Winston Churchill - There is no finer investment for

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6 Luglio 2004
Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
André Maurois : le monde progresse grâce aux choses impossibles qui ont été réalisées –
il mondo progredisce attraverso la realizzazione di cose ritenute impossibili
André Maurois (1885-1967) est le pseudonyme littéraire d'Emile Herzog.
Romancier, essayiste et historien français. Il est né à Elbeuf-sur-Seine en 1885. Après une licence en philosophie, il dirige l'usine textile héritée de sa
famille résidant à Elbeuf-sur-Seine. C'est à La Saussaye qu'il habite avec sa femme soufrante. Il gère d'ailleurs très bien ses affaires, mais il ne peut se
résoudre à ne pas écrire, il tire donc de cette expérience un livre : Bernard Quesnay (1926).
Il fut également durant la première guerre mondiale un agent de liaison pour l'armée britannique, il écrivit à son retour un livre qui donna sa première
véritable reconnaissance littéraire : Les silences du colonel Bramble (1918). Touche à tout, il s'essaie à tous les genres de littérature : roman, essai,
précis historique, biographie, poésie, ... Il rentre à l'Académie Française en 1938.
Gino Strada: la guerra è la più diffusa forma moderna di terrorismo
Gino Strada, chirurgo di guerra e uno dei fondatori di Emergency, è nato a Sesto San Giovanni (Mi). Chirurgo d'urgenza al Policlinico di Milano,
negli anni '80 si è occupato principalmente di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone all'università di Stanford e Pittsburg (USA),
nell'ospedale di Harefield, (GB) e presso il Groote Schuur Hospital, a Capetown, Sud Africa.
Dopo aver lavorato negli ospedali italiani di Rho (Milano) e di Bergamo, nel 1988 decide di applicare la sua esperienza di chirurgia di urgenza alla
assistenza e alla cura dei feriti di guerra.
Dal 1989 al 1994 lavora con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in zone di guerra: 1989 Quetta, Pakistan; 1990 Dessiè, Etiopia e Khao-I-Dang,
Tailandia; 1991 Kabul, Afghanistan e Ayacucho, Perù; 1992 Kabul, Afghanistan; 1993 Balbala, Gibuti e Berbera, Somalia; 1994 Bosnia.
L'esperienza accumulata, convince nel 1993 Gino Strada a fondare una organizzazione piccola, agile e altamente specializzata, che intervenga in
favore della popolazione civile vittima della guerra e che non soffra delle lentezze burocratiche delle grandi organizzazioni.
Con scarsissimi mezzi nella primavera del 1994 Gino Strada fonda a Milano Emergency.
Dalla sua nascita, Emergency contribuisce in modo determinante al successo della campagna internazionale per la messa al bando delle mine
antiuomo. Emergency costruisce nel 1996 il primo ospedale nel Nord Iraq a Sulaimaniya. Poi un altro ospedale ad Erbil, e un Centro protesi e
riabilitazione, sempre in Nord Iraq, l'ospedale "Ilaria Alpi" a Battambang in Cambogia e altri due ospedali in Afganistan, uno nel nord, nella valle del
Panshir e uno nella capitale Kabul. Nel 2001 apre il sesto ospedale di Emergency, a Freetown, in Sierra Leone.
A tutti questi centri si affiancano 27 posti di Primo Soccorso nelle zone più minate o più vicine al fronte.
Emergency, ovunque operi, è sempre neutrale. In quei Paesi nei quali vi era un conflitto in corso, Emergency ha sempre garantito cure e sostegno a
tutti i suoi pazienti indipendentemente dalla loro collocazione politica o religiosa. Nel gennaio 1999 la casa editrice Feltrinelli pubblica il libro
"Pappagalli verdi, cronache di un chirurgo di guerra", in cui Gino Strada racconta la sua esperienza.
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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che
cambia la verità per accordarla al proprio pensiero" (anonimo arabo)
Terapia ormonale sostitutiva in menopausa
Il gambero rosso degli ospedali
Novità in sala parto
Le scorie trasformate in proiettili: il costo nella bolletta Enel
Finalmente parte la "riforma" sanitaria di Bush: la disumana e orribile lotteria sanitaria
USA / Porno libero in Internet grazie al Primo Emendamento - ITALIA / Il 20% del pane venduto nella
capitale e' abusivo e altre notizie Aduc
Sospensione di farmaci indispensabili ma poco remunerativi
Bilanci regionali a rischio
Gran Bretagna, conto salato dagli effetti collaterali dei farmaci
Preparato erboristico aiuta a superare sintomi dell'abuso di alcool
Dimostrata scientificamente efficacia dello yoga
Nasce il centro di prevenzione e controllo malattie
Procreazione: aspettava 3 gemelli, eseguito aborto di uno
Sunday Times rivela: pagato un riscatto per la liberazione degli ostaggi italiani
Diventa sostenitore di Reporter Associati!
Campioni, soldi e calcio 2004
I conflitti passano, gli interessi restano
Sesso, sono soddisfatte solo 5 donne su 100
Test su otto bimbi malati di distrofia, muscoli riparati dalle staminali
Nuova terapia contro il cancro al seno
La dieta mediterranea protegge da cancro e malattie cuore
Denti, una questione da grandi
I farmaci scelti più come bene di consumo che come strumenti per la salute – Manca informazione
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a cura di Luigi Sedita
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Corte dei conti: sulla Sanità interventi non solo di spesa
Farmaci: si a rimborsabilità piena anche se brevetto scaduto
Oms: no a uso indiscriminato delle medicine alternative
Quando i giornalisti dicono le bugie
Una donna può partorire una rana?
Sul Vernacoliere di Giugno 2004 e le copertine storiche
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Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che
cambia la verità per accordarla al proprio pensiero" (anonimo arabo)
Il manuale del giornalista "disattento" alla voce "notizia scomoda" recita: se puoi, ignorala. Se non puoi
ignorarla, minimizzala. Se è troppo ingombrante per minimizzarla, deridila. Se è troppo seria per essere derisa,
distorcila. Se è troppo palese per essere distorta, coprila di fumo e sposta il problema altrove.
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Terapia ormonale sostitutiva in menopausa
Un’altra battuta d’arresto per la terapia ormonale sostitutiva in menopausa: dopo la dimostrata esistenza di una
correlazione fra questo trattamento e il carcinoma mammario e dopo l’osservazione dei suoi rapporti con un
maggior rischio di ictus e di affezioni cardiovascolari ecco cadere un altro dei supposti benefici attribuiti alla
terapia: la protezione dalla demenza. Al contrario di quanto finora sostenuto, secondo i risultati di uno studio che
ha coinvolto circa 7500 donne, quelle che assumevano gli ormoni presentavano un aumento del 76 % del rischio
stimato di demenza. Gli autori della ricerca fanno comunque notare come nel periodo successivo solo poche
donne abbiano effettivamente sviluppato una demenza
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Il gambero rosso degli ospedali
L'indagine ha monitorato 360 strutture, di cui 130 ospedali, altrettante cliniche e 100 case di riposo, un numero
rappresentativo della realtà italiana.
''Cresce l'attenzione alla qualita' del menu' offerto in ospedali e cliniche e al gradimento dei pazienti. Anche se
non di pari passo''. Così Stefania Porro, direttore del mensile 'Ristorazione Collettivà (Gruppo Agepe), riassume
i risultati della prima indagine sulla ristorazione sociosanitaria in ospedali, cliniche e case di riposo italiane,
commissionata dalla rivista e presentata oggi in un convegno a Milano. L'indagine ha monitorato 360 strutture,
di cui 130 ospedali, altrettante cliniche e 100 case di riposo, un numero rappresentativo della realtà italiana.
Sono stati intervistati i responsabili del servizio delle varie strutture su vari aspetti, a partire dalla qualità. Oggi,
infatti, l'84% delle strutture ha attivato un sistema di controllo qualità dei menù, aspetto che mostra una netta
tendenza alla crescita. Il 51% delle strutture si affida un servizio interno, mentre il 36% ha scelto un operatore
esterno e il 14% la società che gestisce il servizio. E' ancora relativamente bassa, invece, l'attenzione alla
soddisfazione dei pazienti-utenti. A monitorarla e' solo il 62% delle strutture censite (70% degli ospedali contro
appena il 48% delle case di riposo). Ma entro i prossimi cinque anni, prevedono gli esperti della Marcam (autori
dell'indagine) quest'attività crescerà dal 4 all'8%.
''Quello del pasto in ospedale e' un momento importante, di aggregazione. Ma rappresenta anche un aspetto di
rischio, dove sicurezza e qualità sono fondamentali'', dice la Porro. Per quanto riguarda la dotazione tecnologica,
la 'fotografia' svela che, in media, le cucine delle strutture sanitarie risalgono al 1968, ma nel 74% dei casi sono
state ristrutturate di recente. Oggi l'88% dei centri monitorati dispone di cucina interna, cosa che soddisfa la
quasi totalità dei responsabili del servizio. In cucina, poi, prevale il 'basic': lavastoviglie, cucine a gas e cuocipasta sono presenti nell'85-93% delle strutture.
Nota dolente, invece, per la prenotazione dei pasti da parte dei ricoverati: questo servizio esiste solo nel 46%
delle strutture (65% ospedali, 37% case di riposo). I menù, inoltre, vengono ancora distribuiti con carrelli termici
multiporzione: il vassoio personalizzato e' usato solo nel 30-35% delle strutture. Per quanto riguarda la gestione
del servizio, negli ultimi cinque anni la quota interna e' passata dal 68% al 57%.
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Novità in sala parto
E' pronta la legge che garantisce in tutti i punti nascita la terapia contro il dolore gratuita. E consente di partorire
in qualunque struttura pubblica o privata, e addirittura a casa, con il rimborso di tutte le spese. Accompagnati
dall'ostetrica o dal medico di fiducia. L'annuncio arriva da Giuseppe Palumbo, presidente della Commissione
Affari Sociali della Camera, ginecologo e relatore della legge sulla nascita, intervenuto al Congresso della
Società italiana di ginecologia e ostetricia in corso a Genova.
''Con questa legge - ha detto Palumbo - si punta a ridurre il numero dei parti cesarei, che in Italia hanno
raggiunto il tetto del 35.2%, contro le raccomandazioni dell'Oms che invita a non superare il tetto del 15%''. Il
passo successivo nell'iter della nuova legge, ha affermato Palumbo, sarà ora l'approvazione in Commissione, in
sede legislativa o in Aula. Secondo l'esperto dopo l'estate, comunque entro l'anno, anche l'Italia avrà una legge
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Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
''che tutela mamma e figlio''.
I ginecologi la promuovono con riserva
Positivi, anche se con qualche riserva sulle norme che regolano il parto in casa, i commenti dei ginecologi e
ostetrici sulla legge sulla nascita, ormai in fase finale. Nel testo, descritto al congresso Sigo di Genova da
Giuseppe Palumbo, presidente della Commissione Affari sociali della Camera, la norma più apprezzata dagli
specialisti riguarda l'obbligo di attuare in tutti i punti nascita la terapia contro il dolore, a partire dall'epidurale se
la donna la richiede. ''Oggi - dice Massimo Moscarini, presidente dell'Agui - la stragrande maggioranza delle
donne giovani chiede al momento del parto di non soffrire. Purtroppo, solo nel 10% dei casi questa richiesta può
essere esaudita''. ''Noi ginecologi universitari - prosegue - siamo invece nettamente contrari al parto in casa:
mancano assolutamente le garanzie di sicurezza. E siamo contrari anche se il medico curante della partoriente
dovesse dare il suo assenso''. Il presidente dell'Aogoi, Mario Campogrande, promuove ''in modo particolare il
parto senza dolore. In linea di massima - spiega Campogrande - non siamo contrari al parto in casa, purchè
esistano le condizioni di sicurezza, ma soprattutto di vicinanza con una struttura ospedaliera.
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Le scorie trasformate in proiettili: il costo nella bolletta Enel
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=783
"Non esistono solo i giornalisti che vegetano davanti alle scrivanie in attesa di Ansa. Ci sono persone come Marco Mostallino,
dell'Unione Sarda, che ha fatto un'indagine seria e coraggiosa sul movimento dell'uranio impoverito. Traffico che dopo l'approvazione
delle modifiche alla legge 185 sul mercato delle armi, è sempre meno trasparente.
Ringraziamo per la mancanza di trasparenza gli on. Minniti, Mattarella e Previti. Ecco a voi il servizio di Marco Mostellino, tratto da
Censurati.it
Salvatore Vacca, 24 anni, caporalmaggiore di Nuxis, è morto nel 1999 per una leucemia fulminante che lo ha
colpito al ritorno dalla Bosnia, dove cinque anni prima erano stati sparati diecimila proiettili radioattivi. E
quando, nei primi anni ’80, il bambino futuro militare giocava con i soldatini, a Saluggia e Trino (Vercelli) le
centrali atomiche italiane producevano l’uranio che - secondo centinaia di ricerche mediche internazionali - ha
ucciso lui e altre decine di militari sardi, italiani, francesi, olandesi.
