della
produzione, della tecnologia, permette un ritorno in termini di verifica dell’impianto teorico e la sua
ulteriore evoluzione.
Una delle chiavi interpretative dell’ambito tecnologico è la riflessione su processi e procedure: in
particolare si tratta di inventare nuove procedure, saperle applicare, finalizzarle alla produzione di
modelli, oggetti e di prestazioni.
AMBITO TECNOLOGICO
(delle applicazioni)
Creare
procedure
Applicare
procedure
Produrre
Modelli
Oggetti
Materiali da
costruzione
Tecniche di
produzione
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Funzioni
servizi
altre
prestazioni
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
3. Discipline
Discipline: FILOSOFIA
Si occupa in modo sistematico e critico dei temi di ambito antropologico e filosofico, cercando di conseguire la
massima consapevolezza di tutti i soggetti. Lo studente deve essere in grado di assumere un atteggiamento mentale ed
una attenzione metodologica specifica, che si può articolare su alcuni punti di riferimento:
 l’opposizione al dogmatismo, la critica alla stessa tradizione culturale, sociale, religiosa
 la sensibilità al tema dell’autoriferimento (“conosci te stesso”)
 l’analisi del linguaggio, anche in quanto veicolo di preconcetti e visioni del mondo
Il lavoro didattico dovrà ruotare intorno ad alcuni nuclei fondanti e coprire le seguenti disposizioni filosofiche:
1. la scoperta della “ragione” (razionalità, razionalismo; opzioni materialiste e opzioni idealiste)
2. la critica al razionalismo (scetticismo; criticismo kantiano)
3. l’interpretazione (storica; dialettica; ermeneutica)
Tale percorso deve abbracciare le diverse aree della ricerca filosofica, e specificatamente:
a) l’area teoretica e gnoseologica: metafisica, condizioni e limiti della conoscenza, visione complessiva
del mondo (weltanschaung)
b) il terreno pratico e morale: i criteri di comportamento individuale e sociale, i sistemi di valore, il bene
e il male
c) l’area esistenziale: senso del sé, estetica, significato dell’esistenza
La classe dovrà percepire gli autori (i filosofi) come comunità di discussione, che elabora percorsi e proposte via via più
approfondite e articolate e costruisce strumenti e linguaggi più efficaci del linguaggio ordinario e del senso comune
quotidiano. A sua volta il gruppo classe dovrà interagire con la comunità filosofica virtuale, con la coscienza di
costruire una maggiore consapevolezza dei problemi in gioco. Il fine non è ovviamente una “soluzione” buona per tutte
le stagioni, ma una presa di coscienza della problematicità di qualsiasi rapporto conoscitivo, pratico, esistenziale.
Entrare in dialogo con posizioni filosofiche significa comprenderle, ricostruirle, criticarle; occorre passare attraverso
una appropriazione dei linguaggi, dei riferimenti culturali, delle osservazioni critiche reciproche. Si potrà sviluppare il
gusto del “paradosso”, la sorpresa di vedere l’ovvio con occhi nuovi, la percezione dell’effetto di interferenza del punto
di vista rispetto ad ogni situazione, la scaltrezza nell’evitare tranelli linguistici.
Gli autori verranno richiamati non per scansioni tradizionali e con motivazioni di esegesi specialistica, ma come
occasioni per sviluppare le competenze richieste, come snodi essenziali alla riflessione e alla discussione. A livello
liceale, la storia della filosofia non ha alcuna rilevanza peculiare e la stessa sequenza cronologica può servire a
comprendere certe posizioni ma non costituisce necessariamente il punto di riferimento della programmazione didattica.
