DOMANDA: Quali sono le misure da intraprendere dopo l’identificazione di un caso PROTOCOLLO INTERVENTI DI SANITÀ' PUBBLICA Le meningitie meningococcica rappresenta un rilevante problema dì sanità pubblica e l'elevata contagiosità nei contatti stretti e la gravità della prognosi rendono necessari immediati interventi finalizzati ad evitare che da un caso sporadico derivino casi secondari o episodi epidemici. Ruolo determinante spetta ai Servizi di Igiene Sanità Pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione la cui competenza epidemiologica consente di attuare gli interventi necessari ad evitare la diffusione della malattia. E' necessario, però, omogeneizzare le procedure operative ed evitare azioni che possano indurre comportamenti non corretti sia negli operatori sanitari che nella popolazione, comportamenti che concorrono ad alimentare allarmismi non giustificati. Pertanto dovrà essere attuato il seguente protocollo. DENUNCIA DELLA MALATTIA La necessità di immediati interventi comporta che, tutti ì casi dì meningite meningococcica, anche se solo sospetti (e pertanto tutti i casi di meningite batterica che nell'immediatezza del ricovero non possono essere meglio definiti), devono essere tempestivamente comunicati al Servizio di Sanità Pubblica: l’attivazione del medico dì Sanità Pubblica in servizio o in pronta disponibilità deve avvenire tempestivamente, a mezzo telefono, possibilmente da parte del laboratorio o dal reparto in cui il paziente è ricoverato o anche dalla direzione sanitaria del presidio ospedaliero; la comunicazione oltre ai dati del paziente deve contenere anche notizie o recapiti telefonici relativi ai familiari. ISOLAMENTO DEL PAZIENTE Il paziente deve essere posto in isolamento respiratorio per almeno 24 ore dall'inizio di una adeguata terapia antibiotica. MISURE DI PROFILASSI In attesa dell'identificazione dell'agente patogeno in tutti i casi di meningite batterica deve essere attivata da parte del Servizio di Sanità Pubblica una immediata indagine epidemiologica finalizzata alla individuazione dei conviventi e dei contatti stretti nel periodo di 7 giorni dalla data di inizio della malattia. Infatti il breve periodo di incubazione della malattia comporta che gli interventi di profilassi devono essere attivati preferibilmente entro 24 ore dalla segnalazione nei contatti a rischio.