Dal 1980 al 1993 l’Enel ha mandato in Inghilterra 51 tonnellate di combustibile atomico che la British Nuclear
Fuel (Bnfl) ha trasformato nelle micidiali armi all’uranio impoverito.
Ora queste spedizioni sono ricominciate. Il primo carico è partito il 6 aprile da qui, da Saluggia, dove le scorie
italiane sono stoccate in attesa di una sistemazione definitiva. Il prossimo, è stato reso noto ieri dalla prefettura
di Vercelli, partirà l’8 giugno.
Destinazione, ancora una volta, la centrale atomica della Bnfl a Sellafield, dove il governo britannico ha imposto
il segreto militare sulla quantità e l’uso dei materiali radioattivi che vengono “riprocessati”.
Il prezzo lo paghiamo noi: cinque centesimi di euro su ogni kilowatt della bolletta Enel di ciascun cittadino.
Cinque centesimi per le armi nucleari accanto alle quali lavorano e si ammalano di cancro e leucemia i nostri
soldati in missione di pace nella ex Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e Somalia: sono i paesi dove i proiettili
anticarro sono stati adoperati e dove i loro residui, spesso invisibili, giacciono sul terreno, nelle case, nei campi
di grano e verdure.
Si teme siano stati usati anche a Quirra, dove tra la popolazione attorno al poligono si sono registrati 14 casi di
tumori sospetti.
L’intera operazione, per altre 54 tonnellate altamente radioattive, costerà all’Italia - dati della Sogin, la società
statale che gestisce le scorie - 15 milioni di euro per i trasporti, più un milione e 244 mila euro per ogni
tonnellata di rifiuti nucleari dai quali estrarre plutonio (buono per le bombe atomiche) e uranio impoverito.
I residui senza valore bellico-commerciale, radioattivi per “soli” trecento anni, torneranno poi in Italia e
potrebbero venire dirottati in Sardegna.
Per trovare tracce e prove di questo traffico - tristemente lecito e autorizzato dai governi dal 1980 a oggi bisogna arrivare fino a Saluggia, paese piemontese di quattromila abitanti: si trova nella provincia di Vercelli, il
territorio che in Italia ha una delle più alte incidenze di tumori tra la popolazione, provocati da cause mai
accertate né dalla Asl né dal ministero della Salute. «Chissà - dice il vicesindaco Carla Fontana - forse i pesticidi
dell’agricoltura, forse i diserbanti».
A Saluggia però, in un reattore spento della Fiat Avio e in un centro di ricerca dell’Enea, si trovano 1.500 metri
cubi di scorie radioattive, mentre trenta chilometri a nord-est, a Trino, nella centrale disattivata sono conservati
altri 1.020 metri cubi.
L’Italia non ha né impianti né tecnologie per ridurre il rischio legato a questi materiali.
Così, nel 1980, l’Enel ha stipulato un contratto per l’invio, il trattamento e la riconsegna all’Italia di 105
tonnellate di combustibili per centrali atomiche. L’altro contraente è la Bnfl, società governativa britannica che
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6 Luglio 2004
Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
ha una consociata (dallo stesso nome) americana, anch’essa nel business: la compagnia da oltre trent’anni riceve
e trasforma materiali contaminati italiani, giapponesi, australiani.
Fino agli anni ’70 si pensava che l’uranio 238 (“impoverito”) fosse solo un rifiuto. Ma proprio nell’anno del
contratto con l’Enel è avvenuta la scoperta del suo potere militare. Nel ’93 la Bnfl ha ammesso ufficialmente di
aver fornito la sostanza al ministero della Difesa britannico: e il ministero riconosce di aver utilizzato
quell’uranio in tempo di guerra. Uranio italiano, pagato da tutti noi con la bolletta Enel: anche dai genitori di
Salvatore Vacca. http://www.censurati.it/node/view/250
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Finalmente parte la "riforma" sanitaria di Bush: la disumana e orribile lotteria sanitaria
Da un articolo del New York Times (che segue) un commento di Massimo Mazzucco
http://www.luogocomune.net/lc/modules/news/article.php?storyid=253
26.06.04 - Vivi nel Minnesota, piuttosto che in Florida o nel Tennessee. Sei malato di cancro, o di sclerosi
multipla, o di una qualunque altra grave malattia autoimmune. Non hai una lira, salvo quella misera pensione
che il governo federale ti passa, e che ti basta appena per fare la spesa una volta alla settimana. Non hai
assicurazione sanitaria, che non ti sei mai potuto permettere, e ti trascini da un ambulatorio pubblico all’altro, nel
tentativo di raggranellare qualche ricetta in più per quelle costosissime medicine che dicono che aiutino tanto, se
non a sconfiggerla, almeno ad alleviare le sofferenze che la tua malattia ti provoca. Non ti interessa
minimamente sapere che le controindicazioni sono ancora peggio del rimedio promesso, vuoi solo smettere di
soffrire, e sei disposto anche a vederti crescere il muschio sotto le gengive pur di farlo.
E dopo tre anni che il tuo presidente non ha speso una sola lira per venirti incontro (come aveva promesso), oggi
di colpo si ricorda che tu esisti, e che il tuo voto – se a novembre sarai ancora vivo – vale come quello
dell’amico più ricco che abbia mai avuto. Ecco allora il pomposo annuncio, da parte del ministro della sanità
Thompson, di una vera e propria lotteria della salute: fra i circa 600.000 cittadini USA aventi diritto....
... (cioè i meno abbienti), malati come te, ne verranno scelti a caso 50.000, che avranno il privilegio di vedersi
consegnare a casa tutte le dosi necessarie delle medicine di cui ciascuno ha bisogno.
E perchè tutte a loro, e a te niente? Perchè questo è solo uno “stunt” dimostrativo, per far vedere alla nazione
come funzionerà, per tutti, il servizio sanitario nazionale nel 2006. Se Bush sarà stato rieletto, naturalmente.
Per tutti? Ma perchè non ci ha pensato prima, allora? Ma perchè prima doveva difenderci tutti dal terrorismo,
caro amico. E adesso, con le noccioline – anzi, con le schegge delle noccioline che sono rimaste,
l’amministrazione si mette a giocare alla roulette russa sulla pellaccia tua. 500 milioni di dollari – una bazzecola,
se ci pensate - costituiscono l’investimento totale dell’operazione annunciata. (Che poi non si tratta che di un
ulteriore furto legalizzato, visto che il parlamento approva una spesa pubblica destinata a rientrare direttamente
nelle tasche della lobby farmaceutica che ha così cavallerescamente promosso l’operazione stessa).
Ma il bello deve ancora arrivare.
Una volta che avrai smaltito il rigurgito di bile, caro amico (perchè lo sai già fin dall’inizio che tu, chissà perchè,
quella lotteria non la vincerai mai), ti suggerisco di rilassarti, e di considerarti fortunato se davvero sarà andata
così. Eh sì, perchè lo sai che cosa verrà somministrato, fra le altre cose, ai malati come te che crederanno di
essere stati chiamati in paradiso? Talidomide.
Ma come, non era stato proibito in tutto il mondo – chiede qualcuno – dopo che negli anni sessanta aveva
provocato un’ondata di nascite di figli deformi alle madri a cui era stato prescritto come semplice tranquillante?
Certo che lo era stato. Ma ultimamente, senza fare nessun rumore, la solita “commissione di esperti” aveva
stabilito che il talidomide ha anche grandi capacità curative, e quindi la FDA (Federal Drugs Administration –
leggi: lobby delle case farmaceutiche travestite da “ispettori della sanità” ), non osando rimetterlo apertamente
sul mercato, lo aveva semplicemente depennato dai medicinali proibiti. E oggi lo si rìtrova dappertutto, anche se
è considerato una medicina “off-label”, cioè “fuori dalla lista”, senza etichetta. ….
Lottery Planned for Test of Medicare's New Drug Coverage
By Robert Pear - June 25, 2004
Washington June 24 - The Bush administration announced Thursday that it would conduct a lottery to select
50,000 people who will receive Medicare coverage of prescription drugs in the next 18 months, before drug
coverage becomes available to all Medicare beneficiaries in 2006.
The lottery is part of an unusual experiment to test the new benefit among people with cancer, rheumatoid
arthritis, osteoporosis, multiple sclerosis and a few other diseases.
In authorizing the experiment, Congress provided $500 million. Forty percent of the money, or $200 million, is
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Miscellanea, sanità e non solo
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earmarked for oral cancer drugs that patients can take on their own, as a replacement for drugs they receive by
injection or infusion in a doctor's office.
Tommy G. Thompson, the secretary of health and human services, said that 500,000 to 600,000 people might be
eligible to compete for the 50,000 slots.
The government, Mr. Thompson said, will select participants at random from the pool of applicants, alternating
between cancer patients and those with other serious diseases.
"Through this coverage," he said, "seniors will save thousands of dollars on essential medicines that they can
take at home." Moreover, he said, all applicants who meet the eligibility criteria "will have an equal chance to
get into the demonstration" if they apply by Sept. 30.
The new project offers a preview of the drug benefit that will be offered in 2006 to all 41 million elderly and
disabled people on Medicare.
Beneficiaries will generally have to pay the same share of drug costs in the demonstration project as in the
standard Medicare drug coverage that begins in 2006. They will also face a large gap in coverage, like the
"doughnut hole" in the standard Medicare drug benefit. But under both programs, co-payments will be reduced
or eliminated for low-income people.
Medicare will cover 26 drug products including tamoxifen, for breast cancer; Gleevec, for types of lymphoma
and gastrointestinal tumors; thalidomide, for multiple myeloma; Iressa, for lung cancer; Enbrel and Humira, for
rheumatoid arthritis; and Avonex and Betaseron, for multiple sclerosis.
For people with multiple sclerosis or rheumatoid arthritis, Mr. Thompson said, the new program could reduce
costs by 75 percent, to about $4,000 a year, from about $16,000. For a person with an annual income less than
$12,600 (35 percent above the poverty level), he said, the cost will be no more than $60 a year for any drug in
the demonstration program.
Patients and their advocates welcomed the initiative and promised to publicize it.
"It appears that 25,000 cancer patients will benefit from this program and gain coverage for life-saving
medications," said Wendy K. D. Selig, vice president of the American Cancer Society. "Coverage for oral cancer
drugs was a huge priority for us."
People are ineligible for the project if they have comprehensive drug coverage from another source like
Medicaid or an employer-sponsored health plan or Tricare, the military health care program.
Senators Olympia J. Snowe, Republican of Maine, and John D. Rockefeller IV, Democrat of West Virginia,
hailed the initiative, which is modeled on legislation they introduced in 2001, along with Representative
Deborah Pryce, Republican of Ohio.
"Increasingly," Ms. Snowe said, "new cancer drugs are available in an oral form," and patients battling cancer
should not have to make unnecessary trips to the doctor's office to receive treatments.
The new Medicare law, which President Bush signed Dec. 8, called for the demonstration project. Mr.
Rockefeller said he wished the administration had started the project in early March, as the law envisioned.
Under the demonstration program, Medicare will also cover certain drugs for ovarian cancer (Hexalen), hepatitis
C (Pegasys and PEG-Intron) and a bone disorder known as Paget's disease (Fosamax).
Federal officials said the new initiative would be run by TrailBlazer Health Enterprises, a subsidiary of the Blue
Cross and Blue Shield plan in South Carolina, under a federal contract for $8.7 million. The drug benefit will be
administered by Caremark, one of the nation's largest pharmacy benefit managers.
In the past, some Medicare officials said they did not want to pay for unapproved uses of certain expensive
cancer drugs, even though cancer specialists frequently prescribe such "off-label" uses. Ms. Selig said she was
pleased to see that the Medicare demonstration program would pay for thalidomide to treat multiple myeloma, a
use that she said had not been explicitly approved by the Food and Drug Administration.
"More than half of all cancer patients receive at least one drug for an off-label indication," Ms. Selig said, adding
that the precedents set in the demonstration program would be important for Medicare in the future.
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USA / Porno libero in Internet grazie al Primo Emendamento - ITALIA / Il 20% del pane venduto
nella capitale e' abusivo e altre notizie aduc
La Corte Suprema non ha approvato la richiesta di legge per bloccare la diffusione dei siti porno, visibili anche
dai bambini. Il filtro anti-porno non sarà applicato ai pc Usa, dopo che i produttori si sono appellati al Primo
Emendamento della Costituzione che vieta di promulgare leggi o prendere misure che limitino la libertà di
espressione.