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
Competenze da conseguire
Atteggiamento di indagine




essere in grado di adottare consapevolmente un metodo critico di fronte ad ogni problema: individuare i
preconcetti; evitare istanze dogmatiche; cogliere i presupposti di fondo di ogni posizione, compresa la propria
ricostruire i nessi logici di ciascuna posizione organica, interpretandola secondo le sue convenzioni
linguistiche e verificandone la coerenza interna
saper rivivere una questione filosofica dal punto di vista del soggetto cognitivo, a sua volta implicato
nell’impostazione del problema
curare l’aspetto terminologico e la forma linguistica del lavoro filosofico
Percorso di approfondimento progressivo
 saper riconoscere i fondamenti e le intenzionalità di una posizione razionale, di piena fiducia nella ragione
umana
 aver compreso la forza interpretativa e modellante delle idee
 distinguere l’opzione idealista, quella materialista, quella fenomenologica
 conoscere le obiezioni scettiche, sia sul piano gnoseologico che metafisico
 aver affrontato l’analisi della possibilità di conoscenza e il tema dei limiti della ragione umana
 conoscere le linee fondamentali del criticismo di origine kantiano
 essere consapevole delle determinazioni storiche, materiali o culturali di ogni posizione e di ogni idea umana
(comprese le proprie)
 conseguire forme di ragionamento non limitate alla logica classica, con differenti concezioni della
contraddizione e della dialettica tra tesi opposte
 cogliere l’eventuale pervasività della interpretazione (ermeneutica)
Aree di lavoro









saper riconoscere il pensiero sistematico e le linee portanti di un sistema filosofico
essere in grado di distinguere una visione del mondo idealista da una concezione materialista
saper discutere tesi realiste, di idealismo solipsista, fenomenologiche
poter classificare i problemi metafisici, gnoseologici, morali, estetici, esistenziali, affrontandoli con le modalità
proprie di ciascuno
saper affrontare con lo strumento filosofico l’analisi delle varie attività di ricerca
riconoscere la posizione centrale della questione gnoseologica, passando dalla riflessione sulla possibilità della
conoscenza umana in genere, alla ricerca epistemologica focalizzata su singoli aspetti della ricerca scientifica
conseguire la capacità di ricostruire un sistema valoriale a partire dalle opzioni morali di fondo
individuare le differenti scelte sottese a scale di valori differenti o appartenenti a culture o epoche diverse
essere in grado di discutere scelte estetiche o esistenziali cercando un terreno comune di confronto e
riconoscendo aspirazioni non limitate all’occasionalità individuale
[disciplina b]
[disciplina c]
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
trasversalità
4. Definizione di
Nel presente progetto, alcuni aspetti curricolari che potrebbero denominarsi “trasversali” vengono
sviluppati come obiettivi formativi generali (Cap. 1), oppure vengono fatti propri da un ambito
specifico (Cap. 2). In ordine alle competenze in gioco e alle competenze da conseguire, si
individuano tre livelli di trasversalità propriamente detta:
1. I moduli interdisciplinari
Si può riconoscere una trasversalità tematica, che comprende temi o competenze comuni a più
discipline ma non individuabili all’interno di un solo ambito o come obiettivo formativo
generale. In secondo luogo, nei progetti didattici interdisciplinari le competenze derivanti da
differenti discipline possono concorrere a sintetizzare capacità ulteriori, se non altro per la
necessità di contemplare prospettive e punti di vista tradizionalmente distinti. Moduli
concordati tra vari insegnanti, che richiedano il contributo di specializzazioni o ambiti differenti,
consentono di coprire aree di confine che, per il fatto di non risalire direttamente al nucleo
fondante delle discipline, rischierebbero altrimenti di non essere percepite dallo studente.
Accanto quindi a moduli multidisciplinari che si giustificano anche in funzione
dell’apprendimento e del rinforzo disciplinare, la trasversalità post-disciplinare e interdisciplinare copre quegli aspetti che soltanto la ricchezza di prospettive specialistiche
concorrenti permette di approfondire
Es.: Il ragionamento logico-formale è un tipico argomento trasversale, che coinvolge
competenze linguistico-sintattiche, matematiche, filosofiche
2. Lo stage e le figure professionali
Esperienze di full-immersion in ambienti professionali o culturali non solo coinvolgono
competenze di varia origine, ma configurano attività non comprese nel curricolo disciplinare, le
quali vanno a promuovere abilità complesse ed originali. Si intende riferirsi sia allo stage di
tipo professionale, sia all’esperienza in ambienti di attività scientifica e culturale, ambienti reali
o ricostruiti in virtuale: redazione di giornali; collaborazione a laboratori di ricerca;
partecipazione a forum e discussioni in Internet; ecc.