ITALIA / Il 20% del pane venduto nella capitale è abusivo
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Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
L'allarme dell'associazione dei panificatori e' molto chiaro. Almeno il 20% delle pagnotte vendute nella capitale
proviene da forni abusivi, senza garanzie d'igiene. Come lo hanno anche dimostrato le analisi fatte su alcuni
campioni raccolti dal settimanale Panorama. A Napoli lo cuociono in forni alimentati con legno di bare e
pneumatici, mentre a Palermo lo vendono sui cofani delle automobili. Il fenomeno e' diffuso al sud.
UNGHERIA / La fertilità maschile diminuisce di un terzo a causa dell'uso prolungato del telefonino
Secondo uno studio svolto dall'Università di Szeged, la fertilità maschile diminuisce di un terzo a causa dell'uso
prolungato del telefonino. Lo studio è durato 13 mesi e sono state testate 221 persone con abitudini diverse
rispetto all'uso del cellulare ed ha rivelato che i soggetti più a rischio sono coloro che lo portano alla cintura o in
tasca dei pantaloni.
CANADA / I cani prevengono gli attacchi epilettici degli umani
Il cane, migliore amico dell'uomo e angelo custode dei ciechi, pare lo sia anche per gli epilettici. Su
"Neurology", medici dell'Università di Calgary (Canada) scrivono che alcuni cani di taglia grande -rottweiler,
retriever, da pastore- avvertono ore prima un attacco epilettico del padrone, soprattutto se e' un bambino, e lo
segnala con guaiti insistenti e leccatine. A metterlo in allarme potrebbero essere il sudore o certi movimenti.
Rapporto Onu sulle droghe
L'Onu fa sapere che il mondo si droga di meno e meno pesantemente, anche se i consumi sono ancora
preoccupanti: 185 milioni sono i tossicodipendenti. Le droghe più diffuse sono: cannabis, marijuana e hashish
(15mln); sostanze sintetiche, amfetamine, ecstasy (38mln), ma i più diffusi sono i narcotici "in". La produzione
di coca in America Latina e' -30% e le morti per overdose -20. La Russia e' il principale mercato europeo di
eroina.
USA / Bush indica il preservativo come prevenzione contro l'Aids
Il presidente George W. Bush, per la prima volta ha sostenuto che gli Stati Uniti devono far tesoro
dell'esperienza di Paesi come l'Uganda nella lotta all'Aids, e devono promuovere lo sviluppo del preservativo per
prevenire l'infezione. Una presa di posizione importante, visto che i gruppi conservatori hanno sempre sostenuto
l'astinenza sessuale.
G.BRETAGNA / I denti ricrescono grazie alle cellule staminali
Gli scienziati hanno fatto notevoli progressi per la rigenerazione di nuovi denti e dei tessuti dentali, cosi' come fa
sapere un rapporto pubblicato sul numero di luglio del "Journal of Dental Research". Gli scienziati del Boston's
Forsyth Institute di Londra hanno generato strutture dentali grazie alle cellule staminali, imitando il naturale
sviluppo dei denti.
SVIZZERA / Lo spinello resta un reato
La maggioranza del Consiglio Nazionale (102 contro 92) ha respinto il progetto di riforma della legge sugli
stupefacenti. Cio' significa che il consumo di cannabis continuera' ad essere punito, malgrado che l'altro ramo
del Parlamento e il Governo fossero favorevoli alla depenalizzazione. A questo punto la parola passa al popolo;
un Comitato ha infatti gia' annunciato il deposito di un testo pro depenalizzazione.
USA / Quanto fa bene o male la caffeina
Uno studio dell'Istituto di Sanita' pubblica di Helsinki, apparso sul Journal of American Medical Association fa
sapere che la caffeina ha effetti positivi sul diabete ma l'eccesso potrebbe essere nocivo per il cuore. Le donne
che bevono piu' di 10 tazze al di' riducono il rischio dell'80% e gli uomini del 55%. Non e' chiaro se dipenda
dall'aumento di insulina nel pancreas o dall'acido clorogenico che brucia gli zuccheri.
USA / L'acqua piu' pulita salverebbe vite e denaro
L'Onu fa sapere che se l'acqua fosse potabilizzata meglio si risparmierebbero soldi e si salverebbero vite umane
nei Paesi che ne sono carenti, evitando gli attuali 16m di morti per diarrea e malaria. In Africa il 40% delle
persone non ha acqua potabile, in Asia il 19%. Il beneficio economico sarebbe di circa 84mld di dollari ogni
anno, secondo una ricerca dello Swiss Tropical Institute per la World Health Organisation.
FRANCIA / L'industria del cinema contro la pirateria dei film in Internet, ma ...
Dopo l'industria del disco, quella del cinema ha approfittato del festival di Cannes per prendersela contro la
pirateria. Circa 3 milioni di navigatori avrebbero gia' scaricato gratuitamente dei film da Internet, secondo uno
studio della Central National de la cinematographie. Ma Quentin Tarantino, presidente del festival, dice che se
questo e' l'unico metodo che' in Cina i suoi film siano visti, ben venga.
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/newtex.php?ed=147&tipo_id=2
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Sospensione di farmaci indispensabili ma poco remunerativi
Una tirata d’orecchie alle industrie farmaceutiche per la decisione di mettere in soffitta alcuni farmaci
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considerati poco remunerativi, magari perchè indicati esclusivamente nel trattamento di malattie diffuse nei
paesi del terzo mondo che non possono permettersi di pagarli. L’esempio più eclatante è quello dell’eflornitina
cloridrato, l’unico farmaco attivo nella terapia della tripanosomiasi, affezione che ogni hanno miete 150 mila
vittime nel mondo, quasi tutte in Africa. Messa a punto nel 1985 dall’azienda statunitense Merrel Dow, la
molecola si era dimostrata efficace nel trattamento dei pazienti con malattia del sonno anche in stadi avanzati.
Ma c’era un problema: veniva venduta a prezzi esorbitanti per le possibilità economiche delle popolazioni
colpite. Risultato? La produzione del farmaco è stata sospesa nel 1995 perché ritenuto non remunerativo.
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Bilanci regionali a rischio
I bilanci regionali sono sempre piu' a rischio. Dunque, il Dpef 2005-2008 va elaborato tenendo conto dello stato
di ''grave criticita''' in cui versano le casse delle Regioni. Lo sottolineano i governatori, chiedendo insieme a
Comuni e Province impegni precisi al Governo e proponendo che ''le prossime Conferenze Stato-Regioni e
Unificata siano dedicate in modo specifico alle questioni finanziarie, con la partecipazione di tutti i ministri
competenti''. Le Regioni ribadiscono la richiesta di un urgente incontro con il presidente del Consiglio. In
particolare, sono ''forti le preoccupazioni per il Servizio sanitario nazionale. Per il 2005 - affermano in una nota la stima del fabbisogno finanziario per assicurare l'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza si attesta
intorno ai 91 miliardi di euro. La sottostima dei Lea, rilevata dal Tavolo di monitoraggio Governo-Regioni per
gli anni 2001 e 2002, e' stata piu' volte evidenziata all'esecutivo, che si e' impegnato ad accompagnare eventuali
variazioni di incremento dei Lea, decisi a livello centrale, con le necessarie risorse aggiuntive''. Inoltre,
proseguono i governatori, ''al fabbisogno stimato vanno aggiunti gli arretrati del contratto e delle convenzioni e
gli oneri, per il 2004, relativi all'assistenza agli immigrati regolarizzati. Gli incrementi del Fondo sanitario
definiti dall'Accordo dell'8 agosto 2001, non riescono a dare copertura neppure all'aumento dei costi contrattuali
dovuto all'inflazione programmata''. Per le Regioni, ''resta quindi da definire la questione della copertura di tali
oneri. Un'ulteriore preoccupazione suscitano i disavanzi degli Irccs, delle aziende miste e dei policlinici
universitari''.
10 Gran Bretagna, conto salato dagli effetti collaterali dei farmaci
Gli effetti collaterali dei farmaci sono responsabili di un ricovero su sedici e costano al servizio sanitario
britannico ben 466 milioni di sterline l'anno. Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal. I
ricercatori del Dipartimento di farmacologia dell'Universita' di Liverpool hanno esaminato le cartelle cliniche di
18.820 pazienti con piu' di 16 anni d'eta', ricoverati in due ospedali del Merseyside nell'arco di sei mesi. Nel
6,5% dei casi a motivare il ricorso alle strutture sanitarie erano state le reazioni avverse ai farmaci, circa 1.225
ricoveri. La degenza media si attesta intorno agli 8 giorni. Non solo. Gli effetti collaterali sono responsabili del
decesso del 2,3% pazienti. Secondo gli esperti, molte reazioni avverse si sarebbero potute evitare. Le piu' diffuse
sono le emorragie gastriche, mentre aspirina, diuretici e antinfiammatori non steroidei sono i farmaci piu'
coinvolti.
11 Preparato erboristico aiuta a superare sintomi dell'abuso di alcool
Un estratto di buccia di fico d'India riduce i sintomi dell'abuso di alcool. La gravità di questo tipo di abuso può
essere correlata all'infiammazione indotta dalle impurità presenti nella bevanda alcoolica e dai sottoprodotti del
metabolismo dell'alcool: un estratto di Opus Ficus Indica diminuisce la risposta infiammatoria agli stimoli
stressanti, apparentemente inibendo la produzione dei mediatori infiammatori. D'altro canto, diminuire i sintomi
dell'abuso d'alcool può indirettamente promuovere un aumento dell'uso e dell'abuso dell'alcool stesso.
Comunque, non è mai stato provato che i sintomi dell'ubriachezza fungano da deterrente per il consumo di
alcool, e non vi sono prove che l'alleviamento di tali sintomi determini ulteriore consumo d'alcool. (Arch Intern
Med. 2004;164:1334-1340)
12 Dimostrata scientificamente efficacia dello yoga
2 Luglio - Per la prima volta e' stata scientificamente dimostrata l' efficacia dello Yoga sullo stato di benessere
del corpo che, grazie a questa antichissima disciplina psicofisica orientale, diviene simile a quello di un atleta.
Lo rivela in esclusiva il mensile scientifico Newton, diretto da Giorgio Rivieccio, nel numero di luglio. Newton
cita in anteprima i primi risultati di una ricerca compiuta dalla facolta' di Scienze Motorie dell' Universita' degli
Studi di Milano, che ha sottoposto a esami clinici un gruppo di insegnanti Yoga che praticano questa disciplina
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da almeno quattro anni. ''I primi risultati - ha dichiarato il direttore della ricerca, Arsenio Veicsteinas, ordinario
di Fisiologia alla Statale di Milano - dicono che rispetto a quanti fanno una vita sedentaria, nelle persone che
praticano Yoga il grasso corporeo e' ridotto del 40 per cento; la massa muscolare e' aumentata del 30-40 per
cento; le ossa sono piu' dense; la pressione sanguigna e' piu' bassa''. In particolare, sottolinea il servizio di
Newton, lo Yoga provoca nell' organismo i benefici di due tipi di sport completamenti diversi: quelli aerobici,
cioe' che richiedono resistenza (come il ciclismo, la maratona, ecc.) e quelli anaerobici che richiedono invece
sforzi brevi e intensi, come il sollevamento pesi. L' aspetto solo apparentemente paradossale di questi risultati
riguarda il fatto che lo Yoga e' una disciplina che fa stare a lungo immobili. ''In realta' - dicono i ricercatori di
Milano - lo Yoga insegna ad allenare il corpo e la mente rimanendo immobili, attraverso continue
microcorrezioni di tutti i muscoli, anche di quelli che normalmente si crede di non adoperare. Il controllo sul
corpo, attraverso le posizioni e il respiro e' cosi' forte che l' essere rilassati diventa una conseguenza automatica''.
(ANSA).
13 Nasce il centro di prevenzione e controllo malattie
Nasce il centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie. Lo ha annunciato il Ministro della
Salute Girolamo Sirchia sul sito del ministero. Già firmato il decreto che ne definisce i compiti, l'articolazione e
l'organizzazione. Secondo quanto disposto dal provvedimento il Centro provvederà all'analisi dei rischi per la
salute, il coordinamento con le Regioni dei piani di sorveglianza e prevenzione attiva e dei sistemi di allerta e
risposta rapida anche in riferimento al bioterrorismo, al collegamento con altre realtà istituzionali, alla diffusione
di informazioni. Il decreto prevede, inoltre, che l'attività del Centro sia svolta attraverso il Comitato strategico di
indirizzo, presieduto dal Ministro della Salute e composto da membri di Regioni, Protezione civile, Istituto
Superiore di Sanità, Consiglio superiore di sanità, Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza sul lavoro e
da due membri nominati dal Ministro della Salute, il Comitato scientifico permanente e i sottocomitati scientifici
di Progetto a termine, il Comitato tecnico, la Direzione Operativa. Il Comitato strategico di indirizzo avrà il
compito di approvare il programma annuale predisposto dal Direttore operativo, delle convenzioni e relativi
piani finanziari, dovrà definire le priorità di intervento e dei piani di azione con controllo della loro attuazione ed
efficacia, la definizione delle linee generali sulla comunicazione e formazione specifica. Al Comitato scientifico
permanente - composto da esperti individuati dal Ministro della Salute e dalle Regioni spetterà, invece, il
compito di esprimere parere sui programmi annuali, sui piani per la gestione del rischio approntati dalla
Direzione Operativa e dai Comitati scientifici attivati su specifici progetti a termine e di valutare la dimensione
integrata dei rischi in termini di probabilità, gravità e correlazioni. Il provvedimento, inoltre, affida al Comitato
tecnico istituito presso la Direzione operativa, che sarà composto da un esperto epidemiologo designato da
ciascuna Regione e da cinque esperti nominati dal Ministro della Salute, il compito di realizzare il raccordo con
le strutture regionali competenti e i Dipartimenti di prevenzione delle Ausl, con un lavoro in rete, nel rispetto dei
diversi modelli organizzativi delle Regioni. La Direzione Operativa, istituita presso il Dipartimento della
Prevenzione del Ministero della Salute e diretta dal Donato Greco, avrà, invece, tra i suoi compiti la
realizzazione dei programmi annuali, l'attivazione di sistemi di indagini rapide nazionali su alcune specifiche
tematiche di salute, la collaborazione alla costruzione di reti di sorveglianza ad hoc e alla realizzazione di
programmi di formazione e ricerca su indicazione del Comitato strategico di indirizzo. Tra gli ambiti specifici di
intervento, malattie diffusive ed infettive, promozione della salute e stili di vita, ambiente e clima, vaccini e
vaccinazioni, incidenti, bioterrorismo. (ANSA).
14 Procreazione: aspettava 3 gemelli, eseguito aborto di uno
Cagliari 1 Luglio - E' stata eseguita oggi a Cagliari, previa sentenza di un giudice del Tribunale, un intervento di
embrioriduzione, procedimento che e' vietato in Italia dalla nuova legge (art. 14 comma 4) sulla Procreazione
assistita, con le sole eccezioni previste dalla legge 194 sull' interruzione della gravidanza. L' intervento (durato 4
minuti) e' stato eseguito dal dott. Giovanni Monni, primario del servizio di Ginecologia e Ostetricia dell'
ospedale Microcitemico del capoluogo sardo su una signora di 26 anni alle prese con una gravidanza trigemina
dopo essersi sottoposta in una struttura privata di Palermo a fecondazione in vitro per sterilità di coppia. Il
decorso per gli altri due gemelli e' regolare e la donna insieme al marito e' ripartita per la Sicilia. La vicenda con il suo risvolto giuridico, seguito oggi dall' intervento medico di embrioriduzione - e' cominciata allorche' la
giovane e' entrata in uno stato ansioso depressivo (certificato dalla Clinica Psichiatrica dell' università di
Palermo) dopo essere stata informata dai medici dei rischi materni e fetali di una gravidanza trigemina. La legge
sulla Procreazione medicalmente assistita obbliga, infatti, il medico all' inseminazione di 3 ovociti e al
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contemporaneo trasferimento in utero degli eventuali 3 embrioni ottenuti, vietando la crioconservazione. Nel
caso di una donna giovane questo significa ottenere con molta probabilita' tre embrioni (in una donna oltre 35-38
anni la legge consente nella migliore delle ipotesi due, uno o talvolta nessun embrione). Da qui la decisione della
donna, dopo essersi documentata anche attraverso internet di prendere contatti con un ospedale di Londra, dove,
come in altra nazioni, si eseguono gli interventi di embrioriduzione che sono invece vietati in Italia (cosa di cui
la giovane era stata informata prima della fecondazione). In alternativa avrebbe optato (questo e' consentito in
Italia) per l' interruzione di tutti e tre i gemelli. Avendo, pero', saputo che alcune settimane prima un intervento
simile, su una gravidanza gemellare spontanea, era stato eseguito a Cagliari, si e' rivolta al primario ginecologo
dell' ospedlae Microcitemico per chiedere l' embrioriduzione per grave stato ansioso depressivo. Il dott. Monni
ha risposto alla donna che il suo caso presentava alcune peculiarita' rispetto all' altra vicenda in cui un Giudice
del Tribunale civile di Cagliari ordinato a lui stesso di eseguire un' embrioriduzione in una gravidanza bigemina,
accogliendo la richiesta di una donna di 25 anni che, incinta di due gemelli, aveva scoperto che uno era sano e l'
altro era malato di Beta talassemia. Il primario si e' quindi detto pronto ad eseguire il nuovo intervento se avesse
dato parere favorevole il giudice competente. Così, attraverso il prof. Luigi Concas, del foro di Cagliari, la donna
ha presentato un' istanza al Tribunale civile e il giudice della sezione Persone e famiglia, dottoressa Emanuela
Cugusi, l' ha accolta, accertando la sussistenza di una ''situazione di pericolo imminente e irreparabile e di un
serio danno per la salute della ricorrente che deve essere evitato'' mediante la prestazione sanitaria richiesta. ''Il
caso e' una delle tante ambiguità - ha spiegato il dott. Monni - della legge 40. Speriamo che i legislatori
apportino le modifiche richieste dalle Societa' Scientifiche, dalle Associazioni dei pazienti, dal Tribunale del
Malato e soprattutto dal buonsenso. E' assurdo che questa giovane donna siciliana, disoccupata, venga costretta a
interrompere tutta la gravidanza o a recarsi in Inghilterra dove aveva già preso accordi per circa 1000 euro per il
solo intervento, senza tener conto delle spese aeree e di soggiorno e del maggiore stress psicologico che avrebbe
peggiorato la salute della gestante. Il Giudice - ha concluso il primario di Ginecologia - ha applicato la
Costituzione che riconosce la tutela della salute della gestante e la tutela dei concepiti subordinata però alla
salute della madre. In questo caso e' stata tutelata la salute della donna e degli altri due gemelli''. (ANSA)
15 Sunday Times rivela: pagato un riscatto per la liberazione degli ostaggi italiani
27 Jun 2004 - Per i tre italiani, sequestrati alle porte di Baghdad dalle “Brigate Verdi di Maometto” sarebbe stato
pagato un riscatto economico non inferiore ai 4 milioni di euro. Lo ha riportato l’edizione domenicale
dell’inglese Times, pubblicando un’intervista esclusiva realizzata in Iraq da un corrispondente del giornale.
L’uomo intervistato dal Sunday è un cittadino arabo e si chiama Abu Yussuf, di 27 anni. L'intervistato non si è
limitato a riferire quanto conosce intorno alla vicenda degli ostaggi italiani, ma ha affermato di essere stato uno
dei carcerieri degli italiani e ad aver provveduto lui stesso ha riprendere con una piccola telecamera digitale
l’uccisione di Fabrizio Quattrocchi nelle ore immediatamente successive al rapimento.
Nell'intervista, Abu Yussuf, viene presentato come un militante sunnita padrone della lingua francese e
dell’italiano e un esperto di sistemi informatici. L’intervista sarebbe avvenuta in una piccola e anonima
abitazione nella periferia ovest della capitale irachena.
Nel suo racconto svela tutti i retroscena del sequestro di Fabrizio Quattrocchi, Maurizio Agliana, Umberto
Cupertino e Salvatore Stefio, liberati tre settimane fa e rientrati in Italia il 10 giugno scorso. Abu Yussuf sostiene
di provenire da un paese arabo confinante con l’Iraq, ma del quale non vuole fare il nome, e afferma di essere
stato coinvolto nella fasi di preparazione e di realizzazione del quadruplice sequestro grazie alla sua buona
conoscenza della lingua italiana, cosa questa che lo avrebbe reso indispensabile per interrogare i 4 italiani.
Yussuf afferma che Fabrizio Quattrocchi venne individuato come vittima, per la brutale esecuzione alla quale
venne sottoposto, solo per aver avuto precedenti esperienze lavorative in Bosnia e Nigeria, paesi nei quali
vivono in pessime condizioni grandi comunità di musulmani. Abu Yussuf conferma, dietro una domanda
specifica dell’inviato del Sunday Times, che Quattrocchi avrebbe chiesto di potersi togliere la benda che gli
copriva gli occhi così da poter guardare in volto i suoi sequestratori. Proprio mentre compiva questo gesto per
liberarsi il viso venne ucciso con un colpo di arma da fuoco alla nuca.
Subito dopo averlo ucciso i sequestratori lo girarorno sulla schiena e sarebbe stato lo stesso Yussuf con la
piccola telecamera a filmarlo cercando di porre in evidenza il foro di entrata e di uscita del proiettile che eveva
colpito alla testa l’italiano.
“I quattro italiano non erano certamente solo delle guardie del corpo come affermavano durante i primi giorni
di sequestro” sostiene Abu Yussuf nell'intervista, “in base ai documenti che trovammo loro addosso e grazie ai
dati e le informazioni contenute nei loro pc portatili, e che riuscii a estrarre dalle memorie, giungemmo alla
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conclusione che i quattro italiani erano personaggi molto diversi da dei body-guards in cerca di lavoro come si
descrivevano”.
Nell'intervista pubblicata dal Sunday Times, Abu Yussuf rivela anche che uno dei suoi compagni, componente
del gruppo di sequestratori, sarebbe scomparso subito dopo essersi impossessato di 200.000 dollari in contanti.
Quei 200.000 dollari sarebbero stati una sorta di anticipo versato da alcuni intermediari del governo italiano al
momento della rinvenimento (o, riconsegna?) del corpo di Fabrizio Quattrocchi. La cifra pattutia per la
liberazione dei tre ostaggi italiani rimasti in vita , sostiene Abu Yussuf, sarebbe stata di 4 milioni di dollari Usa,
pagata da emissari del governo italiano.
Ricordiamo, per dovere di cronaca, che tanto il governo italiano quanto Maurizio Scelli, commissario
straordinario della Croce Rossa italiana, hanno sempre e pubblicamente negato che sia mai stato pagato alcun
riscatto.
Ora, l’intervista esclusiva del Sunday Times contribuirà a rimescolare ancora una volta le carte sulla dinamica
della liberazione degli ostaggi italiani e sui segreti che hanno accompagnato fin dall’inizio il caso di questo
anomalo e misterioso rapimento.
Tre domande su tutte, alle quali ancora non è stata mai data una risposta convincente: chi era davvero Fabrizio
Quattrocchi? E chi sono Maurizio Agliana, Umberto Cupertino e Salvatore Stefio?. Infine, cosa ci facevano,
armati fino ai denti, nell’Iraq occupato?
Roberto di Nunzio - [email protected]
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I conflitti passano, gli interessi restano
Roma, luglio 2004
E 333 68033 007.069
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Egregio Signor
…………………
………………………..
Egregio Signor ……. ,
circa tre settimane fa Le ho inviato una lettera come questa per chiedere il Suo voto. Inoltre le ho anche
inviato un SMS al suo telefonino, a quello dei suoi figli minorenni ed illegittimi ed anche a quello della sua
colf filippina illegale. Mi consenta, crede sia facile per me, che gestisco i vostri soldi, decidere di
sperperarli così invece di fare dei proficui investimenti, che so, sulla Banca Mediolanum oppure su
Publitalia, in ogni caso su un sicuro interesse senza conflitti!!
Purtroppo in questo paese esistono, ancora per poco, lacci e lacciuoli come la democrazia e il problema
della riforma elettorale, che è mia priorità modificare al più presto, naturalmente a nostro favore,
nell’interesse di tutti.
Al contrario di quanto era accaduto sino ad allora (chi si ricorda un qualsiasi altro programma televisivo
della concorrenza? presentato da uno qualsiasi dei governi precedenti - che io sostenevo indebitandomi
con la mafia), io vi ho rifilato quel contratto virtuale (ma legalmente valido) che ella continua ad ignorare,
io l'ho condensato in un contratto che contiene per lei oneri ed impegni altrettanto precisi, io ho firmato
questo contratto in modo solenne davanti alle telecamere della televisione pubblica, di cui voi pagate il
canone (io no, che cavolo! IO ci guadagno con le tv! io) e io mi sono obbligato a non ripresentarmi alle
elezioni politiche nazionali perchè le anticipo che con le riforme non servirà mai più votare, ci sono qui io:
“ghe pensi mi!”)
Voi comunisti credete che io faccio la crisi di governo, che babbei, ma come si fa a pensare che, ove nei
cinque anni della legislatura non sia riuscito a mantenere almeno quattro di quei cinque impegni io posso
rischiare tutto dimettendomi: infatti sono riuscito a garantirmi l’impunità, a convivere con la mafia e il
malaffare, ho risolto il vostro conflitto di interesse, voi siete alla frutta ed io mi sono arricchito
smisuratamente e quindi sono riuscito a farvi passare tutti per fessi. Il vostro presidente imprenditore
raggiunge obiettivi impensabili, e squadra che vince non cambia!