3. La rielaborazione culturale
Ciascuno studente deve diventare consapevole della propria rielaborazione culturale: il lavoro in
classe e le riflessioni individuali vengono a costituire un vissuto intellettuale, un punto di vista
personale che raccolga tutti gli stimoli e le competenze specialistiche necessarie. Tale
operazione di sintesi individuale è l’obiettivo ultimo dell’esperienza scolastica e deve emergere
da un lato come costruzione originale della propria personalità e della propria cultura, dall’altro
come contributo di ciascuno all’ambiente culturale a cui si partecipa.
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
In tale direzione va per esempio la tesina o la traccia di sintesi che accompagna l’esame di stato;
occorre però non rimandare tale presa di coscienza alla parte terminale del corso di studi, ma
farla vivere in ogni occasione di interrelazione con lo studente (valutazioni interdisciplinari,
discussioni di gruppo, produzioni critiche e di sintesi). È evidente la natura trasversale di simili
obiettivi didattici, che si incrociano con le competenze di livello più profondo e in qualche
modo ricollegano le finalità culturali del curricolo al coinvolgimento e alla collaborazione
personale dello studente (cfr. gli obiettivi formativi generali)
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Obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli studenti
Trasversalità: competenze
Competenze tematiche
Una volta sviluppato il curricolo disciplinare (nazionale, locale, di istituto ecc.), è possibile
raggruppare alcuni nuclei tematici presenti in più discipline e organizzarli in modo coordinato,
eventualmente prestando attenzione al parallelismo temporale e ai vincoli logico-didattici interni
alle singole discipline. In tal modo alcune parti del curricolo possono risultare comuni a diversi
insegnamenti e configurarsi quindi come “trasversali”. L’esempio tradizionale riguarda la
scansione temporale di alcuni contenuti disciplinari (letteratura italiana, letterature straniere, storia,
storia della filosofia ecc.). Tuttavia la scansione storica è tutta da discutere, sia come metodo di
approccio, sia come parallelismo nel lavoro in classe; in ogni caso, non può presentarsi come
vincolo nel definire i rispettivi programmi.
Esempi di carattere più sistematico potrebbero essere:
 padronanza delle strutture logiche del discorso e del ragionamento (ambito linguistico,
matematica, filosofia, informatica):
o connettivi logici (formali e informali)
o coerenza (non contraddizione)
o deducibilità (conseguenza logica, ragionamento ipotetico, ragionamento per assurdo)
o metodi di verifica (grammatiche generative, paradigmi esaustivi, tavole di verità,
interpretazioni)
 logiche alternative; il paradosso (lingua, filosofia, psicologia)
 capacità di schematizzare e riassumere graficamente la relazioni statiche, dinamiche, in
evoluzione (disegno, matematica, informatica, sociologia)
 dimensioni spaziali e temporali (matematica, fisica, filosofia)
Competenze integrate
 saper inserirsi in attività redazionali e giornalistiche
 essere in grado di utilizzare e costruire bibliografie (in rete, in biblioteca)
 progettazione di una attività di ricerca, opportunamente documentata
 saper collaborare in attività di indirizzo; per esempio:
o soggiorno all’estero (lingue)
o laboratorio scientifico (licei tecnici e scientifici)
o lavoro in azienda (tecnico-commerciale ecc.)
o …
Competenze di rielaborazione culturale
 tradurre problemi nuovi in questioni risolvibili con gli strumenti noti, riconoscendo vantaggi
e svantaggi della traslazione operata
 dosare in modo opportuno i contributi disciplinari nell’affrontare questioni originali
 saper aprire un ventaglio di domande a fronte di realtà a prima vista semplici od ovvie
 esser coscienti che la propria individuale esperienza culturale reinterpreta i contributi
disciplinari e li unifica in un quadro potenzialmente coerente
 saper formulare giudizi su situazioni e problemi non (scolasticamente) destrutturati,
incontrati nel mondo reale (della ricerca scientifica, della produzione letteraria o artistica,
del mondo tecnico ed economico, delle relazioni sociali e politiche)
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CONCLUSIONI
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