Ricevuta la fiducia dagli italiani ed assunta la responsabilità di governo, ho lavorato senza sosta, con tutta
la tenacia e la determinazione possibile, per fregarvi in ogni modo. Ora che molti dei più furbi, tra gli
stupidi che mi credevano, hanno cambiato bandiera, io sono ancora più deciso a raccontare frottole,
togliere voce anche agli alleati, ingrati politicanti ad abusare della censura e farvi credere anche che il
redentore mio fratello è morto di fame per colpa di voi rossi e che io sono onesto e uomo onorevole.
Un uomo d’onore quale sono deve onorare gli impegni. Questa per me è la vera moralità nella politica:
mantenere la parola data. Giudicatemi voi, e in culo alla magistratura.
A parte i brogli elettorali, messi in atto da chi, come voi tutti, mi odia, e che non ha contato i voti legittimi
di quelli che hanno messo si il mio cognome e invece del nome Silvio oppure “Unto del signore” un
affettuoso vezzeggiativo come “imbroglione” (ben 1340 voti), ladro (245800 voti) “mafioso” (tutti annullati
al Nord); al punto che la prossima volta voglio osservatori i miei amici Usa e dell’Onu.
Facendo due conti quasi un quinto scarso degli elettori mi vota ancora, e se sommiamo i voti dei
delinquenti, dei mafiosi, di amici, parenti e dei miei dipendenti, uno o due li riesco ancora a convincere!
Da qui non mi stanate più.
Sapesse quanti problemi abbiamo ereditato dal passato, ma con impegno li abbiamo decuplicati, quanti ne
abbiamo risolti a favore delle mie aziende, quante cose sbagliate abbiamo fatto, per poi dirvi in tv che
“nun sugno stato io!”
Quanti processi ho aggiustato, e non devo più far pagare i giudici da quel cretino di Previti, che si è anche
fatto beccare!!! Quanti cambiamenti pericolosi abbiamo introdotto, quante battaglie abbiamo combattuto
contro l'Italia, quanti sprechi e quanti privilegi a favore di cosa nostra e a mio favore.
I risultati del nostro lavoro di questi quasi tre anni di governo sono innumerevoli: molto di più e meglio di
quando lavoravo come massone, o con società off-shores.
Voi stessi ne potrete avere un 'idea andando alla “vostra” banca o alla mia Posta e vedendo il saldo,
sempre più in rosso, vero? Spendaccioni! Avete ascoltato le mie pubblicità alla lettera? Grazie, spendete
per far girare l’economia, grazie! Che fessi! Ed ora solo debiti? (ma dai, ci ho già pensato, ho pensato a
tutto! ricordatevi il mio rimedio: lavoro in nero per tutti!! Rosso e Nero! Pensare che volevo chiamare il
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partito Forza MILAN, e dare la colpa delle mie cazzate agli juventini, ma sarei stato credibile?)
Abbiamo già una scuola migliore, almeno sembra che in questo periodo funzioni, non chiedetemi perchè,
forse chè è chiusa, allora facciamolo sempre: ci darà dei ragazzi incapaci che per realizzarsi al meglio
usciranno dall’Italia e potranno farsi una cultura ovunque. I professori li privatizziamo come tutti i
dipendenti e risparmiamo sulla spesa pubblica. La pressione fiscale è diminuita, io almeno me ne sono
accorto, voi no? Ingrati e stupidi, vi ho detto che è l’euro e Prodi che mi hanno arricchito, lo dice anche
Tremonti!
Mi sto ampliando con i vostri soldi la villa al mare, mi faccio un anfiteatro per le mie doti artistiche, ed
anche il porto, a se mi finanziate ancora mi faccio un aereoporto ed una base spaziale, per motivi di
sicurezza.
Schifani continua a dire di investire nel sistema carcerario, ma che me frega, io in galera non ci andrò
mai, anche se dovessi fare anche gli unici reati che mi mancano, vediamo, abigeato, manca, peculato l’ho
doppia, tripla, ah ecco, stupro...mancano solo queste due, poi ho completato l’album!
Sono bravo, e resterò il vostro unico Presidente. Affinchè questo avvenga è necessario che gli elettori non
siano in futuro più disturbati a votare, perdere tempo a dare il proprio voto ai partiti che con uno, due,
cento deputati, finiscono per non contare nulla nel Parlamento e invece possono proficuamente fare solo
quello che dico io. Su a lavorare, devo tagliare i ponti, non si può pensare di perder tempo e soldi per
votare, è inutile. Anche il ponte sullo stretto lo allarghiamo solo per avere i finanziamenti a cosa nostra.
E’ stato indispensabile mandare in Europa Dell’Utri e farlo stare nella commissione antimafia, lui è uno
esperto. Se abbiamo mandato una numerosa e compatta squadra di parlamentari italiani integrati nella
più grande forza politica europea, il Partito Fascista Europeo, di cui Sforza Italia è parte determinante.
Solo così si potrà avere la certezza di avere degli squadristi che spezzano le reni al nemico dalle Alpi alla
terra di Albione per raccontare balle al mondo intero e di far valere la difesa dei miei interessi.
Per quanto mi riguarda, ho raccolto volentieri l'appello che mi sono fatto pubblicamente, tanto i
parlamentari azzurri non contano nulla, ed ho accettato di guidare la lista di SForza Italia.
La mia è una "candidatura di bandiera" e ho la faccia tosta di ripeterlo perchè col cavolo che mi vedono
ancora quei comunisti del Parlamento Europeo, ma le preferenze che gli elettori si sono scordati
attribuirmi, dovute per il contratto che non avete onorato, birbanti! mi hanno comunque attribuito la
forza di incollarmi alla sedia e barricarmi al mio posto!
Avete visto come mi apprezzano all’estero, non vorrete che me ne vada via con tutti i miei capitali e le mie
aziende, che qui restate solo voi, pezzenti, pecoroni e pure comunisti!
Quanto sono riuscito a realizzare sino ad ora come principale ed unico protagonista della nostra politica
estera, responsabile morale della morte dei nostri Caduti Della Libertà, che se facevano i calciatori invece
dei mercenari erano a festeggiare lo scudetto con me, invece hanno voluto essere protagonisti al loro
funerale.
Oggi l'Italia ha conquistato un ruolo ridicolo e un'importanza che le spetta come segugio di Bush ed è un
Paese incredibile, visto come nel mondo seguono le mie tv? ci ascoltano tutti per avere il momento del
buonumore! Merito delle mie barzellette! Sono un intrattenitore ed un istrione. Sono così spontaneo, lo so
e me ne vanto. E’ un risultato a cui mi sono dedicato con tutte le mie forze, con un impegno straordinario
per il prestigio del mio Paese e ne sono particolarmente orgoglioso.
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P.S. - Ora devo lavorare: i miei avvocati richiederanno un risarcimento di centomila miliardi di euro a Saddam
per chiedere i diritti. Ma come si permette di tradurre nella sua lingua la mia dichiarazione spontanea fatta a
Milano, e chiamare Previti Alì il chimico...
19 Sesso, sono soddisfatte solo 5 donne su 100
Sono appena cinque su cento le italiane che si dichiarano soddisfatte della loro vita sessuale. I motivi? Problemi
di coppia, disturbi
di salute, ma anche paura a confidarsi con qualcuno quando qualcosa non va. A rivelarlo è un'indagine realizzata
dalla Swg per conto dell'azienda farmaceutica Novo Nordisk e condotta su un campione di 1001 donne tra i 20 e
i 55 anni. Solo il 5,1% delle intervistate ha dichiarato di considerare soddisfacente la propria vita sessuale. Le
più infelici sono le giovani tra i 20 e i 24 anni, mentre le più esigenti sono le 40enni.
Quali sono i fattori chiave per raggiungere, la felicità sessuale? Le intervistate mettono al primo posto l'armonia
con il partner: la confidenza e la complicità con il proprio compagno è giudicata fondamentale per avere una vita
sessuale appagante.
A parte le dinamiche a volte accidentate della vita di coppia, però, tra le cause dell'insoddisfazione ci sono anche
problemi di carattere sessuale, come disturbi nel raggiungimento dell'orgasmo (segnalato da quasi la metà del
campione, 41,3%) o del desiderio sessuale (38,8%), e disturbi legati all'eccitazione (32,4%). Alessandra
Graziottin, direttore del centro di ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele di Milano riassume questa
situazione in una sola parola: co-morbosità, ovvero la compresenza, nelle donne, di diversi disturbi sessuali.
"Questa co-morbosità - spiega Graziottin, - "non è solo marcata in ambito sessuale, ma anche tra i disturbi
ginecologici e urologici". Un problema in più, e da non prendere affatto alla leggera: tra le patologie in grado di
condizionare negativamente il rapporto di coppia, oltre la metà delle intervistate considera abbastanza diffuse le
cistiti, vaginiti e altre infezioni. Tutte caratterizzate da forte dolore, e che tendono a verificarsi con crescente
frequenza dopo la menopausa.
Data la situazione, si potrebbe pensare che dalle confidenze femminili possano arrivare buoni consigli. Invece, le
donne hanno ancora troppi tabù nel parlare di sesso: la maggior parte dichiara di sentirsi a disagio a confidarsi
con le amiche delle problematiche legate ai rapporti sessuali (37,8%), così come a confrontarsi con il proprio
partner (31,4%), e preferiscono rivolgersi direttamente al ginecologo (73,7%). Una percentuale significativa, poi,
attinge alla tv e alle riviste femminili per avere informazioni sulla salute e la sessualità.
Una nota positiva, però, è l'elevato livello di informazione sulle patologie che possono incidere sulla vita
sessuale femminile. Le più informate sono le donne entrate in menopausa e quelle che assumono la pillola
anticoncezionale. - 05 luglio 2004
20 Test su otto bimbi malati di distrofia, muscoli riparati dalle staminali
da Corriere della Sera 5 Luglio 2004
L'esperimento: topi paralizzati sono tornati a camminare con cellule umane del sangue.
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Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
Topi paralizzati che ricominciano a camminare. Per ora e' quanto si può fare per combattere l'inesorabile
distrofia muscolare di Duchenne, la piu' nota tra le alterazioni genetiche che hanno come effetto la
progressiva distruzione della massa muscolare di un bambino, a cominciare da poco dopo la nascita.
Non c'e' cura. Se va bene, pero', tra cinque anni la ricerca potrebbe cantare vittoria. Grazie alle cellule
staminali circolanti nel sangue dello stesso paziente.
DAL SANGUE - e' piu' di una speranza quella su cui sta lavorando l'e'quipe del Centro Dino Ferrari/ del
Policlinico di Milano. L'ultimo lavoro e' pubblicato dalla rivista scientifica americana Journal of
Clinical Investigation , nel numero della prima settimana di luglio. I ricercatori guidati da Nereo Bresolin,
direttore del Centro, sono riusciti a isolare una cellula staminale adulta (ematopoietica, della linea che serve
a rigenerare periodicamente gli elementi del sangue) che ha capacita' miogeniche (che e' in grado cioe' di
formare cellule muscolari). Non solo: iniettata, tramite un'arteria, nel circolo sanguigno, ha dimostrato di
essere in grado di raggiungere la zona minata dalla distrofia e di cominciare un'azione riparatrice,
fermandosi al momento giusto. Una volta riparato il danno, infatti, le staminali in piu' non continuano a
produrre muscolo ma restano in zona per eventuali futuri interventi. Il tipo di staminale (la AC 133) e' lo
stesso che in Germania ha dato risultati nella riparazione di cuori infartuati.
UMANIZZATI/ - Si parla pero' di topi, distrofici si', ma sempre topi.
Abbiamo trapiantato queste cellule umane in topi malati, ma geneticamente modificati per ricevere
materiale umano - spiega Yvan Torrente, coordinatore del Laboratorio che ha condotto lo studio - e il risultato
e' stato importante: le cellule si sono riprodotte, hanno formato nuove fibre muscolari e incrementato la
forza delle cavie/. I topi paralizzati hanno ricominciato a muoversi. Al lavoro hanno collaborato piu'
scienziati: Giulio Cossu, direttore del Stem Cell Research del San Raffaele; Paolo Rebulla, responsabile della
Cell Factory del Policlinico di Milano; Roberto Bettinelli, dell'Universita' di Pavia. Quando l'appuntamento
sull'uomo? Anzi, visto il tipo di malattia, sui bambini? .Due-tre anni se tutto fila liscio, 5 al massimo/,
risponde Torrente. La distrofia muscolare di Duchenne rientra tra le malattie genetiche che minano i
muscoli fino a distruggerli. E' lenta e implacabile: dalla stanchezza nei movimenti fino alla sedia a rotelle
passano pochi anni, una decina circa. Colpisce un neonato (solo di sesso maschile) ogni 3.500. Nella
maggioranza dei casi e' letale, per complicazioni cardiache e respiratorie, entro la tarda adolescenza.
L'ingegner Enzo Ferrari, il mitico Drake, perse il figlio Dino per questa malattia e impegno' molte sue
energie nella ricerca in questo campo. Ed e' grazie al Centro nato da queste energie che si e' aperto uno
squarcio di speranza. Il salto di qualita' e' arrivato dagli studi recenti sulle cellule staminali, ammette
Torrente. LA DISTROFINA - AlCentro Dino Ferrari e' in corso anche uno studio di fattibilita', con un
altro tipo di staminale, su otto bambini distrofici. La via e' diversa. I medici hanno prelevato frammenti di
muscolo dai pazienti, da questi hanno isolato le rare cellule staminali presenti in quei tessuti (entrano
normalmente in azione quando c'e' una lesione da riparare) che sono capaci di produrre la distrofina (la
proteina mancante per il difetto genetico). Hanno quindi coltivato queste cellule in vitro per poi poterle
reiniettare nei muscoli malati. I primi dati si avranno a fine dicembre. Per ora si tratta di vedere se si riesce
a riparare anche parzialmente il danno. Ma soprattutto dobbiamo verificare la fattibilita' della cura, spiega
Torrente. Molti gli interrogativi aperti. I ricercatori, per esempio, non sanno quanto durano gli effetti
terapeutici, sempre che vi siano, e se si dovra' piu' volte ricorrere al prelievo di frammenti muscolari per isolare
nuove staminali. .Se invece dovesse funzionare la via che ha curato i topolini distrofici "umanizzati" conclude Torrente - avremmo un'arma efficace, iniettabile nel circolo sanguigno, e forse risolutiva. Mario
Pappagallo
21 Nuova terapia contro il cancro al seno
ROMA. Una terapia rivoluzionaria, cosi' si annuncia quella che potrebbe essere la svolta epocale nella cura
del tumore alla mammella, una nuova speranza per le donne colpite da questo male che dal 1992 vede
aumentare il numero delle malate pur se e' in grande calo la mortalita'. Una vittoria tutta italiana messa a
punto dall'e'quipe dell'Istituto europeo di Oncologia, diretto dal professor Umberto Veronesi. Ed e' stato lo
stesso scienziato a parlarne in anteprima al congresso della Societa' Italiana di Ginecologia e Ostetricia,
aperto a Genova proprio da una sua lettura magistrale. L'oncologo ha svelato che negli ultimi cinque
anni seicento donne con tumore al seno sono state sottoposte, durante l'intervento, a una dose di radioterapia
mirata al punto della lesione. Con questa metodica - ha detto Veronesi – si evita alla donna di sottoporsi,
dopo l'operazione, alla radioterapia che solitamente e' protratta per sei settimane. Una strada nuova che si
sta rivelando interessante. Tra questo campione, abbiamo avuto solo un caso di fibrosi post-operatoria,
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Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
quindici di fibrosi leggera e tre casi di recidiva del tumore.
Cosi' pensiamo a quelle donne che non possono sottoporsi a radioterapia perche' distanti dai centri
specializzati. Inoltre c'e' il grande vantaggio di poter applicare la radioterapia fin dalla sala operatoria. Un
progresso estremamente importante.
22 La dieta mediterranea protegge da cancro e malattie cuore
Nuove conferme sugli effetti benefici e protettivi della dieta mediterranea. Ad esaltare le proprieta' di
questo tipo di alimentazione e' un nuovo studio, condotto dai ricercatori dell'universita' di Atene, in
Grecia, illustrato sulle pagine della rivista 'New England Journal of Medicine'. Secondo i risultati della
ricerca, condotta su 22 mila greci, chi segue un'alimentazione ricca di frutta e verdura, pasta e pane, il
tutto condito con olio d'oliva e innaffiato da un bicchiere di vino, riduce del 33% il rischio di morte per
malattie cardiovascolari e del 24% quello per cancro, rispetto a chi ha 'sposato' un altro stile
alimentare. Secondo Atonia Trichopoulou, coordinatrice della ricerca, non e' stato possibile individuare un
solo componente della dieta, nonostante l'ottima fama dell'olio d'oliva, piu' protettivo degli altri. Quindi,
ipotizzano gli esperti, e' la combinazione di tutti gli alimenti che contribuisce a tener lontani cancro e malattie
cardiache.
23 Denti, una questione da grandi
Se da grandi si e' bersagliati da carie e infezioni gengivali, la colpa non e' della scarsa attenzione dei propri
genitori per la salute dei denti quando si era piccoli. A sostenerlo uno studio, pubblicato sul Journal of Dental
Research, che ha fotografato i dati relativi all'infanzia di 337 volontari nati nel 1947 e lo stile di vita degli
stessi soggetti ormai cinquantenni. I ricercatori non hanno dubbi: piu' sigarette si fumano, piu' denti si
perderanno con il passare degli anni. Ma anche lavare poco o male i denti e disertare lo studio del dentista in
eta' adulta puo' costare caro. Secondo i ricercatori, inoltre, anche chi da piccolo era molto attento all'igiene
orale puo' prendere cattive abitudini da grande, in particolare tra i venti e i trent'anni. ''Essere attenti alla
salute dei denti e' importante a ogni eta'
- sottolineano dalla British Dental Association. La semplice abitudine di lavare i denti due volte al
giorno con un dentifricio al fluoro puo' conservare la bocca in salute. fonte: Pearce MS et al. Do
Circumstances in Early Life Contribute to Tooth Retention in Middle Age? J Dent Res ; 83: 562 *
I farmaci scelti più come bene di consumo che come strumenti per la salute – Manca informazione
indipendente
24 GIU - In campo farmaceutico ''il servizio sanitario nazionale non fa abbastanza informazione indipendente
che controbilanci quella delle industrie''. Lo ha affermato Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di
ricerche farmacologiche Mario Negri, parlando oggi a Milano nell'ambito
del convegno 'Per un sistema sanitario proiettato sull'Europa'.
''Esistono 30 mila informatori farmaceutici che ogni giorno fanno visita ai medici, esercitando la forte
pressione da parte delle industrie, che e' quella che fa gonfiare le prescrizioni'', ha spiegato Garattini,
precisando che ''manca molto un'informazione indipendente da parte del sistema sanitario, e speriamo che con
l'avvento dell'agenzia del farmaco questa situazione cambi''.
''Il Sistema Sanitario Nazionale dal '95 ad oggi ha cambiato la sua spesa per l'acquisto di farmaci da 9 mila
miliardi di lire a 23 mila miliardi l'anno - ha osservato il direttore dell'Istituto Mario Negri''. Ma questo ''non
riflette un cambiamento di qualita'. Il Sistema Sanitario dovrebbe decidersi a impiegare una piccolissima
parte di queste risorse per fare un'informazione indipendente''. E a livello europeo, ha aggiunto Garattini,
accade che i farmaci ''siano scelti piu' come bene di consumo che come strumenti per la salute'': ne e'
dimostrazione il fatto che l'Emea, che si occupa di approvare a livello europeo i nuovi farmaci che i paesi
dell'Unione sono poi chiamati a mettere in commercio, sia controllata - ha rilevato Garattini - dalla
direzione generale dell'industria e non da quella sanitaria.
''Questo - ha concluso - comporta che i farmaci siano scelti piu' per rispondere alle esigenze industriali, che
al bene del paziente''.
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Corte dei conti: sulla Sanità interventi non solo di spesa
La spesa sanitaria e' difficile da controllare. La Corte dei Conti ammette che non sempre la dinamica di
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questa spesa, in vero di difficile controllo, sembra seguire una coerenza facilmente riscontrabile, anzi e'
ormai certo che talvolta su di almeno parte di essa influiscono logiche interessate e meramente mercantili dice il procuratore generale della Corte dei Conti, Vincenzo Apicella nel giudizio sul rendiconto generale
dello Stato per l'esercizio 2003 - Va aggiunto, poi, che continuano a verificarsi episodi di danno erariale,
connessi specialmente a fatti di organizzazione e a insufficienti utilizzazione di macchinari e di personale.
Apicella, comunque, ribadisce che seppur importante e necessario, in questo settore l'equilibrio dei conti e'
un obiettivo di tendenza, cioe' da raggiungere e mantenere, ma non puo' rappresentare l'unica linea guida
dell'intervento pubblico, considerato l'alto valore sociale espresso dalle esigenze cui si cerca di
rispondere in questo ambito. Apicella auspica che pur ampiamente regionalizzato e quindi inevitabilmente
differenziata, l'organizzazione sanitaria sappia mantenere uniformità nel livello minimo dei servizi
erogati, rispondendo con la stessa efficienza alle istanze degli assistiti su tutto il territorio nazionale ed
evitando cosi' tristi e antistoriche migrazioni dei malati. Ma, l'impegno per una sanità migliore - conclude il
procuratore generale della Corte dei Conti - deve cominciare da ognuno di noi, con la maturazione di una
sana consapevolezza che eviti inutili o eccessivi ricorsi alle strutture sanitarie e, in piu' con l'adozione
di virtuosi stili di vita che non espongano troppo a rischi per la salute, con conseguenti, evitabili oneri
economici sul sistema.
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Farmaci: si a rimborsabilità piena anche se brevetto scaduto
ROMA, 23 GIU - Non e' solo il principio attivo ma anche le caratteristiche proprie del prodotto
(come i tempi di assimilazione) che determinano il criterio da considerare per inserire un farmaco
nell'elenco di quelli a totale rimborso da parte del servizio sanitario. In sostanza anche un farmaco
griffato con brevetto scaduto (un generico nella versione di specialita') potra' essere ricevuto dai pazienti
senza che questi debbano pagare di tasca propria nessuna differenza. Lo ha deciso il Consiglio di Stato,
''bocciando'' di fatto l'elenco cosi' come era stato messo a punto nel febbraio del 2002 dal ministero della
salute e dalla Cuf. Il provvedimento della Cuf, adottato nel quadro generale di contenimento della spesa
farmaceutica, ha dettato criteri per limitare la rimborsabilita' dei farmaci cosiddetti ''generici''. I giudici,
accogliendo con sentenza n.4004/2004 il ricorso in appello della Sanofi contro una sentenza del Tar del
Lazio favorevole all'amministrazione, hanno rimesso in discussione l'impianto dell'elenco, che potrebbe
quindi essere riformulato tenendo presente ''che non e' affatto vero, come pretende la Cuf, che tutti i
medicinali diversi da quelli protetti dal brevetto sul principio attivo debbano essere necessariamente soggetti
al regime del rimborso parziale''.
Secondo il Consiglio di Stato, infatti, ''lo stesso farmaco puo' essere rimborsato integralmente o meno a
seconda che, rispetto a certe patologie, si atteggi come farmaco indispensabile o come farmaco fungibile con
altri''; in particolare ''sarebbe del tutto irragionevole e contrasterebbe con la tutela del diritto alla salute che
fosse impedito il pieno rimborso di un medicinale a lento rilascio laddove questo e' l'unico che risponda
pienamente alle esigenze derivanti dalla patologia diagnosticata''. In definitiva ''dal punto di vista del
diritto alla salute e' del tutto indifferente che il farmaco sia o meno protetto da brevetto sul principio attivo se
e' comunque il migliore farmaco per affrontare e risolvere la patologia, e l'interpretazione della Cuf puo'
risolversi in una ingiustificata discriminazione di determinate categorie di pazienti che necessitano di un
farmaco che abbia particolari caratteristiche e si ritrovano a dover pagare la differenza di prezzo rispetto a
un altro medicinale che non ha pero' quelle caratteristiche e la stessa efficacia''. (ANSA).
27 Oms: no a uso indiscriminato delle medicine alternative
L'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms) ha lanciato un appello contro l'adozione incontrollata di
medicine alternative, con la pubblicazione di un documento che elenca una serie di regole destinate ai
consumatori selvaggi. L'Oms inizia con il precisare che le pratiche, che vanno dall'omeopatia
all'agopuntura, agli integratori alimentari non sono "positive per chiunque in qualsiasi circostanza".
Starebbe crescendo infatti il numero dei casi in cui le medicine alternative risultano nocive, o addirittura
letali. Per il momento, si sottolinea nel documento, non esistono statistiche su scala globale relative alle
reazioni dei pazienti, ma i singoli Paesi stanno denunciando problemi. In Cina, per esempio, sono stati
riportati 9.854 casi di reazioni negative soltanto nel 2002, piu' del doppio di quelli registrati durante tutti gli
anni Novanta. Xiaorui Zhang, coordinatrice dell'Oms per le medicine tradizionali, ha sostenuto che i
consumatori spesso pensano che "naturale significhi sano", ma spesso non sono in possesso delle
conoscenze adeguate per l'esercizio delle medicine non convenzionali. "La maggior parte dei Paesi -
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Miscellanea, sanità e non solo
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ha fatto notare - non hanno controlli sui prodotti a base di erbe; oltre il 90% dei Paesi li vendono al banco,
senza bisogno di ricetta medica". Una direttiva Ue, che dovrebbe entrare in vigore il primo agosto 2005,
armonizzera' le regole per la vendita di vitamine e integratori alimentari in tutta l'Unione. Vi sono
elencati, fra l'altro, le vitamine e i minerali che possono essere impiegati negli integratori. E si stabilisce
un tetto massimo per l'assunzione di certe sostanze.
28 Quando i giornalisti dicono le bugie
di Massimo Mazzucco
5.2.04 - “Perché le democrazie dicono bugie”, è il titolo di un articolo – pieno zeppo di bugie – di Sergio
Romano, apparso ieri sul Corriere della Sera (allegato). E’ curioso osservare come il revisionismo storico, di cui
Romano si è mostrato più volte ottimo alfiere, riesca a cavalcare con la più spavalda naturalezza delle menzogne
che anche un ragazzino di terza media potrebbe contestare senza troppe difficoltà.
L’impresa odierna di Romano trae spunto dalla triste necessità di parlare, in qualche modo, delle commissioni
d’inchiesta che sia Bush che Blair sono stati costetti ad accettare, ciascuno in casa propria, riguardo alle
fantomatiche “armi di distruzioni di massa” di Saddam Hussein. Romano vorrebbe convincerci che per loro è
stato necessario mentire come in fondo, nella storia, lo è stato per tantissini altri capi di stato, alla ricerca di una
scusa valida per giustificare, di fronte al proprio popolo, l’invasione di una nazione nemica. Scopriamo così da
Romano, per esempio, ...
... che “per dichiarare guerra alla Spagna nel 1898 gli Stati Uniti si servirono dell’esplosione di un incrociatore
americano nel porto dell’Avana. Accusarono gli spagnoli di averla provocata e ottennero subito il consenso della
pubblica opinione. Ma non era vero. L’esplosione ebbe luogo perché la santabarbara del Maine era troppo vicina
alla sala delle macchine.”
Voi avete mai visto un cantiere navale che costruisca una nave da guerra in cui la santabarbara sia “troppo vicina
alla sala macchine”? Tra l’altro il Maine, quando è esploso, era in attività da almeno quattro anni. Cos’è
successo, quella sera? E’ stata la santabarbara che si annoiava, ed è andata a farsi un giretto dalle parti della sala
macchine, o viceversa?
O sarà invece che Theodore Roosevelt, l’allora ministro della marina (e futuro presidente americano), aveva
addossato a Cuba decine e decine di unità navali, pronte allo sbarco, e organizzò l’esplosione del Maine al
momento giusto, per poi far firmare all’ignaro presidente Harrison la dichiarazione di guerra alla Spagna?
Romano ci dice poi che “per la Grande guerra, paradossalmente, le bugie non furono necessarie. Bastò un colpo
di pistola (quello che uccise l’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo) per scatenare una reazione a catena che
nessuno riuscì a controllare.” Come si ci fosse qualcuno disposto a credere che quell’assassinio non avesse
affatto l’intenzione di scatenare quello che ha scatenato, ma che fosse il solito anarchico (insurrezionalista, o
modello base?) che sceglie sempre il momento meno adatto per andare a far casino giù in centro.
Il Vietnam passa quasi con una mezza assoluzione, quando Romano ci rivela che l’incidente del Golfo del
Tonchino (tre cannonate alla nave USA Maddox, da parte dei Nord-Vietnamiti, che permisero l’entrata in guerra
ufficiale degli USA) fu “una mezza verità, se non proprio una bugia.“ Alla faccia: di verità, per quel che mi
risulta, c’era al massimo che la Maddox era davvero una nave.
Un altro modo che Romano usa per attribuire questa “necessità di mentire” alle democrazie moderne, è quello di
restringere il campo degli esempi che fa alla sola storia più recente. Ma il vizietto è ben più antico, e non ha
niente a che fare con le democrazie in sè: già Nerone, che certo “democratico" non era, accusò i “giudeocristiani” per l’incendio di Roma, traendone così un’ ottima scusa per mettere a ferro e fuoco i loro quartieri.
Ma l’acrobazia più bella Romano ce la regala in chiusura, quando ci dice “Avrei potuto dare altri esempi, ma da
quelli che ho scelto è possibile ricavare due rudimentali lezioni, utili forse per comprendere ciò che sta
accadendo in questi giorni.” Così infatti, dall’alto del suo pulpito, Romano si dimentica completamente del caso
più clamoroso di tutta la storia, quello di Pearl Harbour, che è diventato l’esempio di pretesto bellico per
antonomasia.
Chissà, visto che molti politici americani paragonano spesso l’Undici Settembre a quell’episodio – con
significato volutamente ambiguo - non sarà che Sergio Romano si è dimenticato di Pearl Harbour perchè
rischiava di ricordarci quel giorno troppo da vicino?
Segue l’articolo completo di Sergio Romano, dal Corriere della Sera del 4.2.04
Perché le democrazie dicono bugie di Sergio Romano
Non sappiamo ancora quale sarà il mandato della commissione d’indagine promessa dal presidente americano
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Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
Bush sul problema delle armi di distruzione di massa che gli ispettori hanno inutilmente cercato in Iraq. E non
conosciamo, per ora, il preciso mandato di quella che il premier britannico Blair si è visto costretto ad
annunciare qualche ora dopo. Se l’oggetto dell’indagine sarà il funzionamento dei servizi d’intelligence, Bush e
Blair sosterranno di essere stati ingannati da cattive informazioni e cercheranno di salvare la loro immagine. Ma
non è certo che vi riescano. Quale che sia il mandato, i mezzi d’informazione non esiteranno a semplificare
brutalmente i termini del problema e a sostenere che la questione cruciale è in realtà la sincerità dei due governi.
Hanno esagerato il pericolo? Hanno giustificato la guerra con informazioni imprecise o grossolanamente
esagerate? Hanno mentito alla loro pubblica opinione? In altri tempi queste domande sarebbero state
incomprensibili. Fino alla seconda metà dell’Ottocento nessun sovrano avrebbe dovuto giustificare gli argomenti
con cui aveva deciso di invadere i propri vicini.
Durante la guerra contro le colonie americane, negli anni Settanta del Settecento, alcuni intellettuali inglesi
sostennero le ragioni dei ribelli, ma a nessuno venne in mente di trascinare i ministri di Giorgio III di fronte a
una commissione d’indagine per giustificare la loro stupida politica fiscale degli anni precedenti. Durante la
guerra di Crimea una parte della stampa britannica criticò duramente la condotta delle operazioni militari e
l’arroganza di Lord Cardigan nella disastrosa vicenda della Brigata leggera, ma nessuno contestò le ragioni del
conflitto.
La situazione comincia a cambiare nella seconda metà dell’Ottocento.
Anziché regnare esclusivamente «per grazia di Dio» i sovrani regnano ormai «in nome del popolo» e debbono
rendergli conto occasionalmente delle loro azioni o permettere che i ministri rispondano dei loro atti al
Parlamento. Per fare una guerra, quindi, occorre fornire qualche giustificazione alla pubblica opinione. E poiché
non tutte le ragioni possono essere confessate, occorre mentire. La prima clamorosa menzogna della storia
moderna è probabilmente il telegramma che Bismarck diffuse alla stampa il 13 luglio 1870. Le cose andarono
così. Quando il trono di Spagna divenne vacante, il «cancelliere di ferro» autorizzò un principe della dinastia
prussiana ad avanzare la propria candidatura. La Francia di Napoleone III si oppose e chiese che la candidatura
venisse ritirata. La Prussia acconsentì, ma il ministro degli Esteri francese pretese che il governo di Berlino
s’impegnasse a non più presentarla. Vi fu un incontro nella cittadina termale di Ems tra l’ambasciatore francese
e Guglielmo I re di Prussia che quest’ultimo riassunse in un telegramma indirizzato a Bismarck. Il telegramma
era scritto con molto equilibrio, ma il cancelliere capì che esso avrebbe giustificato, con qualche correzione, una
dichiarazione di guerra. Diffuse una versione addomesticata da cui risultava che il re aveva trattato bruscamente
l’ambasciatore francese. Napoleone III si indispettì e la guerra scoppiò.
Comincia da allora la lunga serie delle grandi menzogne e delle colpevoli negligenze. Per dichiarare guerra alla
Spagna nel 1898 gli Stati Uniti si servirono dell’esplosione di un incrociatore americano nel porto dell’Avana.
Accusarono gli spagnoli di averla provocata e ottennero subito il consenso della pubblica opinione. Ma non era
vero. L’esplosione ebbe luogo perché la santabarbara del Maine era troppo vicina alla sala delle macchine.
Per la Grande guerra, paradossalmente, le bugie non furono necessarie. Bastò un colpo di pistola (quello che
uccise l’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo) per scatenare una reazione a catena che nessuno riuscì a
controllare. Qualche bugia, invece, fu utile, se non indispensabile, quando l’Italia si servì di un oscuro incidente
di frontiera a Ual Ual nel dicembre 1934 per aprire una crisi che si sarebbe conclusa nell’ottobre del 1935 con
una dichiarazione di guerra all’Etiopia.
Molto meno oscuro, invece, fu lo sfacciato incidente messo in scena dalla Germania nazista nella notte fra il 31
agosto e il 1° settembre 1939. Per giustificare la guerra contro la Polonia le SS prelevarono 150 prigionieri da un
campo di concentramento, li vestirono con uniformi polacche e li lanciarono all’assalto della stazione
radiofonica tedesca di Gleiwitz, nei pressi della frontiera. Più tardi, per evitare spiacevoli indiscrezioni,
eliminarono tutte le comparse del dramma.
Le democrazie hanno opinioni pubbliche più esigenti di quelle dei regimi dittatoriali e le loro menzogne, quindi,
devono essere più convincenti.
Quando il presidente egiziano Nasser, nel luglio 1956, nazionalizzò il canale di Suez, la Gran Bretagna e la
Francia decisero che glielo avrebbero ripreso con la forza. Ma non potevano fare guerra all’Egitto senza una
buona giustificazione. Per averla si accordarono con gli israeliani e montarono un complotto tripartito. Gli
israeliani avrebbero lanciato una operazione militare nel Sinai. Gli inglesi e i francesi avrebbero chiesto ai due
contendenti di ritirarsi e, dopo il rifiuto di Nasser (che Londra e Parigi davano per scontato), avrebbero occupato
il Canale. Le cose andarono effettivamente così, fino al momento in cui gli americani si arrabbiarono e fecero
sapere a Londra che avrebbero affossato la sterlina alla Borsa di New York. Il primo ministro britannico si
dimise e le truppe vennero ritirate.
Una mezza verità, se non proprio una bugia, fu quella che permise a Lyndon Johnson, successore di Kennedy
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Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
alla Casa Bianca, di ottenere carta bianca dal Congresso per la guerra contro il Vietnam del Nord. Nel Golfo del
Tonchino, agli inizi di agosto del 1964, un cacciatorpediniere americano, il Maddox, fu attaccato in acque
internazionali da tre cannoniere nordvietnamite e si salvò grazie all’intervento di aerei americani. Johnson
sostenne che si trattava di una provocazione ingiustificata, ma non disse che il Maddox era in realtà una nave
spia, attrezzata per sorvegliare con le sue apparecchiatore elettroniche le coste vietnamite.
Avrei potuto dare altri esempi, ma da quelli che ho scelto è possibile ricavare due rudimentali lezioni, utili forse
per comprendere ciò che sta accadendo in questi giorni. Prima lezione. Le bugie sono tanto più numerose quanto
più i governi dipendono dal consenso della pubblica opinione. I re dell’Antico Regime non avevano bisogno di
mentire; i sovrani costituzionali dell’Ottocento cominciarono a mentire; i dittatori del Novecento hanno mentito
senza troppo preoccuparsi della verosimiglianza dei loro argomenti; i governi democratici dei nostri giorni
mentono con particolare raffinatezza e perizia. Seconda lezione. Una guerra vinta cancella tutte le bugie
precedenti. Se Bush e Blair avessero, dopo la fine delle operazioni militari, pacificato l’Iraq, nessuno a
Washington e a Londra sarebbe costretto a convocare commissioni d’inchiesta. Sergio Romano
29 Una donna può partorire una rana?
Incredulita' e scetticismo da parte dei ginecologi, riuniti a Genova, all'80.mo Congresso della Societa' italiana di
ginecologia e ostetricia (Sigo), alla notizia, diffusa ieri dalla Bbc, del caso, in Iran, della donna che avrebbe
partorito una rana. ''Una notizia - commenta il ginecologo Giuseppe Benagiano dell'Universita' La Sapienza di
Roma - che non ha fondamento sul piano biologico. L'ipotesi meno fantascientifica potrebbe essere questa: un
girino che naviga in uno stagno insieme ad un milione di altri girini finisce nella vagina della donna mentre
questa fa un bagno. E nella vagina il girino vive a lungo, il tempo necessario per diventare un ranocchio. Ma - si
dice perplesso lesperto - non riesco a immaginare, pero', come la signora abbia potuto vivere con un ranocchio,
anche se piccolo, nella sua vagina. Questa sarebbe la tesi meno avveniristica. In natura, comunque - ribadisce non puo' succedere che specie molto diverse possano dare vita ad un essere''.
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Sul Vernacoliere di Giugno 2004 e le copertine storiche
Gli articoli satirico-vernacolari - di Mario Cardinali
Addiacciante BONDI RAPITO DALL'IRACHENI
Era a Nassiria a ripiglià la cartagènia di Berlusconi
Ma 'un l'hanno nemmeno toccato - HA FATTO SENSO ANC'A LORO
È andata che durante la visita alle truppe italiane laggiù a Nassiria, Berlusconi s’era scordato la su’ cartagènia
speciale, quella che quando lui la mattina ci si pulisce si sente l’inno “E forzitalia” pervìa delle note stampate ‘n
rilievo perapposta che collo sfregamento sur buoderculo si mettano a sonà e dice a Sirvio ni fa principià tanto bene la
giornata.
Sicché ha chiamato Bondi.
- Sandrino, vammela a ripiglià!
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Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
Bondi dé, era ar telegiornale per una diarazzione, ha cercato di fànnelo ‘apì:
- Ma padrone, m’hai detto di di’ ciartroni periolosi a quelli dell’opposizzione, ciò da fa’ ‘r discorzo! Seddercaso
mandaci Schifani!
- Sandrino, ma sei o ‘un sei te ‘r coordinatore di Forzitalia?
- Sì, padrone!
- E Forzitalia l’ho fatta o no per i mi’ ‘nteressi?
- Sì, padrone!
- E ora m’interessa reuperà la mi’ cartagènia, corri!
Sicché Bondi n’ha detto a quelli della televisione scusate c’è ‘r capo che mi chiama per un bisogno urgente e è partito
a razzo per l’Iràcche! Che quando s’è presentato ar generale italiano a Nassiria e n’ha detto rivoglio la cartagènia di
Berlusconi, lui n’ha detto aspetta, si sente cosa ne dice ‘r generale ‘ngrese e così lui lo va a chiede’ ar generale
ameriano!
E ’r generale ameriano ha telefanato a Busce!
- Mister president, mister Berlusconi avere dimenticato sua carta igienica speciale a Nassiria! Cosa dovere fare noi?
- Voi dovere dire a lui di adoperare dito!
Sicché dé, povero Bondi, ni c’è voluto der bello e der bono pe’ spiegà all’ameriani che cor dito e basta Berlusconi
‘un lo poteva sentì l’inno “E forzitalia”!
- Uai, tuo capo essere sordo a buco di culo? - ni chiedevano loro, che ‘un capivano perché oramai l’intelligenza la
mettano tutta nelle bombe.
E quando Bondi ha fatto l’atto di pulissi e cantava Forzitalia pe’ spiegassi, e ci metteva anche varche scurreggina
colla bocca, loro tutti a ride’ sguaiati propio come ameriani!
Ma poi alla fine quer rotolo di cartagènia è venuto finarmente fori e Bondi ha ripreso la macchina per andà di volata
all’areoporto!
Ma lì vicino dé, l’hanno broccato i guerriglieri! Che come l’hanno visto si son tirati tutti addietro! Quella ghigna a
prete tutta ‘osì liscia, quell’aria tutta scivolosa, eppoi nemmeno un capello o quarche pelo ‘n faccia... L’arabi dé, ir
pelo è la su’ fissazzione!
E ‘nzomma ni faceva senzo, si vedeva bene!
Sicché hanno fatto ‘r conto: lo tocchi te, no lo tocchi te, alla fine uno s’è stioccato i guanti, ha detto ma te guarda ‘sa
mi tocca fa’ per Maometto e l’ha preso per ir collo con du’ diti, nemmeno fusse ‘na bodda appiccïósa!
Poi l’hanno fatto ascende’, l’hanno cariato sur un càmio e via a razzo per destinazzione ignota!
Passa un giorno, passa du’ giorni, Berlusconi la su’ cartagènia ‘un la vedeva e anche Bondi ‘un si sapeva più che fine
aveva fatto!
Ma prima che partissero artri due o tremila sordati volontari a cinquemila euro ar mese per l’Iràcche a portacci un
artro po’ di demograzzia, cianno penzato i guerriglieri a fassi vivi loro!
Che difatti varche giorno dopo hanno fatto ritrovà un sacco per la strada, ’ndove quarmente c’era Bondi dentro tutto
legato e un biglietto appiccïàto sopra:
- A noi ci fa già schifo ‘r maiale, questo vi si rende!
E n’avevano anche lasciato la cartagènia ‘n mano, ‘un avevan più toccato nulla!
Dimodoé l’Italia ha potuto respirà, Berlusconi ha potuto ripulissi ‘r culo come più ni garba, e Bondi pole seguità a di’
ciartroni periolosi a quelli dell’opposizzione!
***
L'editoriale italiano di Mario Cardinali
• Senza peli sulla lingua - Salviamo il cervello
Guerra sì, tortura no. Eminenti politologi ed opinionisti indignati per gli orrori particolari di Abu Ghraib ma silenti
sugli orrori generali della guerra ci ricordano infatti che è il divieto di tortura a qualificare la democrazia. Ovvero che
una democrazia, per essere tale, non può non rifuggire dalle torture (da cui lo scandalo che a torturare in Iraq sia stata
la democrazia per antonomasia, quella americana).
Bellissimi discorsi. Restando invece ai fatti - anche solo quelli più noti ed eclatanti - era una democrazia anche
l’America che torturava in Vietnam, che addestrava in apposite scuole i torturatori delle dittature militari del centro e
del sud di quel continente (Cile, Argentina, Perù, Salvador, Guatemala, Ecuador, Panama, Honduras...) e che ora
tortura a Guantanamo di Cuba; è una democrazia l’Inghilterra che tortura anch’essa in Iraq; era una democrazia la
Francia quando torturava in Algeria, era una democrazia l’Italia quando torturava in Somalia (la Somalia
dell’assassinio d’Ilaria Alpi che stava scuriosando troppo, tanto per capirci) e via e via.
E la finta indignazione per le torture, che sono sempre state un aspetto delle guerre, s’accompagna bene al nessuno
scandalo per la guerra. Che è terrorismo di Stato ma che, regolamentato con apposite leggi anche internazionali,
viene chiamato appunto guerra, riconosciuta legittima da chi definisce terrorismo solo l’orrore dei massacri fuori
dagli schemi, principalmente su civili inermi.
Per cui il bombardamento o cannoneggiamento d’una città o d’un villaggio con la gente dentro (civili inermi
anch’essi) non viene considerato terrorismo ma fatto bellico regolare, talvolta definito “effetto collaterale” e seguito
magari dalle scuse per “l’involontario errore”. Compiuto sempre per la pace, ché sempre quella è il fine sbandierato
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6 Luglio 2004
Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
dell’impegno militare.
Fanno il terrorismo e lo chiamano guerra, fanno la guerra e la chiamano pace. Creano macchine di morte (Full Metal
Jacket, ricordate?) e le chiamano soldati. Con ordini precisi. L’ordine essendo ciò che agguanta e garantisce il tutto.
Assassini ma in divisa, torturatori ma obbedienti. Cosa dicevano i nazisti a Norimberga? Obbedivamo agli ordini.
Cosa dicono gli aguzzini di Abu Ghraib? Abbiamo obbedito agli ordini. Se poi vien fuori qualcosa d’imprevisto, si
frega al massimo il pesce piccolino, perché ha obbedito male.
Per questo c’è anche chi obbietta, per questo c’è anche chi non obbedisce. Per questo c’è chi, pur avendo accettato un
elmetto in testa e un fucile sulla spalla, non rinuncia tuttavia al suo cervello, alla sua dignità umana. Magari in questo
possiamo essere diversi dai fanatici tagliatori di teste dell’Islam.
TORTURE
Nessuno sapeva
CIANNO LA GHIGNA COME 'R CULO
IL CULO PROTESTA
"Offensivo paragonarmi a certe facce"
Quand’è troppo è troppo, e alla fine ‘r Culo è andato dall’avvoato!
- È l’ora di finilla coll’offese, avvoato! Io sono un culo, è vero, ma ciò la mi’ dignità! E a me d’esse’ paragonato a
certe facce ‘un mi va più giù!
- O che facce dice?
- Dé, quelle di chi la gente ni dice che cianno la ghigna come ‘r culo*!
- Ah, ho capito! Ma quello è sortanto un modo di di’! Che ni si dice a chi è sfacciato ardilà d’onni misura e d’onni
pudore! L’ha presente presempio Berlusconi, quando dice che lui ‘un cià nessun confritto d’interessi e che le
televisioni ni danno tutte addosso? Ecco, ‘n quer caso cià la ghigna come ‘r culo!
- E fusse ‘n quer caso e basta... Lì però vabbene, avvoato, oramai ciò fatto ‘r callo! Ma ‘r cormo è ora, colla storia
delle torture ameriane e ‘ngresi all’iracheni! Roba da sentimmi male anch’io, a vedé quelle fotografie! E io di merda
ne vedo, avvoato!
- ‘Un ne dubito, signor Culo! È davvero una gran brutta storia!
- Storia?! E quella è roba da vomitassi addosso, noi occidentali! Vi si porta la demograzzia di vì, vi si dà la libertà di
là, e ‘ntanto bombe e marzagri, e torture peggio de’ tedeschi! Che l’hanno ordinate e organizzate da’ posti di
‘omando, quelle torture, cianno fatto perfino ‘r manuale d’istruzzioni apposta, cianno già la scola di Guantanamo per
addestrà l’aguzzini ar punto giusto, mapperò Busce ‘un ne sapeva nulla, Bler ‘un ne sapeva nulla, ‘r governo italiano
‘un ne sapeva nulla...
- Cianno la ghigna come ‘r culo, appunto!
- Cosa fa, avvoato, ci si mette anche lei?! Io con certe facce ‘un ci voglio avé più nulla a che vedé! Ma l’ha visto
Busce, con quer muso a piccozzíno*? E la Condolezzaràis, che pare ‘na kapò tinta ‘npo’ di nero? E Toniblèr, con
quell’aria alla telobuttonculo mapperò all’ingrese? E Berlusconi, e Fini, e Carderoli, e Follini...
- E Bondi ‘ndove melo mette?
- Eh, avvoato, se nelo mettessi ‘ndove dìo io, ni toccherebbe ricaàllo... Tutti a giurà e spergiurà che di velle torture
‘un sapevan nulla, poverini...
In Iràcche lo sapeva anche l’urtimo sordato, e ‘ nostri militari laggiù e la Grocerossa e Amnestinter-nèciona
nel’hanno detto e ridetto, a chi di dovere, ma ora che è scoppiato ‘r bubbone cascan tutti dalle nuvole, quelle ghigne
di ‘ulo!
- Lo vede?! Lo dice anche lei!
- Uh, è vero, m’è scappato! Ma sa com’è, l’arrabbiatura è così grossa... e lo schifo ‘he mi ribolle dentro... mi va ‘r
sangue ar cervello, avvoato!
- Ar cervello?!
- All’emoroidi, ma per me è lostesso! E ‘nzomma ora basta, di vì ‘n avanti a chi paragona le mi’ chiappe a quelle
facce ni voglio dà querela!
- Dé, ci sarebbe da portà ‘n tribunale mezzomondo!
- E io ce lo porto, avvoato! Le chiamino ghigne di bronzo, facce di tolla, facce di merda... fàccino loro, ma me mi
devan lascià sta’, perché io la merda son abituato a buttalla fori, no a tenella dentro e paré’* pulito!
*Vocabolarietto
*Avé’ la ghigna come ‘r culo: essere sfacciati o impudenti oltre ogni misura, assumendo tuttavia un’aria d’innocenza.
*Muso a piccozzìno: viso appuntito (come una piccozza) e con aria puntigliosa e/o cattiva.
*Paré’: parere, sembrare.
ABBONATEVI
e lo riceverete a casa o dove altro preferite,
eventualmente anche presso la questura del vostro luogo di residenza se avrete fatto sapere pubblicamente
che leggete il Vernacoliere, così imparate a far piangere Berlusconi e la Madonnina, brutti comunistacci scomunicati
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6 Luglio 2004
Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
apostati e anche budiùli, tò!
Piesse
Chi s'abbona ar Vernaoliere
pol'esse' anche un trombettiere
(dé, tutti ' gusti son gusti)
Arripiesse
Per chi 'un s'abbona ar Vernaoliere
saranno seghe alla tivvù tutte le sere
(e quarchevvorta anche di giorno, se un ciavete 'r porzo troppo slogato).
Le donne invece saranno dotate di tanta fantasia, e vedranno gli uccelli anche dove non ci sono
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6 Luglio 2004
Miscellanea, sanità e non solo
a cura di Luigi Sedita
Vignette
di Marco Tonus
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